Chiesa di Sant'Antonino Martire (Colturano)

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Chiesa di Sant'Antonino Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàColturano
Indirizzovicolo Monsignor David Rossi
Coordinate45°22′43.44″N 9°20′18.31″E / 45.378734°N 9.338419°E45.378734; 9.338419
Religionecattolica di rito ambrosiano
Titolaresant'Antonino martire
Diocesi Lodi

La chiesa di Sant'Antonino Martire è la parrocchiale di Colturano, in città metropolitana di Milano e diocesi di Lodi[1][2]; fa parte del vicariato di Paullo-Spino d'Adda[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si ignora il periodo di fondazione del primitivo luogo di culto colturanese; nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, redatto nel XIII secolo da Goffredo da Bussero, si legge che esso dipendeva dalla pieve di San Giuliano Milanese[1].

Nel 1442, con l'elevazione della chiesa di San Giovanni Battista di Melegnano a prepositurale, la cappella di Sant'Antonino ne divenne filiale; da allora a Colturano non vi sarebbe più stato un rettore, bensì un cappellano inviato dalla matrice[1].

Tra il 1836 e il 1838 la struttura venne interessata da un rimaneggiamento, per poi essere restaurata nel 1903, allorché il curato don Michele Spinelli realizzò il mosaico della facciata; alcuni anni dopo, nel 1907, si procedette alla ritinteggiatura del campanile[1].

Il 18 gennaio 1924 la chiesa fu eretta a cura d'anime indipendente con decreto dell'arcivescovo di Milano Eugenio Tosi, mentre il 28 maggio 1932 l'arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster la elevò a parrocchiale[1][4].

Tra il 1971 e il 1972, in base a quanto decretato dalla riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi voluta dal cardinale Giovanni Colombo, la parrocchia confluì nel decanato di Melegnano, nato dalla trasformazione del precedente vicariato omonimo[4]; sempre negli anni settanta la chiesa venne adeguata alle norme postconciliari mediante la rimozione delle balaustre che delimitavano il presbiterio e all'aggiunta dell'ambone e dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].

Come stabilito dal decreto Quo aptius della Congregazione per i vescovi del 3 marzo 1989, la parrocchia di Colturano, assieme a quella della frazione Balbiano, passò dall'arcidiocesi di Milano alla diocesi di Lodi, sua suffraganea[5][4]. Le due parrocchie hanno mantenuto il rito ambrosiano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa vista dalla pista ciclabile

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a sudovest, presenta centralmente il portale d'ingresso, sormontato da un mosaico con soggetto Sant'Antonino di Piacenza, e una finestra quadrilobata e ai lati due ampie specchiature ed è scandita da quattro lesene sorreggenti il timpano di forma triangolare[1].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, suddiviso in più registri a cornici; la cella presenta su ogni lato una monofora affiancata da lesene ed è coperta dal tetto a quattro falde[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno

L'interno dell'edificio, coperto dal soffitto in rovere a cassettoni decorato da motivi fitomorfi, si compone di un'unica navata a pianta rettangolare, sulla quale si affacciano due cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto sorretti da lesene con capitelli dorici, e le cui pareti sono abbellite da dipinti e affreschi; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di un gradino, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside poligonale a tre lati[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Chiesa di Sant'Antonino <Colturano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 12 marzo 2024.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ Colturano - S. ANTONINO M., su diocesi.lodi.it. URL consultato il 12 marzo 2024.
  4. ^ a b c Parrocchia di Sant'Antonino, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 12 marzo 2024.
  5. ^ (LA) Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 81 (1989), pp. 889-890.

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