Alfred Rosenberg: differenze tra le versioni

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Nelle sue pubblicazioni Rosenberg riteneva gli africani al pari degli [[ebrei]] e delle altre popolazioni semitiche, ma mostrava disprezzo anche per i [[latini]] e gli [[slavi]]. Al vertice di questa gerarchia si trovano, ovviamente, gli ariani (tedeschi, scandinavi ed altre popolazioni nordiche). Le sue teorie sulla razza prendono spunto da quelle del marchese [[Joseph Arthur de Gobineau]]. Secondo l'opinione di Rosenberg gli Ariani sono i fondatori di tutte le grandi civiltà del passato, da quella persiana, a quella dorica e romana. Durante la guerra Rosenberg fu nominato Ministro per i territori occupati dell'Est (Paesi Baltici, [[Bielorussia]], [[Ucraina]], l'area del Caucaso e la Russia Europea) e si occupò in prima persona delle deportazioni di migliaia di ebrei.
Nelle sue pubblicazioni Rosenberg riteneva gli africani al pari degli [[ebrei]] e delle altre popolazioni semitiche, ma mostrava disprezzo anche per i [[latini]] e gli [[slavi]]. Al vertice di questa gerarchia si trovano, ovviamente, gli ariani (tedeschi, scandinavi ed altre popolazioni nordiche). Le sue teorie sulla razza prendono spunto da quelle del marchese [[Joseph Arthur de Gobineau]]. Secondo l'opinione di Rosenberg gli Ariani sono i fondatori di tutte le grandi civiltà del passato, da quella persiana, a quella dorica e romana. Durante la guerra Rosenberg fu nominato Ministro per i territori occupati dell'Est (Paesi Baltici, [[Bielorussia]], [[Ucraina]], l'area del Caucaso e la Russia Europea) e si occupò in prima persona delle deportazioni di migliaia di ebrei.


=== ''Il Mito del XX secolo'' e la filosofia di Rosenberg ===
=== Cristianesimo Positivo ===
Il libro più famoso di Rosenberg, ''"Mito del XX secolo"'', venduto in milioni di copie, esamina tra le altre cose le teorie del [[Cristianesimo positivo]], la religione ufficiale del Terzo Reich. Scrive Rosenberg:
Il libro più famoso di Rosenberg, ''"Il Mito del XX secolo"'', venduto in milioni di copie, esamina tra le altre cose le teorie del [[Cristianesimo positivo]], quella che sperava sarebbe divenuta la religione ufficiale del Terzo Reich. Scrive Rosenberg:


:''"Oggi Gesù appare a noi come Signore [Herr] sicuro di sé, nel migliore e più alto significato della parola. È la sua vita che per le genti germaniche acquista significato, non la sua morte tormentata, che è l'immagine sua tra i popoli delle Alpi e del Mediterraneo. Il potente vendicatore, incollerito [Zurnende] nel tempio, l'uomo che trascinava i suoi seguaci, è l'ideale che oggi scaturisce risplendente dai Vangeli, non l'agnello sacrificale dei profeti ebraici, non il crocifisso"''<ref>Steigmann-Gall, Richard (2003), The Holy Reich: Nazi Conceptions of Christianity, 1919-1945, Cambridge University Press, ISBN 978-0521823715</ref>
:''"Oggi Gesù appare a noi come Signore [Herr] sicuro di sé, nel migliore e più alto significato della parola. È la sua vita che per le genti germaniche acquista significato, non la sua morte tormentata, che è l'immagine sua tra i popoli delle Alpi e del Mediterraneo. Il potente vendicatore, incollerito [Zurnende] nel tempio, l'uomo che trascinava i suoi seguaci, è l'ideale che oggi scaturisce risplendente dai Vangeli, non l'agnello sacrificale dei profeti ebraici, non il crocifisso"''<ref>Steigmann-Gall, Richard (2003), The Holy Reich: Nazi Conceptions of Christianity, 1919-1945, Cambridge University Press, ISBN 978-0521823715</ref>


Rosenberg e gli altri gerarchi nazisti ergevano [[Gesù]] a [[superuomo]], simbolo della [[razza ariana]]. In particolare ne esaltavano gli aspetti della vita nei quali, secondo i [[Vangeli]], aveva manifestato opposizione nei confronti delle istituzioni ebraiche. Non va tuttavia dimenticato che, per il pensiero di Rosenberg, Gesù non era figlio di Dio, né risorse dai morti (Rosenberg le definisce "leggende").
Rosenberg ergeva [[Gesù]] a [[superuomo]], simbolo della [[razza ariana]]. In particolare ne esaltava gli aspetti della vita nei quali, secondo i [[Vangeli]], aveva manifestato opposizione nei confronti delle istituzioni ebraiche. Non va tuttavia dimenticato che, per il pensiero di Rosenberg, Gesù non era figlio di Dio, né risorse dai morti (Rosenberg le definisce "leggende").


Nonostante la diffusione del libro (paragonabile a quella del ''[[Mein Kampf]]''), le reazioni degli altri gerarchi furono principalmente negative. Hitler, in particolare, pur rendendone obbligatoria la lettura all'interno dei circoli politici, si dichiarò contrario all'attacco diretto contro le forme tradizionali del Cristianesimo<ref>{{cita web|http://www.holocaustresearchproject.org/nazioccupation/alroseninrussia.html}}</ref>.
'''L'Osservatore Romano a proposito di Rosenberg'''


Il Vaticano prende le distanze da Alfred Rosenberg .Il 7 febbraio del 1934 l'Osservatore Romano pubblica un articolo in cui informa che il libro di Rosenberg è stato messo all'indice, in quanto «mostra disprezzo per tutti i dogmi della Chiesa cattolica, cioè i fondamenti stessi della religione cristiana e li respinge completamente. Sostiene la necessità di fondare una nuova religione o una chiesa germanica e proclama il principio: "Oggi si sta svegliando una nuova fede, il mito del sangue, la fede nel difendere con il sangue l'essenza divina dell'uomo..."».
Anche il Vaticano prese le distanze da Rosenberg. Il 7 febbraio 1934 l'Osservatore Romano pubblicò un articolo in cui informava che il libro di Rosenberg era stato messo all'indice, in quanto «mostra disprezzo per tutti i dogmi della Chiesa cattolica, cioè i fondamenti stessi della religione cristiana e li respinge completamente. Sostiene la necessità di fondare una nuova religione o una chiesa germanica e proclama il principio: "Oggi si sta svegliando una nuova fede, il mito del sangue, la fede nel difendere con il sangue l'essenza divina dell'uomo..."».

Nonostante le varie controversie inerenti al libro, l'apporto ideologico di Rosenberg alla dottrina nazionalsocialista fu di primaria importanza. Egli sostenne con forza l'[[antisemitismo]] (incoraggiando la teoria del complotto e la diffusione dei ''[[Protocolli dei Savi di Sion]]''), l'[[anticomunismo]], il rifiuto della cosiddetta "[[arte degenerata]]" e la visione messianica del ruolo di Hitler come guida.

Rosenberg apparve inoltre, assieme ad altri gerarchi, ne ''[[Il trionfo della volontà]]'', celebre film di propaganda di [[Leni Riefenstahl]].


===La morte===
===La morte===
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[[File:Bundesarchiv Bild 183-V01057-3, Nürnberger Prozess, Angeklagte.jpg|right|thumb|al processo di Norimberga del 1946]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-V01057-3, Nürnberger Prozess, Angeklagte.jpg|right|thumb|al processo di Norimberga del 1946]]


Rosenberg venne catturato dagli [[Alleati]] alla fine della guerra. Sedette in prima fila al [[Processo di Norimberga]] dove fu riconosciuto colpevole e condannato a morte. La sentenza (''Tod durch den Strang'', cioè: morte mediante impiccagione) fu emessa il 1º ottobre 1946 e due settimane dopo, il mattino del 16, Rosenberg venne giustiziato. Fu il quarto a salire sul patibolo, e non disse nulla (ad eccezione del proprio nome e cognome in risposta alla guardia) prima dell'esecuzione.
Rosenberg venne catturato dagli [[Alleati]] alla fine della guerra. Sedette in prima fila al [[Processo di Norimberga]], dove fu riconosciuto colpevole di tutti i capi d'accusa. La sentenza (''Tod durch den Strang'', cioè: morte mediante impiccagione) fu emessa il 1º ottobre 1946 e due settimane dopo, il mattino del 16, Rosenberg venne giustiziato. Fu il quarto a salire sul patibolo, e non disse nulla (ad eccezione del proprio nome e cognome in risposta alla guardia) prima dell'esecuzione.


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 22:36, 7 apr 2010

Alfred Rosenberg

Alfred Rosenberg (Tallinn, 12 gennaio 1893Norimberga, 16 ottobre 1946) è stato un politico tedesco, membro del Partito nazista e massimo esponente della sua ideologia.

Biografia

L'ascesa

Rosenberg nacque in Estonia, che all'epoca faceva parte dell'Impero Zarista; a Riga studiò architettura. Dopo iniziali simpatie per il comunismo, a Monaco conobbe Hitler aderendo al piccolo partito dei lavoratori tedeschi del cui giornale (Völkischer Beobachter), nel 1921, divenne il principale redattore.

Nel 1923 prese parte al fallito Putsch di Monaco; a seguito di ciò Hitler fu arrestato, il partito sciolto e il giornale cessò le pubblicazioni. Dopo il rilascio del Führer riprese la sua attività, divenendo l'intellettuale del partito. Hitler lo nominò nel 1933 Reichsleiter a capo dell'ideologia e della politica estera dello NSDAP. Si fece conoscere grazie ai primi scritti razzisti (La traccia degli ebrei attraverso i tempi, Peste in Russia e altri) in cui riprendeva le teorie antisemitiche di altri filosofi. Fu con Il Mito del XX Secolo (Der Mythus des 20 Jahrhunderts), che la sua fama divenne mondiale. Il 24 gennaio 1934, Hitler nominò Rosenberg DBFU.

L'antisemitismo

Nelle sue pubblicazioni Rosenberg riteneva gli africani al pari degli ebrei e delle altre popolazioni semitiche, ma mostrava disprezzo anche per i latini e gli slavi. Al vertice di questa gerarchia si trovano, ovviamente, gli ariani (tedeschi, scandinavi ed altre popolazioni nordiche). Le sue teorie sulla razza prendono spunto da quelle del marchese Joseph Arthur de Gobineau. Secondo l'opinione di Rosenberg gli Ariani sono i fondatori di tutte le grandi civiltà del passato, da quella persiana, a quella dorica e romana. Durante la guerra Rosenberg fu nominato Ministro per i territori occupati dell'Est (Paesi Baltici, Bielorussia, Ucraina, l'area del Caucaso e la Russia Europea) e si occupò in prima persona delle deportazioni di migliaia di ebrei.

Il Mito del XX secolo e la filosofia di Rosenberg

Il libro più famoso di Rosenberg, "Il Mito del XX secolo", venduto in milioni di copie, esamina tra le altre cose le teorie del Cristianesimo positivo, quella che sperava sarebbe divenuta la religione ufficiale del Terzo Reich. Scrive Rosenberg:

"Oggi Gesù appare a noi come Signore [Herr] sicuro di sé, nel migliore e più alto significato della parola. È la sua vita che per le genti germaniche acquista significato, non la sua morte tormentata, che è l'immagine sua tra i popoli delle Alpi e del Mediterraneo. Il potente vendicatore, incollerito [Zurnende] nel tempio, l'uomo che trascinava i suoi seguaci, è l'ideale che oggi scaturisce risplendente dai Vangeli, non l'agnello sacrificale dei profeti ebraici, non il crocifisso"[1]

Rosenberg ergeva Gesù a superuomo, simbolo della razza ariana. In particolare ne esaltava gli aspetti della vita nei quali, secondo i Vangeli, aveva manifestato opposizione nei confronti delle istituzioni ebraiche. Non va tuttavia dimenticato che, per il pensiero di Rosenberg, Gesù non era figlio di Dio, né risorse dai morti (Rosenberg le definisce "leggende").

Nonostante la diffusione del libro (paragonabile a quella del Mein Kampf), le reazioni degli altri gerarchi furono principalmente negative. Hitler, in particolare, pur rendendone obbligatoria la lettura all'interno dei circoli politici, si dichiarò contrario all'attacco diretto contro le forme tradizionali del Cristianesimo[2].

Anche il Vaticano prese le distanze da Rosenberg. Il 7 febbraio 1934 l'Osservatore Romano pubblicò un articolo in cui informava che il libro di Rosenberg era stato messo all'indice, in quanto «mostra disprezzo per tutti i dogmi della Chiesa cattolica, cioè i fondamenti stessi della religione cristiana e li respinge completamente. Sostiene la necessità di fondare una nuova religione o una chiesa germanica e proclama il principio: "Oggi si sta svegliando una nuova fede, il mito del sangue, la fede nel difendere con il sangue l'essenza divina dell'uomo..."».

Nonostante le varie controversie inerenti al libro, l'apporto ideologico di Rosenberg alla dottrina nazionalsocialista fu di primaria importanza. Egli sostenne con forza l'antisemitismo (incoraggiando la teoria del complotto e la diffusione dei Protocolli dei Savi di Sion), l'anticomunismo, il rifiuto della cosiddetta "arte degenerata" e la visione messianica del ruolo di Hitler come guida.

Rosenberg apparve inoltre, assieme ad altri gerarchi, ne Il trionfo della volontà, celebre film di propaganda di Leni Riefenstahl.

La morte

al processo di Norimberga del 1946

Rosenberg venne catturato dagli Alleati alla fine della guerra. Sedette in prima fila al Processo di Norimberga, dove fu riconosciuto colpevole di tutti i capi d'accusa. La sentenza (Tod durch den Strang, cioè: morte mediante impiccagione) fu emessa il 1º ottobre 1946 e due settimane dopo, il mattino del 16, Rosenberg venne giustiziato. Fu il quarto a salire sul patibolo, e non disse nulla (ad eccezione del proprio nome e cognome in risposta alla guardia) prima dell'esecuzione.

Voci correlate

Note

  1. ^ Steigmann-Gall, Richard (2003), The Holy Reich: Nazi Conceptions of Christianity, 1919-1945, Cambridge University Press, ISBN 978-0521823715
  2. ^ holocaustresearchproject.org, http://www.holocaustresearchproject.org/nazioccupation/alroseninrussia.html.

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