Coordinate: 37°58′48.68″N 12°58′06.1″E

Badia Nuova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Badia Nuova
Facciata della chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàAlcamo
Coordinate37°58′48.68″N 12°58′06.1″E
Religionecattolica
TitolareFrancesco da Paola
Ordinebenedettine
DiocesiTrapani
ArchitettoGiovan Biagio Amico
Stile architettonicobarocco
Sito webwww.comune.alcamo.tp.it/in-citta/chiese/228-monastero-di-s-francesco-di-paola-badia-nuova.html

La Badia Nuova è una chiesa cattolica che si trova ad Alcamo, in provincia di Trapani.

Annesso alla chiesa si trova il monastero di san Francesco di Paola.

Cenni storici

La chiesa della Badia Nuova fu fondata nel 1531 da padre Filippo Scamacca, mentre il monastero di san Francesco di Paola, attiguo alla chiesa, fu costruito qualche decennio più tardi. Nel 1699 venne demolito e ampliato con la costruzione di un nuovo edificio nella prima metà del secolo XVIII sotto la direzione dell'architetto trapanese Giovanni Biagio Amico[1] nel 1724, con l'inserimento di alcuni giardini.

Il monastero fu soppresso nel 1866, riaperto e interamente ristrutturato nei decenni successivi.

Descrizione

La chiesa, a navata unica e con la volta a botte e semplici pilastri, ha quattro altari laterali poco incassati ed è abbellita da una sobria decorazione a stucco.[2]

Monastero di san Francesco di Paola

Annesso alla chiesa c'è il monastero di clausura: nei 5 secoli di storia esso non ha cessato di affascinare tante anime desiderose di consacrarsi a Dio. Le suore, fedeli al carisma "ora et labora", vivono il loro impegno nella preghiera e nel lavoro: durante il giorno si dedicano ai lavori nell'orto e nelle "officine del monastero",[3]

Eccone un elenco:

  • cucito,
  • lavori a maglia
  • ricamo
  • restauro di oggetti sacri
  • preparazione dei rinomati dolci canditi con la zuccata e fichi in occasione delle feste
  • piccole ghirlande con petali in amido smaltati.[4]
  • vino dei propri vigneti.

Molto tempo fa le monache assistevano alla Messa da dietro le grate poste in alto, ora tutte le mattine sono in chiesa per assistere alla santa Messa. Ogni giorno le suore sono impegnate nella liturgia delle ore, dell'opus Dei e della Lectio Divina, a cui i fedeli possono partecipare solo su richiesta. [5]

Opere

All'interno sono conservate alcune tele e statue settecentesche:

Inoltre l'altare maggiore è abbellito da due splendidi paliotti, ricamati con fili d'oro e d'argento dalle suore benedettine nel 1800.[7]

Statue del Serpotta

All’interno della chiesa ci sono otto magnifiche e eleganti statue, dette allegoriche che furono realizzate in stucco nel 1724 da Giacomo Serpotta nell'ultimo periodo della sua attività. Sono tra i più importanti capolavori dell’artista,e per forza espressiva somigliano alle opere del Bernini. Sei delle sculture sono allocate lungo le pareti, poggiate su basamenti sporgenti a mezza altezza, mentre le altre due, l'Addolorata e la Maddalena abbelliscono la cappella del Crocifisso e poste ai lati della croce, a formare una specie di scena teatrale di straordinaria drammaticità.[8] Questa è una delle caratteristiche del Serpotta, visibile anche in molti altri suoi capolavori.

Le statue sono le seguenti:

  • La Pace: rappresentata da un uomo avvolto in un vestito drappeggiato che si appoggia ad un bastone con la mano destra, mentre con la sinistra tiene un ramo di ulivo, simbolo di pace.
  • La Fortezza: raffigurata da una donna con corazza, elmo e lancia e uno scudo tenuto dalla mano sinistra; si presenta come una statua di fine gusto estetico.
  • La Mansuetudine: con un vestito ricco e il diadema sul capo, con la mano destra tiene un agnello simbolo dell'innocenza.
  • La Purità è raffigurata da una donna di nobile profilo, con un vestito riccamente drappeggiato e con sulla mano destra una splendida colomba, simbolo del candore.
  • San Pietro è raffigurato con la Sacra Bibbia e le chiavi nella mano sinistra; la destra in alto indica il cielo.
  • San Paolo è rappresentato invece alla maniera tradizionale con la spada nella destra e la Sacra Bibbia nella sinistra. Per San Paolo la parola di Dio è viva, efficace e affilata più di qualunque arma da taglio.
  • La Maddalena (nella cappella del Crocifisso, secondo altare a sinistra): avvolta in un ampio mantello: la sua mano destra è sollevata verso l’occhio destro nel gesto di asciugarsi le lacrime.
  • L’Addolorata: anche lei con un mantello, ne stringe con la mano destra un lembo: ha la mano sinistra stretta al petto, il capo leggermente chinato, gli occhi in lacrime e la bocca singhiozzante.

Questi stucchi, di enorme interesse artistico, presentano integra la patina che in molti altri è scomparsa, cioè quella "allustratura" che dà alle figure allegoriche rappresentate l’impressione di essere meravigliosi alabastri.[9]

L’architetto Ernesto Basile disse: “Giacomo Serpotta si elevò al di sopra della comune comprensione estetica del tempo, e con la spontanea, sicura, sapiente interpretazione della natura trasfuse in tutte le sue creazioni un che di profondamente umano; pertanto esse saranno ognora comprese, e il nome dell’artista vivrà nel tempo. Ecco perché fu definito il re dello stucco”.[10]

Note

Bibliografia

  • Chiara Giacobelli, 1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita, Roma, Newton Compton editori, 2012, ISBN 978-88-541-5227-4.
  • Giuseppina Favara, Eliana Manno, Giacomo Serpotta e la sua scuola in: itinerari dei beni culturali, Palermo, Grafill, 2009, ISBN 978-88-8207-321-3.
  • Matteo Collura, Sicilia sconosciuta, 365 pagine, Milano, Rizzoli, 2008.
  • Luigi Milanesi, Dizionario Etimologico della Lingua Siciliana 1820 pagine, Mnamon, 17 ott 2015.
  • Maurizio Bambina, Alcamo, tra arte e cultura, Alcamo, Lions Club.
  • Agostino Gallo, Elogio storico di Antonio Gagini, scultore ed architetto palermitano, Palermo, Reale stamperia, 1821.

Altri progetti


Collegamenti esterni