Antonio di Marsciano
Antonio di Marsciano | |
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Nascita | Marsciano, 20 dicembre 1429 |
Morte | Pisa, 1º ottobre 1484 |
Cause della morte | ferita in battaglia |
Luogo di sepoltura | Pisa, Chiesa di San Michele degli Scalzi |
Etnia | italiana |
Dati militari | |
Paese servito | |
Unità | Fanteria |
Grado |
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Comandante di | "Lance Spezzate" veneziane |
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Antonio di Marsciano (Migliano di Marsciano, 20 dicembre 1429 – Pisa, 1º ottobre 1484) è stato un nobile e condottiero italiano, signore di Attigliano, Montegiove e Guardea[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Ranuccio Bulgarelli, conte di Marsciano e di Angela di Beccarino di Leonessa.
Venne educato dalla sua giovinezza al mestiere armi dallo zio, Guerriero di Marsciano, dallo zio materno Gentile di Leonessa, signore di Montegiove, capitani di ventura della Repubblica di Venezia, e da Erasmo da Narni detto il Gattamelata, famoso capitano, che diverrà suo suocero.
Antonio combatté per Venezia e nel 1459 venne nominato comandante delle "Lance Spezzate" della Serenissima. Nel 1461 combatté principalmente contro Trieste, i Turchi, e nel veronese contro il ducato di Milano.
Nel 1482 Antonio venne fatto prigioniero dai ferraresi a Ficarolo, sul fiume Po e consegnato ai milanesi. Dopo la liberazione nel 1483 non si conoscono i motivi, ma Antonio passò al servizio di Lorenzo de' Medici, firmando un anuova condotta. Firenze è contrapposta a Genova e il 30 settembre 1484 Antonio mentre combatteva a Pietrasanta contro Sarzana, venne gravemente ferito un pezzo d'artiglieria.
Morì il 1º ottobre 1484 a Pisa e fu seppellito nella Chiesa di San Michele degli Scalzi.
Antonio di Marsciano è ricordato come uomo colto. Possedeva manoscritti e libri a stampa, riguardanti argomenti militari e storici. Tra una guerra e un'altra, allestì uno studiolo, alla maniera dei signori del Rinascimento[2].
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Promesso sposo giovanissimo, nel 1461 sposò Todeschina, figlia di Erasmo da Narni detto il Gattamelata, dalla quale ebbe tredici figli,[3] alcuni dei quali seguirono le orme del padre come uomimi d'armi, tra questi:
- Ranuccio (1462-1501)
- Ludovico (1472-1526)
- Bernardino (1468-?)
- Pirro
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Folin (a cura di), Corti italiane del Rinascimento. Arti, cultura e politica, 1395-1530, Milano, 2010, ISBN 978-88-89854-55-6..
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Mantovani, MARSCIANO, Antonio da, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
- Condottieri di ventura. Antonio da Marciano.