Bonifacio Negri di Sanfront
Bonifacio Michele Domenico Serafino Negri di Sanfront | |
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Nascita | Ponti, 19 aprile 1775 |
Morte | 1837 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Regno d'Italia Regno di Sardegna |
Forza armata | Armata sarda Armée de terre |
Arma | Fanteria Cavalleria |
Corpo | Guardie |
Grado | Maggior generale |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Prima coalizione Campagna d'Italia (1800) Settima coalizione |
Comandante di | Brigata "Aosta" Brigata "Guardie" |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Bonifacio Michele Domenico Serafino Negri di Sanfront (Ponti, 19 aprile 1775 – 1837) è stato un generale italiano, veterano delle guerre napoleoniche, dopo la restaurazione del 1814 fu comandante delle Brigate "Aosta" e "Guardie". Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Ponti (Acqui) il 19 aprile 1775, figlio del conte Michele Francesco e della contessa Eleonora Guerrini.[1] Arruolatosi nell'Armata sarda fu nominato alfiere e poi sottotenente nel Reggimento provinciale di Acqui (28 settembre 1786). Nominato aiutante maggiore in seconda il 9 dicembre 1792, fu presente ai combattimenti sull'Authion a difesa delle posizioni del Monte Capellet (8 e 12 giugno 1793); promosso luogotenente il 30 agosto 1793, divenne aiutante maggiore di battaglione nominato aiutante maggiore del reggimento il 28 maggio 1796.[1] Partecipò alla battaglia di Novi contro i francesi (15 agosto 1799) combattendo a fianco degli alleati austriaci al comando di un reparto del Reggimento provinciale di Acqui, distinguendosi successivamente distingue nei combattimenti per la riconquista di Acqui (3 novembre 1799).[1] Si distinse poi nel corso dello scontro contro i francesi al Colle di Cadibona (7 aprile 1800) motivo per il quale, il 6 settembre 1816, riceverà la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.[1] Dopo che re Carlo Emanuele IV di Savoia andò in esilio passò al servizio dell'armata francese come capitano, dapprima negli ussari (1801) e poi del 26e Regiment de chasseurs (1 aprile 1803-30 giugno 1805), venendo insignito della Croce di Cavaliere della Legion d'onore.[1] Dopo la restaurazione del 1814, 5 dicembre di quell'anno divenne capitano nel Reggimento provinciale di Acqui. Nel 1815 combatté nella campagna contro i francesi che culminò nella conquista di Grenoble.[2] Il 25 dicembre 1815 divenne capitano d'ordinanza della Brigata Alessandria, venendo promosso maggiore il 5 maggio 1817.[N 1] Riceve la Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 10 maggio 1819.[1] Trasferito alla Brigata "Saluzzo" il 29 gennaio 1821, e promosso tenente colonnello nella Brigata "La Regina" il 31 dicembre dello stesso anno, passando poi alla Brigata "Acqui" il l'11 maggio 1822.[1] Nominato comandante del battaglione dei "Cacciatori della Regina" il 22 gennaio 1823, venne promosso colonnello comandante dei "Cacciatori della Regina" il 16 gennaio 1825.[1] Nominato comandante della Brigata "Aosta" il 16 gennaio 1822.[1]
Nel dicembre 1830 passa in servizio, con il grado di colonnello, nella Brigata "Guardie", e il 16 agosto 1831 e promosso maggior generale ed aiutante di campo di S.M. Re Carlo Alberto.[1] Il 1 gennaio 1832 sostituisce Vittorio Amedeo Vialardi di Verrone al comando della Brigata "Guardie", mantenendolo sino al 17 novembre 1837.[1] Si spegne in quello stesso anno.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 6 settembre 1816.
Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La sua domanda per riconoscimento del titolo comitale (di linea estinta) venne respinta il 3 aprile 1816.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Fernando A. Pinelli, Storia militare del Piemonte. Vol.I dalla pace d'Aquisgrana ai dì nostri (1748-1796), Torino, T. De Giorgis Libraio-Editore, 1834.
- Fernando A. Pinelli, Storia militare del Piemonte. Vol.II dalla pace d'Aquisgrana ai dì nostri (1796-1831), Torino, T. De Giorgis Libraio-Editore, 1834.