Lentini, Palazzo Beneventano, prospetto non realizzato.
Erroneamente considerato per molto tempo figlio dell'architetto omonimo Carlo Sada (1809-1873) e di Matilde Viani, Carlo Sada era in realtà figlio di Giovanni Sada e Teresa Castaldi, come attestano i registri conservati presso l'archivio storico dell'anagrafe del comune di Milano, dove era nato il 4 novembre 1849 (si vedano i documenti rintracciati da Savorra, 2014). Iniziò gli studi presso l'Accademia di Brera il 24 febbraio 1866 e in seguito si spostò a Roma nel 1872 presso l'Accademia di Santa Lucia, dove conseguì il titolo di architetto.
L'esperienza determinante per la sua carriera fu data dal “Progetto per il completamento del teatro Nuovaluce” di Catania.
La vera scuola per Sada fu il cantiere. Il suo maestro Andrea Scala riservava per sé la realizzazione dei progetti che redigeva, mentre affidava ai propri collaboratori i disegni esecutivi e la realizzazione delle proprie opere. Sada, anche da architetto affermato, continuò, invece, a spendere grandi energie nella direzione dei lavori, restringendo al minimo il margine di autonomia delle maestranze, alle quali forniva grandi quantità di particolari costruttivi e decorativi.
Nell'arco della sua attività egli redasse ben sette progetti per edifici teatrali e progettò anche un teatro per la città di San Giuseppe di Rio Pardo, in Brasile, ma fu realizzato solo il teatro Massimo Bellini di Catania: un complesso lavoro di interpretazione e sintesi per il completamento di un'opera già iniziata da Andrea Scala.
Catania, Teatro BelliniCatania, Clinica Clementi
Radicatosi intanto a Catania, l'architetto mieteva successi professionali in città e provincia, diventando in breve l'architetto alla moda: non c'era famiglia altolocata che non se ne servisse e anche la media borghesia ritenne qualificante poter sfoggiare un edificio di sua mano. Progettò i prospetti sia del Palazzo del conte del Grado, in via Etnea, che del Palazzetto Nicotra, in via Umberto. Altrettanto ricchi e ridondanti di motivi decorativi erano i suoi progetti per gli arredamenti di alcune residenze.
A Grammichele (CT) si trova un edificio nobiliare costruito da Sada; il palazzo comunale dello stesso comune fu eretto dal 1888 su progetto del Sada.
A Caltagirone nel 1899 progettò il villino per il conte Michele Gravina (mai realizzato), nel 1906 realizzò per la stessa famiglia Gravina una cappella funeraria, e nel 1911, per la famiglia Gravina La Rocca realizzò un'altra cappella. E per Catania, tra i tanti, Palazzo Salvatore Tomaselli (in viale Regina Margherita 4), fu un progetto che relizzò su richiesta del celebre professore e medico.
Zaira Dato Toscano, Umberto Rodonò e Giuseppe Giarrizzo, Il Teatro Bellini di Catania. I progetti e la fabbrica dall'archivio dei disegni di Carlo Sada architetto (1849 - 1924), Catania, Giuseppe Maimone Editore, 1990, ISBN88-7751-040-4.
Franca Restuccia, Catania nel '900. Dall'architettura eclettica allo stile liberty, Roma, Gangemi Editore, 2003, ISBN88-492-0477-9.
Cettina Santagati, L’azzurro del cielo. Un polo museale tra arte, architettura, natura nel cimitero di Catania, Palermo, Edizioni Caracol, 2006, ISBN978-88-89440-12-4.Grammichele, Palazzo Comunale Maria Teresa Di Blasi e Concetta Greco Lanza, Il Cicerone. Storia, itinerari, leggende di Catania, 2ª ed., Catania, Edizioni Greco, 2007, ISBN978-88-7512-060-3.
Catania 1870-1939: cultura memoria tutela / a cura di Irene Donatella Aprile, Palermo : Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana, 2011. [ISBN] 978-88-6164-160-0
Massimiliano Savorra, Carlo Sada 1849-1924. Committenti, architetture e città nella Sicilia orientale, Palermo, Torridelvento Edizioni, 2014, ISBN978-88-97373-55-1.