Discussione:Dialetti salentini

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Linguistica
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Io sono del capo di Leuca e posso garantire che da noi si dice "ieu" (io) e "meu"(mio), "mia"(mia), "mei"(miei)

Io sono di Galatone e posso garantire che da noi nessuno dice "ieu" o "meu". Semmai si doce "io´" (accentato sulla o) e "mia", indeclinabile.

E con ciò? --Freddyballo 19:57, 22 gen 2007 (CET)[rispondi]

Aggiungo anche che mi sembra che gli "spunzali" siano i cipollotti, i porri o qualcosa di simile. A.Rita

Precisazioni sui dialetti del salento[modifica wikitesto]

Vorrei precisare che con "dialetto salentino" si intendono tutti i vari dialetti della provincia di Lecce e di alcuni paesi delle provincie di Taranto e Brindisi. Se vogliamo parlare dei dialetti di tutto il Salento allora dobbiamo parlare di dialetti del Salento, in quanto essi sono molto variegati tra di loro (specialmente nella cadenza!). Se ben la maggior parte dei dialetti del salento siano simili tra di loro per qualità lessicale e grammaticale, ve ne sono alcuni che presentano differenze sostanziali: è il caso del dialetto tarantino, il quale a differenza della maggior parte degl'altri dialetti del salento, non ha la terminazione tipica in -u, ma bensì in -e muta; lo stesso vocabolario è un intreccio di vocaboli attinenti al napoletano, al sardo ed agli stessi dialetti del salento i quali, a loro volta, hanno importato col tempo termini di origine tarantina, ad esempio verbi come cazzáre e presciàrse o locuzioni come áve (che, ricordo, non deriva dallo spagnolo hace, ma si tratta della terza persona singolare del verbo avére, usato nel dialetto tarantino col significato di "fa", "è da tanto", ecc...). Se non si vuole parlare di queste cose, allora sarebbe bene precisare che il salentino comprende soltanto quei dialetti localizzati nel cuore della provincia leccese, e non tutti quelli che appartengono al Salento Geografico. Beren85 15:10, 21 gen 2006 (CET)[rispondi]

aggiungo che nella provincia di brindisi è maggior frequente l'uso della terminazione-i che si trasforma, man mano che ci si avvicina a lecce, in -e.
ps. è vero che non si scrive ddhr bensì ddh (alla sarda) anche se poi si legge con la r?questa mi è nuova.
ps2. dalla mie parti si dice iou per indicare io.
ps3. mi viene in mente che dalle parti in soli 5km cambia il termine tasca: poscia e pauta
--83.190.169.89 03:37, 21 dic 2006 (CET)[rispondi]
Guarda che iou si dice in tutto il Salento, tranne rarissime eccezioni. Freddyballo 12:34, 21 dic 2006 (CET)[rispondi]

Il Salentino è suddiviso in tre varianti principali: settentrionale, centrale e meridionale. Definire il brindisino come dialetto a sé stante è follia, sarebbe come dire che il trevigiano non è veneto per il semplice fatto che si discosta dal vicentino. Le differenze locali ci sono ed è assolutamente normale che ci siano, ma ciò non costituisce una discriminante. Il fatto che si dica "Iou" anziché "Ieu" o "Iu", o "ddhr" anziché "ddh" (che tu definisci "alla sarda"...mi domando se tu abbia mai letto un testo scritto in sardo a questo punto) non cambia l'intero ceppo linguistico che comunque rimane unificato. Il tarantino può essere definito salentino solo per la sua locazione geografica, ma è di fatto un idioma apulo che non rientra in nessuna delle tre varianti territoriali del salentino. Paragonarlo quindi a queste ultime tre varianti è infantile, inutile e fuori luogo. Cosa intendi per "alcuni paesi della provincia di Brindisi"? "Alcuni?" Ma la vogliamo finire con 'sta storia? Il salentino, nella sua variante settentrionale, è parlato in quasi l'intera provincia di Brindisi, eccezione fatta per alcuni comuni situati nelle estreme propaggini settentrionali. Per quanto riguarda la provincia di Taranto, quasi l'intera fascia orientale è salentofona (salentino centrale). Okapi Coinvolto (msg) 08:22, 22 giu 2020 (CEST)[rispondi]

Vorrei precisare che il salentino in quanto tale non è un dialetto a sè (sarebbe impossibile visto che ricopre un territorio enorme) ma un ceppo unico in cui ogni paese presenta particolarità. Esso non corrisponde al Leccese (in quanto si tratta di un dialetto parlato dalla città e da pochi comuni limitrofi). Il tarantino (dialetto parlato a Taranto) è un dialetto chiaramente diverso apartenente a un altro ceppo (il pugliese) sebbene alcuni comuni della provincia appartengano sicuramente al salentino. Per quanto rifuarda la provincia di Brindisi, il salentino è parlato praticamente ovunque tranne a Ostuni (dove il dialetto è già assimilabile al pugliese), Fasano e Cisternino entrambi al nord, che hanno un dialetto sicuramente barese.

utente:Zap

Ed infatti io non ho detto che sia un dialetto a sé, né tantomeno che corrisponda al leccese. Ho detto semplicemente che con il termine salentino si tende ad associare tutta quella parlata che è tipica della provincia di Lecce. Comunque il tarantino non è un dialetto "chiaramente diverso" né figuriamoci se appartiene al "ceppo pugliese" (che fra l'altro inesistente). I punti in comune con gl'altri dialetti del salento sono parecchi, e non solo nel lessico ma che in alcuni costrutti grammaticali (vedi per esempio la traduzione del congiuntivo e del presente con cu + pres.ind. del verbo). La particolarità sta nel fatto che i dialetti della Provincia di Taranto hanno avuto uno sviluppo un po' diverso dagl'altri dialetti del Salento, influenzati molto dal napoletano, ma sempre dialetti del Salento rimangono! Che ad ogni modo per chi non lo sa, il salento geografico comprende tutta la zona che si estende da Metaponto a Capo Santa Maria di Leuca; ma di norma di fanno rientrare comunemente le tre provinvie di Taranto, Brindisi e Lecce. In aggiunta voglio dire che con il progetto del Grande Salento che vede coinvolte proprio le tre province (proprio il 24 di questo mese c'è stata a Brindisi la riunione con i tre sindaci delle rispettive province), l'idea che il salento faccia parte esclusivamente del leccese (e per qualcuno anche del brindisino) debba essere abbandonata.

Poi... al nord della Puglia... dialetto barese? O_O Già se si sale solo di un pochettino verso Cerignola, i dialetti cominciano ad aquisire un carettere più campano e molisano. Mah... Beren85

Precisazioni[modifica wikitesto]

Non dicevo a nord della Puglia, ma a nord della della provincia di BR. Comunque che il Salento corrisponda al territorio delle tre provincie lo so benissmo. Ma tendo a precisare quanto segue:

- Il Salentino non è parlato solo nella provincia di LE in quanto molte espressioni sono uguali per esempio al dialetto di alcuni comuni della provincia di BR e quelli parlati da alcuni comuni dell'estrema punta (Leuca e dintorni) ma meno con il dialetto della città di Lecce ad esempio.
- Il tarantino di Taranto città ha chiaramente espressioni salentine ma il ceppo è un altro (se si parlassero in dialetto stretto un tarantino e un leccese non si capirebbero al 100%).
- Il ceppo pugliese esiste e non è il barese, ma una lingua a cui fanno riferimento diversi dialetti (tra cui il foggiano e il molisano). Appartenente a una famiglia più grande chiamata meridionale alla quale appartengono anche il napoletano, l'abbruzzese, ecc...

Il ceppo salentino appartiene invece alla famiglia del meridionale estremo, insime a dialetti come il calabrese e il siciliano.

Dichiarazione universale dei Diritti: nuova traduzione[modifica wikitesto]

Mi sono permesso di modificare la versione della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Non perchè quella precedente non andasse bene, ma perchè non faceva riferimento ad alcuna località particolare.

Insieme con altri amici di Lecce e di Cavallino (dialetto Salentino Centrale) abbiamo prodotto la versione ora pubblicata.

Rispetto alla precedente, queste sono le modifiche più significative:

  • desinenze dei verbi alla Leccese (nascunu->nascenu)
  • assenza di iotacizzazione (ti->te, teni->tene)
  • Suono intermedio tra d e t meno forte, ladddove l'italiano usa sempre la d (tiritti->diritti). Pertanto, il particolare suono intermedio del Salentino è stato qui trascritto con la d (anche se esiste un apposito segno fonetico nell'alfabeto esteso).

Sono state operate alcune scelte lessicali, anche queste per lo più dovute alla decisione di localizzare in modo più preciso la traduzione:

  • "lo stessi" invece di "pari pari"
  • "cervieddhu" invece di "rascione" e senza articolo. A Lecce, per indicare il possesso di raziocinio si dice "tenere cervieddhru". "Tenere raggione" si riferisce alle controversie come in: "Ho ragione io!".

Abbiamo infine discusso se tradurre "uguali in dignità e coscienza" diversamente da come risultava proposto. Alcuni ritenevano più "dialettale" tradurre: "e tenenu la stessa dignità e li stessi diritti". A maggioranza si è optato per la traduzione ora esposta ("lo stessi pe' dignità e diritti", del tutto simile a quella precedente) perchè meno ambigua nell'indicare che dignità e diritti sono connaturati alla condizione umana. Abbiamo ritenuto che, anche se non avremmo mai sentito un popolano esprimersi così, è ineccepibile che, quanto alla sintassi e al lessico, la frase sia perfettamente dialettale.

Opinione[modifica wikitesto]

Secondo me per il dialetto utilizzato nella dichiarazione universale dei diritti si dovrebbe usare un salentino "standard" o non di una città particolare. Ovvero usare espressioni e parole più generalmente usate nell'intero Salento. Non è una critica ma una semplice proposta.

Risposta[modifica wikitesto]

D'accordo in linea generale. Tuttavia ho pensato che questa potesse essere una scelta opportuna perchè mentre quando si parla ci si capisce tutti più o meno al volo lo stesso, dovendo produrre un testo scritto e dovendo traslitterare una lingua che anche come fonetica non sempre è pronunciata in modo identico all'italiano, bisogna decidere una buona volta in che modo esattamente rappresentare ogni parola. Per far questo una decisione va presa. Da questo punto di vista non c'è un unanime consenso "letterario" (non scientifico/linguistico) su come debbano essere trascritti i termini del vocabolario; ciò che abbiamo fatto noi è stato esplicitare i criteri della nostra traduzione, il che penso che possa essere d'aiuto per tutti. A favore della scelta particolare, può esserci l'argomento della presenza di un vocabolario in due volumi "Italiano Leccese - Leccese Italiano" di Antonio Garrisi - Edizioni del Grifo, piuttosto ampio e completo, mentre quello del Rholfs, sui dialetti salentini, cita più espressioni per ogni voce, in base anche alle località. Trovo interessante la questione posta più in basso su un possibile "salentino". Mi propongo di dare un'occhiata ed eventualmente di integrare.

Jackthomas 14:30, 7 giu 2006 (CEST)[rispondi]

"Dialetti Salentini", "Dialetto Salentino"...[modifica wikitesto]

Scusate non sarò un linguista ma questa discussione su quanto debba essere sminuzzato il salentino, se bisogna proprio atomizzarlo a livello di singoli gruppi familiari o meno mi sembra francamente poco interessante. Anche l'incipit di questa voce mi sembra umiliante e riduttiva del valore del salentino:

"La parola salentino può essere considerata come un'etichetta più che come una parola che indichi una lingua unitaria in tutto il Salento. Spesso, infatti, differenze anche sostanziali rendono quasi incomprensibili abitanti di paesi anche poco distanti fra di loro".

Bah... certo che ci sono varianti locali, certo che il tarantino è una parlata di confine, ma resta il fatto che la lingua romanza che si parla in Salento ha una sua identità, abbastanza separata dal pugliese, specie nella pronuncia ed è invece affine al calabrese e al siciliano, con cui forma un gruppo linguistico unitario.

Per cui io ritengo giusto parlare di "dialetto salentino", nel senso di dialetto del romanzo siculo-calabro-salentino, che non ha una lingua standardizzata di riferimento perchè non si è voluto elevare questa lingua all'ufficialità, all'insegnamento scolastico ecc. come è successo per le lingue regionali italiane.

Poi è chiaro che sulle singole parole ci sono varianti locali importanti, ma perchè mettersi a parlare di 10, 100, 1000 dialetti salentini?? Tutte le lingue che sono state lasciate fuori dalla porta dell'ufficialità e delle accademie sono fatte di tante varianti locali ma non è vero che le differenze siano così radicali.

Anche sul fatto che il Salento linguistico non corrisponda esattamente al Salento geografico o a quello politico-amministrativo, embè?

Io penso che sia il caso di discutere di costruire una sezione salentina del progetto linguistico di wikimedia "WiktionaryZ", che al momento è ospitato qua:

http://epov.org/wd-gemet/index.php/Wikidata_M2:Main_Page

Chi fosse interessato mi contatti pure.

Come vedete sono già all'opera gruppi per il "napoletano" (termine seconde me un po' discutibile con cui identificano la lingua romanza campano-lucano-abruzzese-molisano-pugliese) e il "siciliano" (termine anche questo secondo me discutibile con cui dovrebbe identificarsi la lingua romanza di cui il salentino sarebbe un dialetto). Sarebbe il caso di discutere su come possa inquadrarsi il salentino e come farlo convivere proficuamente con lingue affini come il siciliano senza essere fagocitato indebitamente. Fatto questo sarebbe per me interessante pubblicare testi salentini su wikisource come ad esempio le poesie di grandi autori come Giuseppe de Dominicis. Di letteratura in lingua/dialetto salentina ce n'è e proviamo a darle il giusto valore invece di perderci in dispute per spaccare l'atomo. Vi segnalo anche che stiamo cercando di fare anche una sezione in greco salentino (griko):

http://epov.org/wd-gemet/index.php/Portal:el-ITA

Mi scuso se le mie parole sono sembrate troppo polemiche ma era quello che sentivo di dire. Spero di poter contribuire a questa meritoria pagina per quanto, come ripeto, le mie competenze siano limitate.

Frangisko 16:02, 8 apr 2006 (CEST)[rispondi]

Quattro grandi aree dei dialetti salentini[modifica wikitesto]

Non sono uno studioso ma uno studente di Manduria che studia a Lecce, per cui ho modo di conoscere molti ragazzi (che purtoppo parlano un dialetto ormai italianizzato) del Salento, dove per salento indico la zona a sud della linea Lizzano-Grottaglie- Francavilla f. -San vito dei Normanni. Ebbene ho notato che quasi ogni paese ha un suo dialetto particolare, anche solo distanti pochi km esempio sono Francavilla-Oria (3km), Maruggio-Torricella (4km), Manduria-Sava (3km) per restare nella mia zona. Altra cosa strana: il dialetto di Maruggio,Sava,Oria,Latiano,Mesagne, Brindisi sono praticamente uguali (quasi). Ho notato comunque che esitono 4 grandi zone dialettali: Alto salento: da Lizzano-Grottaglie- Francavilla f. -San vito fino a Avetrana-Cellino-Torchiarolo Salento centrale (escludendo i comuni grecali e Lecce) Salento del capo : zona che nopn conosco molto bene. Salento Jonico (porto cesareo - Galatina-Casarano) Io riesco a capire una persona di Casarano , Gallipoli, Lecce, ma non uno di Poggiardo o Carpignao.

mio parere[modifica wikitesto]

Sottoscrivo quanto sopra utente:Zappuddu

Risposta[modifica wikitesto]

Sono quasi d'accordo con quanto dice lo studente di Manduria. Però il dialetto di Maruggio è ben diverso da quello di Sava (stava = stava in maruggese, stera in savese; fanno = fannu in maruggese, fàciunu in savese, ecc). Io credo che i dialetti salentini cambiano da paese in paese, anche a poca distanza, quanto Maruggio - Sava (10 km) o Maruggio - Torricella (6 km)

autori in lingua salentina[modifica wikitesto]

La voce non fa menzione dei vari autori e delle opere in lingua salentina. Non sarebbe il caso, oltre che all'aspetto prettamente linguistico, di dedicare una parte della voce agli autori? --Alinardo 09:28, 4 nov 2006 (CET) Grassetto[rispondi]

Le cacuminali nel dialetto salentino[modifica wikitesto]

Ho corretto le "dd" e "tr" cacuminali scrivendole come "ḍḍ" e "ṭṛ" perché più corrette da un punto di vista linguistico rispetto a "dd"/"ddh"/"ddhr" e a "tr" (i rispettivi fonemi sono comunque [ɖɖ] e [ʈ]).
Mi sono tuttavia avvalso del template {{unicode}} in quanto Windows Explorer (al contrario ad esempio di Mozilla Firefox) sembra non visualizzi i caratteri ḍ, ṭ e ṛ.
--Mino71 14:25, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]

Lingua Siciliana, o Italiano meridionale estremo?[modifica wikitesto]

Ho contattato la ISO 639-2 (International Organization for Standardization) per chiarire l'ambiguità dell'italiano meridionale estremo (Calabrese centro meridionale - Salentino - Siciliano) perché tale lingua é sotto il nome di Siciliano (che è una delle 3 varianti e non dovrebbe quindi dare il nome) e non capisco perché. La proposta sarà discussa a dicembre. Se tutto andrà bene, nella prossima versione dell'ISO, il siciliano, il salentino ed il calabrese saranno sempre sotto un unico nome (poiché sono in effetti varianti della stessa lingua) ma il nome sarà probablimente Italiano meridionale estremo, ponendo le 3 varianti allo stesso livello, tutti alla pari, e calabrese e salentino non saranno sotto il siciliano. Incrociamo le dita! Mastru Cicciu

Tienici aggiornati. --Zappuddu 14:20, 2 dic 2007 (CET)[rispondi]
Mastru Cicciu Vi Ringrazia :-)

La richiesta è fatta, ma a chi volesse collaborare per inviare un'altra richiesta riguardo la modifica del nome "siciliano" (Sicilian sul sito dell'ISO) perché non indichi anche calabrese e salentino, servono i seguenti requisiti, oppure meglio non inviare la richiesta, perché ci contraddiremmo, e non saremo ascoltati e considerati semplice "spam":

  1. Scrivere in buon inglese, lingua in cui la richiesta va inviata interamente, e mettendo anche motivazioni sul motivo del cambiamento
  2. Si consiglia il nome Italiano meridionale estremo (Extremal meridional Italian) perché non si riferisce a nessuna delle regioni in questione ed è stato usato da studiosi.
  3. Diplomazia ed educazione nella richiesta (naturalmente)

Se non si posseggono tali requisiti, per favore, non inviate o non ci ascolteranno. In fondo la richiesta è stata già fatta, teoricamente non ne serve un'altra.
Se invece si è a conoscenza di un altro nome neutro da proporre, che rispetta cioè tutte e 3 le parlate (calabrese, salentino, siciliano) senza metterle uno contro l'altro, ma che anzi le unisce (cioè, o le nomina tutte, o nessuna), può prima indicarlo qui di seguito? Se gli altri sono d'accordo, si può fare una richiesta, la posso fare anche io. Mastru Cicciu

--Ho avuto una risposta: Probabilmente non cambieranno il nome in uso da tempo, ma è possibile che aggiungano dei nomi alternativi tipo quello segnalato. Saluti, buona giornata. Mastru Cicciu 11 dicembre 07, ore 10.00

"Italiano meridionale estremo" è una classificazione alla carlona. Linguisticamente parlando è una follia ritenere siciliano, calabrese e salentino come "italiano meridionale estremo" poiché non discendono dal fiorentino e pertanto NON sono dialetti derivanti dall'italiano standard, ma costituiscono lingue a sé stanti alle quali non è stata ancora assegnata una classificazione degna da buon cristiano. Okapi Coinvolto (msg) 15:26, 1 lug 2020 (CEST)[rispondi]

http://it.wikiquote.org/wiki/Proverbi_salentini (da integrare) --93.144.159.7 (msg) 03:03, 4 giu 2010 (CEST)[rispondi]

Curiosità[modifica wikitesto]

Nella voce "Curiosità", secondo me, sono contenute informazioni fuorvianti. Prima si parla di due film in dialetto salentino, poi di tutti i film italiani in dialetto, generando confusione e uscendo dal contesto della voce. Inoltre "Giro di lune tra terra e mare" viene definito "intellettualistico": suona tanto come un parere personale (altrimenti inserire citazione).

differenze nei dialetti della Puglia[modifica wikitesto]

Salve, io sinceramente non trovo una così totale differenza tra dialetti apulo-baresi e i dialetti salentini. Solo i dialetti della parte nord-occidentale della provincia di Foggia sono totalmente campano-molisano. Alla fine i vocaboli sono simili, la sintassi poi è praticamente identica rispetto agli altri dialetti del sud e all'italiano. Solo da un punto di vista fonetico i dialetti apulo-baresi hanno un vocalismo di tipo centro-meridionale mentre i dialetti salentini uno di tipo meridionale estremo. Poi il dialetto tarantino è quasi del tutto simile ai dialetti apulo-baresi. Per esempio nei tempi verbali in cui in italiano, napoletano e siciliano viene usato il gerundio, al contrario nel barese e salentino si usa sempre l'indicativo. italiano - barese ( variante del mio paese)

sto facendo - stoke a fazze ( sto a faccio) sta facendo - sté féshe ( sta a fa) stiamo andando a fare - sté shì fashime ( stare andare facciamo) stanno andando a dare - stonne a vonne a donne ( stanno a vanno a danno) stiamo andando - sté shéme ( stare andiamo)

Mi sembra che nel salentino funzioni più o meno alla stessa maniera. Mentre nel foggiano è totalmente assente questo fenomeno.

Ciò che sembra a te non ha importanza, non si tratta di opinioni personali ma di fatti sostenuti dall'intera comunità di linguisti. Tentare di sostenere una presunta affinità tra i dialetti salentini e quelli pugliesi è qualcosa che va contro ogni logica e ogni lavoro svolto da quest'ultimi. I vocaboli simili si contano sulle dita di una mano, e tra l'altro sono condivisi con altri dialetti meridionali (intermedi ed estremi), e quindi? Sono tutti la stessa lingua? Se dovessimo tutti ragionare così, allora per coerenza dovremmo fare di tutte le lingue romanze un unico grande minestrone. Il fatto che tu abbia inoltre menzionato il tarantino fa capire quanto poco chiare siano le tue idee riguardo il salentino. Il tarantino può essere definito salentino solo per la sua locazione geografica, ma è di fatto un idioma apulo che non rientra in nessuna delle tre varianti territoriali del salentino (settentrionale, centrale, meridionale). Paragonarlo quindi a queste ultime tre varianti per cercare di sostenere l'assurda teoria dell'affinità tra salentino e pugliese è quindi ingenuo e inutile. Le varietà salentine rientrano nel sistema linguistico italo-romanzo meridionale estremo, quelle pugliesi in quello meridionale intermedio. Alla base della differenziazione tra i dialetti apuli e quelli salentini vi è il prevalere di due sostrati linguistici differenti: quello osco per l'apulo e quello greco per il salentino. La sintassi identica e il gerundio inesistente mi sa che te li sei sognati la notte, non esiste linguista che abbia mai sostenuto ciò. Non si può cercare di minimizzare le differenze tra i dialetti salentini e pugliesi relegandole esclusivamente alla fonetica, dal momento che non basta quest'ultima a separare due lingue. Qualora fosse davvero stata la fonetica l'unico tratto distintivo del salentino, non credi che i linguisti l'avrebbero classificato come idioma italo-romanzo meridionale intermedio, anziché meridionale estremo insieme al calabrese e al siciliano? "Che mattacchioni il Rohlfs, il Morosi e tutti gli altri...lo sanno tutti che l'unica differenza tra salentino e pugliese è la fonetica!", in sostanza è questo che dici, o sbaglio? Okapi Coinvolto (msg) 17:18, 2 ago 2022 (CEST)[rispondi]

Opere letterarie[modifica wikitesto]

Invito chi è più esperto ad aggiungere tra le opere letterarie la squisita opera "Canti d'autra vita" di Giuseppe de Dominicis.

Urbanizzazione della Magna Grecia[modifica wikitesto]

Nel capitolo "Storia" mi sembra che la frase seguente sia sbagliata: "Precisamente, già nel periodo della Magna Grecia, con l'importanza sempre maggiore dell'agricoltura rispetto all'industria, le zone finora rurali acquistano importanza urbana" e si dovrebbe leggere piuttosto: "Precisamente, già nel periodo della Magna Grecia, con l'importanza sempre maggiore dell'industria rispetto all'agricoltura, le zone finora rurali acquistano importanza urbana". Siete d'accordo? DebCo (msg) 22:53, 17 nov 2019 (CET)[rispondi]

Classificazione linguistica: lingua o dialetto? Dialetto di quale lingua?[modifica wikitesto]

Vorrei capire il perché tutte le lingue del nord siano classificate in maniera separata ed autonoma, mentre invece tutti i dialetti del sud vengano raggruppati in due unici minestroni [...] Okapi Coinvolto (msg) 15:31, 1 lug 2020 (CEST)[rispondi]

cb La discussione prosegue nella pagina Discussioni progetto:Linguistica#Classificazione linguistica: lingua o dialetto? Dialetto di quale lingua?.

– Il cambusiere --Nicolabel 16:04, 1 lug 2020 (CEST)[rispondi]

La pagina disambigua non è aggiornata[modifica wikitesto]

Mi è capitato digitando male di finire su disambigua anziché direttamente alla pagina "dialetto salentino". In questa pagina tra i risultati compare ancora "dialetto salentino - DIALETTO DELLA LINGUA ITALIANA". Cosa che non sta né in cielo né in terra, al massimo è una varietà della lingua siciliana oppure (come avanzato in altre discussioni) una lingua a sé visto che storicamente e geograficamente non ha avuto a che fare con il siciliano. Invito quindi a chi fosse in grado di risolvere il problema e cambiare il testo.

Dialetto salentino / Dialetti salentini[modifica wikitesto]

Finché avremo voci specifiche sui singoli dialetti salentini (del tipo Dialetto brindisino o Dialetto leccese) e finché avremo la voce Vocabolario dei dialetti salentini (titolo di un'importante opera del noto linguista Gerhard Rohlfs), non ha alcun senso far credere che nel Salento esista un unico dialetto; anche perché la presenza di tanti dialetti sul territorio rappresenta chiaramente una ricchezza, non certo una iattura per il Salento. Inutile fare paragoni con il lombardo e il piemontese, poiché tali voci sono intitolate "Lingua lombarda" e "Lingua piemontese" (e non certo "Dialetto lombardo" o "Dialetto piemontese", che sarebbero invece titoli sbagliatissimi poiché, ad esempio, il dialetto bergamasco è molto diverso dal milanese). Anche nel sud Italia abbiamo le voci Lingua napoletana e Lingua siciliana, ma il salentino non ha mai costituito una lingua (almeno non secondo i canoni stabiliti nel progetto:Linguistica).-- 3knolls (msg) 08:42, 8 ago 2022 (CEST)[rispondi]
PS Naturalmente anche le fonti più autorevoli concordano sull'esistenza di più dialetti salentini: oltre all'opera di Gerhard Rohlfs già citata, è sufficiente guardare le stesse fonti presenti in voce: Treccani (Francesco Avolio, "Dialetti siciliani, calabresi e salentini", ove si parla espressamente di "dialetti del Salento"), M. D'Elia ("Ricerche sui dialetti salentini", Firenze, 1957), O. Parlangeli ("Sui dialetti romanzi e romaici del Salento", Milano, 1953). Viceversa abbiamo chiari riferimenti a singoli dialetti in F. Ribezzo, ("Il dialetto apulo-salentino di Francavilla Fontana", Martina, 1912), G. Morosi ("Il vocalismo del dialetto leccese", 1874), S. Panareo ("Fonetica del dialetto di Maglie", Milano, 1903). Il che non ci permette minimamente di dubitare che nel Salento esistano tanti dialetti, e non certo uno solo.--3knolls (msg) 09:06, 8 ago 2022 (CEST)[rispondi]

Che nel Salento esistano tre varianti principali di salentino è cosa appurata, ma dialetti di che lingua? Il punto cruciale della questione è che manca, da parte della linguistica italiana, un approccio serio e meticoloso per quanto riguarda la catalogazione delle lingue regionali del meridione. La dicitura stessa "dialetti italiani meridionali" è assurda e fuorviante, dal momento che si tratta di varietà non discendenti dal fiorentino, e dunque non possono definirsi dialetti "italiani". E non possono nemmeno essere definiti "siciliano" o "napoletano", perché mi pare evidente che siano termini che privilegiano alcune varianti a discapito di tutte le altre. Questo scempio non può essere giustificato dal fatto che "italiano" sia in questo caso un termine geografico, senza alcuna valenza linguistica, altrimenti seguendo lo stesso criterio dovremmo catalogare anche le lingue del nord come "dialetti italiani settentrionali". E invece toh..."lingue gallo-italiche". Sono consapevole del fatto che non siano state decise da Wikipedia queste catalogazioni, non punto il dito contro nessuno, di fatto dobbiamo attenerci a quanto dice la linguistica italiana. Ma dal momento che ci troviamo in una sede adatta alla discussione, lo faccio semplicemente presente, chiedendo magari agli utenti veterani un parere riguardo una possibile soluzione e proponendo intanto la mia: sarebbe molto più corretto ed equo parlare di "lingue osco-romanze" per i dialetti meridionali intermedi e "greco-romanze" per quelli meridionali estremi, dal momento che le rispettive diciture, analogamente a quella "gallo-romanza" o "gallo-italica", evidenziano i principali sostrati delle due lingue. Ma dal momento che nessun linguista ha mai utilizzato tali definizioni, non mi permetto di imporle a nessuno. Okapi Coinvolto (msg) 14:45, 10 ago 2022 (CEST)[rispondi]
Allora: i dialetti del Salento sono dialetti romanzi (o neolatini): derivano cioè direttamente dal latino volgare, perciò non ha senso chiedersi "dialetti di che lingua?"; sono dialetti del latino, e se fossi vissuto mille anni fa la cosa sarebbe stata ancora più evidente. Tutti i dialetti meridionali intermedi o estremi (cui si ricollegano anche la lingua napoletana e siciliana) appartengono poi alle lingue italo-romanze. In effetti la definizione "dialetti italiani meridionali" è un pò forzata, forse sarebbe meglio dire "dialetti italo-meridionali" (al pari di "lingue italo-romanze"); tieni comunque presente che ovviamente esistono anche i dialetti italiani settentrionali (vedi Treccani), il fatto poi che non esiste la voce su Wikipedia è un altro discorso; ma la voce si può sempre creare, anche perché effettivamente si tratta di una mancanza piuttosto grave. Comunque non sono d'accordo che al nord la situazione è migliore: ad esempio, la voce lingua lombarda è eccessivamente lunga (oltre 140mila bytes), per cui a mio parere sarebbe opportuno scorporare la sezione "Varietà" per creare una voce a sé stante intitolata "Dialetti lombardi" (come si è fatto al sud, dove le voci "Dialetti meridionali" intermedi o estremi sono infatti separate dalle voci "lingua napoletana" e "lingua siciliana"). In secondo luogo, la lingua lombarda e le altre del nord risultano stranamente comprese sia tra le lingue gallo-romanze sia tra le lingue italo-romanze, il che crea una gran confusione; in terzo luogo, alcune definizioni sono oggetto di discussione e probabilmente errate: ad esempio, il friulano risulta inserito tra le lingue retoromanze, anche se l'antica lingua del Friuli (la lingua carnica; la voce non c'è, ma era la lingua degli antichi Carni) era una lingua celtica, non retica. Perciò secondo me i veri problemi sono al nord, ma al sud.--3knolls (msg) 16:34, 10 ago 2022 (CEST)[rispondi]