Coscia (famiglia)

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Coscia
Cossa/Salvacossa
Troncato: nel 1° di rosso alla coscia d'oro; nel 2° d'argento a tre bande di verde; lo scudo bordato di una filiera spinata d'oro
Alias: Spaccato con bordo dentato d'oro; nel 1° di rosso alla coscia d'oro, nel secondo d'argento a tre bande di verde
Alias: Spaccato con bordo dentato d'oro; nel 1° di rosso alla coscia d'oro, nel 2° d'argento bandato d'argento e di rosso
(Nobili napoletani)
Titoli
Etniaitaliana

I Coscia, anche detti anticamente Cossa o Salvacossa, sono una famiglia storica italiana originaria dell'Isola d'Ischia, da cui quest'ultima, secondo una tesi non confermata, avrebbe preso il nome (dal latino còxa = coscia).[2] La famiglia è attestata sin dalla dominazione greca.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Coscia fu uno dei più antichi casati nobili napoletani appartenente al seggio di Capuana e Nilo. Ha goduto la nobiltà anche in Ischia, Monteleone e Sessa Aurunca. Entrò nell'Ordine di Malta nel 1577.[4] I suoi esponenti ricoprirono importanti cariche specie in campo militare ed ecclesiastico.

La famiglia nel corso dei secoli ebbe numerosi feudi,[3] tra i quali: Buonalbergo, Montechiodo, Grottaminarda, Montecalvo, San Marcellino d'Aversa, San Giorgio La Molara e Vairano.

Ebbe vari titoli tra cui:

Esponenti della famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni esponenti della famiglia furono:

ramo dei duchi di Paduli

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Baldassarre Cossa (1370 circa–1419) fu eletto dal Concilio di Pisa, nel 1410, papa della Chiesa cattolica con il nome di Giovanni XXIII, ma dopo circa cinque secoli verrà ufficialmente riconosciuto come antipapa ed eliminato dall'Annuario Pontificio.
  2. ^ L'ipotesi, avanzata da Francesco de Pretis, è citata in Giuseppe d'Ascia, Storia dell'isola di Ischia, Napoli 1867, p. 13.
  3. ^ a b Crollalanza, Dizionario blasonico …., op. cit., V. I. p. 329.
  4. ^ Candida Gonzaga Berardo, Memorie delle Famiglie nobili ..., op. cit.
  5. ^ Famiglia Cossa
  6. ^ Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa, Roma, 1794, v. VIII, pp. 207-210

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • di Crollalanza G. B., Dizionario blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, Pisa, 1888, v. II.
  • Candida Gonzaga Berardo, Memorie delle Famiglie nobili delle provincie meridionali d'Italia, Napoli, 1878

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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