Discussione:Boia chi molla

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Proposta modifica[modifica wikitesto]

Vorrei proporre la modifica della frase: "Nel 1943 il motto viene utilizzato dall'esercito della Repubblica Sociale Italiana, che continua a combattere a fianco della Germania nell'Italia occupata." con "Nel 1943 il motto viene utilizzato dall'esercito della Repubblica Sociale Italiana, che combatte a fianco della Germania contro l'Italia."

Infatti il 13 ottobre del 1943 l'Italia dichiara guerra ufficialmente alla Germania e i repubblichini si schierano contro l'Italia. Fonte: http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?day=13&month=10&year=1943 --Enkita (msg) 18:22, 12 lug 2011 (CEST)[rispondi]

"Contro l'Italia" è POV, in wiki si è soliti utilizzare Regno del Sud che è una espressione accetta in storiografia, ma io utilizzerei "contro gli Alleati" o "contro gli anglo americani" che mi pare più congruo. Peraltro non mi risulta alcuna dichiarazione di guerra tra Regno del sud e Repubblica Sociale Italiana. Oppure lascerei così come é ora.--Jose Antonio (msg) 20:28, 12 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Come dice la pagina del Regno del Sud: “Con l'espressione "Regno del Sud" si suole indicare il Regno d'Italia nel periodo compreso tra il 10 settembre 1943 ed il 4 giugno 1944 “. Quindi risulta che il “Regno del Sud” sia una convenzione con cui ci si riferisce al Regno d'Italia nella situazione storica in cui i suoi apparati si erano spostati al Sud ed erano diventati cobelligeranti con gli americani. Mi sembrano vari e organici i punti di continuità tra il Regno d'Italia e quello definito "Regno del Sud", a livello legale e pratico. Ad esempio nella pagina di wikipedia Pietro Badoglio c'è scritto: "Presidente del consiglio dei ministri del Regno d'Italia", oppure nella pagina, sempre di wikipedia , 1943, dove c'è scritto: “13 ottobre - l'Italia dichiara guerra alla Germania nazista e diventa cobelligerante a fianco degli Alleati. “ Posso chiederti, se possibile, di riportare la discussione in cui si è deciso di considerare due entità distinte il regno d'italia e il regno del sud come due entità politiche “legalmente” distinte e non solo per convenzione? Anche perché a me risulta che il re del Regno d'Italia e quello del “Regno del sud” fosse lo stesso mentre la Repubblica di Salò si era data una denominazione, organi e apparati diversi. Non ultimo, nella pagina di wikipedia Periodo costituzionale transitorio c'è scritto in Governi dal 1943 al 1946: “Tecnicamente, tutti i governi del periodo in oggetto sono ancora governi del Regno d'Italia che esercitano il potere in nome del Re.” Quindi tecnicamente mi risulta fosse ancora Regno d'Italia. --Enkita (msg) 15:25, 13 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Però la Decima MAS aveva come motto "Per l'onore d'Italia"; quindi, avevano mica sbagliato campo? Senza ironia, ognuna delle due parti asseriva di rappresentare l'Italia, e considerato che quella che ne seguì fu una guerra civile, con qualche ragione de facto se non de iure. Quindi, se da una parte abbiamo una Repubblcia Sociale Italiana, dall'altra parte doveramo avere un'altra entità, che possiamo chiamare Regno d'Italia, o Regno del Sud più propriamente, indicando anche che era schierato al fianco degli Alleati. Sulla dichiarazione di guerra tra le due "Italie" dovrei verificare. --Pigr8 ...libertà è partecipazione! 00:05, 14 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Non si vuole entrare nel merito di chi "rappresentava l'Italia", che è una questione di filosofia politica, ma sul fatto che il Regno d'Italia è tecnicamente continuato, con immutati apparati. E alla luce del fatto che questi apparati sono stati quelli che hanno rappresentato l'Italia, ufficialmente, prima, dopo e durante i pochi anni di Regno al sud, sembra storiograficamente corretto fare l'uguaglianza "Regno d'Italia" con "Italia" e che una minoranza (oltretutto una minoranza che aveva preso potere “manu militari” per intervento esterno), si autoconsiderasse "rappresentanza dell'Italia" ai fini storiografici è ininfluente. Oppure si dovrebbe indicare come entità separate tutti i governi prima e dopo qualsiasi sommovimento politico, quindi nello specifico e nel contemporaneo sarebbero legittime anche la Libera Repubblica dell'Ossola, la Repubblica libera della Carnia, la Repubblica partigiana del Corniolo, la Repubblica Partigiana di Montefiorino, la Repubblica partigiana di Alba ecc. e questo farebbe del territorio italiano una divisione politica pre-risorgimentale, e, se così fosse, non avrebbe senso il riconoscimento storico e politico del 150° anniversario dell'unità d'Italia, che decade proprio quest'anno.--Enkita (msg) 2:41, 14 lug 2011 (CEST)

Dato che non rilevo ulteriori obiezioni, o si trovano documenti che attestino che dal 1943 al 1946 il termine Regno d'Italia non ha avuto un significato geografico e politico (come avvenuto con la Prussia dal 1945 in poi), e quindi nessun atto ufficiale di quel periodo ha valore legale e storico (dalla dichiarazione di guerra del 13 ottobre del 1943, agli atti di nascita, ai documenti di cittadinanza, ecc.) oppure risulta storicamente corretto affermare che l'Italia, il 13 ottobre del 1943, dichiara guerra alla Germania e che cittadini di nazionalità italiana si schierano in difesa della Germania e combattono contro l'Italia. Fino a prova contraria, dunque, sostituire "nell'Italia occupata" con "contro l'Italia" non dovrebbe risultare POV, e rinnovo la richiesta di modifica.--Enkita (msg) 16:48, 16 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Non mi pare che vi sia consenso per la modifica da te proposta. Sarei costretto a malincuore a rollback. Proponi eventualmente la modifica nel progetto di riferimento.Progetto:Guerra--Jose Antonio (msg) 17:45, 16 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Tanto per chiarire. Qui non si vuole sostenere che il Regno d'Italia non rappresentasse l'Italia, nel senso che nelle sedi consolari di tutto il mondo tranne qualche paese gli ambasciatori erano rappresentanti del Regno, non della RSI. Il fine è quello di garantire la leggibilità delle voci, per cui bisogna evidenziare chiaramente le due parti. Poi la voce è secondaria rispetto alla storia, quindi chi arriva qui sa già da dove viene, di massima, però è possibile che uno ci arrivi dall'esterno, tramite un motore di ricerca. Insomma, spero di avere inquadrato il problema, altrimenti specifica ulteriormente e ci ragioniamo sopra insieme. --Pigr8 ...libertà è partecipazione! 20:10, 16 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Non rilevi obiezioni? Prova a rileggere meglio quanto scritto sopra e ti rendi conto. Prova a portare qualche documento e ne parliamo, anche se sono scettico. Ti informo che il progetto Guerra ne è già a conoscenza, per inciso. --Pigr8 ...libertà è partecipazione! 19:58, 16 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Il documento è già stato presentato: l'Italia, il 13 ottobre 1943 dichiara ufficialmente guerra alla Germania. Ho preso come fonte questa pagina: http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?day=13&month=10&year=1943 ma potrei prendere qualsiasi libro di storia o documento ufficiale della Storia d'Italia. Inoltre già la frase esistente “Nel 1943 il motto viene utilizzato dall'esercito della Repubblica Sociale Italiana, che continua a combattere a fianco della Germania” fa capire che l'RSI combatte al fianco della Germania. Dato che dal 13 ottobre del 1943 Italia e Germania si fronteggiano in una guerra ufficiale che le vede nemiche, se, come mi risulta, e come risulta a tutti (dato che è già scritto in questa pagina), l'esercito della Repubblica Sociale Italiana combatte al fianco della Germania, di conseguenza combatte contro l'Italia. Ora o si trovano documenti che testimoniano che l'RSI non combatte al fianco della Germania, o si trovano documenti che il Regno d'Italia ufficialmente non esiste, oppure la proposta di sostituzione è legittima e non è POV (senza bisogno di rollback) senza intervenire in alcun'altra pagina, solo questione di logica storiografica.--Enkita (msg) 2:40, 18 lug 2011 (CEST)

Si prega non insistere a fare inserimenti POV nella voce non pertinenti.--Jose Antonio (msg) 01:27, 7 nov 2011 (CET)[rispondi]

Popeye e Trinchetto?[modifica wikitesto]

Ma è vero questo fatto di Trinchetto (personaggio del fumetto Braccio di Ferro) che diceva ripetutamente "Boia chi molla" nel fumetto? Su Google non trovo niente e nemmeno su Wikipedia. Scusate ma io metto il \[citazione necessaria\]. Ogni contributo alla ricerca è ben gradito :) --Enzo A24 (msg) 18:59, 29 gen 2014 (CET)[rispondi]

Senza fonte e presumibilmente ricerca originale per me da rimuovere--Jose Antonio (msg) 22:08, 30 gen 2014 (CET)[rispondi]

Riporto di seguito la frase e la rimuovo dalla voce finché non si trova una fonte: --Phyrexian ɸ 12:50, 31 gen 2014 (CET)[rispondi]

Nel 1977 tornò in uso da parte di molti ragazzini perché presente nel fumetto Popeye dal personaggio di Trinchetto a nei tre album a fumetto 123 124 e 128 del dicembre 1976.

"Boia chi molla" nelle Cinque giornate di Milano[modifica wikitesto]

L'articolo di Repubblica citato alla nota 1 non contiene il fatto che l'espressione "boia chi molla" fu utilizzata anche nelle Cinque giornate di Milano del 1848. Metto un altro "citazione necessaria" in attesa che venga tradotto dall'inglese "not in citation given" (non so come si faccia) :)

[Edit: Mi sono scordato di firmare] --Enzo A24 (msg) 21:12, 29 gen 2014 (CET)[rispondi]

Inconsistenza della fonte che fa risalire l'etimo a Eleonora Pimentel Fonseca[modifica wikitesto]

ricercando con google sembra che l'unica fonte che fa risalire l'origine della voce a Eleonora Pimentel Fonseca sia l'articolo di repubblica (secondo il quale "si dice che"). Parimenti, pare priva di fonte la citazione relativa a trinchetto. propongo di cancellare i due riferimenti.

ho trovato un riferimento in un libro del 2003 che riporta la frase nei contesti dei moti del 1799 e del 1848, ma non parla di Eleonora Pimentel Fonseca. -- .mau. ✉ 21:13, 30 gen 2014 (CET)[rispondi]

Opportunità fonte "Associazione colturale (sic)"[modifica wikitesto]

In merito alla fonte da me rimossa e reinserita da Jose Antonio, mi domando se possa essere considerata affidabile. L'autore è apparentemente enciclopedico (nel senso che Wikipedia ospita una pagina biografica priva di fonti), ma il dubbio verte intorno all'editore presunto. E' solo una associazione culturale, i suoi libri non risultano in catalogo presso IBS, ma vengono distribuiti solo in alcune librerie selezionate. Libri privi di ISBN. E il sito di questo editore supposto è solo un blog [1] Magari traducono anche roba definibile come rispettabile (Vedo un Koestler) ma il livello delle pubblicazioni mi sembra piuttosto orientato siamo sicuri che valga la pena tenerlo in una voce così facilmente soggetta ad un uso strumentale? Mi permetto di rimuovere nuovamente --UltimoVieneIlCorvo (msg) 21:32, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Riguardo alla rimozione di fonte operata da UltimoVieneIlCorvo: l'autore è enciclopedico e ha pubblicato numerosi testi sicuramente affidabili. Può darsi che i testi di questa particolare casa editrice siano distribuiti principalmente presso librerie specializzate ma non mi risulta dato che io li ho visti anche in librerie normali. Il libro è presente anche su Amazon [2]. In ogni caso il passaggio è già fontato con Corriere della sera e Luciano Lanna. Pertanto si tratta di una fonte in più che si potrebbe lasciare benissimo, ma dato che in questo caso non possiedo il testo per me si può rimuovere. Certamente non per le motivazioni addotte da UltimoVieneIlCorvo.--Jose Antonio (msg) 22:10, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Le fonti non si rimuovo per opportunità di tenerla o non tenerla. L'avere ISBN non è considerato elemento necessario per valutare una fonte. La sua rimozione sula base di queste considerazioni è vandalismo. --Bramfab Discorriamo 22:18, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Aggiungo che, nonostante non abbia i codici il libro è in vendita da Hoepli http://www.hoepli.it/libro/la-battaglia-del-solstizio-/9786001673924.html , per cui è verificabile e come fonte cartacea meno volatile di un sito web.--Bramfab Discorriamo 22:44, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]
Azione chiaramente vandalica, a seguito di campagna su "boia di molla", lanciata da Wu Ming assieme all'altra campagna legata alle immagini delle foibe. Infatti di che s'occupa diligentemente questo utente? Di "boia chi molla" e di foto di foibe. Siamo al limite della segnalazione come UP. E forse anche oltre.--Presbite (msg) 12:10, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Ricordo  : l'incipit consiste di una definizione, che identifica concisamente il tema della voce e delinea il contesto in cui il tema è rilevante. chi è interessato a scrivere in questa pagina dovrebbe sapere il contesto in cui questo "boia" è rilevante.--Bramfab Discorriamo 22:37, 25 feb 2015 (CET)[rispondi]

Boia chi molla risorgimentale ?[modifica wikitesto]

I due attributi di "boia chi molla" risorgimentali mi sembrano campati per aria:
  1. Non si trova traccia dell'epressione in alcuno libro del secolo XIX presente in google book , d'accordo che non e' una libreria esaustiva, ma tutti i testi fondamentali del secolo XIX ormai vi sono presenti
  2. le fonti giornalistiche sembrano copiarsi l'una dall'altra e l'articolo della Stancatelli prende a piene mani da biografie romanzate e l'espressione non mi sembra una che potesse stare sulle labbra di una dama di inizio '800.
  3. Piuttosto che alle Cinque giornate di Milano, nel caso la frase sarebbe più attribuibile a un episodio della difesa della repubblica romana o di Venezia nel 1849.
  4. Non e' che stiamo propagando una delle tante leggende metropolitane? Queste citazioni risorgimentali risalgono alla prima stesura della voce https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Boia_chi_molla&oldid=4567524 del 2006, la fonte giornalistica sulla Pimental e' del 2010. --Bramfab Discorriamo 11:03, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Come scrivete su Wikipedia? +1 sul cassare queste informazioni con fonti posteriori alla plausibile bufala wikipediana. --UltimoVieneIlCorvo (msg) 22:30, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Caso mai come scriviamo, anche tu sei un wikipediano.--Bramfab Discorriamo 22:57, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]
Molto "probabile" si tratti di bufala: è a dir poco strano che questa espressione sia rimasta "sottotraccia", sussurrata e tramandata ma mai scritta da nessuna parte per un intero secolo e mezzo [3], per poi ricomparire all'improvviso nella metà degli anni sessanta...
Comunque una cosa possiamo dirla con certezza: se davvero di bufala si tratta, almeno non è opera nostra; in voce viene citato anche un testo del 2003 in cui è riportato il fatto [4] --Retaggio (msg) 14:10, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

──────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────── Scusate. Ne abbiamo parlato al bar, e ne avevo anche scritto in giro... -- .mau. ✉ 14:29, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Hai ragione, avevo completamente dimenticato. E dire che avevo anche aperto io quella discussione... :-P --Retaggio (msg) 14:34, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Morale della storia: penso che ormai si sia tutti d'accordo nel togliere Pimental e 1848. Inseriamo una nota o riga per segnalare una bufala storica di cui senza volerlo siamo stati protagonisti, non fosse altro per chi venendo qui si attenda, da altre fonti di trovare Pimental & Co.? --Bramfab Discorriamo 15:06, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
secondo me sì. Mi chiedo solo se la cosa migliore sia lasciare nella voce "le prime occorrenze note risalgono alla prima guerra mondiale" e mettere tutta la storia di Pimental/1848 in nota, oppure iniziare con "anche se alcune fonti affermano che le prime occorrenze risalgono a Pimental/1848, ..." e mettere lì la nota. Non so proprio quale sia la cosa migliore. -- .mau. ✉ 15:12, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Pare incredibile...[modifica wikitesto]

...ma io in cinque minuti ho trovato che il motto s'usò anche prima di Reggio Calabria, per le manifestazioni di destra a favore di Trieste italiana. Dico che pare incredibile, perché a me di questa frase me n'è sempre importato meno di zero, ma c'è chi dentro e fuori di qui c'ha creato gran castelli, evidentemente senza nemmeno googolare...--Presbite (msg) 12:18, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Non è una grande scoperta. Se leggi la voce scoprirai che era il motto degli Arditi della Grande Guerra, quindi molto prima del 1970. --Martin Mystère (contattami) 13:28, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Certo che non è una grande scoperta, ma addirittura c'è un libro precedente ai moti di RC intitolato così e nessuno se n'era accorto!--Presbite (msg) 14:47, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Spettacolo teatrale Boia chi molla[modifica wikitesto]

Io avevo inserito questo (ora rimosso):

Nel 2004 il motto e' stato usato come titolo per uno spettacolo teatrale della Associazione Teatrale Operai del Cuore dedicato al tema della pena di morte [1] [2].
per il motivo che lo spettacolo e' stato presentato in posti come il "CSA Barattolo" di Pavia facendo pensare che si sia superata una certa barriera all'uso di questo motto. ora scrivere che si e' superata la barriera e' RO, ma che sia stato fatto lo spettacolo e dove sia stato fatto e' un dato.
  1. ^ pag. 4 Kronstadt Numero 4 Sabato 1 Maggio 2004
  2. ^ Operai del cuore rassegna stampa "Boia chi molla"

--Bramfab Discorriamo 15:24, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Martin cerchiamo di essere seri. Abbiamo una fonte dei Wu Ming in cui a Franco viene attribuita una frase totalmente decontestualizzata presa da chissà dove, in cui risponde ad una domanda che non sappiamo manco qual'è, fonte fornita da un nickname su un sito che da mesi tenta di povvare wikipedia e la preferisci a Luciano Lanna in cui riporta il virgolettato di Franco che risponde alla specifica domanda su dove abbia trovato o dove sia venuto a conoscenza dello slogan e riporta il virgolettato e tu la rimuovi. La fonte Lanna è del 2010 (tempi non sospetti) e wu ming dell'altro ieri. Vedi te--Jose Antonio (msg) 16:01, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Guarda, ho cercato sull'archivio de La Stampa un articolo di Pansa in cui vengono riportate le parole di Franco e non ho trovato nulla. Non dico che non sia vero, ma dico che è inutile ribadire ancora una volta che voci di corridoio facevano risalire l'origine del motto al Risorgimento. Mi sembra più importante scrivere che non fu inventata da Franco anche se lui cercò di farlo credere (anche solo una volta in un'intervista).
Conosco i Wu Ming (perchè hanno tradotto in italiano dei libri...), ma non posso dire lo stesso de il Fondo di Miro Renzaglia o del quotidiano Calabria Ora. Poi, io non sapevo che è "un sito che da mesi tenta di povvare wikipedia", fammi capire dove è successo anche perchè nell'articolo interessato si parla di noi solo nei commenti.
Quindi non vedo perchè ribadire ancora la storia dell'origine risorgimentale che, tra l'altro, sembra che stia per essere tolta (vedi sopra). --Martin Mystère (contattami) 16:20, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Per caso ti sei accorto che l'articolo del blog non è dei Wu Ming, ma di Lou Palanca 2?--Presbite (msg) 16:26, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Cmq l'ho scritto io. E cmq la storia di Pansa/Ciccio Franco non è scritto da Pansa su La Stampa, ma da un libro dal titolo "Fascisti imaginari". Però Pansa in "La Destra siamo noi" dice che lui non ricorda d'aver parlato con Franco durante la rivolta.--Presbite (msg) 16:29, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
No, ho letto "pubblicato da Wu Ming" nella prima riga e ho sbagliato autore. Resto dell'idea che il sito resti una fonte attendibile.
Possiedi il libro Fascisti immaginari? Come fai a dire che la storia di Pansa che parla con Franco viene da lì? --Martin Mystère (contattami) 16:40, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
(conf.) Fatico a pensare che Ciccio Franco abbia potuto inventarsi la paternità del motto: i suoi camerati l'avrebbero "legnato" per eresia e lesa maestà del passato; citando Ciccio Franco e la frase, lo stesso Montanelli ne "L'Italia degli anni di piombo" la definisce "nostalgica", e le pubblicazioni del Borghese erano ben note in quella destra, per cui attribuirsi la paternità di una frase già nota e per giunta usata come titolo di un libro mi sembra impossibile. Al più Ciccio si sara' attribuito l'idea di usare quel motto a Reggio calabria, cosa di cui peraltro nessuno ha dubbi alcuni.--Bramfab Discorriamo 16:44, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
@ Martin M. Qui - ripeto - stiamo parlando dell'anonimo Lou Palanca 2. Interessante pensare che per il fatto d'essere ospitato nel blog di Wu Ming allora diventi "attendibile": evidentemente quel blog è come l'acqua di Lourdes (piccola domanda: è attendibile anche quando dice che i grillini sono sostanzialmente fasci?). Riguardo a Pansa/Franco: è lui stesso (Pansa) a ricordare tutti i passaggi della vicenda, compreso il passaggio per "Fascisti immaginari". Nel suo libro da me citato.--Presbite (msg) 16:49, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Alla testa della rivolta il capo locale dell'MSI, Ciccio Franco, che rilancia gli slogan delle camicie nere: «Contro il governo la gioventù si scaglia / Boia chi molla è il grido di battaglia». Aldo Cazzullo in I ragazzi che volevano fare la rivoluzione. Sarebbe come se Vendola o Tsipras affermasse la sua paternità della frase "proletari di tutto il mondo unitevi"--Bramfab Discorriamo 16:54, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
(Confl.) Quelle sono opinioni personali! Se l'articolo mi cita come fonte il documentario Reggio Calabria 1970. La Rivolta (a cura di Domenico Calabrò, 2005) al limite bisogna mettere in discussione l'attendibilità di questo, ma l'articolo resta un'esposizione oggettiva di fatti e fonti. Comunque il pezzo che citi tu su Pansa è praticamente lo stesso che viene usato nella nota 3. Quindi, ripeto, è un'inutile ripetizione scrivere che veniva millantata un'origine antica del motto. Se poi reputate inattendibile il fatto che Franco cerco di attribuirsene la paternità togliete pure il tutto, io voglio evitare di ripetere cose già scritte. --Martin Mystère (contattami) 17:02, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Potrei citarti almeno un centinaio di frasi pescate qua e là dal blog in post di carattere storico che sono - in realtà - delle grandi minchiate. Ma non è questo il luogo. Per tornare IT, a me pare interessante notare che Pansa di fatto nega d'aver incontrato Ciccio Franco ai tempi della rivolta. E quindi sarebbe in realtà inventata anche la storia raccontata da "Fascisti immaginari".--Presbite (msg) 18:11, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Mi sembra inutilmente pomposo. A 'sto punto togliamo tutto e non se ne parla più. Ti va bene se tolgo "Intervistato dal giornalista Giampaolo Pansa sulle origini dello slogan rispose: "L’ho letto da qualche parte, lo gridavano durante il Risorgimento". Invece secondo uno scrittore del collettivo Lou Palanca, egli semplicemente cercò di attribuirsene la paternità"? --Martin Mystère (contattami) 18:54, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

(rientro) Io in realtà considero inutile nel testo tutta la parte di Pansa e 'sto Lou Palanca. Metterei in nota.--Presbite (msg) 19:42, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

OK, io per ora tolgo tutto. Se riesci a scrivere una nota anche inserendo il riferimento al libro "La Destra siamo noi" inseriscila. --Martin Mystère (contattami) 20:24, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Comunque qui si trova una trascrizione integrale delle pagine che interessano a noi del libro Fascisti immaginari. --Martin Mystère (contattami) 22:59, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]

Se volessimo seguire blog et similia, uno perfino ne attribuisce l'uso, assieme a "me ne frego" agli arditi del popolo http://www.usi-ait.org/index.php/la-storia/53-gli-arditi-poi-arditi-del-popolo-la-difesa-proletaria ! La loro affidabilità quanto vale per queste cose? Credo poco. --Bramfab Discorriamo 23:59, 27 feb 2015 (CET)[rispondi]
Io ho citato quel blog solo perchè riporta integralmente le pagine del libro Fascisti immaginari. Questo resta una fonte attendibile. --Martin Mystère (contattami) 19:17, 28 feb 2015 (CET)[rispondi]
Concordo sul limitare l'uso del blog Giap, in quanto fonte non affidabile in ambito storico. Più verosimilmente il blog pur essendo relativo a personaggi enciclopedici, la sua validità dovrebbe essere limitata alle vicende di questi personaggi enciclopedici. È necessaria prudenza, in quanto i Wu Ming e Luther Blisset prima di loro furono autori di beffe mediatiche (ricordiamo le due più famose). Ergo non vorrei che la questione propriamente antifascista sia secondaria rispetto ad una nuova beffa nei confronti dell'enciclopedia libera.
Indipendentemente da quello che ha fatto notare Presbite sulle ultime modifiche da parti di volenterosi Wikipedia forse un po' troppo militanti per il loro "edit pattern" stanno succedendo cose strane anche su altre voci, rimando a questo mio intervento [5]. Una polemica dai commenti di un certo blog che riattiva su Wikipedia utenze dormienti dal 2012 con un pattern di argomenti duale a quello del "flame" sul blog in questione. --Il palazzo Posta dal 2005 14:12, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
Due beffe famose:
  • La beffa alla Arnoldo Mondadori Editore: nel 1996 alcuni aderenti al progetto forniscono alla casa editrice Mondadori, interessata a sfruttare commercialmente il fenomeno mediatico, alcuni testi alla rinfusa tratti da internet e conditi di banalità sociologiche, che Mondadori pubblica spacciandole per "il manifesto delle nuove libertà".
  • La beffa a "Chi l'ha visto": nel 1995 l'artista inglese Harry Kipper scompare nelle campagne friulane mentre è impegnato in un giro di "turismo psicogeografico". La trasmissione Chi l'ha visto? si interessa del caso, ma Harry Kipper non esiste.
Anche questa sulla Lipperini mi tocca leggere. Quindi questi qui stanno trasformando itWiki in una sorta di succursale delle loro personali elucubrazioni. Andiamo bene...--Presbite (msg) 14:36, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
Dato che c'è questo pericolo vi segnalo che 2 citazioni di Mieville ("Ghitan! Sapevo che ti avrei trovato qui. Boia chi molla! Gente come noi non si rassegna" e "Sii tranquilla che comunque e ovunque avrò tenuto fede al mio motto: Boia chi molla!") sono confermate dal libro Fascisti immaginari. Quella in bella vista nel {{quote}} non è in quel libro, ma si trova veramente nel libro Fascists' criminal camp (a pag.94 di questa scansione). Quindi, da questo pnto di vista, non dovrebbero esserci bufale. --Martin Mystère (contattami) 16:54, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

Il sergente Sivieri[modifica wikitesto]

Visto che il sgt.Sivieri è citato sia da Fascisti immaginari che è del 2003, e da Colloredo, che è del 2008, forse possiamo omettere questa seconda fonte. La sensazione è che su questo motto molti libri e articoli siano stati scritti a posteriori e per sentito dire. --UltimoVieneIlCorvo (msg) 20:19, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

Fonte che funge da rafforzativo, non vedo perchè toglierla--Jose Antonio (msg) 21:35, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

Collaredo è un accademico, studioso del periodo, che ci metta la faccia ad affermare ciò (non uno che scrive per sentito dire), il suo scritto è fonte e valida il testo precedente--Bramfab Discorriamo 21:40, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]
Altre fonti a rafforzare il legame con la prima guerra mondiale:

Guido Zagheni: pag:166 di La croce e il fascio: i cattolici italiani e la dittaturaSan Paolo ed., 2006 Il fine era evidentemente l'ordine nuovo fascista. «Boia chi molla»: nato nelle trincee durante la prima guerra

Philip Gooden, Peter Lewis The Word at War: World War Two in 100 Phrases Bloomsbury Publishing, Sep 25, 2014 An Italian slogan indelibly associated with Fascism is the motto Boia chi molla! ... Yet whatever its historical provenance, it became most famous as the battle cry of the Arditi (the élite Italian storm troopers .... --Bramfab Discorriamo 21:42, 2 mar 2015 (CET)[rispondi]

Nota a margine...[modifica wikitesto]

...perché siccome c'è gente in giro che si prende meriti non suoi, mettiamo qui una "diff" di febbraio 2014: [6]. Così, giusto per. --Retaggio (msg) 13:18, 4 mar 2015 (CET)[rispondi]