Coordinate: 43°46′08.12″N 11°15′23.18″E

Chiesa di San Pier Scheraggio

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Chiesa di San Pier Scheraggio
Fabio Borbottoni, l'antica chiesa di San Pier Scheraggio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia della Ninna
Coordinate43°46′08.12″N 11°15′23.18″E
Religionecattolica di rito romano
Arcidiocesi Firenze
Consacrazione1068
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXI secolo
Demolizione1560 (demolizione parziale)

La ex-chiesa di San Pier Scheraggio si trova in via della Ninna a Firenze.

Storia

Era un'importante chiesa della Firenze medioevale, prioria di uno dei sestieri cittadini, che fu in larga parte distrutta nel 1560 quando furono realizzati gli Uffizi per opera di Giorgio Vasari.

Su via della Ninna sono ancora visibili i resti della chiesa (soprattutto le colonne della navata e alcuni archi) ed all'interno degli Uffizi (dietro alla ex-biglietteria) esiste ancora una navata della medesima, usata per occasioni speciali ed esibizioni temporanee.

Il nome della chiesa deriva dal fossato di schiaraggio che correva lungo la prima cinta muraria. Consacrata nel 1068, l'importante chiesa romanica non servì soltanto per le funzioni religiose, ma anche per le riunioni dei Consigli del Comune prima della costruzione del Palazzo dei Priori (il palazzo della Signoria o Palazzo Vecchio). Qui parlarono Dante e Boccaccio, in particolare dal famoso pulpito che oggi si trova nella chiesa di San Leonardo in Arcetri. Il rosoncino mormoreo con raggi che decorava la facciata veniva creduto (o comunque si fingeva di crederlo) la ruota del carroccio fiesolano preso durante la guerra del 1123[1].

La chiesa, a tre navate, era affrescata all'interno, cosa piuttosto singolare per un edificio romanico, con una famosa Madonna con il Bambino di Cimabue. La dolcezza della Madonna, che sembrava tenere il figlio per farlo addormentare, le valse il soprannome di Madonna della ninna nanna, dal quale derivò il nome ancora in uso di via della Ninna. Già nel 1298, con la costruzione di Palazzo Vecchio (all'epoca Palazzo dei Priori), la chiesa era stata rimpicciolita demolendo proprio la cappella della Madonna di Cimabue.

Nonostante il passato così illustre, fu vittima ancora di trasformazioni e distruzioni, prima nel 1410, per l'allargamento della via della Ninna, quando la chiesa perse la navata nord e poi nel 1560, quando fu inglobata nel palazzo delle Magistrature o degli Uffizi. In quel occasione perse anche il campanile, la canonica ed il piccolo cimitero. Continuò comunque ad essere una chiesa, nei cui sotterranei ad esempio si riunirono, per un certo periodo, la Compagnia di Sant'Antonio Abate dei Macellari, quella della Pietà dei Tavolaccini (i tavolaccini erano quelli che aprivano e chiudevano le porte nelle mura), quella dell'Assunta di San Pier Scheraggio.

San Pier Scheraggio cessò di essere officiata nel 1743, al tempo dei Lorena, diventando l'Archivio dei Tribunali.

Una targa posta sulla parete esterna recita: "Avanzi e vestigia / Della chiesa di San Piero a Scheraggio / Che dava nome ad uno dei sesti della città / E fra le cui mura nei consigli del popolo / Sonò la voce di Dante".

Nel 2020 tornata visibile, dentro gli Uffizi, una navata di San Pier Scheraggio, compresi gli scavi[2].

Note

  1. ^ Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, p. 328.
  2. ^ [1]

Bibliografia

  • Antonio Godoli, "La navata centrale di San Pier Scheraggio", in Guttuso agli Uffizi, Edizioni Polistampa, Firenze 2005, pp. 17–19.
  • Franco Cesati, Le chiese di Firenze, Newton Compton Editori, Roma 2002.
  • Franco Bassi, Clotilde Vesco, La storia d'Italia nelle epigrafi ditirambiche sui muri di Firenze, Edizioni Helicon, Arezzo 2000.

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