Colosseum: Road to Freedom

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Colosseum: Road to Freedom
videogioco
PiattaformaPlayStation 2
Data di pubblicazioneGiappone 17 febbraio 2005
20 luglio 2005
Zona PAL 9 settembre 2005
GenerePicchiaduro a incontri, Videogioco di ruolo
TemaAntica Roma
OrigineGiappone
SviluppoErtain
PubblicazioneKoei (Originale e Remix), Goshow Inc. (Remix)
DirezioneMasafumi Horiuchi
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputDualShock 2
Fascia di etàCEROC · ESRBM · PEGI: 16 · USK: 16

Colosseum: Road to Freedom (グラディエーターロードトゥフリーダム?, Guradiētā Rōdo to Furīdamu, lett. "Gladiator: Road to Freedom" in Giappone) è un ibrido tra picchiaduro e gioco di ruolo liberamente basato sul regno dell'imperatore romano Commodo, e uscito nel 2005 per PlayStation 2, sviluppato dalla Ertain e pubblicato dalla Koei.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il giocatore impersona uno schiavo obbligato a partecipare alle lotte tra gladiatori, dove in palio vi sono soldi che contribuiscono alla libertà del giocatore. Per soddisfare questo obiettivo, la maggioranza del gioco viene trascorsa nell'addestrare il personaggio interpretato dal giocatore e combattere nelle arene, anche perché, prima di entrare nell'arena, il giocatore ha la possibilità di partecipare in una sessione di addestramento che gli permette di migliorare le sue abilità.[1] Tuttavia, nel caso il giocatore venga sconfitto in battaglia, deve obbligatoriamente spendere denaro per continuare.

La storia nel gioco è progettata per avere un alto grado di gameplay aperto. Il giocatore ha infatti la libertà di disegnare il proprio avatar a suo piacimento a seconda delle domande risposte prima di iniziare a giocare. Inoltre, a seconda delle prestazioni del giocatore, è possibile ripagare al completo il proprio debito e rimanere ancora un gladiatore a tempo libero, ma anche intraprendere uno dei vari finali presenti.

Versione Remix[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º settembre 2005, Ertain e Koei hanno pubblicato Gladiator: Road to Freedom Remix, una versione aggiornata del gioco esclusiva in Giappone[2]. Il gioco introduce due nuovi tipi di corporatura (germanica e partica), oltre che nuove armi, armature e abilità. Inoltre, i materiali necessari per aggiornare gli equipaggiamenti possono essere ottenuti quando si vince un incontro, e possono essere usati per migliorare la forza delle armi. Le arene possiedono anche due nuovi tipi di gladiatori, ovvero il Gladiatore Teschio e la Gladiatrice.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Valutazioni professionali
Testata Giudizio
Metacritic (media al 30-01-2020) 56/100[3]
CiN Weekly 60%[4]
EGM 5.5/10[5]
Eurogamer 4/10[6]
Famitsū 31/40[7]
Game Informer 7.25/10[8]
Game Revolution D[9]
GamePro [10]
GameSpot 6/10[11]
GameSpy [12]
GameZone 6.2/10[13]
IGN 6/10[1]
OPM [14]

Il gioco ha ricevuto un'accoglienza mista stando alle recensioni aggregate sul sito web Metacritic.[3] Famitsū lo ha votato 31 su 40.[7]

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco ha avuto un prequel del 2010, Gladiator Begins[15], e uno spin-off del 2013, Clan of Champions[16].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Ed Lewis, Colosseum: Road to Freedom, su IGN, 19 luglio 2005. URL consultato il 28 marzo 2020.
  2. ^ (EN) Anoop Gantayat, Gladiator Updated in Japan, in IGN, 17 luglio 2005. URL consultato il 28 marzo 2020.
  3. ^ a b (EN) Colosseum: Road to Freedom for PlayStation 2 Reviews, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  4. ^ (EN) PJ Hruschak, Colosseum: Road to Freedom, in CiN Weekly, 31 agosto 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2005).
  5. ^ (EN) EGM staff, Colosseum: Road to Freedom, in Electronic Gaming Monthly, n. 194, agosto 2005, p. 113.
  6. ^ (EN) Kieron Gillen, Colosseum: Road to Freedom, su eurogamer.net, Eurogamer, 26 settembre 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  7. ^ a b (EN) New Famitsu scores, su neogaf.com, NeoGAF, 8 febbraio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  8. ^ (EN) Matt Miller, Colosseum: Road to Freedom, in Game Informer, n. 147, luglio 2005, p. 119. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2005).
  9. ^ (EN) Ben Silverman, Colosseum: Road to Freedom Review, su gamerevolution.com, Game Revolution, 18 agosto 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  10. ^ (EN) Manny LaMancha, Colosseum: Road to Freedom Review for PS2 on GamePro.com, in GamePro, agosto 2005, p. 77. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2006).
  11. ^ (EN) Greg Mueller, Colosseum: Road to Freedom Review, su gamespot.com, GameSpot, 28 luglio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  12. ^ (EN) Justin Leeper, GameSpy: Colosseum: Road to Freedom, su ps2.gamespy.com, GameSpy, 20 luglio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2005).
  13. ^ (EN) Michael Lafferty, Colosseum: Road to Freedom - PS2 - Review, su gamezone.com, GameZone, 11 luglio 2005. URL consultato il 12 febbraio 2016 (archiviato il 5 ottobre 2008).
  14. ^ (EN) Colosseum: Road to Freedom, in Official U.S. PlayStation Magazine, agosto 2005, p. 83.
  15. ^ (EN) Aksys Games Presents Gladiator Begins, in IGN, 28 giugno 2010. URL consultato il 28 marzo 2020.
  16. ^ Alessandro De Luca, Clan of Champions - Recensione, su IGN, 2 novembre 2012. URL consultato il 28 marzo 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]