Arbutus canariensis

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Corbezzolo delle Canarie
Arbutus canariensis
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Sottofamiglia Arbutoideae
Genere Arbutus
Specie A. canariensis
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Ericales
Famiglia Ericaceae
Genere Arbutus
Specie A. canariensis
Nomenclatura binomiale
Arbutus canariensis
Veill. ex Duhamel
Sinonimi

Arbutus callicarpa Brouss. ex Buch
Arbutus procera Aiton[2]

Nomi comuni

Madroño canario

Il corbezzolo delle Canarie (Arbutus canariensis Veill. ex Duhamel), in spagnolo madroño canario[3], è un arbusto della famiglia Ericaceae, endemico delle isole Canarie[1][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si differenzia dalle altre specie del genere Arbutus per le sue foglie oblunghe-lanceolate che raggiungono i 15 cm, richiuse.

Il fiore possiede una corolla di colore bianco-verdognolo, con toni rossicci o rosacei. I frutti sono bacche, commestibili, carnose e globose, a maturazione di colore arancione o giallo. Da alcuni è considerato l'albero delle mele d'oro degli antichi Greci[5].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

A. canariensis è diffuso sulle isole di Tenerife, Gomera, Hierro e Gran Canaria, dell'arcipelago delle isole Canarie.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica A. canariensis come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened).[1]

La specie è protetta sulla base dell'Allegato II dell'Orden de Flora della legislazione autonoma delle Isole Canarie.[5].

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

I suoi frutti sono indicati per le proprietà astringenti[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Beech, E. 2017, Arbutus canariensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 ottobre 2023.
  2. ^ Arbutus canariensis, su Real Jardín Botánico: Proyecto Anthos. URL consultato il 26 novembre 2009.
  3. ^ Nome volgare preferito in castigliano, in Árboles: guía de campo; Johnson, Owen y More, David; tradotto in spagnolo dall'inglese da: Pijoan Rotger, Manuel, ed. Omega, 2006. ISBN 978-84-282-1400-1. Versione in spagnolo della Collins Tree Guide.
  4. ^ (EN) Arbutus canariensis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23 ottobre 2023.
  5. ^ a b c Arbutus canariensis, su Plantas útiles http://www.linneo.net. URL consultato il 10 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2008).

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