Antipapa Giovanni XXIII
Baldasarre Cossa (Coscia) cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Baldassarre Cossa, antipapa Giovanni XXIII | |
Titolo | |
Nato | 1370 ad Ischia (Italia) |
Ordinato presbitero | 24 maggio 1410 |
Nominato vescovo | 23 giugno 1418 da papa Martino V |
Consacrato vescovo | 25 maggio 1410 |
Creato cardinale | 27 febbraio 1402 da papa Bonifacio IX |
Confermato cardinale | 23 giugno 1419 da papa Martino V in seguito alla loro riconciliazione. |
Deceduto | 22 dicembre 1419 a Firenze |
L'antipapa Giovanni XXIII, nato Baldassarre Cossa (Ischia, 1370 circa – Firenze, 22 dicembre 1419), è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano. Eletto papa nel conclave di maggio 1410 tenutosi a Bologna a seguito del decesso di Alessandro V (eletto da meno di un anno a Pisa, nel giugno del 1409), Giovanni XXIII venne poi dichiarato antipapa, pur se per circa cinque secoli ufficialmente continuò a figurare come un papa legittimo. Durante il periodo del suo pontificato vissero altri due papi (di cui un antipapa) in sedi differenti: Papa Gregorio XII (deposto dal concilio non riconosciuto di Pisa del 1409) a Roma e l'antipapa Benedetto XIII ad Avignone.
Dopo un primo tentativo effettuato con la forza contro Gregorio XII e andato male, per accentrare il suo potere contro la divisione della Chiesa, su pressione dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, convocò il Concilio di Costanza per trovare una soluzione più diplomatica allo scisma d'Occidente[1]. Quando tuttavia si rese conto che i padri conciliari avevano intenzione di chiedere anche a lui di dimettersi (come agli altri due pretendenti al papato), si diede alla fuga; catturato, venne processato dal Concilio stesso e deposto.
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Apparteneva alla famiglia dei Cossa, o Coscia, signori di Procida e Ischia, legata alla dinastia angioina.
La gran ricchezza sua e della famiglia fu ottenuta in larga misura mediante "...l'esercizio della pirateria e all'imposizione delle decime sui traffici marittimi"[2].
Frequentò l'Università di Bologna dove si laureò in diritto e in seguito prese l'ordinazione, probabilmente per seguire il volere della famiglia. La sua carriera ecclesiastica fu rapida grazie agli appoggi influenti dei suoi familiari.
Difatti il nuovo papa eletto nel 1389 era parente di sua madre, il che gli permise di divenire presto arcidiacono e prender residenza a Roma con incarico di giurista curiale. Successivamente non disdegnò l'uso della propria ingente quantità di denaro per comprare il titolo cardinalizio (inoltre per comprendere incongruenze del tempo è utile sapere che fu investito di tale titolo malgrado convivesse more uxorio, e non in segreto, con una certa Caterina sposata ad altro e con cui aveva generato figli, contravvenendo apertamente alle relative norme morali sessuali e ecclesiastiche già stabilite all'epoca). Codesta copiosa fortuna economica, non ricevuta dalla ricca famiglia, l'ottenne vendendo in qualità di segretario papale cariche ecclesiastiche e in seguito, durante il Giubileo, anche indulgenze[3].
Secondo Montanelli «Cossa aveva tutte le qualità che un sacerdote non dovrebbe avere: era un politicante ambizioso e accorto, un amministratore abile e rapace, un generale sagace e spietato. Perché avesse fatto il prete invece che il condottiero, non si sa. Ancora meno si sa perché lo elessero Papa, e in un momento come quello. Stando al suo segretario Poggio Bracciolini, egli aveva sedotto duecento fra ragazze, spose, vedove e suore. Né intendeva abbandonare questa piacevole attività, ora che aveva indossato la tiara»[4].
In merito a sua immoralità e cattiveria, Teodorico Di Nieheim, giurista e notaio e altro suo segretario e poi biografo, giudicò che "non vi era stato peccato di pensiero, parola o azione che egli non avesse commesso"[5]. D'altronde già quando cardinale venne soprannominato "Cardinal Diavolo"[6].
Nel 1402 Papa Bonifacio IX lo nominò cardinale diacono di Sant'Eustachio, mentre un anno dopo lo nominava legato per Bologna e la Romagna. Cossa entrò da trionfatore a Bologna (3 settembre 1403), mentre in Romagna la città di Forlì gli oppose strenua resistenza, riuscendo a mantenere una propria autonomia. Egli rafforzò comunque il potere della Chiesa nella regione e stabilì un'alleanza con la città di Firenze.
S'impegnò per ricomporre lo Scisma d'Occidente, cercando di fare da intermediario tra il nuovo papa romano Gregorio XII e l'avignonese Benedetto XIII, ma le sue trattative fallirono, quindi su sua iniziativa fu organizzato un concilio nel 1408 a Pisa. Fu nel maggio del 1408 quindi che uno dei sette cardinali che abbandonarono Gregorio, insieme a quelli che erano obbedienti a Benedetto, indissero il Concilio di Pisa, di cui Cossa divenne il capo. Il finanziamento del concilio di Pisa avvenne tramite i beni dello stesso Cossa e con un aiuto da parte del comune di Firenze e di Luigi II d'Angiò, che aveva nel Cossa un importante alleato contro il suo rivale Ladislao d'Angiò Durazzo. Il concilio, che si tenne da marzo a giugno 1409, depose i due pontefici e nominò papa Alessandro V e l'anno dopo, dopo la sua morte il 10 maggio 1410, lo stesso Baldassarre Cossa, che scelse il nome di suo padre e divenne Giovanni XXIII.
Amico di Giovanni di Bicci de' Medici, fece accedere i Medici all'attività della Camera Apostolica, permettendo al loro Banco di riscuotere le decime e ricavarne una percentuale, un'opportunità che accrebbe notevolmente le fortune finanziarie della famiglia.
Un obiettivo importante per Giovanni XXIII era la riconquista di Roma, occupata dalle truppe di Ladislao, che furono cacciate con Luigi II (12 aprile 1411). In seguito però Giovanni perse l'appoggio di Luigi e cercò il sostegno del nuovo imperatore Sigismondo di Lussemburgo, oltre all'appoggio generale dei vari re cristiani, nominando vari cardinali per ciascuno dei regnanti.
Nel 1411, il 29 aprile, Giovanni XXIII convocò un nuovo concilio a Roma per la primavera successiva, già previsto dal Concilio di Pisa. Riuscì a trovare un'intesa con Ladislao di Napoli nel 1412, ma la pace ebbe breve durata e, dopo l'apertura del concilio (10 febbraio 1413), dovette chiuderlo solo un mese dopo e riparare a Bologna dopo l'assedio di Roma da parte delle truppe di Ladislao, comandate da Angelo Tartaglia. Fu scelta allora una nuova sede, Costanza, in territorio imperiale, quindi sotto la giurisdizione di Sigismondo di Lussemburgo.
Il concilio di Costanza, indetto nella città di Lodi in Italia, si aprì il 1º novembre 1414. In quell'anno Giovanni XXIII e l'imperatore Sigismondo, dopo essersi accordati a Lodi, si diressero verso Cremona, passando il primo da Castelnuovo Bocca d'Adda e il secondo da Pizzighettone. Nell'agosto del 1414 moriva re Ladislao, quindi nel Cossa si riaccese la speranza di rivedere Roma. Nel frattempo il concilio stava prendendo una piega a lui sfavorevole: spinto all'abdicazione, abbandonò Costanza e, con la protezione del Duca d'Austria Federico IV d'Asburgo, si rifugiò nel castello di Sciaffusa, poi a Laufenburg e infine a Friburgo.
Questa fuga contrariò l'imperatore, che si fece consegnare Giovanni XXIII da Federico d'Austria e lo fece imprigionare a Radolfzell vicino a Costanza. Fu quindi processato davanti al concilio e deposto il 29 maggio 1415. Passato nelle mani del conte palatino del Reno Ludovico di Wittelsbach, venne rinchiuso nel castello di Hausen presso Mannheim e poi, dopo una tentata evasione, a Heidelberg.
L'11 novembre 1417 venne eletto papa Martino V, il quale iniziò le trattative per la sua liberazione. Venne infine consegnato ai commissari pontifici nell'aprile del 1418, grazie all'intervento di Giovanni di Bicci de' Medici, che pagò per la sua liberazione, attraverso un suo agente, la notevole somma di 30.000 fiorini. Dopo aver tentato, in un primo tempo, di fuggire, temendo di avere, con Martino V, la stessa sorte che ebbe papa Celestino V con papa Bonifacio VIII, fu ricatturato e, con animo rassegnato, si recò a Firenze, dove arrivò il 23 giugno 1418 e, vestito come un dottore di legge, si presentò davanti a Martino V riconoscendolo legittimo pontefice. Per i suoi meriti, il papa concesse al Cossa di rientrare nel Sacro Collegio come vescovo del Tuscolo.
Morì a Firenze il 22 dicembre 1419 e fu sepolto, come da lui richiesto, nel Battistero di Firenze, al quale aveva donato la preziosa reliquia di un dito di San Giovanni Battista (oggi al Museo dell'Opera del Duomo). Per lui fu costruita tra il 1425 e il 1430 la bellissima sepoltura opera di Donatello e Michelozzo.
Legittimità[modifica | modifica wikitesto]
Bisogna dire che per quanto il Concilio lo abbia deposto ufficialmente come antipapa, in realtà molti contemporanei, tra cui lo stesso Martino V che era stato suo sostenitore contro Gregorio XII, lo vedevano come il papa legittimo che doveva essere deposto per il bene della Chiesa e non come un usurpatore; per costoro, Gregorio XII aveva smesso di essere papa già nel 1409. Come soluzione per chiudere lo scisma, il Concilio auspicava che i tre pretendenti al papato accettassero di dimettersi spontaneamente; a dimettersi, tuttavia, fu soltanto Gregorio XII: Giovanni XXIII venne processato e deposto, e Benedetto XIII tergiversò a lungo, fin quando il Concilio dichiarò deposto anche lui.
La legittimità di Giovanni XXIII, pur messa in discussione, non fu mai veramente negata per cinque secoli, sino al 1947, quando il suo nome fu espunto dall'Annuario Pontificio (nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, nei tondi che raffigurano i papi, compare Giovanni XXIII al suo posto nell'ordine cronologico).
Cardinali nominati dall'antipapa Giovanni XXIII[modifica | modifica wikitesto]
Concistoro del 6 giugno 1411[modifica | modifica wikitesto]
- Francesco Lando
- Antonio Panciera
- Alamanno Adimari
- João Afonso Esteves de Azambuja (circa 1340 – 1415), portoghese, già vescovo di Silves, poi di Porto, poi di Coimbra ed infine arcivescovo di Lisbona; fu nominato (pseudo) cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli.
- Pierre d'Ailly
- Georg von Liechtenstein-Nicolsburg (ca. 1360-1419), austriaco, vescovo di Trento, nominato cardinale presbitero, non accettò la nomina ed attese il concilio di Costanza, dopo di che proclamò la sua fedeltà a papa Martino V
- Tommaso Brancaccio (? – 1427), nipote dell'antipapa, vescovo di Pozzuoli e poi di Tricarico. Fu nominato (pseudo) cardinale dei Santi Giovanni e Paolo. Partecipò al conclave del 1417 che elesse papa Martino V, che nel 1418 lo nominò amministratore apostolico di Aversa.
- Branda Castiglioni
- Thomas Langley (1363 – 1437), inglese, già cancelliere del re, vescovo di Durham; nel 1409 partecipò al concilio di Pisa; nominato (pseudo) cardinale, rifiutò la nomina e non ricevette né il titolo né la berretta cardinalizia.
- Robert Hallan (? – 1417), inglese, vescovo di Salisbury; nominato (pseudo) cardinale, rifiutò la nomina e non ricevette né il titolo né la berretta cardinalizia.
- Gilles Deschamps (1350 – 1413), francese, vescovo di Coutances, nel 1409 partecipò al concilio di Pisa; nominato (pseudo) cardinale presbitero non ricevette mai il titolo.
- Guglielmo Carbone
- Guillaume Fillastre (1348 – 1428), francese, amministratore apostolico di Aix, fu nominato (pseudo) cardinale di San Marco; partecipò al conclave del 1417 che elesse papa Martino V, che lo confermò nel titolo.
- Lucido Conti (? – 1437), italiano, appartenente ad una illustre famiglia i Conti, ramo di Valmontone, che diede alla Chiesa numerosi cardinali (e tre papi); venne nominato (pseudo) cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin; partecipò al conclave del 1417 che elesse papa Martino V, conservando il titolo, e poi al conclave del 1431, che elesse papa Eugenio IV.
- Francesco Zabarella.
Concistoro del 13 aprile 1413[modifica | modifica wikitesto]
Concistoro del 18 novembre 1413[modifica | modifica wikitesto]
- Giacomo Isolani, italiano di Bologna, professore di diritto in quella Università, creato (pseudo) cardinale diacono di Sant'Eustachio; confermato da papa Martino V, nel 1420 fu nominato cardinale diacono di Santa Maria della Scala
Concistoro del settembre 1414[modifica | modifica wikitesto]
Conclavi[modifica | modifica wikitesto]
Durante il periodo del suo cardinalato Baldassarre Cossa partecipò ai conclavi:
- conclave del 1409, che elesse l'antipapa Alessandro V
- conclave del 1410, che elesse lui stesso
mentre non aveva partecipato ai conclavi:
- conclave del 1404, che elesse papa Innocenzo VII
- conclave del 1406, che elesse papa Gregorio XII
Il nome di Giovanni XXIII tra i papi e papa Roncalli[modifica | modifica wikitesto]
Egli non dev'essere confuso con il papa Giovanni XXIII del XX secolo. Il fatto che per più di 500 anni non ci sia stato un Papa con il nome "Giovanni" (contro 22 in 1400 anni) è probabilmente dovuto alla figura controversa che questo antipapa ha rappresentato. Quando il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto e divenne Papa Giovanni, ci fu una piccola controversia per decidere se lui doveva essere Giovanni XXIII oppure Giovanni XXIV: lui stesso dichiarò che il suo nome pontificale era Giovanni XXIII mettendo a tacere la questione e dichiarando implicitamente di non riconoscere come papa il suo omonimo predecessore.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Informazioni tratte dal saggio storico, dell'archeologo e collaboratore presso il Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università di Roma "La Sapienza", Leandro Sperduti "Storia segreta del papato" cap.VI: Il pirata che fu papa poi...antipapa. Newton Compton Editori pubblicato il 2017..
- ^ Leandro Sperduti op.cit. pag.170.
- ^ Leandro sperduti op.cit. pp.170-171.
- ^ Indro Montanelli, Storia di Italia, Vol 2 1250-1600, p. 157.
- ^ Documento storico "Dietrich von Nieheim, De vita ac fatis Constantiensibus Johannis papae XXIII..." In H. von der Hardt, Magnum oecumenicum Constanciense concilium, II, Francfurti-Lipsiae 1697 pp.335-400..
- ^ Leandro Sperduti, op.cit..
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Antipapa Giovanni XXIII, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Antipapa Giovanni XXIII, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Antipapa Giovanni XXIII, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Antipapa Giovanni XXIII, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Antipapa Giovanni XXIII, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, COSSA, Baldassare, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
- Una biografia online, su palazzo-medici.it (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2007).
- Cardinali nominati da Giovanni XXIII, su araldicavaticana.com.
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