Antonio di Saliba

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Vergine con Bambino

Antonio di Saliba, o Antonello de Saliba (14661535), è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato intorno al 1466, era figlio di Giovanni Resaliba o di Saliba, intagliatore d'origini maltesi (Regno di Sicilia) nipote di Antonello da Messina. Porta lo stesso nome dell'illustre zio che fu convertito in Antonio da mercanti d'arte durante il periodo trascorso in Veneto per non generare confusione sull'attribuzione delle opere.

Fu apprendista, insieme al fratello Pietro, nella bottega del grande artista messinese, retta dal figlio Iacobello dopo la morte di Antonello. La sua formazione fu improntata, dunque, sulle opere del grande artista.[1]

È stato ipotizzato un lungo periodo di lavoro nel Veneto, sulle orme di Antonello, e forse accompagnando il cugino Jacobello, giustificando così gli influssi belliniani presenti nelle sue opere frequentando le scuole di Giovanni Bellini e Cima da Conegliano. Probabile anche un periodo di permanenza nell'Italia centrale, vista la presenza di influssi melozziani.[2]

Dal 1497 è nuovamente documentato a Messina dove documenti ed opere firmate ne attestano la successiva attività per un quarantennio. Nella sua produzione piuttosto discontinua, soprattutto nell'ultimo periodo per la presenza di aiuti, sono presenti alcuni polittici eseguiti con la collaborazione, per le carpenterie lignee, del padre intagliatore, probabilmente già collaboratore di Antonello da Messina.[3]

Morì intorno al 1535.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Madonna col Bambino, Castello Ursino, Catania.
Madonna col Bambino, Museo regionale di Messina.
Natività, basilica cattedrale di San Bartolomeo, Patti.
Polittico, cattedrale di San Nicola di Bari, Taormina.

Provincia di Catania[modifica | modifica wikitesto]

Museo civico al Castello Ursino:

Provincia di Messina[modifica | modifica wikitesto]

Messina[modifica | modifica wikitesto]

Museo regionale:

Milazzo[modifica | modifica wikitesto]

  • XVI secolo, San Pietro e San Paolo, opere documentate nella chiesa di Santa Maria della Catena.

Duomo di Santo Stefano:

  • 1531, Polittico, autografo nel cartiglio con dicitura "1531 Eu Mastru Antonellu Resaliba pinsit".[7]
    • San Pietro apostolo e San Paolo apostolo.
    • Adorazione del Bambino.
    • San Rocco.
    • San Tommaso D'Aquino.

Monforte San Giorgio[modifica | modifica wikitesto]

Patti[modifica | modifica wikitesto]

Taormina[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

A lungo considerata opera di Antonello da Messina, si scoprì agli inizi del XX secolo che era una copia dell'Annunciata di Palermo, realizzata da Saliba.

Estero[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]


Pannelli di Polittico di Antonio di Saliba custoditi nel Museo civico al Castello Ursino

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Il Cinquecento, 2001, ISBN 8879896539.
  2. ^ Francesco Abbate, op. cit., 2001.
  3. ^ Francesco Abbate, op. cit., 2001
  4. ^ a b c Gioacchino di Marzo, pp. 172.
  5. ^ Sicilia - Touring club italiano - Google Libri, su web.archive.org, 6 luglio 2018. URL consultato il 7 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2018).
  6. ^ Pagina 29, Gioacchino Di Marzo, "Delle Belle arti in Sicilia: dal sorgere del secolo XV alla fine del XVI" , Volume III, Palermo, Salvatore di Marzo editore, Francesco Lao tipografo, 1862.
  7. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 173.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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