Andy Narell

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Andy Narell
Andy Narell nel 2009
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
(New York)
GenereJazz
Latin jazz
Periodo di attività musicale1973 – in attività
StrumentoPianoforte, Steel pan
Etichetta
Gruppi
  • Caribbean Jazz Project
  • Sakésho
Sito ufficiale

Andy Narell (New York, 18 marzo 1954) è un musicista, compositore, arrangiatore, produttore discografico ed educatore musicale statunitense[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Narell apprese lo steelpan in giovane età nel Queens, New York. Suo padre, un assistente sociale, aveva iniziato un programma di steelpan che suonava per giovani a rischio presso la Jewish philanthropic Education Alliance nel Lower East Side di Manhattan usando due set di padelle fatte da Rupert Sterling, nativo di Antigua. A partire dal 1962 Andy, suo fratello Jeff e altri tre ragazzi suonarono su un terzo set di padelle fatte da Sterling nel seminterrato di casa Narell nel quartiere di Whitestone del Queens, chiamandosi Steel Bandits (Banditi d'Acciaio). La band era un gruppo di steelpan che suonava in concerti e apparve in programmi televisivi, tra cui I’ve Got a Secret nel 1963.

La band suonò alla Carnegie Hall e al Festival Nazionale di Musica di Trinidad. Murray Narell invitò Ellie Mannette nel 1964 per espandere le attività steelpan a New York e lo convinse a venire nel 1967. Mannette insegnò ai ragazzi di Narell più tecnica, e suonarono su piatti migliorati accordati da Mannette.[2]

Narell ha studiato musica presso l'Università della California - Berkeley e ha suonato il pianoforte con l'Università della California Jazz Ensembles sotto la direzione di David W. Tucker. Si laureò nel 1973.

Ha iniziato con l'etichetta discografica Hip Pocket ed ha pubblicato il suo primo album da solista, Hidden Treasures, nel 1979. Con un interesse per la musica caraibica, il jazz latino e il rhythm and blues, si unì al Caribbean Jazz Project nel 1995 con Dave Samuels e Paquito D'Rivera.[3]

Si è esibito con i Montreux, i Sakésho, i Calypsociation, Béla Fleck and the Flecktones. Ha composto e arrangiato musica per il concorso nazionale di Trinidad, Panorama.[4] Narell si è esibito in Sudafrica nel 1999 davanti a una folla di 80.000 persone.[4]

Impegno in Panorama competition[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 Narrell divenne il primo straniero a comporre per la competizione Panorama steel band a Trinidad, dirigendo l'Orchestra Skiffle Bunch Steel di 100 musicisti alle finali di Panorama sia del 1999 che del 2000.[5] Dopo una pausa di 12 anni, Narell è tornato al Panorama nel 2013 e nei successivi tre anni per organizzare Birdsong. I suoi arrangiamenti hanno continuato a introdurre idee musicali che non sono erano proposte prima in un Panorama, come il tempo in 6/8 in una sezione di "We Kinda Music" nel 2014.[6] Alcuni critici hanno liquidato la sua musica come jazz o avant-garde piuttosto che Panorama.[7]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Come bandleader[modifica | modifica wikitesto]

  • Hidden Treasure (Inner City, 1979)
  • Stickman (Hip Pocket, 1981)
  • Light in Your Eyes (Hip Pocket, 1983)
  • Slow Motion (Hip Pocket, 1985)
  • The Hammer (Windham Hill, 1987)
  • Little Secrets (Windham Hill, 1989)
  • Down the Road (Windham Hill, 1992)
  • The Long Time Band (Windham Hill, 1995)
  • Behind the Bridge (Heads Up, 1998)
  • Fire in the Engine Room (Heads Up, 2000)
  • Live in South Africa (Heads Up, 2001)
  • The Passage (Heads Up, 2004)
  • Tatoom (Heads Up, 2007)
  • University of Calypso (Heads Up, 2009)
  • Oui ma Chérie! (Andy Narell, 2014)
  • Dis 1. 4. Raf (Andy Narell, 2016)[1]
  • We Kinda Music (Andy Narell, 2017)[1]

Con i Caribbean Jazz Project

  • The Caribbean Jazz Project (Heads Up, 1995)
  • Island Stories (Heads Up, 1999)

Con i Sakésho

  • Sakésho (Heads Up, 2002)
  • We Want You to Say... (Heads Up, 2005)

Come ospite[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Andy Narell, su www.pas.org. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  2. ^ (EN) Angela Smith, Steel Drums and Steelbands: A History, Scarecrow Press, 7 giugno 2012, pp. 104–05, ISBN 9780810883420.
  3. ^ (EN) Scott Yanow, Andy Narell, su AllMusic. URL consultato il 29 dicembre 2017.
  4. ^ a b (EN) Andy Narell at All About Jazz, su allaboutjazz.com. URL consultato il 6 aprile 2010 (archiviato il 15 marzo 2010).
  5. ^ (EN) About Andy Narell, su Andy Narell. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  6. ^ (EN) Ted Goslin, Birdsong: Beacon of Change, su Pan magazine, 23 maggio 2016. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  7. ^ (EN) Michael Goodwin, Andy Narrell: Caribbean Man, su Caribbean Beat Magazine, 1º maggio 1999. URL consultato il 10 ottobre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54333396 · ISNI (EN0000 0001 1444 3943 · Europeana agent/base/158203 · LCCN (ENn83127115 · GND (DE129364177 · BNF (FRcb138978628 (data) · J9U (ENHE987007320258905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83127115