Ars moriendi
Ars moriendi («L'arte di morire») è il nome di due scritti latini, correlati tra loro, che contengono suggerimenti sui protocolli e le procedure per una buona morte, con dei testi su come «morire bene» secondo i precetti cristiani del tardo Medioevo. Sono stati scritti intorno tra il 1415 e il 1450, in un periodo in cui la società aveva assistito agli orrori della peste nera e alle conseguenti rivolte popolari. La sua popolarità era tale che fu tradotta nella maggior parte delle lingue dell'Europa occidentale, e fu la prima opera che diede il via a una successiva tradizione letteraria occidentale di guide sulla morte.

In origine ci fu una versione lunga, e poi una versione breve, quest'ultima costituita da undici xilografie istruttive in modo da poter essere spiegata e memorizzata facilmente.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La necessità di prepararsi alla propria morte era ben nota nella letteratura medievale attraverso scene di agonia sul letto di morte, ma prima del XV secolo non vi era alcuna tradizione letteraria sul come prepararsi per morire, cosa significasse morire in un buon modo o come fare. I protocolli, i rituali e le consolazioni sul letto di morte erano generalmente riservati ai servizi di un sacerdote.
L'Ars moriendi fu una risposta innovativa della Chiesa cattolica alle mutate condizioni causate dalla peste nera. In particolare i ranghi ecclesiastici erano stati duramente colpiti, e ci sarebbero volute generazioni per sostituire tutti i sacerdoti sia in quantità che in qualità; il testo e le immagini fornivano i servizi di un "prete virtuale" per il popolo, un'idea che solo 60 anni prima sarebbe stata un'impensabile intrusione nei poteri della chiesa.
Versione lunga[modifica | modifica wikitesto]
La versione originale "lunga", chiamata Tractatus (o Speculum) artis bene moriendi, fu scritta nel 1415 da un frate domenicano anonimo, probabilmente sotto ordine del Concilio di Costanza (tenutosi in Germania tra il 1414 e il 1418).[1] Fu letta e tradotta nella maggior parte delle lingue dell'Europa occidentale, ed era molto popolare in Inghilterra, dove una tradizione letteraria a proposito della morte consolatoria basata su di essa sopravvisse fino al XVII secolo con Holy Living and Holy Dying ("Vivere e morire santamente"), il quale fu l climax artistico della tradizione letteraria che era cominciata con Ars moriendi.[2] Anche l'Ars moriendi stessa era fra i primi libri stampati con la tipografia, e prima del 1500 avevano circolato ampiamente quasi 100 edizioni, in particolare in Germania. La "versione lunga" sopravvive in quasi 300 versioni manoscritte, di cui solo una illustrata.
Capitoli della "versione lunga"[modifica | modifica wikitesto]
L'Ars moriendi si compone di sei capitoli:[1]
- Il primo capitolo spiega che morire ha un lato buono, e serve a confortare i moribondi e a insegnare che la morte non è qualcosa da temere.
- Il secondo capitolo descrive le cinque tentazioni che affliggono un moribondo, e come evitarle. Queste tentazioni sono: la mancanza di fede, la disperazione, l'impazienza, l'orgoglio spirituale e l'avidità.
- Il terzo capitolo elenca le sette domande da porre al moribondo, insieme alla consolazione attraverso i poteri di redenzione di Cristo.
- Il quarto capitolo esprime la necessità di imitare la vita di Cristo.
- Il quinto capitolo è destinato alla famiglia e agli amici, definendo i canoni di comportamento sul letto di morte.
- Il sesto capitolo tratta la preghiera corretta per i moribondi.
Versione breve[modifica | modifica wikitesto]
La versione breve, la cui apparizione precede a breve l'introduzione della xilografia (libri a stampa di xilografia, con immagini e blocchi di testo nello stesso blocco) nel 1460, nei Paesi Bassi nel 1450. È principalmente un adattamento del secondo capitolo della versione lunga, e contiene undici disegni effettuati con stampe xilografe. Le prime dieci stampe sono divise in cinque coppie: un disegno della coppia indica una delle 5 tentazioni del diavolo, e il secondo disegno mostra il rimedio appropriato per tale tentazione. L'ultima stampa mostra l'uomo morente, probabilmente dopo aver attraversato con successo il labirinto di tentazioni, di essere stato accettato in paradiso, e dei diavoli che tornano di fretta all'inferno.
La versione breve era tanto popolare quanto la versione lunga. Ci sono sei manoscritti della versione breve, la maggior parte non illustrati, e più di venti edizioni illustrate xilograficamente, con 13 coppie di immagini differenti.[3]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Proprio come tredici diverse coppie di xilografia su legno, una coppia era incisa dal Maestro E.S.. La lunga controversia sui loro rispettivi autori e ordine cronologico è stata risolta con la scoperta di Fritz Saxl di un manoscritto miniato precedente, molto prima del 1450, dalle cui immagini derivano chiaramente le immagini delle versioni successive.[4]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b N.F. Blake (1982), "Ars Moriendi", Dictionary of the Middle Ages, v.1, pp. 547-8 ISBN 0-684-16760-3.
- ^ Nancy Beaty (1970), The Craft of Dying: A Study of the Literary Traditions of the Ars Moriendi in England ISBN 0-300-01336-1.
- ^ A Hyatt Mayor (1971), Prints and People, Metropolitan Museum of Art/Princeton, números 23-25.ISBN 0-691-00326-2
- ^ Alan Shestack (1967), Master E.S., catálogo de exhibición, Museo de Arte de Filadelfia, números exhibidos 4-15.
Bibliografía[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Anonimo, The Art of Dying Well, in Medieval Popular Religion, 1000-1500, a Reader, a cura di John Shinners, Londra, Broadview Press, 1997, ISBN 1-55111-133-0.
- (EN) O'Connor, Mary Catharine, The Art of Dying Well: The Development of the Ars Moriendi, a cura di Columbia University Studies in English and Literature, New York, Columbia University Press, 1942, p. 156.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ars moriendi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (DE) Immagini di 11 incisioni, su userpage.fu-berlin.de.
- (FR) "Ars Moriendi": l'art de Bien Vivre et de Bien Mourir, su lcweb2.loc.gov, Library of Congress, circa 1493.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 178229501 · LCCN (EN) n84006960 · GND (DE) 4143072-4 · BNE (ES) XX3755481 (data) · BNF (FR) cb12070183p (data) · J9U (EN, HE) 987007588667105171 |
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