Dick Marty

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dick Marty

Dick Marty (Sorengo, 7 gennaio 1945Fescoggia, 28 dicembre 2023[1][2]) è stato un politico e avvocato svizzero (Partito Liberale Radicale), a lungo procuratore pubblico del Canton Ticino, membro del Consiglio degli Stati (dal 1995) e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Guttet-Feschel (VS) e di Lugano (TI), dopo le scuole obbligatorie e il liceo di Lugano, si laurea in giurisprudenza presso l'Università di Neuchâtel con la tesi: "Il ruolo e il potere del giudice svizzero e l'applicazione di sanzioni penali". Dal 1972 al 1975 venne assunto presso il Max Planck Institute per il diritto internazionale e degli esteri a Friburgo, in Germania, come responsabile per la sezione sul diritto svizzero.

Nel 1975 venne nominato procuratore pubblico del Canton Ticino dove si è fatto notare per la sua lotta contro la criminalità organizzata e la droga.

Nel 1989 fu eletto nel Consiglio di Stato[3] del Canton Ticino dove è stato direttore del Dipartimento delle finanze e nel 1992 ha assunto la carica di presidente (a rotazione tra i membri). Nel 1995, dopo aver rinunciato a ricandidarsi al Consiglio di Stato, è stato eletto al Consiglio degli Stati[4] in rappresentanza del Canton Ticino. Lavora come consulente giuridico ed economico.

Dal dicembre 2020 è stato messo sotto alta protezione della polizia (livello 4), essendo minacciato di morte per motivi riconducibili alla sua trascorsa attività in seno al Consiglio d'Europa. Secondo lui, ''la minaccia sembra provenire da certi ambienti dei servizi segreti serbi che hanno chiesto alla mafia, assassini professionisti, di liquidarmi semplicemente per scaricare la colpa sui kosovari''[5].

Dopo lunga malattia, il 28 dicembre 2023 muore nella sua casa di Fescoggia, Cantone Ticino.[2]

Assemblea del Consiglio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1998 al 2011 è stato membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, dove è attivo in diverse commissioni. Nel 2005 è stato nominato relatore del Consiglio d'Europa per l'indagine sulle presunte prigioni segrete della CIA in Europa. Marty ha pubblicato due rapporti su queste indagini, poi approvati dall'Assemblea. In questi rapporti sono state evidenziate violazioni delle norme internazionali sui diritti umani in diversi stati europei.

Nel 2011 ha presentato un rapporto al Consiglio d'Europa sul traffico di organi prelevati da prigionieri serbi assassinati dall'UÇK.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla sua attività politica è stato dal 1996 al 2007 presidente di Svizzera Turismo e presidente della Fondazione Svizzera dello Scoutismo[6].

Il primo luglio 2010 è stato nominato presidente del Consiglio dell'Università di Neuchâtel, ha rinunciato a questo mandato tre anni dopo[7].

Il 17 dicembre 2010 è stato nominato presidente dell'Assemblea intergiurassiana, succedendo a Serge Sierro il primo gennaio del 2011[8].

Nell'agosto del 2011 è diventato vice-presidente de l'Organizzazione mondiale contro la tortura[9].

Nel 2015 è diventato co-presidente dell'Iniziativa popolare federale svizzera sulle multinazionali responsabili.

Prese di posizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 si è dichiarato favorevole a legalizzare tutte le droghe[10].

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Una certa idea di giustizia. Spionaggio, droga, terrorismo: le mie inchieste tra Europa e Medio Oriente, Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2018.
  • Verità irriverenti. Riflessioni di un magistrato sotto scorta, Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2023[15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ È morto Dick Marty, su TicinoNews, 28 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  2. ^ a b L'ultima battaglia del già senatore Dick Marty, su laRegione, 28 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  3. ^ Consiglio di Stato, in Dizionario storico della Svizzera.
  4. ^ Consiglio degli Stati, in Dizionario storico della Svizzera.
  5. ^ Dick Marty sotto protezione da 16 mesi - RSI Radiotelevisione svizzera, su rsi. URL consultato il 7 novembre 2023.
  6. ^ Scout.ch[collegamento interrotto]
  7. ^ (FR) Serge Jubin, Dick Marty: «Je suis amer, l’Université ne mérite pas ça», in letemps.ch, 26 settembre 2013, ISSN 1423-3967 (WC · ACNP). URL consultato il 10 aprile 2022.
  8. ^ Dick Marty : président de l'Assemblée interjurassienne : tsrinfo.ch, 17 décembre 2010
  9. ^ [1]
  10. ^ Legalizzare tutte le droghe
  11. ^ Prix des droits humains pour Dick Marty, su swissinfo.ch. URL consultato il 26 agosto 2020.
  12. ^ Agenzia ATS, 10.11.2007
  13. ^ Dick Marty récompensé pour son engagement, su rtn.ch. URL consultato il 26 agosto 2020.
  14. ^ Prix Fischhof : Dick Marty lauréat 2011, in 20 minutes, 11 luglio 2011. URL consultato il 26 agosto 2020.
  15. ^ Le ‘Verità irriverenti’ di un magistrato sotto scorta. Da oggi in libreria, il nuovo saggio di Dick Marty riflette sullo stato della democrazia, sulla neutralità e sul periodo di isolamento forzato, su laregione.ch. URL consultato il 28 dicembre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN170770694 · ISNI (EN0000 0001 1979 7249 · LCCN (ENnr97006471 · GND (DE1089889402 · BNF (FRcb17796601n (data)