Bozza:Giorgio Bertin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giorgio Bertin (Candiana, 1939) è uno scultore, pittore e poeta italiano. Ideatore del riciclaggio artistico dei rifiuti, sintetizzato nel termine Garbart (da Garbage e Art). Da quel momento, il termine Garbart è stato utilizzato in tutte le manifestazioni culturali istituzionali e non, a cui ha partecipato con le sue opere.[1][2] Ha successivamente partecipato a varie mostre e premi, anche internazionali, durante la sua carriera.

Giovanissimo si reca a Parigi, per i suoi interessi riguardo l'arte contemporanea e in particolare degli impressionisti, e visita altri paesi d’Europa dedicandosi al lavoro di decoratore e illustratore di grafica araldica.

Al rientro in Italia si sviluppa anche il suo interesse ecologico e artistico per i rifiuti abbandonati nelle periferie delle città, e in concomitanza inizia la produzione delle prime sculture.

A metà degli anni '60 si trasferisce a Firenze per documentarsi sulla cultura figurativa rinascimentale.

Agli inizi degli anni '70, si sposta per motivi di lavoro (entomologo per il Consiglio Nazionale delle Ricerche)[3] in vari paesi d’Europa, Africa e Medio Oriente. Compie anche ricerche e studi comparati sulla composizione dei R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) in rapporto ai regimi politici e ai rispettivi livelli economico-industriali.[4]

New York (anni 80)

[modifica | modifica wikitesto]

Spinto anche dal suo interesse per le problematiche ambientali, nel 1981, con i permessi e l’appoggio logistico del Dipartimento di Sanità di New York (compresa una scorta per i quartieri problematici), raccoglie un’ampia documentazione sull’espulsione (via terra e via fluviale) dei rifiuti dalla città fino agli inceneritori e alle discariche di Brooklyn e di Staten Island.

Durante queste operazioni si accentua il suo interesse per le aree marginali, ovvero fasce di territorio dove sono stati sepolti i rifiuti, che si estendono dalle estreme periferie delle grandi città fino al loro perimetro, dove discariche e inceneritori sono ancora in funzione.

Qui entra in contatto con gruppi di “recycling artists” e “street artist” non solo americani, ma provenienti da ogni parte del mondo: pittori, scultori e musicisti, gente di spettacolo, in gran parte senza dimora, che abita e si esibisce nelle “marginal zones” e nei “boroughs” abbandonati, e in gran parte crollati. Le esibizioni, comunemente chiamate "exibitions", consistevano in libere espressioni (murales, pittura su supporti recuperati, scultura, recitazione, musica…) dei partecipanti. Gli edifici scelti facevano parte di strutture istituzionali, come scuole, tribunali, inceneritori in disuso, mattatoi, ancora praticabili.

Nel 1982 continua la sua attività poetica con il journal Spasmo Plus[5] che riporta foto e poesie del lavoro svolto a New York.[6][7]

Mostre (1980–1986)

[modifica | modifica wikitesto]

Tornato a Firenze nel 1983 non riconoscendosi nei panni ristretti dell’arte povera, per le sue asettiche e troppo vaghe allusioni, dà vita al termine “Garbart” per dare una più precisa connotazione alla propria forma espressiva.[8][9]

La prima mostra personale di Bertin è a Firenze, alla Galleria Inquadrature di Marcello Innocenti con la presentazione di Gerhart Schroeder.[10][11]

Nel 1988, con il patrocinio del Comune di Firenze, della Provincia omonima e della Regione Toscana, gli viene offerto il Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio per esporre oltre 100 opere prodotte dal 1967 al 1986. La mostra, allestita dall’architetto Cristiano Toraldo di Francia, ha come titolo “Garbart, riciclaggi di Giorgio Bertin”; vista la grande affluenza di visitatori sia italiani che internazionali, tradottasi successivamente in richieste da parte di altre importanti città europee, viene iterata alla festa Nazionale dell’Unità a Campi Bisenzio dello stesso anno.

Nel 1992, nell’ambito delle manifestazioni culturali per la commemorazione del cinquecentenario del primo viaggio di Cristoforo Colombo (le Colombiadi), su incarico del Comune di Genova, Omar Calabrese organizza una mostra internazionale dal titolo "Caos e Bellezza: Immagini del Neobarocco". Insieme a Plessi, Mondino e altri, Bertin è invitato a partecipare con alcune opere.[12]

Laura Nobile (1985–1988)

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 Bertin è fra i cinque poeti premiati del premio Laura Nobile, premio nazionale patrocinato dall'università di Siena.[13]

La giuria, che fa il punto sulla poesia italiana al 1994, è composta da Andrea Zanzotto, Francesco Leonetti, Giulio Ferroni, Guido Guglielmi e Bianca Maria Frabotta. È coordinata da Romano Luperini e presieduta da Luigi Berlinguer, al tempo rettore dell'università di Siena.

Successivamente continua la sua attività pittorica e poetica.[14]

  • I due lavori segnalati nella scultura, in Eco d'arte moderna, n. 66, Firenze, 1988.
  • Enrico Mannucci, La spazzatura racconta, in Panorama mese, n. 19, Arnoldo Mondadori, marzo 1984, p. 8.
  • Omar Calabrese, Garbart: riciclaggi di Giorgio Bertin, La Casa Usher, 1988.
  1. ^ Garbart - Riciclaggi di Giorgio Bertin, Casa Usher, 1988, p. 55.
    «Claudio Cantella: "Garbage, infatti, è il vocabolo inglese per indicare i rifiuti, ed è appunto dalla fusione di questa parola con art, arte, che nasce Garbart, da allora Garbart diventa sinonimo di Bertin e indica tutta al produzione artistica dell'autore a partire dal 1966"»
  2. ^ Filmato audio Enzo Cicchino, LO SCULTORE che ha mutato L'ABBANDONO in ARTE, su YouTube, 2021.
  3. ^ Museo civico di storia naturale di Milano., Museo civico di storia naturale di Milano e Società italiana di scienze naturali, Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale in Milano, v.141(2000), Società Italiana di Scienze Naturali ; Museo Civico di Storia Naturale in Milano, 2000, p. 199. URL consultato il 22 giugno 2024.
  4. ^ Biografia, su Garbart. URL consultato il 15 giugno 2024.
  5. ^ Giorgio Bertin, Spasmo-Plus, traduzione di Rita Weil, Bixby, Orlando Arango, Vicenza, Stampa alternativa, 1982.
  6. ^ Filmato audio Enzo Cicchino, SPASMO PLUS - "NEW YORK NEW YORK!" TRA I RIFIUTI SOLIDI URBANI libro di fotografia e poesia, su YouTube.
  7. ^ Giuliano Serafini, Recensione "Spasmo-plus", in Eco d'Arte, settembre 1983.
  8. ^ Filmato audio Giovanna Bruco, Sculture di Giorgio Bertin (1960-1986), su YouTube.
  9. ^ Filmato audio Enzo Cicchino, sculture 1968-1986, su YouTube.
  10. ^ FLORENCE ART GALLERY - FIRENZE, su www.florenceartgallery.com. URL consultato il 15 giugno 2024.
  11. ^ Gianni Dorigo | Galleria Immaginaria, su galleriaimmaginaria.com. URL consultato il 15 giugno 2024.
  12. ^ Omar Calabrese, Caos e bellezza: immagini del neobarocco, 1. ed, Domus Academy, 1991, ISBN 978-88-7184-010-9.
  13. ^ 5 [cinque] poeti del premio Laura Nobile; Giorgio Bertin, Paola Febbraro, Luca Ferrieri, Guido Mazzoni, Marco Munaro, collana Collana della rassegna biennale di poesia Laura Nobile, Milano, All'insegna del pesce d'oro di Vanni Scheiwiller, 1995, ISBN 978-88-444-1268-5.
  14. ^ Anni di Cellophane - Italia Book Festival, su www.italiabookfestival.it. URL consultato il 17 giugno 2024.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]