Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo (Castiglione Olona)
Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Castiglione Olona |
Coordinate | 45°45′28.34″N 8°51′53.17″E / 45.757871°N 8.86477°E |
Religione | cattolica di rito ambrosiano |
Arcidiocesi | Milano |
Completamento | 1435 |
Sito web | museocollegiata.it |
La chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, detta anche la collegiata per la presenza un tempo di un collegio di canonici, è un edificio religioso che si erge sul colle che domina il borgo di Castiglione Olona.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Sorse sulle rovine del castello di Castiglione Olona, nel Seprio, fortificazione più volte distrutta tra il Basso Medioevo e il primo Rinascimento. Voluta dal cardinale Branda Castiglioni, la chiesa fu consacrata il 25 marzo 1425[1], dopo tre anni di costruzione, e venne realizzata in stile gotico lombardo.

Una lunetta scolpita, datata 1428, sormonta l'ingresso della chiesa, opera dei maestri caronesi (Filippo Solari e Andrea da Carona): al centro la Madonna con il Bambino; a sinistra san Lorenzo, san Clemente (titolare della basilica di Roma di cui era titolare il cardinal Branda) e il committente cardinale Branda Castiglioni (in ginocchio); a destra sant'Ambrogio e santo Stefano; nell'architrave i simboli dei quattro evangelisti.
Il titolo di collegiata derivava dalla presenza di un capitolo di canonici ("Collegio"), che era stato istituito dal cardinale e che rimase attivo fino alla soppressione nel 1798.
La costruzione è assegnata ai fratelli ticinesi Alberto, Giovanni e Pietro Solari, figli di Marco da Carona.
Accanto alla chiesa svetta il campanile con la cuspide conica. Il battistero, costruito sulle fondamenta di una torre dell'antico castello, ospita il ciclo di Masolino da Panicale dedicato a san Giovanni Battista.
Dal 2013 in tre locali dell'antica canonica è allestito il Museo della Collegiata, dove è esposto ciò che rimane del tesoro della Collegiata: dipinti, codici di canto ambrosiano, oreficerie, arredi sacri, prevalentemente del XV secolo.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Le peculiarità che caratterizzano la chiesa sono i mattoni a vista, la facciata a capanna, i contrafforti che descrivono la suddivisione interna e il fregio di archetti.
All'interno della chiesa sono presenti tre navate a sistema alternato (a tre campate quadrate centrali corrispondono per ogni lato sei campatelle di uguale disegno), divise da cinque colonne di pietra, che terminano in altrettante absidi. La decorazione delle volte delle navate è ottocentesca, in stile neogotico. Le due absidi minori laterali contengono due pale d'altare in arenaria dipinta del XV secolo.
A Masolino da Panicale spettano le scene realizzate nelle sei vele della volta centrale, dove ha lasciato la propria firma, con altrettanti episodi della vita della Vergine, non in ordine cronologico. Da sinistra a destra si susseguono la Natività, l'Annunciazione, l'Incoronazione di Maria, lo Sposalizio, l'Adorazione dei Magi e l'Assunzione. Le figure esili di Masolino si allungano insieme agli sfondi architettonici, seguendo l'andamento delle vele.

Nell'abside sono presenti anche le Storie di san Lorenzo e Stefano martiri che possono essere attribuite rispettivamente a Paolo Schiavo (lunette e prime scene della parete di destra) e a Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (parete di sinistra e di fondo).
Sul fronte dell'arco trionfale, che separa il presbiterio dalla navata, è riemerso durante un restauro del 2003 il Transito della Vergine, che completa il ciclo, ma che spetta a Paolo Schiavo.
Sotto l'arco tra l'abside centrale e quella di sinistra, si trova la tomba del cardinale Branda Castiglioni, composta da un elaborato sarcofago marmoreo retto da Virtù come cariatidi.

Opera rara è il lampadario appeso davanti all'altare maggiore, decorato con statue della Vergine e dei santi Stefano, Lorenzo e Giorgio col drago, risalente al XV secolo e di fattura tedesca o fiamminga, arrivato a Castiglione come frutto delle missioni e delle relazioni estere del cardinale.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Collegiata[modifica | modifica wikitesto]
Al suo interno si trovano importanti cicli di affreschi:
- le Storie di Maria di Masolino da Panicale sulla volta, affrescate tra il 1432 e il 1435;
- le Storie di san Lorenzo di Paolo Schiavo e del Vecchietta;
- le Storie di santo Stefano di Paolo Schiavo e del Vecchietta sulle pareti.
- La parete sinistra ospita la tomba del cardinale Branda Castiglioni.
- Nella navata centrale pende uno chandelier fiammingo quattrocentesco, non dissimile da quello presente nel celebre Ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan van Eyck.
- Polittici della prima metà del XV secolo in pietra policroma sugli altari laterali raffiguranti la Madonna col Bambino e i Santi Stefano e Lorenzo (a sinistra) e Cristo con gli Apostoli (a destra).
Battistero[modifica | modifica wikitesto]
- Storie del Battista, Masolino da Panicale, 1435;
- Fonte battesimale quattrocentesco di maestri caronesi.
Museo[modifica | modifica wikitesto]

- Crocifissione di Neri di Bicci, 1465 circa
- 'Annunciazione di Apollonio di Giovanni, 1440 circa
- Corali di canto ambrosiano, prima metà del XV secolo
- Velo ricamato del cardinale Branda Castiglioni, 1443 circa
- Madonna col Bambino, pittore lombardo, tempera su tavola, XVI secolo
- Oreficeria e artigianato lombardi
- Croce stauroteca, oreficeria veneziana e mosana, prima metà del XV secolo
- Lipsanoteca, artigianato fiorentino, prima metà del XV secolo
- Cristo Crocifisso, intaglio lombardo, fine del XV secolo
- Sacra Famiglia con santa Caterina da Siena, maestro veneto-cretese, tempera su tavola
- Ecce Homo, scultore lombardo, legno intagliato
- Braciere, ferro battuto e legno, XVIII secolo
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Eugenio Cazzani, Castiglione Olona nella storia e nell'arte, Mazzucchelli celluloide, 1966, p. 306.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Eugenio Cazzani, Castiglione Olona nella storia e nell'arte, Milano, 1966
- Federica Armiraglio, Castiglione Olona. Un borgo d'arte, Sagep editori, 2017
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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