Carlotta Margherita di Montmorency
Carlotta Margherita di Montmorency | |
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Ritratto della principessa Carlotta Margherita di Montmorency di Peter Paul Rubens, 1610, Frick Collection, Pittsburgh | |
Principessa di Condé | |
In carica | 11 maggio 1609 – 2 dicembre 1650 |
Predecessore | Carlotta Caterina de La Trémoille |
Successore | Chiara Clemenza di Maillé |
Duchessa di Montmorency | |
In carica | 15 ottobre 1632 – 2 dicembre 1650 |
Predecessore | Enrico II di Montmorency |
Successore | Luigi II di Borbone-Condé |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Nascita | Pézenas, 11 maggio 1594 |
Morte | Parigi, 2 dicembre 1650 (56 anni) |
Dinastia | Casato di Montmorency |
Padre | Enrico I di Montmorency |
Madre | Luisa di Budos |
Consorte | Enrico II di Borbone-Condé |
Figli | un bambino due gemelli Anna Genoveffa Luigi Armando |
Religione | Cattolicesimo |
Carlotta Margherita di Montmorency (Pézenas, 11 maggio 1594 – Parigi, 2 dicembre 1650) è stata una nobildonna francese, principessa di Condé e duchessa di Montmorency.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Carlotta Margherita era la figlia del duca Enrico I di Montmorency, e della sua seconda moglie, Luisa di Budos. Carlotta Margherita appartiene per nascita all'omonima famiglia, una delle più antiche e più illustri della Francia (il nonno, Anne de Montmorency era stato un amico intimo di Francesco I e di Enrico II).
La sua infanzia è relativamente triste e solitaria. Vede poco il padre e viene allevata da una delle sue zie, che la rese una principessa pia e colta.
Al servizio della regina e matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1609, all'età di sedici anni[1], entrò al servizio della regina Maria de' Medici. È durante un balletto in cui era vestita come una ninfa[1] che seduce il vecchio re. Enrico IV fece rompere il fidanzamento di Carlotta Margherita con il Marchese de Bassompierre, suo amico, allo scopo di non avere fraintendimenti con esso[1], per farla sposare con un Principe del sangue e suo nipote, Enrico II di Borbone-Condé, ritenuto non molto ricco, timido, insignificante e omosessuale e, nonostante fosse stato coinvolto nella sua educazione, Enrico IV lo disprezzava[1], il tutto per poter godere liberamente della compagnia della dama senza incontrare ostacoli da parte di un marito geloso[2].
Iniziò quindi uno scambio intimo di lettere tra il sovrano e Carlotta (sembra che la relazione non andò momentaneamente oltre l'amore platonico) ed il contratto matrimoniale venne firmato al Louvre il 2 marzo del 1609; il neo-marito poté ottenere una lauta di donazione che costituì la base per la ricostruzione della fortuna della famiglia[1]. Dopo aver ricevuto la dispensa papale[1], il matrimonio venne celebrato l'11 maggio (o il 17[1]) 1609 a Chantilly[1][3] e Carlotta divenne così principessa di Condé[4].
Nei Paesi Bassi
[modifica | modifica wikitesto]Enrico II tuttavia si dimostrò un marito tutt'altro che accondiscendente e, per sottrarre la moglie alle voglie del re, fuggì con lei a Bruxelles[3][5] nei Paesi Bassi Spagnoli.
Lungo il tragitto, il sovrano tentò in modo fallimentare di braccare la coppia e quando questi giunsero a destinazione, Enrico esercitò forti pressioni sui reggenti dei Paesi Bassi, Alberto e Isabella d'Asburgo: i due, che videro nella faccenda solo un problema, ma si irrigidirono sulle loro posizioni a seguito di fallimentari e tragicomici ratti[1]. La situazione peggiorò quando Enrico II si recò a Milano nel marzo 1610 e ivi firmò un accordo con la Spagna, impegnandosi a non rientrare in Francia in cambio di una lauta pensione[1]. La situazione si legò con la questione della successione di Giovanni Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg[1], la cui guerra non scoppiò solo per l'assassinio di Enrico IV.
La coppia ritornò a Parigi solo dopo la morte del re.
Prigionia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1613 Enrico II si oppose al governo della reggente Maria de' Medici, fomentando la rivolta, ma nel 1616 sia lui che la moglie furono arrestati e imprigionati a Vincennes, dove nacquero i loro primi quattro figli. Vennero liberati nel 1620 per volere di Luigi XIII di Francia.
Amica della Regina
[modifica | modifica wikitesto]Carlotta Margherita, secondo le cronache, era una donna bellissima, pia (non eccessivamente) colta, tollerante, che frequenta la Corte (la regina Anna d'Austria la tiene in grande considerazione), ma senza legarsi a nessuno. Non le piace il primo ministro, il cardinale Richelieu, ma non interferisce con gli intrighi che affliggono la vita di corte. Nel 1627 tentò di intercedere in favore di suo cugino, il conte di Montmorency-Boutteville, colpevole di aver violato l'editto contro i duelli del terribile cardinale: Luigi XIII e Richelieu restarono inflessibili.
Nel 1632, il suo unico fratello, Enrico II di Montmorency, governatore della Linguadoca, tenente generale del Regno, venne arrestato a Pézenas, Michel Particelli d'Emery, rappresentante del re nelle tenute generali della Linguadoca, fu arrestato durante un combattimento a Castelnaudary. Carlotta Margherita implorò il perdono di Luigi XIII. Ma il re sostenne il suo ministro Richelieu e fece decapitare Montmorency a Tolosa, eliminando l'ultimo rappresentante maschile della famiglia. Il re confiscò l'immenso patrimonio della famiglia. Carlotta Margherita ferita nel suo amore fraterno, si allontanò dalla corte e si dedicò ai suoi figli.
Duchessa di Montmorency
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte del fratello, divenne Duchessa di Montmorency.
Il 21 aprile 1643 fece da madrina, insieme al cardinale Giulio Mazzarino, al delfino Luigi, figlio ed erede del re Luigi XIII di Francia.
Durante la reggenza di Anna d'Austria, Carlotta Margherita ritornò a corte.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Carlotta e Enrico II di Borbone-Condé ebbero sei figli, ma solo tre raggiunsero l'età adulta:[6]
- un bambino rimasto senza nome (Castello di Vincennes, 1617);
- due gemelli rimasti senza nome (Castello di Vincennes, 1618);
- Anna Genoveffa (Castello di Vincennes, 1619 - Parigi, 1679), che sposò Enrico II di Orléans-Longueville;
- Luigi (Parigi, 1621 - Fontainebleau, 1686), principe di Condé;
- Armando (Parigi, 1629 - 1666), principe di Conti.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Guillaume de Montmorency, signore d'Escouen de Thore de Chantilly | Jean II, signore di Montmorency | ||||||||||||
Marguerite d'Orgemont | |||||||||||||
Anne, duca di Montmorency | |||||||||||||
Anne Pot, contessa di Saint-Pol | Guy Pot, conte di Saint-Pol | ||||||||||||
Marie de Villiers de L'Isle Adam | |||||||||||||
Henri I, duca di Montmorency | |||||||||||||
Renato di Savoia, conte di Villars | Filippo II, duca di Savoia | ||||||||||||
Libera Portoneri | |||||||||||||
Maddalena di Savoia-Villars | |||||||||||||
Anna Lascaris, contessa di Tenda | Gian Antonio II Lascaris, conte di Tenda | ||||||||||||
Isabelle d'Anglure | |||||||||||||
Charlotte-Marguerite de Montmorency | |||||||||||||
Jean, barone de Budos | Thibaud II, signore de Budos | ||||||||||||
Anne de Joyeuse | |||||||||||||
Jacques, barone de Budos | |||||||||||||
Louise de Porcelet | Pierre Porcelet, signore de Maillane | ||||||||||||
Marguerite Piquet | |||||||||||||
Louise de Budos | |||||||||||||
Claude de Clermont, barone de Montoison | Antoine I de Clermont | ||||||||||||
Catherine Adhémar | |||||||||||||
Catherine de Clermont | |||||||||||||
Louise de Rouvroy de Saint-Simon | Jean de Rouvroy de Saint-Simon, signore de Flavy-le-Martel | ||||||||||||
Louise de Montmorency | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k Stefano Tabacchi, Maria de' Medici, collana Le storie del Corriere della Sera, vol. 16, Salerno Editrice, pp. 111-114, ISBN 9772531-560162.
- ^ Guido Gerosa, Il Re Sole
- ^ a b Henri d'Orléans, duc d'Aumale, Histoire des princes de Condé, pendant les XVIe et XVIIe siècles, vol. 2, Paris, Calmann Lévy, 1885-1896, p. 187.
- ^ Montmorency 3, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 13 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2021).
- ^ Copia archiviata, su storiadifrancia.it. URL consultato il 13 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2010).
- ^ Capet 41
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Janine Garrisson, Enrico IV e la nascita della Francia moderna, Milano, Mursia, 1987.
- Maria Luisa Mariotti Masi, Maria de' Medici, Milano, Mursia, 1994, ISBN 88-425-3520-6.
- André Castelot, Maria de' Medici: un'italiana alla corte di Francia, Milano, Rizzoli, 1996.
- Guido Gerosa, Il Re Sole. Vita privata e pubblica di Luigi XIV, Milano, Mondadori, 1998, ISBN 88-04-47181-6.
- Marcello Vannucci, Caterina e Maria de' Medici regine di Francia, Roma, Newton&Compton Editori, 2002, ISBN 88-8289-719-2.
- Benedetta Craveri, Amanti e regine. Il potere delle donne, Milano, Adelphi, 2005, ISBN 88-459-1999-4.
- Documentaristica
- AA.VV., a.C.d.C.: L'assassinio di Enrico IV, Rai Storia, 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charlotte Marguerite de Montmorency
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Charlotte de Montmorency, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89259045 · ISNI (EN) 0000 0001 0655 4782 · BAV 495/72710 · CERL cnp01277562 · GND (DE) 142932175 · BNF (FR) cb10738024x (data) |
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