Douglas Hofstadter

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Douglas Richard Hofstadter a Bologna il 6 marzo 2002
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1980

Douglas Richard Hofstadter (New York, 15 febbraio 1945) è un saggista, filosofo, scienziato cognitivo e docente universitario statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del Premio Nobel per la fisica Robert Hofstadter, si laureò in matematica all'Università di Stanford e conseguì il Ph.D. in fisica nel 1975 presso l'Università dell'Oregon. Ha insegnato informatica all'Università dell'Indiana di Bloomington e al laboratorio di Intelligenza Artificiale del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Attualmente insegna Informatica e Scienza cognitiva al dipartimento di Psicologia dell'Università dell'Indiana, dove è anche incaricato di storia e filosofia della scienza e di letteratura comparata. Nei suoi studi, Hofstadter si è interessato soprattutto di intelligenza artificiale e attualmente le sue ricerche sono concentrate sui modelli percettivi di livello superiore, sul pensiero analogico e sulla creatività.

La sua opera più nota, Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante (pubblicata nel 1979 e vincitrice nel 1980 del Premio Pulitzer per la saggistica e del National Book Award), ha spinto numerosi studenti a dedicarsi all'intelligenza artificiale e allo studio della logica nell'ambito della comprensione del cervello umano, in particolare nell'ambito della separabilità delle funzioni simboliche superiori rispetto al loro sostrato fisico. Quest'opera, che ha reso Hofstadter un "guru" della divulgazione scientifica, contiene inoltre notevoli risvolti filosofici, apprezzati a livello mondiale. In questo lavoro Hofstadter espone la sua visione fondamentalmente riduzionista e deterministica della coscienza umana, che sarebbe il risultato di un gran numero di operazioni effettuate sulla base di algoritmi in maniera analoga a quanto avviene in un computer. L'opera è inoltre una mirabile divulgazione, fatta in modo rigoroso ma accessibile anche ai non matematici, dei teoremi di incompletezza di Godel.

Le sue altre principali pubblicazioni sono: L'Io della mente (con Daniel Dennett) (1981); Metamagical Themas (1985); Concetti fluidi e analogie creative (1995); Le Ton beau de Marot (1997), incentrato sui problemi della traduzione, illustrati con particolare riferimento alla traduzione della poesia di Clément Marot "Ma Mignonne"; e Anelli nell'io (2007), che riprende i temi legati alla definizione di cosa sia un "io" associandolo alla capacità di un sistema di poter fare un "loop" su sé stesso. Nel 2015 è uscito Superfici ed Essenze: l'analogia come cuore pulsante del pensiero (Codice Edizioni) scritto a quattro mani con Emmanuel Sander.

Hofstadter si sposò nel 1985 con Carol Ann Brush (nata a Linton nell'Indiana nel 1951), grande appassionata e studiosa della cultura italiana (la madre era di origini campane). Nel 1988 nacque Danny e nel 1991, Monica. Nel 1993 Carol morì per l'improvviso manifestarsi di un tumore al cervello (glioblastoma multiforme). Di questo tragico fatto si avverte la dolorosa presenza in gran parte del libro Anelli nell'io. Il libro, peraltro, è proprio dedicato alla ricerca dell'essenza e dell'origine della consapevolezza che un vivente ha di se stesso e le conclusioni di Hofstadter sono, in senso umano, molto negative: non solo la Terra e l'Uomo non sono al centro dell'Universo, ma la stessa autoconsapevolezza non è altro che la conseguenza di un meccanico loop ripetitivo simile, in sostanza, allo specchio. Dunque, nulla di eccezionale. Naturalmente non tutti sono d'accordo. Per esempio Martin Gardner: "Sebbene il nostro DNA sia quasi identico a quello di uno scimpanzé, non c'è modo di insegnare il calcolo differenziale ad uno scimpanzé e neppure di fargli capire la radice quadrata di 2. Certamente devono esserci verità che sono tanto al di là della nostra comprensione quanto la nostra comprensione è al di là di quella di una mucca".[1]

Hofstadter, che fin da giovanissimo si è sentito vicino agli ideali del vegetarismo, è vegano[2]: «[...] Ancora una volta non potei fare a meno di chiedermi: "Chi c'era stato un tempo dentro quella testa? Chi aveva vissuto lì? Chi aveva guardato attraverso quegli occhi, sentito con quelle orecchie? Chi era stato davvero questo pezzo di carne? Era un maschio o una femmina?". Non ottenni alcuna risposta, ovviamente [...]»[3]

Hofstadter è un appassionato di lingue: oltre alla sua lingua madre, parla quasi perfettamente italiano[4] e francese. Conosce molto bene anche il tedesco, il russo, lo spagnolo, lo svedese, il cinese mandarino, l'olandese, il polacco e l'hindi. A casa, con i suoi figli, la lingua parlata è l'italiano. Hofstadter ritiene che la traduzione sia un ambiente molto interessante per verificare la creatività e si è spesso dedicato in prima persona a tradurre o ritradurre alcune opere: l'Eugenio Onegin di Aleksandr Puskin e la novella di Françoise Sagan La Chamade, uscita nella primavera 2009 con il titolo That Mad Ache ("Mad Ache" è naturalmente un anagramma di "Chamade") insieme a un saggio di un centinaio di pagine (Translator, Trader: An Essay) stampato con una propria copertina dall'altro lato del libro. Ha anche tradotto in inglese il romanzo La scoperta dell'alba di Walter Veltroni.

Nell'aprile 2009 Hofstadter è stato eletto membro della American Academy of Arts and Sciences[5] e della American Philosophical Society[6]. Nel giugno 2011 viene premiato a Pistoia con il Leoncino d'Oro per le sue ricerche[7].

Premi e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Laurea honoris causa in Progettazione e gestione didattica dell'e-learning e della media education - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in Progettazione e gestione didattica dell'e-learning e della media education

Opere[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Martin Gardner - The Jinn from Hyperspace and other Scribblings both Serious and Whimsical (2008) (tr. it. Dracula, Platone e Darwin) Zanichelli, (2010)
  2. ^ Martin Gardner, "Do Loops Explain Consciousness? Review of I Am a Strange Loop", http://www.ams.org/notices/200707/tx070700852p.pdf
  3. ^ Douglas Hofstadter, Anelli nell'io, Milano, Mondadori, 2008, p.28. ISBN 978-88-04-58309-7
  4. ^ Paola Emilia Cicerone, Anelli della coscienza. Un incontro con Douglas Hofstadter, in Mente&Cervello, 23 febbraio 2009. URL consultato il 3 aprile 2021.
  5. ^ American Academy Announces 2009 Class of Fellows and Foreign Honorary Members, su amacad.org. URL consultato il 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
  6. ^ American Philosophical Society: Members
  7. ^ Annuncio dell'assegnazione del premio Leoncino d'Oro a Hofstadter[collegamento interrotto]
  8. ^ Archivio Storico Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, su archiviostorico.unibo.it. URL consultato il 3 febbraio 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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