Corollario di jettature
Il Corollario di jettature è un volantino anonimo di propaganda anticlericale redatto e circolato clandestinamente a Roma verso il 1849 contro Pio IX. Nato con ogni probabilità dalla delusione per la politica del pontefice, nella quale si nutrivano aspettative di riforma, tacciava papa Mastai di recare sventura.[1]
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Il volantino consiste in un foglio di dimensioni 32 × 23, stampato fronte retro ed elencante una lunga serie di eventi calamitosi di cui Pio IX, per la semplice presenza o per un vago collegamento, sarebbe stato responsabile.[2] Dopo aver preso le mosse dalle tracimazioni del Tevere dell'autunno 1846, avvenute poco dopo l'ascesa di Mastai al soglio pontificio, esso enumera una serie di incidenti marittimi e altri guasti a carico di imbarcazioni in qualche modo legate al papa: o nel nome, o perché battenti bandiera pontificia, o perché connesse alla fuga del pontefice a Gaeta (24 novembre 1848).
Prosegue poi con l'elencazione di numerosi decessi di personaggi in vista, cardinali, militari, nobili, religiosi, notabili, diplomatici, politici. Tra questi era anche Pellegrino Rossi, assassinato il 15 novembre 1848 dopo aver ricoperto per due mesi la carica di ministro pontificio delle finanze e, a detta del documento, aver «[perso] il cervello» attuando una «stolta politica». Ma è soprattutto sul finale che il Corollario dispiega la sua funzione di propaganda, proclamando la disgrazia politica e la sconfitta militare di coloro che sostengono il papa e la vittoria di coloro che, come la Repubblica Romana, ne prendono le distanze; mentre una frase pronunciata dal pontefice, «Benedite gran Dio l'Italia», è interpretata, scritta tutta in maiuscolo, come la maledizione che provoca il bombardamento di numerose città italiane.[3]
Testo
[modifica | modifica wikitesto]COROLLARIO DI JETTATURE[4] |
Monsignor Palma estensore della famosa enciclica di Pio Nono del 29 Aprile 1848 muore colpito da palla di moschetto! |
Poco dopo l'ascenzione di Pio Nono al trono Roma soffrì una terribile innondazione quasi eguale a quella del 1805! |
Contesto e obiettivi
[modifica | modifica wikitesto]L'assassinio di Pellegrino Rossi e la fuga di Pio IX a Gaeta segnarono la caduta momentanea dello Stato pontificio e la proclamazione della Repubblica. Il papa, dopo le apparenti aperture dei primi anni di pontificato, non rispondenti a un vero progetto riformista, si era inimicato i patrioti con l'allocuzione di condanna della guerra all'Austria cattolica e di rigetto della proposta di federazione degli Stati italiani.[1] In questo contesto il rancore verso Pio IX produsse la diffusione del Corollario, operazione poco dispendiosa e di facile presa su una popolazione più avvezza alla superstizione che alla spiritualità (una tendenza indotta anche dallo stesso potere temporale dei papi, il quale, piuttosto che promuovere il senso religioso, aveva cavalcato a scopo di dominio la paura dell'irrazionale).[5] L'operazione dovette avere successo, se è vero che il popolo, tornato il papa a Roma e a distanza d'anni, si inchinava al suo passaggio ma non si tratteneva dagli scongiuri.[6]
Realtà storica
[modifica | modifica wikitesto]I fatti raccolti dal documento sono in massima parte veri, ma la loro attribuzione al potere iettatorio del papa è un chiaro esempio di vaticinium ex eventu, procedimento nel quale si individua a posteriori un presagio di fatti ormai già accaduti, forzando così il collegamento tra il presagio (la presenza del papa) e i fatti stessi.[5] Per giunta, gran parte delle presunte disgrazie causate da Pio IX consistette in realtà in fatti del tutto prevedibili nelle turbolenze politiche dell'epoca, che costituirono quindi loro stesse il presupposto della redazione del Corollario.[7] Ciò vale senz'altro per l'assassinio di Pellegrino Rossi, ma più ancora per quello di monsignor Palma, segretario del papa, che secondo una teoria fu ucciso proprio perché scambiato per Pio IX.[8]
Echi
[modifica | modifica wikitesto]Il volantino trovò una prima eco in un altro documento a stampa, intitolato Pio IX, ossia l'uomo jettatore, non differente dal Corollario salvo per una chiosa che preannunciava la continuazione delle sventure. Seguì poi, verso il 1855, anche un'Appendice al Corollario, ma di carattere più pittoresco e popolare. Caduta ormai la Repubblica, questo manoscritto, pur contribuendo alla perpetuazione della fama di iettatore del papa, abbandonava la dimensione politica internazionale e ricordava eventi di poco conto – a volte perfino comici – a cui il pontefice avrebbe presenziato: il crollo della canonica di Sant'Agnese fuori le mura, l'imbizzarrirsi di alcuni cavalli, le fratture riportate in piccoli incidenti da due ragazzi, l'abbattersi di un fulmine sulla cattedrale di Velletri, l'incendio di una fornace di Anzio.[9][10]
Atteggiamento di Pio IX
[modifica | modifica wikitesto]Varie fonti dell'epoca attestano l'ironia, sia pure amara, di papa Mastai sulla propria nomea. Dopo il fulmine sulla cattedrale «si dice che si espresse aver Egli un magnetismo attraente gl'infortunj», e il 12 luglio 1856 rinunciò a inaugurare la ferrovia Roma-Frascati, com'ebbe a dire sorridendo, «per non portare la iettatura». Il 7 settembre 1864 si complimentò con il diplomatico Henry d'Ideville per la nascita del figlio André, e rammentando la benedizione da lui impartita alla puerpera alla vigilia del parto disse:[11]
«Sono ben contento che questo piccolo francese sia nato qui, vicino a me, a Castelgandolfo; confessate che non gli ho portato disgrazia.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ceccarelli, pp. 83-89.
- ^ Ceccarelli, pp. 89-90.
- ^ Ceccarelli, pp. 92-94.
- ^ Corollario di jettature su banca dati La Repubblica Romana del 1849, su La Repubblica Romana del 1849. URL consultato il 29 novembre 2023 (archiviato il 30 maggio 2023): fronte archivio; retro archivio.
- ^ a b Ceccarelli, p. 90.
- ^ «E quando traversa il corso in carrozza le donne dabbene s'inginocchiano e, chinando la testa, gli fanno di soppiatto con la mano le corna». Edmond About, 1859, cit. in Tomassini, p. 34.
- ^ Ceccarelli, p. 94.
- ^ Ceccarelli, p. 95.
- ^ Ceccarelli, pp. 95-98.
- ^ Tomassini, p. 33.
- ^ Tomassini, pp. 33-34.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Ceccarelli, Un'arma di spietata propaganda contro Pio IX. Il corollario delle jettature (PDF), in Strenna dei romanisti, n. 53, 1992. URL consultato il 29 maggio 2023.
- Stefano Tomassini, Roma, il Papa, il Re. L'Unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio, Milano, Il Saggiatore, 2011, pp. 33-34, ISBN 978-88-6576-086-4. URL consultato il 29 maggio 2023.