United States Army Air Forces: differenze tra le versioni

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Ma la stragrande maggioranza degli avieri neri non fu neppure sfiorato da tanta gloria. Soprattutto i [[coscritti]], per lo più non furono destinati al volo e neppure alla manutenzione dei velivoli. Il fatto di essere ampiamente relegati a mansioni servili, il governo del personale indifferente (quando non ostile), ed il "morale" a picco ovviamente conseguente condussero a seria insoddisfazione e ad un certo numero di episodi violenti.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp.251-252.</ref>
Ma la stragrande maggioranza degli avieri neri non fu neppure sfiorato da tanta gloria. Soprattutto i [[coscritti]], per lo più non furono destinati al volo e neppure alla manutenzione dei velivoli. Il fatto di essere ampiamente relegati a mansioni servili, il governo del personale indifferente (quando non ostile), ed il "morale" a picco ovviamente conseguente condussero a seria insoddisfazione e ad un certo numero di episodi violenti.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp.251-252.</ref>


L'apporto delle donne alle AAF in tempo di guerra fu coronato da maggior successo.
L'apporto delle donne alle AAF in tempo di guerra fu coronato da maggior successo. Quasi 40 000 prestarono servizio nel ''Women's Army Corps'' <ref>Collegamenti esterni in punto:
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</ref> inquadrate nelle AAF,<ref name="waaf"> {{cite web | last = | first = | authorlink = | coauthors = | year = | url = http://www.ibiblio.net/hyperwar/AAF/VII/AAF-VII-16.html| title = "Women in the AAF", ''Army Air Forces in World War II''| format = | work = | publisher = HyperWar Foundation| accessdate = 26 October| accessyear = 2008}}, p.514. 39 323 WACs furono assegnate alle AAF nel gennaio 1945. Circa 1 100 erano afroamericane assegnate a dieci unità AAF "segregate" (con distinzione razziale).</ref> più di mille entrarono nelle ''Women Airforce Service Pilots'' <ref>Bibliografia in punto:
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*[http://aircraftwrecks.com/artifacts/b25_wasp.htm The account of the discovery of the site of a B-25 crash which killed a WASP pilot; some of her effects were found.]
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United States Army Air Forces
Forze aeree dell'Esercito degli Stati Uniti
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Le United States Army Air Forces, spesso abbreviate in USAAF, sono state dal 1941 al 1947 la forza aerea degli Stati Uniti d'America e parte integrante delle forze armate statunitensi durante la seconda guerra mondiale. Non erano una forza armata indipendente, ma dipendevano dall'esercito. Dal 18 settembre 1947 con l'approvazione del National Security Act [1] fu creato il Dipartimento della Difesa comprendente l'esercito, la marina e appunto l'aeronautica sotto la nuova denominazione di United States Air Force (o USAF).

Lo USAAC si trasformò in Army Air Forces nel giugno 1941 per dare all'arma aerea una maggior autonomia, in cui espandersi con maggior efficienza, ed anche per fornire una struttura per quelle catene di comando che una forza in fase di imponente accrescimento avrebbe richiesto inderogabilmente. Sebbene altre nazioni si fossero già dotate di una forza armata dell'aria autonoma da esercito o marina (si veda l'esempio della Royal Air Force britannica,[2] o della Luftwaffe tedesca),[3] le USAAF rimasero nondimeno una branca dell'esercito a stelle e strisce.


Linea di successione della United States Air Force

Genesi di un'arma

Premesse di contesto storico

Le radici dell'AAF affondano nella formulazione di una dottrina militare del bombardamento strategico presso la Air Corps Tactical School, da cui trassero linfa propulsiva le argomentazioni caldeggianti una forza aerea indipendente. Malgrado l'apparenza di resistenza, se non di aperto ostruzionismo, da parte dello stato maggiore dell'esercito (che a dire il vero sostanzialmente era motivata da penuria di risorse finanziarie) l'Air Corps aveva fatto passi da gigante negli anni trenta, sia sul piano organizzativo sia su quello dottrinale. Prendeva piede una strategia che enfatizzava il bombardamento di precisione su obiettivi industriali, eseguito da potenti bombardieri a lungo raggio: profeti di questo nuovo pensiero sarebbero stati gli stessi uomini destinati ad assumere il comando effettivo di tali operazioni.[4]

Anello maschile in oro appartenuto ad un ufficiale dei bombardieri dell'U.S.A.A.F-(1941-1947), con legenda come cornice allo stemma.

Si pose una successiva pietra miliare verso la formazione di una forza aerea separata — dopo la creazione dell'Air Corps risalente all'ormai lontano 1926 — nel marzo 1935, quando il comando di tutte le unità aeree nell'ambito degli Stati Uniti continentali fu accentrato in un solo quartier generale, con la denominazione General Headquarters Air Force (di seguito useremo anche l'abbreviazione GHQ Air Force).[5] Dal 1920, il controllo delle unità di aviazione era stato imperniato sui comandanti delle Corps Areas [6] (una struttura amministrativa delle forze terrestri, per il tempo di pace), seguendo il modello che il generale John Pershing aveva fissato durante la Prima guerra mondiale. La GHQ Air Force rappresentava un compromesso tra i fautori dell'aeronautica come realtà strategica di prima grandezza, da un lato, e dall'altro i comandanti di forze terrestri che si battevano per mantenere un Air Corps in posizione ancillare e strumentale alla missione delle forze di terra.[7] La GHQ Air Force organizzò amministrativamente i gruppi da combattimento in una forza d'attacco di tre stormi schierati rispettivamente sulle coste dell'Atlantico, Pacifico e del golfo del Messico. Nel 1940 si compì una divisione delle forze di difesa aeree statunitensi in quattro zone geografiche, e tale divisione sarebbe stata destinata a caratterizzare i futuri sviluppi ordinativi delle forze aeree di Washington.

La GHQ Air Force era poca cosa in confronto alle forze aeree europee. Le linee di comando erano a dir poco difficoltose, posto che la GHQ Air Force controllava solo le sue unità da combattimento, mentre l'Air Corps manteneva la piena competenza in fatto di dottrina, acquisizioni e addestramento. I comandanti di Corps Area continuavano a controllare tutte le superfici di volo ed il relativo personale logistico. I comandanti della GHQ Air Force e dell'Air Corps, i maggior generali Frank Andrews [8] e Oscar Westover [9] rispettivamente, nutrivano concezioni dottrinali inconciliabili sulla direzione che l'arma aerea avrebbe dovuto prendere per fronteggiare le sfide che l'attendevano.[10]

Istituzione delle Army Air Forces

Il generale Henry H. Arnold

La probabilità della partecipazione statunitense alla seconda guerra mondiale stimolò la più radicale riorganizzazione di un settore aeronautico mai verificatasi nella storia, sviluppando una struttura che al contempo unificava il comando di tutti gli elementi aerei e vi conferiva totale autonomia a partire dal marzo 1942. Il 20 giugno 1941, in conformità alla United States Department of War of Army Regulation 95-5,[11] il maggior generale Henry H. Arnold,[12] allora Chief [13] of the Air Corps, assumeva il titolo di Chief of Army Air Forces, istituendo una gerarchia di comando specifica su tutte le componenti aeronautiche militari. L'AAF dipendeva direttamente dall'Army Chief of Staff, generale George C. Marshall.[14]

Arnold e Marshall avevano raggiunto un accordo: l'AAF avrebbe goduto di autonomia nel War Department fino alla fine della guerra, ma in cambio i suoi comandanti avrebbero smesso di fare lobbying per ottenerne la formale e definitiva indipendenza. Marshall, strenuo sostenitore dell'arma aeronautica, riteneva pacifico il fatto che con ogni probabilità il traguardo dell'indipendenza sarebbe stato conseguito al termine della guerra. Subito dopo l'attacco di Pearl Harbor, a riconoscimento dell'importante ruolo rivestito dall'Army Air Forces, ad Arnold fu assegnato un posto di membro del Joint Chiefs of Staff, l'organo di pianificazione della strategia USA durante la guerra, in modo che gli Stati Uniti avrebbero avuto un rappresentante delle forze aeree nei "tavoli tecnici" intercorrenti con gli alleati inglesi al Combined Chiefs of Staff,[15] e di fatto conquistava una posizione di rilievo uguale a quella di Marshall. Benché questo passo non fosse mai stato ufficialmente riconosciuto dalla United States Navy, ed anzi fosse oggetto di aspre diatribe "dietro le quinte" ogni qual volta se ne presentasse il destro, nondimeno costituì sul piano pratico un valido presupposto per la futura separazione di quella che sarebbe divenuta l'Air Force.[16]

La GHQ Air Force fu sostituita dall'Air Force Combat Command, e i suoi quattro distretti furono convertiti nel gennaio 1941 in forze aeree contraddistinte da numeri, con un'organizzazione subalterna di 54 gruppi. Sul piano organizzativo, le Army Air Forces nacquero come una catena di comando superiore, ricomprendente Air Force Combat Command ed Army Air Corps, in tal modo portando per la prima volta tutta la branca aerea sotto un comando centralizzato. Tuttavia queste riforme erano solo temporanee, destinate a durare solo nove mesi finché l'apparato bellico aereo si affinava in preparazione della guerra, con un intento di pianificazione centralizzata ed esecuzione decentrata delle operazioni.[17]

L'Executive Order 9082 [18] cambiò il titolo di Arnold in "Commanding General, Army Air Forces" il 9 marzo 1942, equiparandolo ai comandanti generali dei nuovi Army Ground Forces [19] e Services of Supply, [20] le altre due componenti dell'US Army. La War Department Circular No. 59 [21] dava applicazione all'Executive Order, inteso come un espediente del tempo di guerra destinato a svanire sei mesi dopo la fine del conflitto.[22]

La circolare suddetta, oltre a sciogliere l'Army General Headquarters assegnandone le mansioni addestrative alle Army Ground Forces, riorganizzò le Army Air Forces, eliminando il Combat Command (già GHQAF), trasformando l'Air Corps in una struttura di combattimento non-organizzativa, ed abolendo il relativo livello di comando.[23] Al loro posto furono istituite undici forze aeree contraddistinte da numeri (successivamente portate a sedici) e sei comandi principali (che nel gennaio 1943 sarebbero divenuti otto, con le denominazioni di Flying Training [Command], Technical Training, Troop Carrier, Air Transport, Materiel, Air Service, Proving Ground, e Anti-Submarine). Nel luglio 1943 i comandi Flying Training e Technical Training furono unificati con la denominazione di Training Command.

La maggior parte dei membri delle Army Air Forces, comunque, continuavano ad appartenere pure all'Air Corps. Mel maggio 1945, l'88% degli ufficiali in servizio nelle Army Air Forces avevano incarichi nell'Air Corps, e più in generale l'82% degli organici assegnati ad unità e basi AAF erano riconducibili all'Air Corps come unità organizzativa di combattimento.[24]

Espansione delle Army Air Forces

L'Air Corps iniziò una rapida espansione nella primavera del 1939 sotto la direzione del presidente Franklin D. Roosevelt per fornire una forza aerea adeguata alla difesa dell'Emisfero Occidentale. Un iniziale "programma del gruppo 25",[27] sviluppato nell'aprile del 1939, richiedeva 50 000 uomini. Allo scoppio della guerra (settembre 1939 — ma ricordiamo che gli USA non entreranno effettivamente nel conflitto prima del 1941, in seguito all'Attacco di Pearl Harbor) l'Air Corps disponeva ancora solo di 800 aerei da combattimento di prima schiera, dislocati su 76 basi, di cui 21 installazioni principali e depositi.[28]

In conseguenza dei successi tedeschi nella Campagna di Francia (1940), vi fu un nuovo impulso nei programmi di ammodernamento, con nuovi obiettivi: 84 gruppi da combattimento, 7 799 aerei da combattimento, un incremento annuo di 30 000 piloti e 100 000 specialisti di aeronautica.[29] Come riflesso di questa politica, al tempo della creazione delle AAF si contavano 156 campi di volo e 152 125 effettivi.[30]

L'invasione dell'URSS per opera dei tedeschi — iniziata appena due giorni dopo la creazione delle Army Air Forces — determinò un ripensamento della strategia e delle politiche difensive statunitensi.[31] L'esigenza di una concreta strategia bellica volta a sconfiggere le potenze dell'Asse impose un ulteriore allargamento e modernizzazione di tutti i servizi militari, comprese le AAF. Per di più, l'invasione fece della Russia l'ennesimo destinatario del programma Lend-Lease, stimolando, se possibile, una domanda vieppiù imperativa nei confronti della produttività industriale aeronautica USA, peraltro già spinta al limite del parossismo (Willow Run,[32] lo stabilimento riprodotto nel box a margine, generava "un bombardiere all'ora" [33] ).[34]

Una strategia offensiva postulava diversi tipi di sforzo impellente ed energico. Non si trattava "solo" di sviluppare e produrre aerei in proporzioni inusitate: le Army Air Forces dovevano istituire una rete logistica globale responsabile del rifornimento, della manutenzione e delle riparazioni indispensabili per conservare l'effettività operativa di una forza titanica; sul piano umano inoltre, si trattava di reclutare e formare il personale, garantendone costantemente salute, benessere psicologico e tenuta del "morale". Il processo fu guidato dal ritmo della produzione di aerei, non dal programma addestrativo,[35] e trasse prezioso vantaggio dalla direzione di Robert A. Lovett, neo-nominato (1941) Assistant Secretary of War for Air.[36]

Robert Lovett nel 1951

Avvocato e banchiere, Lovett aveva maturato un'esperienza nell'industria aeronautica, che trasferì in realistici obiettivi di produzione e nell'attitudine ad armonizzare i piani delle AAF con quelli dell'esercito facendone una visione unica.[37] Inizialmente Lovett riteneva che la richiesta di Roosevelt, a seguito di Pearl Harbor, di 60 000 aerei entro il 1942 e 125 000 entro il 1943 fosse esageratamente ambiziosa. Tuttavia, cooperando strettamente con Arnold e coinvolgendo la capacità dell'industria automobilistica americana riuscì a sviluppare una produzione di circa 100 000 aerei nel 1944.[38]

Le esigenze logistiche di siffatta macchina bellica vennero soddisfatte con la creazione dell' Air Service Command [39] allo scopo di fornire unità di servizio e 250 depositi negli USA; l'elevazione della Materiel Division [40] allo status di vero e proprio comando per sviluppare ed affidare in appalto aerei, attrezzature e ricambi; e l'Air Technical Service Command [41] per spedire il materiale all'estero.[42] Oltre a trasportare personale e materiali, l'Air Transport Command [43] eseguì consegne di quasi 270 000 in tutto il mondo, perdendone solo 1 013 nel processo.[44] L'operazione dei depositi in madrepatria fu svolta facendo largo ricorso a più di 300 000 addetti civili alla manutenzione, fra cui molte donne, rendendo in tal modo disponibili quasi altrettanti meccanici militari in zona di combattimento.[45]

Crescita delle USAAF, aerei

Tipo di aerei 31 Dic 1941 31 Dic 1942 31 Dic 1943 31 Dic 1944 31 Ago 1945 Data di max dimensione
Totale generale 12 297 33 304 64 232 72 726 63 715 Luglio 1944 (79 908)
Aerei da combattimento 4 477 11 607 27 448 41 961 41 163 Maggio 1945 (43 248)
Bombardieri strategici - 3 91 977 2 865 Agosto 1945 (2 865)
Bombardieri pesanti 288 2 076 8 027 12 813 11 065 Aprile 1945 (12 919)
Bombardieri medi 745 2 556 4 370 6 189 5 384 Ottobre 1944 (6 262)
Bombardieri leggeri 799 1 201 2 371 2 980 3 079 Settembre 1944 (3 338)
Caccia 2 170 5 303 11 875 17 198 16 799 Maggio 1945 (17 725)
Ricognitori 475 468 714 1 804 1 971 Maggio 1945 (2 009)
Aerei da supporto 7 820 21 697 36 784 30 765 22 552 Luglio 1944 (41 667)
Aerei da trasporto 254 1 857 6 466 10 456 9 561 Dicembre 1944 (10 456)
Addestratori 7 340 17 044 26 051 17 060 9 558 Maggio 1944 (27 923)
Comunicazioni 226 2 796 4 267 3 249 3 433 Dicembre 1943 (4 267)
FONTE: Army Air Forces Statistical Digest (World War II), Table 84

Crescita delle USAAF, personale

Army Ground Forces, scudetto da portare sulla spalla dell'uniforme

Gli enormi incrementi nel numero di macchine, di cui alla sezione precedente, ebbero un ovvio contraltare nella moltiplicazione di effettivi, riflesso del mutamento nelle politiche di reclutamento che avevano governato l'Air Corps fin dal suo debutto, nel 1926. La necessità di annoverare una folta schiera di specialisti di amministrazione e dei servizi tecnici s'incarnò nella fondazione di una Officer Candidate School (Scuola Ufficiali [46] ) [47] a Miami Beach e nell'arruolamento diretto di migliaia di professionisti già formati dalla "vita civile".[48] Ciò nonostante, se pur 193 000 nuovi piloti furono acquisiti nelle AAF durante la seconda guerra mondiale, 124 000 altri aspiranti furono scartati in qualche fase del ciclo addestrativo, o perirono in incidenti.[49]

Ottobre 1945. Il generale Brehon B. Somervell (in uniforme, a destra),[50] comandante delle Army Service Forces, riceve la sua terza Distinguished Service Medal.

La "domanda" di nuovi piloti determinò la nascita del programma Aviation Cadet, [51] a cui confluirono così tanti volontari che le AAF crearono un'aliquota di riserva in cui venivano tenuti a disposizione gli aspiranti valutati idonei fino a quando fossero chiamati al servizio attivo, piuttosto che dispederli nella leva generica. Dal 1944 quest'aliquota divenne un'eccedenza, e 24 000 elementi furono inviati alle Army Ground Forces [52] per essere convertiti addestrativamente in fanti, mentre 6 000 andarono alle Army Service Forces. [53] [54] Lo standard dei piloti divenne meno selettivo: età minima ridotta (da 20 anni a 18) ed eliminazione del requisito di aver frequentato con profitto almeno due anni di college. Un beneficiario di questi requisiti più bonari sarà Charles Elwood Yeager destinato a divenire generale delle USAF (oltre che il primo uomo a superare in volo il cosiddetto muro del suono).[55] [56]

Per le esigenze degli equipaggi si arrivò a brevettare 43 000 specialisti di bombardamento, 49 000 ufficiali di rotta e 309 000 addetti al tiro con varie armi, molti dei quali erano pure specializzati nell'assolvimento di altre mansioni tipiche di un equipaggio aereo. 7 800 uomini si qualificarono come tecnici di bordo dei B-29, altri 1 000 come operatori radar su bombardieri notturni, [57] e tutti ricevettero un incarico effettivo di combattimento. Almeno 1 400 000 uomini ricevettero addestramento tecnico come meccanici d'aereo, specialisti di elettronica ed altri ruoli tecnici. I servizi di supporto non strettamente legati agli aerei venivano forniti da avieri addestrati dalle Army Service Forces, ma le AAF — precorrendo i tempi della loro futura indipendenza — s'ingerirono progressivamente sempre più nei programmi formativi di tali corsi.[58] [59]

Alcuni aviatori neri del 332nd Fighter Group ("Tuskegee Airmen"), impegnati sul fronte italiano (2^ guerra mondiale).

Gli afroamericani rappresentavano il 6% circa dell'organico (145 327 effettivi nel novembre 1943).[60] Nel 1940, su pressioni del Congresso, il generale Arnold acconsentì all'accesso dei neri ai corsi per piloti, ancorché su criteri segregazionisti. Un centro di addestramento sorse presso il Tuskegee Institute in Alabama. Malgrado lo svantaggio — causato dalla politica segregazionista — di non avere quadri esperti quanto quelli delle restanti AAF, i Tuskegee Airmen si distinsero in combattimento con il 332d Air Expeditionary Wing (332nd Fighter Group).[61] [62] Il programma di addestramento Tuskegee creò 673 piloti neri di caccia, 253 piloti di Martin B-26 Marauder, e 132 navigatori.[63]

Ma la stragrande maggioranza degli avieri neri non fu neppure sfiorato da tanta gloria. Soprattutto i coscritti, per lo più non furono destinati al volo e neppure alla manutenzione dei velivoli. Il fatto di essere ampiamente relegati a mansioni servili, il governo del personale indifferente (quando non ostile), ed il "morale" a picco ovviamente conseguente condussero a seria insoddisfazione e ad un certo numero di episodi violenti.[64]

L'apporto delle donne alle AAF in tempo di guerra fu coronato da maggior successo. Quasi 40 000 prestarono servizio nel Women's Army Corps [65] inquadrate nelle AAF,[66] più di mille entrarono nelle Women Airforce Service Pilots [67] [68]

Note

  1. ^ Collegamenti esterni in punto:
  2. ^ Nata nel 1918.
  3. ^ Fondata durante la prima guerra mondiale con l'emergere degli aeroplani militari, venne dissolta dopo la guerra, come parte degli accordi del Trattato di Versailles. Il 26 febbraio 1935, Adolf Hitler ordinò all'asso della prima guerra mondiale Hermann Göring di rifondare la Luftwaffe, anche se il trattato era ancora in vigore. Nel 1938 la Luftwaffe contava più di 5500 aerei militari.
  4. ^ Shiner, John F. (1997). "The Coming of the GHQ Air Force, 1925-1935", Winged Shield, Winged Sword, p.112-113.
  5. ^ General Headquarters Air Force, 1935 (Air Force Historical Studies Office)
  6. ^ Bibliografia in punto:
  7. ^ Shiner, Winged Shield, Winged Sword, p.130.
  8. ^ Biographical pamphlet by DeWitt C. Copp
  9. ^ *Official US Air Force biography
  10. ^ Shiner, Winged Shield, Winged Sword, p.131-133.
  11. ^ Mark Skinner Watson, Chief of Staff: Pre-war Plans and Preparations, "Chapter IX: The Movement Toward Air Autonomy", p.293.
  12. ^ Collegamenti esterni in punto:
  13. ^ In inglese: "Capo"
  14. ^ Nalty, Winged Shield, Winged Sword, p.181.
  15. ^ Conference Proceedings of the Combined Chiefs of Staff, 1941-1945, Dwight D. Eisenhower Presidential Library
  16. ^ Nalty, Winged Shield, Winged Sword, p.179-181.
  17. ^ Nalty, Winged Shield, Winged Sword, p.181.
  18. ^ Executive Order 9082 Reorganizing the Army and the War Department. February 28, 1942
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  30. ^ AAF Statistical Digest, Table 3: Strength of the AAF 1912-1945
  31. ^ Il ruolo dell'aeronautica si impose come fenomeno di primario rilievo fin dagli esordi della campagna in questione. L'aviazione sovietica fu praticamente annientata nella prima settimana di operazioni: la Luftwaffe, solo nel primo giorno, distrusse più di 1 800 velivoli nemici, quasi tutti al suolo. Nei successivi quattro giorni i sovietici persero il 50% del loro potenziale aereo: l'incredibile cifra di 7 000 aeroplani.
  32. ^ "Willow Run and the Arsenal of Democracy" by Jenny Nolan for The Detroit News
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  44. ^ AAF Statistical Digest, Table 206: AAF Ferrying Operations Jan 42 to Aug 45
  45. ^ Watson, Winged Shield, Winged Sword, pp.248-249.
  46. ^ Occorre peraltro avvertire che il vocabolo inglese officer ha una valenza semantica più ampia dell'italiano "ufficiale", come si nota dalle espressioni police officer, traducibile con "agente di polizia", e non commissioned officer (NCO), grosso modo equivalente al nostro "sottufficiale".
  47. ^ World War II in Miami-Dade County
  48. ^ Watson, Winged Shield, Winged Sword, p.250.
  49. ^ Watson, Winged Shield, Winged Sword, p.259.
  50. ^ Cenni biografici
  51. ^ Air Force Fifty, Air Force Association, Turner Publishing Company, 1998, ISBN 1563114097, 9781563114090, pag. 98
  52. ^ Collegamenti esterni in punto:
  53. ^ [http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=16227 26 - Executive Order 9082 Reorganizing the Army and the War Department. February 28, 1942]
  54. ^ Nalty, Winged Shield, Winged Sword, p.325.
  55. ^ Watson, Winged Shield, Winged Sword, p.255.
  56. ^ Yeager: An Autobiography, di Chuck Yeager, Leo Janos, Tandem Library Books, 1986, ISBN 0606035095, 9780606035095
  57. ^ Bibliografia sui bombardieri notturni:
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    • Gunston, Bill. Night Fighters: A Development and Combat History. New York: Charles Scribner’s Sons, 1976.
    • Haulman, Daniel L. and William C. Stancik (eds.). Air Force Victory Credits: World War I, World War II, Korea and Vietnam. Maxwell Air Force Base, Alabama: USAF Historical Research Center, 1988.
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    • McEwen, Charles McEwen Jr. 422nd Night Fighter Squadron. Birmingham, Alabama: 422nd Night Fighter Squadron Association, 1982.
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    • White,E.G., OBE. "Nightfighter Navigator - Recollections of service in the RAF."
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    Le cifre riportate, per l'esattezza furono:
    • 193 440 piloti;
    • 43 051 specialisti di bombardamento e navigatori "dedicati";
    • 48 870 navigatori in tutte le tre discipline (celestial [1], dead reckoning [2], radar [3]);
    • 309 236 tiratori di varie armi (flexible gunners).
  60. ^ Bowman, USAAF Handbook, p.160.
  61. ^ Bibliografia in punto:
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Bibliografia

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Voci correlate

Collegamenti esterni

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