Cappello (famiglia)

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Cappello
troncato d'argento e d'azzurro, al cappello all'antica dell'uno all'altro, cordonato di rosso[1]
Stato Ducato di Benevento
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Impero austriaco
bandiera Regno Lombardo-Veneto
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
Data di fondazione900
Etniaitaliana
Stemma della famiglia Cappello, Firenze, Palazzo di Bianca Cappello

I Cappello (talvolta anche Capello) furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case Nuove.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

I Cappello sarebbero giunti a Venezia da Capua[2] nell'anno 900[3], mentre altri li farebbero discendere da una famiglia del patriziato romano fuggita dal Mezzogiorno d'Italia all'epoca delle incursioni saracene[3].

A Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Mater Domini[2], nel sestiere di Santa Croce, Venezia

A questa casa è tradizionalmente attribuita l'edificazione della chiesa di Santa Maria Mater Domini[2], nel sestiere di Santa Croce, originariamente fatta erigere, verso il 960, come monastero femminile dedicato a Santa Cristina[4].

Presenti in Maggior Consiglio già prima della serrata[3] del 28 febbraio 1297, vi rimasero anche dopo[3][5]. Nel 1229 è attestato un Giovanni Cappello, Procuratore di San Marco.[6]

XVI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto del procuratore Antonio Cappello, conte palatino di Jacopo Tintoretto, circa 1561, olio su tela, 114 x 80 cm. Venezia, Gallerie dell'Accademia

Nel 1540 il cavaliere e procuratore Antonio Cappello fu insignito dall'Imperatore Carlo V della dignità di conte del Sacro Palazzo Lateranense e dell'Aula Imperiale[6] (titolo trasmissibile alla propria linea dinastica).

Ricordiamo la famiglia Cappello di Treviso e di Verona, la cui ultima esponente, Virginia, sposò il nobile ingegnere Pietro Zorzi e risiedé fino alla morte nella Villa Monastero di Parona in Valpolicella. La discendenza di questo ramo Zorzi (sia la N.D. Teodora sia la N.D. Giovanna) confluì nella famiglia dei conti Franchini Stappo, ed è possibile ritrovare uno stemma Cappello in uno dei cancelli del palazzo Franchini Stappo di Firenze.[7]

XVIII e XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Al 1780, la famiglia contava a Venezia due Senatori e quattro «Titolati di Pregadi»[3], ed era divisa in sette differenti rami. Alla caduta della Serenissima[3], nel 1797, appariva tra le casate ancora iscritte al Maggior Consiglio.[5]

Il governo imperiale austriaco riconobbe loro la patente di nobiltà con le Sovrane Risoluzioni datate 30 luglio 1809; 30 dicembre 1817; 1º gennaio, 8 ottobre e 28 dicembre 1818 e 9 marzo 1826.[6]

Epoca recente[modifica | modifica wikitesto]

Oggi la famiglia Cappello si è allontanata da Venezia e i discendenti del ramo di San Giovanni Laterano risiedono nella provincia di Padova.

Blasonatura[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del ramo dei Cappello di San Giovanni in Laterano

I Cappello di Venezia portavano uno stemma troncato d'argento e d'azzurro, al cappello all'antica dell'uno all'altro, cordonato di rosso.[1]

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Luoghi e architetture[modifica | modifica wikitesto]

Si ricordano a Venezia anche una calle Cappello nel sestiere di Castello e un ponte Cappello o dei Garzoti a Santa Croce.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Insignia Venetorum nobilium II (A-IP) / Armi di gentilhomini vinitiani. Seconda parte, 1550-1555, p. 213.
  2. ^ a b c John Temple-Leader, Libro dei nobili veneti ora per la prima volta messo in luce, Firenze, Tipografia delle Murate, 1866, p. 25.
  3. ^ a b c d e f Dizionario storico-portatile di tutte le venete patrizie famiglie, Giuseppe Bettinelli, 1780, p. 45.
  4. ^ Chiesa di Santa Maria Mater Domini - Ciexa de Santa Maria Mater Domini
  5. ^ a b (PDF) Dorit Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le case del patriziato veneziano, 1297-1797 (PDF), in Storia di Venezia, I, 2003, p. 63. URL consultato il 28 giugno 2011.
  6. ^ a b c Franz Schröder, Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle provincie venete, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1830, p. 200-202.
  7. ^ In via Giacomo Leopardi 10.

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