Damat Hasan Pascià
Damat Hasan Pascià | |
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Gran visir dell'Impero ottomano | |
Durata mandato | 18 novembre 1703 – 28 settembre 1704 |
Monarca | Ahmed III |
Predecessore | Kavanoz Ahmed Pascià |
Successore | Kalaylıkoz Hacı Ahmed Pascià |
Damat Hasan Pascià conosciuto anche come Moralı Damat Hasan Pascià (Tripoli, 1658 – al-Raqqa, maggio 1713) è stato un politico ottomano di origine greca. Fu nominato una volta gran visir dell'impero ottomano e due volte beilerbei dell'Eyalet d'Egitto.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in Morea[1][2] da una famiglia greca, fu reclutato nella Scuola dell'Enderûn con il sistema del Devşirme.[2]
Inizialmente prestò servizio come Silahdar Agha e nel novembre 1687 fu nominato governatore dell'Egitto con il grado di visir fino al 1689/1690 quando divenne mutasarrif di Bursa e Izmit. Nel 1690/1691 sposò Hatice Sultan, figlia del sultano Mehmed IV,[2] assumendo l'epiteto "Damat" (in turco: sposo, genero della dinastia ottomana). nel 1693 fu nominato governatore dell'isola di Sakiz (Chio) nel bel mezzo della guerra contro la Lega Santa (Sacro Romano Impero, Venezia e Polonia) che durò dal 1684 al 1699; subì un attacco navale del veneziano Antonio Zeno a Chio nel 1694, e vista la superiorità degli assalitori (un centinaio di navi e più di 8 000 uomini) si arrese; la guarnigione e la popolazione musulmana riuscirono a lasciare Chio. Come punizione per la sconfitta fu imprigionato ma rilasciato poco dopo e nominato governatore di Caffa in Crimea. Nel 1695 raggiunse il grado di secondo visir e fu muḥāfiẓ (governatore di un Muḥāfaẓa) di Edirne, beilerbei d'Anatolia e successivamente di Aleppo, e nel 1698 fu nominato Caimacam di Istanbul; ricoprì poi altri incarichi fino a quando il 17 novembre 1703 fu nominato Gran Visir.[1] Fu deposto il 28 settembre 1704 e alla fine fu esiliato con sua moglie a Izmit. Tornò a fare il governatore d'Egitto (1707) e poi quello d'Anatolia (1712) dove regnò molto brevemente e nello stesso anno fu inviato a fare il governatore dell'Eyalet di Rakka in Siria dove morì nel maggio 1713.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Catharine Theimer Nepomnyashchy, Nicole Svobodny e Ludmilla A. Trigos, p. 53, in Under the sky of my Africa : Alexander Pushkin and blackness, Northwestern University Press, 2006, ISBN 0-8101-1971-4, OCLC 60705524. URL consultato il 17 settembre 2021.«"Shortly afterward a new grand vizier, Hasan, came to take the place of the old one, and he held his post during the period we are interested in: from November 16, 1703, to September 28, 1704. He was the new sultan's son-in-law… “he was a very honest and comparatively humane pasha of Greek origin and cannot be suspected of selling the sultan's pages to a foreigner." (Poco dopo venne a prendere il posto del vecchio un nuovo gran visir, Hasan, che ricoprì il suo incarico durante il periodo che ci interessa: dal 16 novembre 1703 al 28 settembre 1704. Era il figlio del nuovo genero del sultano… “era un pascià di origine greca molto onesto e relativamente umano e non si può sospettare di aver venduto i paggi del sultano a uno straniero.)»
- ^ a b c Svetlana Ivanova, Rumen Kovachev e Narodna biblioteka "Sv. sv. Kiril i Metodiĭ". Orientalski otdel, Inventory of Ottoman Turkish Documents about Waqf Preserved in the Oriental Department at the St Cyril and Methodius National Library, 1. izd, Narodna biblioteka "Sv. sv. Kiril i Metodiĭ", <2003->, p. 224, ISBN 954-523-072-X, OCLC 57342797. URL consultato il 17 settembre 2021.«"Hasan Pasa (Damad-i- Padisahi), Greek convert from Morea. He began his career as imperial armourer and rose to the post of Grand Vezir (1703). He married the daughter of Sultan Mehmed IV, Hatice Sultan, fell into disgrace and was exiled with his wife to Izmit." (Hasan Pasa (Damad-i- Padisahi), greco convertito da Morea. Iniziò la sua carriera come armaiolo imperiale e salì alla carica di Grand Vezir (1703). Sposò la figlia del sultano Mehmed IV, Hatice Sultan, cadde in disgrazia e fu esiliato con sua moglie a Izmit.)»