Atlas Cheetah

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Atlas Cheetah
Un Cheetah E, appartenente alla SAAF, in mostra statica al South African Air Force Museum di Swartkop; Pretoria.
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1 pilota
CostruttoreBandiera del Sudafrica Atlas Aircraft
Data primo volo16 luglio 1986
Data entrata in servizio1987
Data ritiro dal servizio11 aprile 2008 (SAAF)
Utilizzatore principaleBandiera del Sudafrica Bandiera del Sudafrica SAAF
Altri utilizzatoriBandiera dell'Ecuador FAE
Bandiera del Cile FACh
Esemplari70
Sviluppato dalMirage III
Altre variantiKfir
Dimensioni e pesi
Lunghezza15,55 m
Apertura alare8,22 m
Altezza4,50 m
Superficie alare35
Peso a vuoto6 600 kg
Peso max al decollo13 700 kg
Propulsione
Motore1 turbogetto
Snecma Atar 9K50C-11
con postbruciatore
Spintafino a 71 kN
Prestazioni
Velocità max2,1 Ma
(2 350 km/h in quota)
Velocità di salita233 m/s
Autonomia2 600 km
Raggio di azione1 000 km
Tangenza17 000 m
Armamento
Cannoni2 DEFA 552 da 30 mm
Bombefino a 8 800 lb
Missiliaria aria:
2 Python-3
2 R-Darter
2 U-Darter
2 R530
razzi:
72 SNEB da 68 mm
Piloni4 sub-alari
1 sotto la fusoliera
Notedati relativi alla versione:
Cheetah C

i dati sono tratti da:
Aerospaceweb.org[1]

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Il Cheetah è un caccia, progettato e costruito dall'azienda aeronautica sudafricana Atlas Aircraft Corporation (diventata successivamente Denel Aviation), sviluppato dal famoso Dassault Mirage III per aggirare l'embargo imposto al paese africano dalle Nazioni Unite nel 1977. È caratterizzato, come l'aereo francese, dall'ala a delta, ma con l'aggiunta delle alette canard posizionate sulle prese d'aria. Inoltre fa largo uso di avionica e tecnologia israeliana simile a quella impiegata per il velivolo israeliano IAI Kfir.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il "programma Cheetah" fu avviato dalla Atlas Aircraft Corporation in seguito all'embargo imposto al Sudafrica dalle Nazioni Unite nel 1977. L'azienda africana fu incaricata dalla Suid-Afrikaanse Lugmag per sviluppare un velivolo da caccia capace di rispondere alle nuove minacce nemiche che i moderni scenari bellici offrivano, come ad esempio i sofisticati caccia sovietici Mikoyan-Gurevich MiG-23 forniti alla vicina Angola, Paese in guerra con i sudafricani per motivi di confini nazionali.

Poiché era stato vietato al Sudafrica la vendita di materiale bellico e di nuovi aerei, lo stato sudafricano capì che l'unica strada da percorrere era quella di aggiornare i propri mezzi in servizio.

I lavori furono eseguiti dalla Atlas Aircraft Corporation, successivamente diventata Atlas Aviation e infine Denel Aviation, avvalendosi di tecnici della Israeli Aircraft Industries (IAI), i quali avevano acquisito notevoli competenze tecnologiche lavorando sul proprio velivolo da combattimento IAI Lavi.

Il prototipo del Cheetah volò il 16 luglio 1986 e subito dopo venne consegnato ai reparti dell'aeronautica militare sudafricana, che lo dichiarò operativo nel 1987.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cheetah C: È la versione monoposto da caccia realizzata in 38 esemplari;
  • Cheetah D: Variante biposto per la conversione operativa dei piloti, è stata costruita in 16 unità;
  • Cheetah E: Versione monoposto aggiornata per missioni multiruolo, è stata realizzata in 16 esemplari.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
12 esemplari (9 Cheetah C e 3 Cheetah D) ex Suid-Afrikaanse Lugmag acquistati nel 2017.[2][3][4][5] Un ulteriore esemplare è stato riportato in condizioni di volo e sarà consegnato entro la fine del 2021.[5]

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Sudafrica Sudafrica
dal 1987 al 2008 è stata equipaggiata con 38 esemplari di Cheetah C, 16 della versione Cheetah D e 16 della variante Cheetah E. (9 Cheetah C e 3 Cheetah D) sono stati venduti alla Draken International nel 2017.[2][5] 12 esemplari sono stati ceduti all'Aviazione Ecuadoriana nel 2011 (più due ulteriori rimpiazzo nel 2016).[5][6][7] Un ulteriore Cheetah C sarà consegnato alla Draken International nel corso del 2021.[5]
Bandiera dell'Ecuador Ecuador
10 Cheetah C monoposto e due Cheetah B/D2 biposto ex Aviazione Sudafricana consegnati a partire dal 2011 ed entrati in servizio il 14 febbraio 2012.[6][7] 2 ulteriori esemplari monoposto sono stati consegnati nel 2016 per sostituire altrettanti aeromobili danneggiati in modo irreparabile.[6] Tutti i Cheetah sono stati ritirati dal servizio a giugno 2021.[6]
Bandiera del Cile Cile
nel 2003 acquistò 5 ex-SAAF usati fuori-servizio (col desiderio di comprarne altri 7) per fonte di pezzi di ricambio per i suoi simili ENAER Pantera.

Velivoli comparabili[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aerospaceweb.org — Aircraft Museum, su aerospaceweb.org. URL consultato il 20 dicembre 2008.
  2. ^ a b "DRAKEN INTERNATIONAL PILOTS BEGIN TRAINING ON EX-SAAF CHEETAHS", su defenceweb.co.za, 17 ottobre 2018, URL consultato il 19 aprile 2021.
  3. ^ "Ancora DACT" - "Aeronautica & Difesa" N. 378 - 04/2018 pag. 79
  4. ^ DRAKEN TO PURCHASE 12 CHEETAH FIGHTER AIRCRAFT FROM DENEL", su airforce-technology.com, 14 dicembre 2017, URL consultato il 1 maggio 2018.
  5. ^ a b c d e "ANOTHER AGRESSOR CHEETAH", su scramble.nl, 19 aprile 2021, URL consultato il 19 aprile 2021.
  6. ^ a b c d "FAE CHEETAHS WITHDRAWN FROM USE", su scramble.nl, 17 giugno 2021, URL consultato il 18 giugno 2021.
  7. ^ a b "Le forze aeree del mondo. Ecuador" - "Aeronautica & Difesa" N. 393 - 07/2019 pag. 70

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Varie viste dell'Atlas Cheetah
  • David Willis - Aerospace Encyclopedia of WORLD AIR FORCE. Aerospace Publishing Ltd - Londra 1999.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video ed immagini[modifica | modifica wikitesto]

Modellismo[modifica | modifica wikitesto]