David Fëdorovič Ojstrach

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David Ojstrach (a sinistra), con il direttore Franz Konwitschny (centro) e Igor' Ojstrach (a destra), nel 1957

David Fëdorovič Ojstrach, ucr. Давид Федорович Ойстрах (Odessa, 30 settembre 1908Amsterdam, 24 ottobre 1974), è stato un violinista ucraino.

Tra i più grandi interpreti del violino del XX secolo, ha profondamente influenzato la tecnica dello strumento per la maestria tecnica, la naturalezza e il virtuosismo. Con un ampio repertorio, che spaziava da Bach a Šostakovič, suonò con le più importanti orchestre del mondo dirette dai più grandi direttori e si esibì accanto ad artisti del calibro di Yehudi Menuhin, Mstislav Rostropovič, Svjatoslav Richter.

A lui sono stati dedicati il concerto per violino e orchestra di Aram Chačaturjan e i due concerti per violino e orchestra di Dmitrij Šostakovič. Per circa 10 anni suonò uno Stradivari del 1702. Ha lasciato una sconfinata discografia, di cui il Concerto triplo di Beethoven, con Svjatoslav Richter e Mstislav Rostropovič, Herbert von Karajan e i Berliner Philharmoniker, registrato nel settembre 1969 a Berlino, è forse la perla più luminosa. L'unico figlio, Igor', è anch'egli violinista.

Biografia

I primi anni

David Ojstrach nel 1961

Nacque nella cosmopolita Odessa sul Mar Nero, a quel tempo facente parte della Russia zarista (adesso in Ucraina), nella modesta famiglia di Fëdor Davydovič Ojstrach e Isabella Stepanovna Kolker, di origine ebrea ed entrambi dotati di talento musicale (il padre suonava il violino e alcuni strumenti a fiato, la madre era corista).

All'età di 5 anni David, spinto dalla madre, comincia a studiare il violino e la viola con l'insegnante Pëtr Stoljarskij, il primo e solo insegnante che Ojstrach abbia mai avuto. Con Stoljarskij, con un metodo di insegnamento non accademico, rivolto a valorizzare il talento dell'allievo attraverso gli aspetti più ludici della didattica, studiò anche Nathan Milstein, che con Oistrakh si esibì in concerto nel 1914, in occasione del diploma di Milstein.

Dopo il debutto a Odessa all'età di 6 anni, Ojstrach entrò nel Conservatorio di Odessa nel 1923, dove studiò fino al 1926. Durante questo periodo, il grandissimo talento di Ojstrach cominciava già a farsi notare, e il suo debutto vero e proprio fu nel febbraio del 1924 ad Odessa. Quel concerto fu uno dei trampolini di lancio per la carriera del giovane Ojstrach che ebbe così l'opportunità di suonare il concerto di Glazunov diretto dallo stesso compositore e di essere invitato a Leningrado per eseguire il concerto di Čajkovskij.

Negli stessi anni Ojstrach andò a Mosca dove conobbe la donna che sarebbe diventata sua moglie, Tamara Rotareva, che suonava il pianoforte. Dal 1934 ricoprì l'incarico di insegnante nel Conservatorio di Mosca, forgiando numerosi talenti come Gidon Kremer. Dal 1935 al 1972 collaborò col pianista Lev Oborin; dal 1941 al 1963 i due interpreti insieme al violoncellista Sviatoslav Knushevitsky formarono un trio denominato “Trio Oborin-Oistrakh-Knushevitsky” o più semplicemente “Trio Oistrakh”, che si è esibito in Unione Sovietica e in Europa.

Durante la Seconda Guerra Mondiale

La Seconda guerra mondiale capitò proprio negli anni in cui l'attività concertistica di Ojstrach cominciava a essere fittissima. Tuttavia, durante questo periodo Ojstrach rimase sempre in Russia, dove teneva concerti e insegnava al Conservatorio di Mosca. Eseguì per la prima volta il Concerto di Nikolaj Mjaskovskij e quello di Aram Chačaturjan. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, Ojstrach conobbe anche Dmitrij Šostakovič col quale strinse un rapporto di grande amicizia; ciò è confermato dal fatto che Šostakovič gli dedicò i suoi due concerti per Violino. Un episodio da ricordare legato agli anni della Seconda Guerra Mondiale è l'esecuzione del concerto di Čajkovskij che Ojstrach suonò nonostante il suono delle sirene che segnalavano un attacco nazista sulla città. Lui continuò a suonare e il pubblico presente rimase ad ascoltare.

Viaggi internazionali

Nel dopoguerra Ojstrach diventò famoso a livello mondiale, poiché ebbe opportunità di lasciare la Russia. Fu invitato a numerosissimi festival musicali come il nuovo "Prague Spring". Nell'ottobre del 1949 diede il suo primo concerto in Occidente, suonando il Concerto di Sibelius a Helsinki.[1] Nel 1951, con una delegazione di artisti russi, fu invitato al festival "Maggio Musicale" di Firenze (primo concerto in Italia) e il 30 giugno 1951 suona per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano; nel 1952 fu invitato nella Germania dell'Est per le celebrazioni beethoveniane, nel 1953 in Francia, nel 1954 in Inghilterra e nel 1955 negli Stati Uniti dove ebbe opportunità di esibirsi nella rinomata Carnegie Hall. Nel 1959 si avvicinò anche alla direzione d'orchestra e nel 1960 fu premiato con il Premio Lenin. Fra il 1966 e il 1972 dà vita a un duo con il pianista Svjatoslav Richter.

Gli ultimi anni

Nel 1968 furono svolte varie celebrazioni per festeggiare il suo 60mo compleanno. Memorabile la sua performance del concerto di Čajkovskij, quello che probabilmente amava di più, nella sala grande del conservatorio di Mosca.

Negli ultimi anni di vita soffrì di alcuni attacchi di cuore, ma non si fermò mai e diede sempre concerti in giro per il mondo. In un certo senso si può dire che fu vittima dello star system, dal quale si lasciò imporre ritmi forsennati di lavoro, che lo portarono il 24 ottobre del 1974 alla morte ad Amsterdam[senza fonte].

È sepolto a Mosca nel cimitero del Convento di Novodevičij.

Premi e riconoscimenti

Ojstrach diventò famoso in seguito alla vittoria di importantissimi concorsi, iniziando a vincere quelli nazionali, come il Premio Unione Sovietica del 1935, e poi quelli internazionali di grandissima importanza, come il Concorso Eugène Ysaÿe di Bruxelles (poi chiamato "Regina Elisabetta") nel 1937; in seguito a questa vittoria Stalin gli regalò una casa in Russia. Partecipò anche al Concorso Wieniawski a Varsavia nel 1935, dove arrivò secondo, dietro alla bambina prodigio Ginette Neveu, di sedici anni; Ojstrach accettò serenamente il verdetto e mostrò grande ammirazione per la vincitrice, come si legge in una lettera mandata alla moglie.

Curiosità

L'asteroide 42516 Oistrach è stato chiamato così in onore suo e di suo figlio Igor.

Opere dedicate a Ojstrach

Gli strumenti di Ojstrach

Violini

Suonò su otto Stradivari, che lui chiamava familiarmente i suoi "samovar"[2]:

  1. Il Youssoupov (1736)
  2. L'ammiraglio Kayserinov (1699)
  3. Il Sergeï Shakovsky (1707)
  4. L'ex-Poliakin (1712)
  5. Il Malakov (1713)
  6. L'URSS (1717), personale
  7. Il Conte de Fontana (1702), personale
  8. Il Marsick (1705), personale

Viole

Un Andrea Guarneri (suonata attualmente da suo figlio Igor')

Discografia parziale

  • Bach, Violin Concertos BWV 1041 - 1043 - David Oistrakh/Igor Oistrakh/Royal Philharmonic Orchestra/Wiener Symphoniker, 1962 Deutsche Grammophon
  • Beethoven, Violin Concerto - David Oistrakh, EMI
  • Beethoven: Triple Concerto & Brahms: Double Concerto - Berliner Philharmoniker/Cleveland Orchestra/David Oistrakh/George Szell/Herbert von Karajan/Mstislav Rostropovich/Sviatoslav Richter, EMI Great Recordings of the Century
  • Brahms, Double Concerto - Oistrakh/Rostropovich/Cleveland Orchestra/Szell, 1970 His Master's Voice/EMI – Grammy Award for Best Classical Performance – Instrumental Soloist or Soloists (with or without orchestra) 1971
  • Brahms: Concerto Per Violino; Beethoven: 2 Romanze Per Violino; Tchaikovsky: Meditation Op. 42 N. 1 - David Oistrakh, 2003 Riccardo Mainardi/Rosanna Jacobs/Djamel F
  • Chopin, Dvořák, Ravel & Smetana: Piano Trios - David Oistrakh/Lev Oborin/Svyatoslav Knushevitzky, Deutsche Grammophon
  • Debussy, Ravel & Ysaÿe: Violin Sonatas - Prokofiev: 5 Mélodies - David Oistrakh/Frida Bauer, 1966 Philips
  • Khachaturian: Violin Concerto, Taneyev: Suite de Concert - David Oistrakh/Philharmonia Orchestra, 1955/1957 EMI Great Recordings of the Centjury
  • Mozart: Violin Concertos Nos. 1-3, Rondo, K. 373 - Berliner Philharmoniker/David Oistrakh, 1972 EMI
  • Mozart: Violin Concerto No. 3 - Beethoven: Violin Concerto in D Major - David Oistrakh/French National Radio Orchestra/Philharmonia Orchestra/André Cluytens, Regis
  • Mozart: Sinfonia Concertante - Bruch: Scottish Fantasia - Hindemith: Violin Concerto - David Oistrakh/Igor Oistrakh/Jasha Horenstein/Kyril Kondrashin/London Symphony Orchestra/Moscow Philharmonic Orchestra/Paul Hindemith, Decca
  • Prokofiev, Violin Concertos - David Oistrakh, EMI
  • Shostakovich, Violin Concerto No. 1 - 1973 EMI - Miglior interpretazione solista di musica classica con orchestra (Grammy) 1975
  • Tchaikovsky: Violinconerto in D Major, Op. 35; Sibelius: Violin Concerto, Op. 47 in D minor - Eugene Ormandy/David Oistrakh/The Philadelphia Orchestra, 1960/1961 Sony
  • Oistrakh - Tchaikovsky: Violin Concerto - Brahms: Violin Concerto - Royal Philharmonic Orchestra/Norman Del Mar/David Oistrakh/London Philharmonic Orchestra/Sir Malcolm Sargent, BBC
  • The Very Best of David Oistrakh - EMI
  • Oistrakh, The Complete EMI Recordings - David Oistrakh, EMI
  • Oistrach, The David Oistrach Edition - DG/Decca/Philips/Westminster, Deutsche Grammophon

Note

  1. ^ Viktor Jusefovich, David Oistrakh, Conversations with Igor Oistrakh, London, Cassel, 1979, pp. 186-188.
  2. ^ Jean-Michel Molkhou, David Oïstrakh, in Les grands violonistes du XXe siècle. Tome 1- De Kreisler à Kremer, 1875-1947, Paris, Buchet Chastel, 2011, p. 158

Onorificenze

Ordine del Distintivo d'Onore (2) - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Lenin (2) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di Gran Croce dell'Ordine del Leone di Finlandia - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo II - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia

  • Dirk Nabering, David und Igor Oistrach, Berlin, Rembrandt Verlag, 1968
  • Viktor Jusefowitsch, David Oistrach, Gespräche mit Igor Oistrach, trad. ted. Juri Elperin, Stuttgard, Deutsche Verlags-Anstalt, 1977
  • Viktor Jusefovich, David Oistrakh, Conversations with Igor Oistrakh, trad. ingl. Nicholas de Pfeiffer, London, Cassel, 1979
  • Boris Schwarz, David Oistrakh, in Great Masters of the Violin: From Corelli and Vivaldi to Stern, Zukerman and Perlman, London, Robert Hale, 1983, pp. 459–468
  • Ingeborg Stiehler, David Oistrach, Begegnungen, Leipzig, Edition Peters, 1989
  • Henry Roth, David Oistrakh, in Violin Virtuosos, From Paganini to the 21st Century, Los Angeles, California Classics Books, 1997, pp. 140–151
  • Alberto Cantù, David Oistrakh. Lo splendore della coerenza, coll. Grandi Violinisti 3, 2009, Zecchini Editore, pagg. 242 con discografia e videografia completa
  • Paolo Cecchinelli, David Ojstrakh. Documenti, testimonianze e ricordi, in «A tutto arco», (rivista ufficiale di ESTA Italia-European String Teachers Association), anno 3, numero 6, 2010, pp. 14–36
  • Jean-Michel Molkhou, David Oïstrakh, in Les grands violonistes du XXe siècle. Tome 1- De Kreisler à Kremer, 1875-1947, Paris, Buchet Chastel, 2011, pp. 153–159

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

David Fëdorovič Ojstrach, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Controllo di autoritàVIAF (EN7574902 · ISNI (EN0000 0001 2119 595X · Europeana agent/base/147400 · LCCN (ENn79112795 · GND (DE118589695 · BNE (ESXX849886 (data) · BNF (FRcb13898082x (data) · J9U (ENHE987007265995405171 · NSK (HR000608552 · NDL (ENJA00621229 · CONOR.SI (SL25440099