Eliseo Milani

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Eliseo Milani

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato5 giugno 1968 –
11 luglio 1983
LegislaturaV, VII, VIII
Gruppo
parlamentare
PCI
CollegioBrescia-Bergamo
Incarichi parlamentari
  • Componente della XII Commissione (Industria e Commercio) - V legislatura
  • Componente della VII Commissione (Difesa) - VII e VIII legislatura
  • Componente della Commissione speciale incaricata dell'esame del disegno di legge n. 696 concernente istituzione e ordinamento del servizio per l'informazione e la sicurezza - VII legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - VII e VIII legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia - VII legislatura
  • Componente della Sottocommissione permanente per l'accesso - VIII legislatura
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
1º luglio 1987
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
Sinistra indipendente
CircoscrizioneMilano V
Incarichi parlamentari
  • Componente della IV Commissione permanente (Difesa) - IX legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali - IX legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - IX legislatura
  • Componente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa - IX legislatura
  • Componente della Delegazione parlamentare italiana all'Assemblea dell'Atlantico del Nord - IX legislatura
  • Componente della Sottocommissione permanente per l'accesso - IX legislatura
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI (1945-1970)
PdUP (1974-1984)
Professioneimpiegato, funzionario di partito

Eliseo Milani (Ponte San Pietro, 16 febbraio 1927Roma, 29 dicembre 2004) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente da una famiglia contadina della provincia bergamasca, per tradizione provincia "bianca" e conservatrice, dal 1945 aveva cominciato a militare nelle file del PCI, svolgendo la sua attività lavorativa come operaio metalmeccanico alla Dalmine. Negli anni cinquanta era diventato funzionario del partito, facendo poi carriera all'interno dello stesso.

Dotato di grande cultura, anche se in possesso del solo diploma di scuola media inferiore ottenuto grazie ai corsi aziendali della stessa Dalmine, nel 1968 fu eletto per la prima volta deputato nelle liste del PCI, ma nel 1969 fu tra i fondatori della rivista il manifesto, unico di estrazione operaia fra Rossana Rossanda, Lucio Magri, Luigi Pintor e Aldo Natoli, tutti intellettuali.

Insieme a loro fu espulso dal partito e divenne dirigente del PDUP, rifiutando di tornare al PCI anche quando, nel 1984, la maggioranza del PDUP decise di confluirvi nuovamente. Rieletto deputato nella settima e nell'ottava legislatura, fu poi senatore nella Sinistra indipendente nella nona, ma per motivi di salute fu costretto ad abbandonare gradualmente la politica attiva: protagonista di numerose battaglie civili, era stato membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Caso Moro e sul terrorismo in Italia.

Anche dopo la sua rinuncia a candidarsi nuovamente, tuttavia, non volle comunque rinunciare all'attività politica, collaborando con il "Centro di riforma dello Stato", presieduto da Pietro Ingrao. In seguito a un improvviso peggioramento delle condizioni di salute, morì al Policlinico di Roma alla fine del 2004.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]