Joint Chiefs of Staff
Il Joint Chiefs of Staff (tradotto in italiano come Stati maggiori riuniti o Stato maggiore congiunto) è un organo che riunisce i capi di stato maggiore di ciascun ramo delle forze armate statunitensi (US Army, US Marine Corps, US Navy, US Air Force, US Space Force) e il capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale. Al suo vertice sta il capo degli stati maggiori congiunti.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Durante la guerra di secessione la dimensione delle forze armate aumentò e continuò ad accrescersi anche dopo, creando problemi alla realizzazione di azioni congiunte tra la Marina e l'Esercito. Questi problemi causarono molti inconvenienti durante la guerra ispano-americana e, in seguito alle critiche dell'opinione pubblica all'organizzazione delle forze armate, nel 1903 fu creato il "Comitato congiunto dell'Esercito e della Marina" (Joint Army and Navy Board). Questo era formato dai capi di stato maggiore delle due armi, allo scopo di pianificare operazioni congiunte e risolvere i problemi di coordinamento.
Tuttavia, il Comitato congiunto non riuscì ad espletare questi compiti, perché non gli fu dato il potere di attuare le sue decisioni. Inoltre, il Comitato congiunto non aveva la possibilità di avanzare propri punti di vista, ma poteva semplicemente commentare le questioni e i punti di vista sottopostogli dai segretari della Marina e della Guerra. Di conseguenza, il Comitato congiunto ebbe poco impatto, anche sulle operazioni militari degli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale.
Il 20 luglio 1942, all'inizio della seconda guerra mondiale, l'ammiraglio William D. Leahy divenne comandante congiunto dell'Esercito e della Marina, ma non fu formalmente un vero capo di stato maggiore congiunto, anche se nei fatti svolse queste funzioni; la posizione di capo di stato maggiore congiunto venne creata solo nel 1949 e il primo ad occuparla fu il generale Omar Bradley.
Ruoli e responsabilità[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la riorganizzazione delle forze armate secondo il Goldwater-Nichols Act, avvenuta nel 1986, gli stati maggiori riuniti non ebbero più il comando operativo delle forze armate statunitensi. Le responsabilità per condurre operazioni militari andavano dal presidente degli Stati Uniti e dal segretario della difesa direttamente ai capi dei comandi combattenti unificati (Unified Combatant Command), aggirando completamente lo stato maggiore congiunto. Oggi la sua principale funzione sta nell'assicurare la prontezza dei loro rispettivi servizi militari.
Un'altra responsabilità dello stato maggiore congiunto consiste nella consulenza al presidente degli Stati Uniti e al segretario della difesa. In questo stretto ruolo consultivo, lo stato maggiore congiunto costituisce il secondo organo deliberativo per la politica militare, dopo il Consiglio per la sicurezza nazionale.
Componenti attuali[modifica | modifica wikitesto]
- capo dello stato maggiore congiunto: generale Mark A. Milley - United States Army
- vicecapo dello stato maggiore congiunto: generale John E. Hyten - United States Air Force
- capo di stato maggiore dell'Esercito: generale James C. McConville
- comandante del Corpo dei Marines: generale David H. Berger
- capo delle Operazioni Navali: ammiraglio Michael M. Gilday
- capo di stato maggiore dell'Aeronautica: generale David L. Goldfein
- capo delle Operazioni Spaziali: generale John W. Raymond
- capo dell'Ufficio della Guardia Nazionale: generale Joseph L. Lengyel - United States Air Force
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su jcs.mil.
- Joint Staff Public Affairs (canale), su YouTube.
- (EN) Joint Chiefs of Staff, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di United States. Joint Chiefs of Staff. / Joint Chiefs of Staff, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere riguardanti Joint Chiefs of Staff, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Joint Chiefs of Staff, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 157625635 · ISNI (EN) 0000 0004 0404 9784 · LCCN (EN) n79026725 · GND (DE) 16834-8 · BNF (FR) cb12126352j (data) · J9U (EN, HE) 987007269258205171 (topic) · NSK (HR) 000270948 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79026725 |
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