Andrea Celesti

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Andrea Celesti, Madonna col Bambino tra i santi Anna, Giacomo e Benedetto, 1693, Museo Diocesano, Brescia.

Andrea Celesti (Venezia, 1637Toscolano, 1712) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Venezia nel 1637,[1] secondo lo storico d'arte l'istriano Italo Sennio era figlio di Stefano Celesti[2], Andrea fu allievo di Matteo Ponzone e successivamente di Sebastiano Mazzoni.

È autore del Ritratto del doge Nicolò Sagredo, realizzato per la Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale nel 1676. Pochi anni dopo fu insignito dal doge Alvise Contarini del titolo di cavaliere. Nei primi anni Ottanta fu tra gli autori delle decorazioni della chiesa di San Zaccaria sempre a Venezia; nel 1684 dipinge La glorificazione del podestà Giovanni Giustiniani nella Chiesa dei Santi Francesco e Giustina a Rovigo.[3] Nel 1687 divenne Priore del Collegio dei pittori veneziani. Nel 1688 si trasferisce a Brescia e qualche mese dopo si sposa a Toscolano (BS). Nell'ultimo decennio del secolo dipinge numerose opere sulla riviera bresciana del lago di Garda (Desenzano, Salò, Toscolano, Gardone Riviera, Tignale). Dopo il ritorno a Venezia, dove nel 1700 apre una bottega, si iscrive alla Fraglia dei pittori veneziani nel 1708. Muore nel 1712[1].

Per la parrocchiale di Verolanuova verso il 1703 realizza, su commissione dei conti Gambara, la pala dell'altare maggiore raffigurante il Martirio di san Lorenzo, santo al quale è dedicata la chiesa. Per la stessa chiesa gli verranno commissionate, attorno al 1708, altre due grandissime tele per la cappella del Rosario. I temi affrontati dal pittore sono "la natività di Maria" e "l'Assunzione della Vergine". In questi tre dipinti è ben riconoscibile lo stile caratteristico del pittore, che immerge la scena in una lieve tenebrosità, arricchendola però con forti accenti luminosi. Successivamente anche la confraternita del SS. Sacramento di Verolanuova decise di commissionare ad Andrea Celesti due grandi tele per la relativa cappella, completando così un progetto pittorico di notevoli dimensioni, ma la morte del pittore rese inattuabile il programma. La scelta cadde allora su Giambattista Tiepolo, che completò i due teleri verso il 1740.

Fu un pittore originale, grazie alla sua abilità di fondere stili e derivazioni varie, che gli consentì di oscillare tra la pittura dei tenebrosi e la luminosità veronesiana. Al perfezionismo e alla abbondanza decorativa predilesse l'espressione di delicatezze sensorie[4].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Andrea Celesti, Mosé bambino calpesta la corona del faraone

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Isabella Marelli, Andrea Celesti 1637-1712. Un pittore sul lago di Garda, San Felice del Benaco (BS), 2000, p. 17.
  2. ^ Italo Sennio, La chiesa e il convento di S. Anna in Capodistria, Capodistria, Carlo Priora, 1910.
  3. ^ Isabella Marelli, Andrea Celesti 1637-1712. Un pittore sul lago di Garda, San Felice del Benaco (BS), 2000, p. 21.
  4. ^ Le Muse, De Agostini, Novara, 1965, vol. III, p. 188.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Ericani, La Crocifissione di Piove di Sacco: una primizia di Andrea Celesti "tenebroso" e una singolare iconografia, in Omaggio secondo all'arte veneta nel ricordo di Rodolfo Pallucchini, Monfalcone 2000
  • I. Marelli, Andrea Celesti: 1637-1712. Un pittore sul lago di Garda, San Felice del Benaco 2000
  • G.M. Pilo, Andrea Celesti (Venezia 1637 - Toscolano [?] 1712), in Civiltà e cultura di villa tra '700 e '800 a Mirano e nella terraferma veneziana, catalogo a cura di M. Esposito, Venezia 2000
  • A. Spalenza, Nuovi documenti su Andrea Celesti a Toscolano, in Civiltà bresciana, 9, 2000
  • Andrea Celesti a Lonato: I quaderni della fondazione Ugo Da Como, A.V. novembre 2006
  • Andrea Celesti a Desenzano - Capolavori della chiesa di S. Maria Maddalena, Acherdo edizioni 2009

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