Chiesa di Santa Maria a Piazza (Amalfi)

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Chiesa di Santa Maria a Piazza
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàAmalfi
Coordinate40°38′02.15″N 14°36′08.64″E / 40.633931°N 14.6024°E40.633931; 14.6024
Religionecattolica
TitolareMadonna di Portosalvo
Stile architettonicobarocco[1]

La chiesa di Santa Maria a Piazza (originariamente Sancta Maria de Platea), detta anche chiesa di Santa Maria di Portosalvo, si trova ad Amalfi e costituisce un elemento urbano e architettonico di indubbio interesse soprattutto per la storia cittadina.[2]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa sorge nel sottoportico Marina Piccola, all'incrocio con via Matteo Camera e porta della Marina, zona d'accesso medievale al centro cittadino dell'antica repubblica marinara.[3] Tale area "mercatale" era compresa, in epoca medievale (XI-XII secolo), fra la platea calzularium (poi inglobata nella piazza del Duomo) e la porta de Sandala (apertura delle antiche mura, oggi denominata porta della Marina): entrambi i toponimi medievali si riferivano alla prospera corporazione dei calzolai,[4] che qui avevano botteghe e laboratori, sopra i quali si ergeva la chiesa parrocchiale di Santa Maria de Sandala.[5] In una di tali botteghe sottostanti la parrocchiale,[6] in epoca rinascimentale (XV secolo) venne ricavata la piccola chiesa di Santa Maria de Platea (con riferimento alla platea nova, la piazza del Duomo formatasi con l'aggregazione delle varie piazzette precedenti), poi italianizzata in Santa Maria a Piazza.[7] Nonostante le ridotte dimensioni (poco più di una cappella gestita allora come oggi dalla Confraternita dei pescatori e dei marinai),[8]

Nell'unica navata interna si conserva un quadro in stile bizantino raffigurante la Madonna Nera con in braccio Gesù Bambino (pala dell'altare), un bassorilievo in marmo bianco-grigio dedicato alla Madonna con Bambino tra i santi apostoli e 3 santi vescovi (all'ingresso, sopra la porta) e la statua lignea della Madonna di Porto Salvo con Bambino e Angeli (in fondo al lato sinistro) che, particolarmente venerata, sin dal 1850 circa, veniva portata in cattedrale, dove si svolgeva una Messa, dopodiché arrivava in piazza Flavio Gioia per la benedizione del mare e infine rientrava. Dal 2011, la statua, prima di essere portata in cattedrale, si avvia verso il molo, dove si imbarca per una suggestiva processione a mare fino al capo di Lone e ad Atrani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vari siti on line (cfr. ad esempio quello di Amalfi.it) la definiscono "barocca"; tuttavia questa attribuzione sembra riferirsi sostanzialmente all'altare, perché l'interno del piccolo edificio sacro in realtà oggi appare spoglio e disadorno (anche se al di sotto dell'attuale intonacatura uniforme potrebbe celarsi qualche sorpresa).
  2. ^ "Amalfi e la sua Costiera", sul sito Camper Life Archiviato il 22 gennaio 2013 in Internet Archive..
  3. ^ "Amalfi oggi", sul sito AleNapoli Archiviato il 5 dicembre 2008 in Internet Archive..
  4. ^ Attività artigianale fiorente non solo nel passato (almeno fino al XV secolo), ma tuttora caratteristica della Costiera amalfitana: infatti gli zoccoli e i sandali prodotti "a mano" ad Amalfi, Maiori o Positano continuano a fare tendenza pure ai nostri giorni ai piedi di noti personaggi come Jacqueline Kennedy, Franco Zeffirelli o Carla Fracci (cfr. ad esempio La Botteguccia Archiviato il 23 agosto 2012 in Internet Archive.).
  5. ^ Chiusa e sconsacrata la chiesa nel 1600, successive demolizioni e trasformazioni edilizie vi han fatto sorgere un edificio ottocentesco oggi occupato in massima parte dall'Hotel Fontana.
  6. ^ In assenza di altre testimonianze, è la tipologia tipicamente commerciale della struttura (a cominciare dal piccolo portale con cornice rilevata, gradino in basso e rosta in alto che chiude l'arco a tutto sesto dell'ingresso lasciando però filtrare la luce) a suggerire senza troppe incertezze questa possibilità.
  7. ^ Cfr. la relativa scheda nel catalogo della Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Salerno e Avellino Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
  8. ^ Una dettagliata descrizione e ricostruzione delle vicende urbanistiche dell'area si possono leggere nei saggi di Giuseppe Gargano, "Un esempio di ricerca storica ed archeologica. L'analisi dell'area 'Maritima' di Amalfi", in Rassegna del Centro di cultura e storia amalfitana, dicembre 1997, pp. 147-148 e 181-184 (il testo è disponibile sul sito del Museo Arsenale Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. di Amalfi), e, più sinteticamente, "La ricostruzione della forma urbana di Amalfi nel Medioevo: metodologia ed esiti della ricerca", in Teresa Colletta (a cura di), Le piante ricostruttive dei tessuti urbani medievali e moderni. Metodi e ricerche, Roma, Kappa, 2006, p. 22. ISBN 88-7890-635-2 (anche questo testo è disponibile sul sito del Museo Arsenale Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. di Amalfi).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Gargano, La città davanti al mare. Aree urbane e storie sommerse di Amalfi nel Medioevo, Amalfi, Centro di cultura e storia amalfitana, 1992, pp. 82 e segg.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Della chiesetta di Santa Maria a Piazza sono disponibili in rete alcune [collegamento interrotto] dell'interno e un video.