Eleonora di Öttingen-Spielberg

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Eleonora di Öttingen-Spielberg (nome completo in tedesco Maria Eleonore Gabriele Euphrosyne Walburga Anna Notgera; Oettingen in Bayern, 7 luglio 1745Vienna, 26 novembre 1812) è stata una nobildonna tedesca.

Eleonora di Öttingen-Spielberg
Eleonora ritratta da George Desmarées
Principessa del Liechtenstein
Stemma
Stemma
In carica30 marzo 1761 –
21 febbraio 1789
(27 anni e 328 giorni)
Nome completotedesco: Maria Eleonore Gabriele Euphrosyne Walburga Anna Notgera
italiano: Maria Eleonora Gabriella Eufrosina Valpurga Anna Notgera
TrattamentoSua Altezza Serenissima
Altri titoliPrincipessa di Oettingen-Spielberg
NascitaOettingen in Bayern, 7 luglio 1745
MorteVienna, 26 novembre 1812
DinastiaOettingen-Spielberg per nascita
Von Liechtenstein per matrimonio
PadreJohann Aloys I von Öttingen-Spielberg
MadreTherese von Holstein-Wiesenburg
Consorte diCarlo Borromeo del Liechtenstein
FigliMaria Giuseppa
Carlo
Giuseppe Venceslao
Emanuele
Maurizio
Francesco
Luigi Gonzaga
ReligioneCattolicesimo

Moglie di Carlo Borromeo del Liechtenstein, fu un'influente figura politica nell'Austria del suo tempo. Notissimo fu il suo salotto nel quale, tra il 1768 ed il 1790, venne decisa buona parte della politica dell'imperatore Giuseppe II.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata principessa di Oettingen-Spielberg, Eleonora era figlia del principe Giovanni Luigi di Oettingen-Spielberg e di sua moglie, la principessa Teresa di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg.

Venne cresciuta ed educata presso un convento di suore francese a Strasburgo. All'età di 15 anni ereditò vasti possedimenti in Boemia da sua zia e, con la sorella Maria Leopoldina (1741–1795), venne introdotta per la prima volta alla corte imperiale di Vienna, venendo nominata dama d'onore dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, avvicinandosi così significativamente alla famiglia imperiale.

Il 30 marzo 1761, a Vienna, sposò il principe Carlo Borromeo del Liechtenstein, appartenente ad un ramo collaterale dei principi regnanti dello stato del Liechtenstein. Eleonora trascorse le sue estati in Moravia, mentre gli inverni li passò prevalentemente a Vienna. Ebbe una storia d'amore col generale irlandese Charles O'Donnell che ad ogni modo terminò quando questi morì nel 1771.

Il salotto delle cinque principesse[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1768 in poi, la principessa Eleonora tenne uno dei salotti più influenti della capitale imperiale che vantava spesso l'esclusiva partecipazione dell'imperatore Giuseppe II, il che la rese ben presto un personaggio influente a corte e negli affari di stato.

Giuseppe II tentò addirittura di farne la sua amante nel 1771/1772, ma la principessa rifiutò, pur intrattenendo rapporti amichevoli col sovrano.

Per due decenni, il suo salotto esercitò una notevole influenza negli affari di stato, in particolare per il suo legame privilegiato con Giuseppe II. Esso era noto alle cronache col nome di "salotto delle cinque principesse" dal momento che sue frequentatrici assidue, oltre alla stessa principessa Eleonora, erano la principessa Maria Josepha von Clary und Aldringen (1728–1801), la principessa Maria Sidonia Kinsky von Wchinitz und Tettau (1729–1815) e la principessa Leopoldina del Liechtenstein (1733–1809); il salotto era frequentato anche da altre personalità influenti del mondo della corte viennese come ad esempio il feldmaresciallo conte Franz Moritz von Lacy (1725–1801) ed il tesoriere imperiale principe Franz Xaver Wolfgang von Orsini-Rosenberg (1723–1796). A partire dal 1780, gli incontri al salotto si tennero con una frequenza ancora maggiore (quattro volte a settimana) per discutere di argomenti di cultura, mentre per tre volte a settimana il gruppo si riuniva a parlare di politica. La relazione personale della principessa Eleonora con Giuseppe II, ad ogni modo, non gli negò alcune critiche da parte della nobildonna, come ad esempio nel campo delle politiche ecclesiastiche.

Il salotto delle cinque principesse perse la propria influenza politica con la morte di Giuseppe II nel 1790. Nel corso del Secondo Congresso di Rastatt (1797–1799), la principessa Eleonora fece sentire la propria voce in opposizione alla politica filo-francese del cancelliere Johann Amadeus von Thugut. Fu inoltre avversa al cancelliere Klemens von Metternich e fu probabilmente la sua figura, ancora influente per quanto ormai anziana, a spingere per la deposizione di quest'ultimo dal ruolo di ambasciatore alla corte di Dresda. Si oppose pubblicamente anche al matrimonio tra l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria e l'imperatore francese Napoleone Bonaparte del 1810, architettato a tavolino dallo stesso Metternich.

Eleonora del Liechtenstein ha lasciato moltissime lettere che rappresentano ancora oggi una delle fonti più significative per conoscere la vita della corte austriaca dell'epoca.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Eleonora di Öttingen-Spielberg sposò nel 1761 il principe Carlo Borromeo del Liechtenstein (1730-1789), il quale fu pure un confidente di Giuseppe II. Il matrimonio della coppia andò a costituire un ramo parallelo della casata dei principi del Liechtenstein. La coppia ebbe insieme i seguenti figli:

  • Maria Giuseppa (1763-1833), sposò nel 1782 il conte Johann Nepomuk Ernst Harrach zu Rohrau und Thannhausen (1756-1829); senza eredi
  • Carlo Giuseppe Emanuele (1765-1795), sposò nel 1789 la contessa Marianne Josepha von Khevenhüller-Metsch
  • Giuseppe Venceslao (1767-1842), canonico a Colonia e Salisburgo poi maggiore generale dell'esercito imperiale
  • Gaspare Melchiorre (1770-1773)
  • Maurizio Giuseppe Giovanni (1775-1819), feldmaresciallo luogotenente dell'esercito imperiale, sposò nel 1806 la principessa Marie Leopoldine Esterházy von Galántha
  • Francesco Luigi Crispino (1776-1794), militare, morto in battaglia a Bruxelles
  • Luigi Gonzaga Giuseppe (1780-1833), feldmaresciallo dell'esercito imperiale, celibe

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Johann Franz, III conte di Oettingen-Spielberg Johann Albrecht, II conte di Oettingen-Spielberg  
 
Maria Gertrud zu Pappenheim  
Franz Albrecht I, I principe di Oettingen-Spielberg  
Ludovica Rosalia von Attems Johann Jakob, conte di Attems  
 
Judith Maria von Tattenbach  
Johann Aloys I, II principe di Oettingen-Spielberg  
Franz Ignaz, barone di Schwendi Maximilian, barone di Schwendi  
 
Marie Helene von Leonrod  
Johanna Margaretha von Schwendi  
Maria Margareta Fugger Christoph Rudolf, conte Fugger  
 
Maria Anna von Montfort  
Eleonore von Oettingen-Spielberg  
Friedrich, II duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg Philipp Ludwig, I duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg  
 
Anna Margarete von Hessen-Homburg  
Leopold, III duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg  
Karolina, duchessa di Legnica-Brzeg-Wołów-Oława Chrystian, duca di Legnica-Brzeg-Wołów-Oława  
 
Luise von Anhalt-Dessau  
Theresa Maria Anna von Schleswig-Holstein-Sonderburg-Wiesenburg  
Johann Adam I Andreas, III principe di Liechtenstein Karl Eusebius, II principe di Liechtenstein  
 
Johanna Beatrix von Dietrichstein-Nikolsburg  
Maria Elisabeth von Liechtenstein  
Edmunda Maria von Dietrichstein-Nikolsburg Ferdinand Joseph, III principe di Liechtenstein  
 
Maria Elisabeth von Eggenberg  
 

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Adam Wolf: Fürstin Eleonore Liechtenstein, 1745–1812, nach Briefen und Memoiren ihrer Zeit. Wien 1875
  • Jacob von Falke: Geschichte des fürstlichen Hauses Liechtenstein. 3. Band, Wien 1882.
  • Raoul Auernheimer: Metternich. Staatsmann und Kavalier. München 1977, S. 37 f.
  • Günther Ebersold: August Reichsfürst von Bretzenheim. Norderstedt 2004, S. 242 ff.
  • Derek Beales: Joseph II. 2 Bände, Cambridge University Press 1987/2009, vor allem Band 1, S. 324–337, Abbildung 17a, Band 2, S. 20–25.
  • Rebecca Gates-Coon: The Charmed Circle. Joseph II and the "Five Princesses," 1765–1790. Purdue University Press, West Lafayette, Indiana 2015, unter anderem S. 2 (Abbildung), 120–127, 343 f. (heutiger Standort der archivalischen Quellen).
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