Chiesa di San Nicola dei Lorenesi
| Chiesa di San Nicola dei Lorenesi | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | Lazio |
| Località | Roma |
| Indirizzo | Largo Febo, 9, 00186, Roma e largo Febo, 17 - Roma |
| Coordinate | 41°53′59.67″N 12°28′20.44″E |
| Religione | cattolica di rito romano |
| Titolare | Nicola di Bari |
| Diocesi | Roma |
| Consacrazione | 1632 |
| Architetto | François Desjardins |
| Stile architettonico | barocco |
| Completamento | 1636 |
| Sito web | www.cappellamusicalecostantina.com/concerti-lorenesi/san_nicola_dei_lorenesi/ |
La chiesa di San Nicola dei Lorenesi è un luogo di culto cattolico di Roma, sito in Largo Febo, vicino a Piazza Navona, nel rione Parione. Dopo l'annessione del Ducato di Lorena alla Francia nel 1766, l'edificio è stato integrato nei Pieux Établissements de la France à Rome et Lorette. È ancora oggi una delle 5 chiese cattoliche francesi di Roma, insieme con San Luigi dei Francesi, Trinità dei Monti, Sant'Ivo dei Bretoni e Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Durante il Rinascimento, i Francesi ed i Lorenesi formarono la Congrégration de Saint-Louis che diede mano alla costruzione della chiesa di San Luigi dei Francesi nel 1588.[1] Una parte di questa chiesa fu pagata dal duca Carlo III di Lorena, cognato di Enrico III di Francia, per rappresentare lo stato lorenese presso il Vaticano.
Nel 1587, i Lorenesi crearono una nuova confraternita indipendente da quella francese con il nome di Confraternité de Saint-Nicolas et de Sainte-Catherine de la Nation de Lorraine et de Barrois, che fu autorizzata a possedere una cappella all'interno di San Luigi dei Francesi e con l'obiettivo di costruire una chiesa propria a Roma.[1]
Con una bolla, nel 1623, il papa Gregorio XV concesse alla confraternita una chiesa intitolata San Nicola in Agone,[1] presso Piazza Navona, già dedicata a santa Caterina.[2] La chiesa, ricostruita dall'architetto lorenese François Desjardins, o Du Jardin (italianizzato in "Francesco Giardini"),[3] fu consacrata nel 1632 con il nome di San Nicola dei Lorenesi permettendo così al Ducato di Lorena di essere rappresentato a Roma da una chiesa propria. La chiesa venne conclusa nel 1636.[4][5]
Nei secoli XX e XXI, la parrocchia entrò a far parte dell'apostolato della Comunità di San Giovanni.
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio è sobrio, di stile classico a navata singola, con due cappelle laterali; la facciata fu ornata con marmi provenienti dallo stadio di Domiziano.[4]
Interno
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Sulla facciata è posta una dedica in latino: "n honorem S(ancti) Nicolai natio Lotharingorum F(ecit)" ("In onore di San Nicola, la nazione dei lorenesi fece [questa chiesa]).[4]
Dietro l'altare maggiore un trompe-l'œil simula un'abside circolare ed un altro orna la cupola.
Presenta molti stucchi ed alcune pitture di François Nicolas de Bar (o "Nicolò Lorense") e di altri pittori paesaggisti lorenesi del periodo. Nicolas de Bar dipinse la pala dell'altare maggiore, San Nicola con i tre fanciulli e un prigioniero (dipinta tra il 1676 e il 1686), e quella della cappella di santa Caterina, intitolata Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria (dipinta tra il 1660 e il 1670).[6]
Nel XVIII secolo Corrado Giaquinto ha eseguito alcuni affreschi: San Nicola fa sgorgare l'acqua da una roccia (nella volta della navata), Le quattro virtù cardinali, La Trinità e san Nicola, Le tre virtù teologali e L'angelo che libera un prigioniero (in controfacciata).[6] Nel 1730, la cappella dedicata alla Visitazione venne dedicata a Pietro Fourier, da poco beatificato, e la pala San Pietro Fourier e la Vergine dell'artista anconetano Francesco Antonozzi sostituì una Visitazione di un artista lorenese anonimo dipinta nel 1680.[6][7]
Per il giubileo del 1750 Giaquinto dipinge anche due quadri d'altare, San Nicola e gli ufficiali di Costantino, e San Nicola che quieta la tempesta.[8] Quest'ultima venne sostituita da una copia nel 1827 a causa del suo cattivo stato di conservazione.[9]
La chiesa è stata restaurata a spese della Francia e della Regione Lorena.
Sepolture
[modifica | modifica wikitesto]Qui fu sepolto nel 1649 il pittore lorenese Charles Mellin.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Alessandro Agresti, Chiese nazionali di Roma | San Nicola dei Lorenesi, su Il Giornale dell'arte. URL consultato il 13 ottobre 2022.
- ^ Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, 1844, p. 421. URL consultato il 5 settembre 2025.
- ^ Frascarelli 1996, p. 2.
- ^ a b c Armellini 1891, p. 389.
- ^ Violette 1981, p. 489.
- ^ a b c Frascarelli 1996, p. 3.
- ^ Violette 1981, p. 494.
- ^ Frascarelli 1996, pp. 3-4.
- ^ Frascarelli 1996, p. 4.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, 1891.
- Dalma Frascarelli, "San Nicola dei Lorenesi" in Roma sacra - Guida alle chiese della Città Eterna, Vol. 8, 1996.
- (FR) Patrick Violette, "La décoration de l'église de Saint-Nicolas-des-Lorrains", in École française de Rome, Les fondations nationales dans la Rome pontificale, Rome, 1981, pp. 487-539.
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Nicola dei Lorenesi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito dell'associazione "Amis de Saint-Nicolas-des-Lorrains à Rome", su lesamisdesaintnicolasdeslorrainsarome.fr.
- (FR) Pieux établissement de France à Rome et à Lorette, su va.ambafrance.org. URL consultato il 18 marzo 2024.
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