Canis lupus occidentalis

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Lupo grigio nordoccidentale
Canis lupus occidentalis
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Famiglia Canidae
Genere Canis
Specie C. lupus
Sottospecie C. l. occidentalis
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus occidentalis
Sinonimi

alces (Goldman, 1941)
ater (Richardson, 1829)
griseoalbus (Baird, 1858)
mackenzii (Anderson, 1943)
pambasileus (Elliot, 1905)
sticte (Richardson, 1829)
tundrarum (Miller, 1912)

Areale
Distribuzione del lupo nordoccidentale nel 2015 secondo i dati di NatureServe.

Il lupo grigio nordoccidentale (Canis lupus occidentalis), detto anche lupo grigio della Valle del Mackenzie, lupo del Canada settentrionale o lupo dell'Alaska[2], è una sottospecie di lupo grigio indigeno del Nordamerica nordoccidentale. È la variante più grande della specie.[3]

Storia e distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Lupo nordoccidentale della tundra al Lobo Park, in Spagna

Insieme al lupo grigio delle Grandi Pianure, il lupo grigio nordoccidentale è la sottospecie di lupo grigio più diffuso del Nordamerica, con almeno sei sinonimi per distribuzione. Gli studi filogenetici indicano che ci sono tre clade di lupi nel Nordamerica, corrispondenti a C. l. occidentalis, C. l. nubilus e C. l. baiylei, ognuno discendente da tre invasioni separate del Nordamerica da antenati eurasiatici. Il lupo nordoccidentale discende dagli ultimi lupi che attraversarono il ponte di Bering dopo l'ultima era glaciale, spingendo verso sud le popolazioni di C. l. nubilus mentre espandevano il loro areale, un processo che continua ancora oggi.[4]

Fu descritto per la prima volta dal naturalista scozzese John Richardson nel 1829. Gli diede il nome occidentalis in riferimento al suo areale geografico, dato che il colore della sua pelliccia era troppo variabile per poterne ricavare un nome. Richardson descrisse l'areale della sottospecie come "non solo i paesi atlantici, ma anche i confini del Pacifico e le montagne presso il fiume Columbia, tra i Great Falls e le rapidi, ma non si trova presso il Missouri a ovest del Platte".[5] L. David Mech identificò l'areale di C. l. occidentalis come le rive superiori del Mackenzie in Alaska e il sud delle province canadesi della Columbia Britannica, dell'Alberta e del Saskatchewan.[2] Attualmente, dopo la sinonimizzazione di molte sottospecie a C. l. occidentalis, l'areale indigeno accettato è: "USA ad O, a O del Canada e in Alaska, compresa l'isola di Unimak, delle Aleutine".[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lupo nordoccidentale nel Parco nazionale di Denali, in Alaska

Si tratta della sottospecie di lupo grigio più grossa, mediamente un maschio raggiunge i 45-66 Kg mentre la femmina pesa intorno ai 36-59 Kg[3]: Uno dei più grandi esemplari mai rinvenuti era un maschio dell'Alaska pesante 79,4 chili, ucciso presso il fiume 70 Mile nel 1939.[7][8][9] Inoltre anche la sua lunghezza è ben al di sopra degli altri lupi, aggirandosi mediamente tra 112-170 cm.[3] Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 213 cm contando la coda[10]. Usando come punto di riferimento il lupo europeo, John Richardson descrisse il lupo nordoccidentale come un animale più robusto, con una testa più grossa, il muso meno appuntito, le orecchie più corte e il pelo più folto.[5] Nella tundra d'Alaska il colore dei lupi è generalmente bianco, mentre nell'Alaska interiore e nello Yukon il colore della pelliccia è solitamente grigio scuro o marrone chiaro, ma può variare dal bianco al nero.[11][12]

Biologia e comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Branchi[modifica | modifica wikitesto]

In media, un branco di lupi nordoccidentali è composto dai 7 ai 9 esemplari, ma il numero di animali può variare. Come per le altre popolazioni, anch'esso consiste in una coppia di genitori (la cosiddetta coppia alpha) seguita dalla loro prole. Un lupo alla ricerca di un nuovo branco può percorrere fino a 500 km. L'età riproduttiva è raggiunta ad un anno, e la cucciolata media è composta da 4-6 lupacchiotti.[13]

Dieta[modifica | modifica wikitesto]

Un lupo nel Parco nazionale di Denali con la sua preda.

La dieta del lupo nordoccidentale varia da zona a zona: nello Yukon meridionale la preda preferita è l'alce, seguito dal caribù e dalla pecora di Dall, mentre nel North Slope la preda principale è il caribù. Quando cacciano le alci, i lupi uccidono principalmente i cuccioli e gli esemplari anziani, quando fuggono. Generalmente, il tasso di successo del lupo nella caccia all'alce è del 10%. Un branco di lupi uccide mediamente un alce ogni 5-6 giorni, sfamandosi con esso per 2-3 giorni. Solitamente, un alce sana e adulta non fugge di fronte ai lupi, a differenza dei caribù che, così facendo, diminuiscono le loro possibilità di sopravvivenza (i lupi preferiscono cacciare le prede che fuggono). In media, un branco di lupi in inverno uccide un caribù ogni tre giorni, sfamandosi con le sue carni per una sola giornata. Le pecore di Dall sono una preda frequente per il lupo dello nel Parco nazionale e riserva di Kluane, quando alci e caribù sono scarsi o assenti.[12]

Malattie[modifica | modifica wikitesto]

Anche se non esistono studi scientifici al riguardo, si pensa che malattie come la rabbia o il cimurro possano influenzare le popolazioni di questo lupo, al punto che in alcune regioni mettono a repentaglio la sua stabilità.[14]

Reintroduzione a Yellowstone[modifica | modifica wikitesto]

Un lupo a Yellowstone.

I lupi grigi nordoccidentali sono stati la sottospecie di lupo reintrodotta nel Parco nazionale di Yellowstone nel 1995-96, dopo quasi settant'anni di assenza dovuti allo sterminio dell'uomo. Il ritorno del grande predatore ha portato enormi benefici all'ecosistema del parco, sconvolto dopo tanti anni dall'assenza di un anello così importante per la catena alimentare.[15]

Lupi cacciano wapiti a Yellowstone.

Con il ritorno del lupo i cervi wapiti sono diminuiti di quasi il 50%, la loro sovrappopolazione li aveva portati a consumare quasi tutta la vegetazione e a doversi concentrare sui giovani pioppi che crescevano lungo i fiumi, togliendo materiale per le dighe naturali dei castori che sono utili ad arginare le piene dei corsi d'acqua.[15]

Il numero di bisonti americani e di cervi dalla coda bianca è invece aumentato, essendoci meno wapiti a contendere le risorse alimentari. I lupi controllano il numero di tutte queste specie di bovini e di cervidi cacciando gli esemplari deboli e malati.[15]

I lupi non nascondono le prede che divorano, lasciando quindi le carcasse agli orsi grizzly, agli orsi neri americani, alle aquile di mare testabianca, alle volpi rosse, ai corvi imperiali e ai coyote, facendone incrementare di conseguenza la popolazione.[15]

Anche i coyote sono diminuiti con il ritorno del lupo, sebbene non abbiano sofferto la stessa drastica riduzione dei wapiti; ciò ha consentito l'aumento di carnivori di medio piccola taglia quali la volpe rossa, la lince rossa e l'aquila reale, ai quali i coyote, troppo numerosi, impedivano di cacciare piccole prede come roditori e lepri.[15]

I puma, che stavano cominciando a cacciare in pianura, sono stati subito respinti dai lupi sulle montagne, dove svolgono un fondamentale ruolo di regolatori delle popolazioni di erbivori come le capre delle nevi, le antilocapre, le pecore delle montagne rocciose e i cervi mulo.[15]

Siccome per i lupi cacciare i wapiti lungo le sponde dei fiumi è più facile, i cervi stanno lontani dai corsi d'acqua. In questo modo i giovani pioppi possono crescere e diventare grandi alberi, bloccando con le loro radici le inondazioni e fornendo legna per la costruzione delle dighe ai castori. Le dighe dei castori creano alcuni punti d'acqua più tranquilli, che attraggono i pesci. Questi ultimi a loro volta attirano e fanno incrementare le popolazioni di predatori acquatici come lontre e visoni. Oltre ai pesci questi microhabitat attirano e fanno aumentare anche le popolazioni di uccelli acquatici e di alci.[15]

Conservazione e stato attuale[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione totale[modifica | modifica wikitesto]

Lupo nordoccidentale albino della Valle del Mackenzie

Il Lupo nordoccidentale è classificato come "Apparently Secure" su NatureServe. Attualmente la popolazione di lupi nordoccidentali è di circa 40,000 esemplari[16].

Canada[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione del fiume Mackenzie, nel sud dei Territori Nordoccidentali canadesi è di circa 5,000[17], nello Yukon sono presenti tra i 4,500 ed i 5,000 esemplari, mentre nella Columbia Britannica il loro numero si aggira attorno agli 8,500[18]. In Alberta ci sono circa 4,000 lupi[19], mentre a Saskatchewan 3,000 [20].

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

Solo in Alaska, sono presenti 6,000-11,000 lupi[21], mentre il numero negli Stati Uniti occidentali è abbastanza ridotto. A Washington se ne trovano all'incirca 108[22] e nel Wyoming almeno 311[23]. Nell'Oregon, la stima minima è di 150 lupi[24], nell'Idaho ce ne sono approssimativamente 1,550[25] mentre in Montana ci sono circa 1,140 lupi[26].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Canis lupus occidentalis, su explorer.natureserve.org.
  2. ^ a b Mech, L. David (1981), The Wolf: The Ecology and Behaviour of an Endangered Species, University of Minnesota Press, p. 352, ISBN 0-8166-1026-6
  3. ^ a b c J. R. Castelló, Canidi del mondo, Rica editore, 2020, pp. 88, ISBN 978-88-6694-065-4.
  4. ^ Chambers SM, Fain SR, Fazio B, Amaral M, An account of the taxonomy of North American wolves from morphological and genetic analyses, in North American Fauna, vol. 77, 2012, pp. 1–67, DOI:10.3996/nafa.77.0001. URL consultato il 2 luglio 2013.
  5. ^ a b Richardson, J. (1829) Fauna boreali-americana, or, The zoology of the northern parts of British America, London : J. Murray [etc.], pp. 60-65
  6. ^ J. R. Castelló, Canidi del mondo, Rica editore, 2020, pp. 89, ISBN 978-88-6694-065-4.
  7. ^ The Wolves of Isle Royale, Fauna Series 7, Fauna of the National Parks of the United States, 1966, p. 76, ISBN 1-4102-0249-6.
  8. ^ Young, Stanley P.; Goldman, Edward A. (1944). The Wolves of North America, Part II. New York, Dover Publications, Inc.
  9. ^ Lopez, Barry H. (1978). Of Wolves and Men. J. M. Dent and Sons Limited. p. 18. ISBN 0-7432-4936-4.
  10. ^ Patrick Sather, The 10 Largest Wolves in the World, su a-z-animals.com, 23 maggio 2022. URL consultato il 1º agosto 2022.
  11. ^ Mech, L. David (1981), The Wolf: The Ecology and Behaviour of an Endangered Species, University of Minnesota Press, p. 353, ISBN 0-8166-1026-6
  12. ^ a b Gray wolf (in the Yukon) (PDF), su Environment Yukon, Government of Canada, 2017. URL consultato il 17 aprile 2017.
  13. ^ Grey Wolf, su env.gov.yk.ca. URL consultato il 16 marzo 2015.
  14. ^ Ludwig N. Carbyn, Wolves in Canada and Alaska: their status, biology, and management : proceedings of the Wolf Symposium held in Edmonton, Alberta, 12–14 May 1981, Volume 45 of Canadian wildlife service report series, Canadian Wildlife Service Ottawa, Canadian Wildlife Service, 1983.
  15. ^ a b c d e f g Douglas H. Chadwick, Al lupo, al lupo, in National Geographic Italia, vol. 25, n. 3, marzo 2010, pp. 32, 33, 36.
  16. ^ Mackenzie wolf, su a-z-animals.com.
  17. ^ Northwest Territories, su wolf.prg.
  18. ^ Wolf, su wildsafebc.com.
  19. ^ Alberta, su wolf.org.
  20. ^ Saskatchewan, su wolf.org.
  21. ^ Wolf in Alaska, su adfg.alaska.gov.
  22. ^ Washington, su wolf.org.
  23. ^ Wyoming, su wolf.org.
  24. ^ Gray wolf population, su dfw.state.or.us.
  25. ^ Gray wolf, su idgf.idaho.gov.
  26. ^ Montana wolf population, su nbcmontana.com.

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