Quorthon: differenze tra le versioni
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Con certezza si è comunque a conoscenza che suo padre, Börje Forsberg, poi famoso nel campo musicale con il nomignolo "Boss", fu scelto come direttore e proprietario della [[casa discografica]] [[Black Mark Productions]], fondata in origine dal figlio, e che perciò era un appassionato ed esperto di musiche [[rock]] e [[metal]].<ref>[http://www.metallian.com/bathory.htm metallian.com]</ref> Probabilmente fu proprio lui a trasmettere la passione per la musica al figlio ed ad indirizzarlo verso il futuro genere musicale. |
Con certezza si è comunque a conoscenza che suo padre, Börje Forsberg, poi famoso nel campo musicale con il nomignolo "Boss", fu scelto come direttore e proprietario della [[casa discografica]] [[Black Mark Productions]], fondata in origine dal figlio, e che perciò era un appassionato ed esperto di musiche [[rock]] e [[metal]].<ref>[http://www.metallian.com/bathory.htm metallian.com]</ref> Probabilmente fu proprio lui a trasmettere la passione per la musica al figlio ed ad indirizzarlo verso il futuro genere musicale. |
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Inoltre, attraverso la lettura di alcune interviste, si viene a conoscenza del fatto che Ace si dedicò in giovinezza ad ampi studi mitologici e storici, elementi che si rifletteranno ampiamente sulle future composizioni. Questi studi letterari furono intrapresi dal giovane per soddisfare la sua sete di conoscenza riguardo alla mitologia e alla storia dei popoli [[Scandinavia|scandinavi]] che un tempo abitavano nella sue terre di origine, elementi che lo affascinarono e incuriosirono per la durata di tutta la sua esistenza.<ref>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it]</ref> |
Inoltre, attraverso la lettura di alcune interviste, si viene a conoscenza del fatto che Ace si dedicò in giovinezza ad ampi studi mitologici e storici, elementi che si rifletteranno ampiamente sulle future composizioni. Questi studi letterari furono intrapresi dal giovane per soddisfare la sua sete di conoscenza riguardo alla mitologia e alla storia dei popoli [[Scandinavia|scandinavi]] che un tempo abitavano nella sue terre di origine, elementi che lo affascinarono e incuriosirono per la durata di tutta la sua esistenza.<ref name='ondarock.it'>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it Ondarock.it]</ref> |
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===La carriera musicale (1983-2004)=== |
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Il fondatore del gruppo decise fin dai primi anni di assumere il ruolo di unico membro fisso e pubblico della band. È certo comunque che nei primi anni si aiutò nella fase di registrazione reclutando il [[bassista]] [[Freddan]], il [[batterista]] [[Jonas Åkerlund]] e, per qualche mese, un cantante soprannominato "The Animal", che Quothon licenziò quando decise di assumere personalmente il ruolo di vocalist. La qualità della musica espressa dal gruppo fu fin da subito rude e pose le basi per uno stile che molte altre band imitarono successivamente. |
Il fondatore del gruppo decise fin dai primi anni di assumere il ruolo di unico membro fisso e pubblico della band. È certo comunque che nei primi anni si aiutò nella fase di registrazione reclutando il [[bassista]] [[Freddan]], il [[batterista]] [[Jonas Åkerlund]] e, per qualche mese, un cantante soprannominato "The Animal", che Quothon licenziò quando decise di assumere personalmente il ruolo di vocalist. La qualità della musica espressa dal gruppo fu fin da subito rude e pose le basi per uno stile che molte altre band imitarono successivamente. |
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La prima registrazione del gruppo avvenne nello stesso anno della fondazione, quando i Bathory ottennero la possibilità di pubblicare due tracce per la raccolta ''Scandinavian Metal Attack'', che furono subito ben accolte da pubblico e critici. Fu così che il produttore della compilation, Tyfon Grammofon, contattò Quorthon per assicurargli la possibilità di registrare un album in studio. |
La prima registrazione del gruppo avvenne nello stesso anno della fondazione, quando i Bathory ottennero la possibilità di pubblicare due tracce per la raccolta ''Scandinavian Metal Attack'', che furono subito ben accolte da pubblico e critici. Fu così che il produttore della compilation, Tyfon Grammofon, contattò Quorthon per assicurargli la possibilità di registrare un album in studio.<ref name='ondarock.it'>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it Ondarock.it]</ref> |
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Nel [[1984]] fu quindi pubblicato il primo album del gruppo, l'omonimo ''[[Bathory (album)|Bathory]]''. Il disco presentò un sound molto simile a quello espresso dalla band [[Venom]], in particolare nell'album ''[[Black Metal (album)|Black Metal]]'' ([[1982]]), considerato il capostipite del genere [[black metal]], e dagli [[Slayer]], rafforzato da cantati in violento [[growl]], sempre incentrati sul tema del [[satanismo]], e da basi musicali [[thrash metal]] stile [[Germania|tedesco]]. Grazie agli ottimi apprezzamenti ottenuti, i Bathory poterono pubblicare l'anno seguente un nuovo disco, dal titolo ''[[The Return]]'', che bissò le sonorità espresse nella precedente uscita ma migliorò di qualità espressiva e di registrazione. |
Nel [[1984]] fu quindi pubblicato il primo album del gruppo, l'omonimo ''[[Bathory (album)|Bathory]]''. Il disco presentò un sound molto simile a quello espresso dalla band [[Venom]], in particolare nell'album ''[[Black Metal (album)|Black Metal]]'' ([[1982]]), considerato il capostipite del genere [[black metal]], e dagli [[Slayer]], rafforzato da cantati in violento [[growl]], sempre incentrati sul tema del [[satanismo]], e da basi musicali [[thrash metal]] stile [[Germania|tedesco]]. Grazie agli ottimi apprezzamenti ottenuti, i Bathory poterono pubblicare l'anno seguente un nuovo disco, dal titolo ''[[The Return]]'', che bissò le sonorità espresse nella precedente uscita ma migliorò di qualità espressiva e di registrazione. |
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====La prima era Viking (1988-1993)==== |
====La prima era Viking (1988-1993)==== |
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[[Immagine:Quorthon90.jpg|thumb|right|220px|Quorthon in un immagine del [[1990]]]] |
[[Immagine:Quorthon90.jpg|thumb|right|220px|Quorthon in un immagine del [[1990]]]] |
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Agli inizi degli [[anni 1990|anni novanta]] Quorthon prese pieno controllo dei Bathory, licenziando i precedenti componenti e assumendo due musicisti da sessione, che si esibivano pubblicamente con i soprannomi leggendari di [[Kothaar e Vvornth]]. Grazie anche al lavoro di questi due artisti, Quorthon rilasciò nel [[1988]] un nuovo album, intitolato ''[[Blood Fire Death]]''. Il disco presentò elementi di transizione e propose ritmiche fortemente rallentate rispetto ai precedenti lavori, oltre ad un approccio di scrittura molto più legato al genere epico. I testi affrontarono infatti ancora una volta il tema della battaglia contro la religione cristiana, ma con maggiore serietà rispetto alle precedenti uscite, passando dal satanismo aperto dei primi album, alla rievocazione e riproposizione dell'antica religione nordica alla ricerca di una sorta di rivincita sulla cristianità. Nonostante questi aspetti, l'album presentò ancora un sound di derivazione black ma gettò le basi per i successivi lavori [[folk metal]] e [[viking metal]]. |
Agli inizi degli [[anni 1990|anni novanta]] Quorthon prese pieno controllo dei Bathory, licenziando i precedenti componenti e assumendo due musicisti da sessione, che si esibivano pubblicamente con i soprannomi leggendari di [[Kothaar e Vvornth]].<ref name='ondarock.it'>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it Ondarock.it]</ref> Grazie anche al lavoro di questi due artisti, Quorthon rilasciò nel [[1988]] un nuovo album, intitolato ''[[Blood Fire Death]]''. Il disco presentò elementi di transizione e propose ritmiche fortemente rallentate rispetto ai precedenti lavori, oltre ad un approccio di scrittura molto più legato al genere epico. I testi affrontarono infatti ancora una volta il tema della battaglia contro la religione cristiana, ma con maggiore serietà rispetto alle precedenti uscite, passando dal satanismo aperto dei primi album, alla rievocazione e riproposizione dell'antica religione nordica alla ricerca di una sorta di rivincita sulla cristianità. Nonostante questi aspetti, l'album presentò ancora un sound di derivazione black ma gettò le basi per i successivi lavori [[folk metal]] e [[viking metal]]. |
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Fu nel [[1990]] con il rilascio di ''[[Hammerheart]]'' che i Bathory sorpresero critica e fans con un cambio improvviso di genere. Il disco presentò uno stile ancora meno aggressivo dei precedenti e fu dominato da atmosfere fortemente epiche. Inoltre, per la prima volta fu adottata la tecnica del "triplet gallop beat", resa famosa dalla band [[epic metal]] [[Manowar]]; sempre i Manowar fornirono spunti per le continue atmosfere e parti corali presenti nel disco. Infine un ulteriore novità di questo disco fu il fatto che fu creato come un [[concept-album]], narrante esclusivamente del lungo e tormentato processo della cristianizzazione dei popoli [[Scandinavia|scandinavi]], fatto molto doloroso e sanguinario che provocò profonde fratture nella società e cultura nordica del tempo. |
Fu nel [[1990]] con il rilascio di ''[[Hammerheart]]'' che i Bathory sorpresero critica e fans con un cambio improvviso di genere. Il disco presentò uno stile ancora meno aggressivo dei precedenti e fu dominato da atmosfere fortemente epiche. Inoltre, per la prima volta fu adottata la tecnica del "triplet gallop beat", resa famosa dalla band [[epic metal]] [[Manowar]]; sempre i Manowar fornirono spunti per le continue atmosfere e parti corali presenti nel disco. Infine un ulteriore novità di questo disco fu il fatto che fu creato come un [[concept-album]], narrante esclusivamente del lungo e tormentato processo della cristianizzazione dei popoli [[Scandinavia|scandinavi]], fatto molto doloroso e sanguinario che provocò profonde fratture nella società e cultura nordica del tempo. |
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Con ''Hammerheart'' i Bathory erano definitivamente diventati la prima band [[viking metal]] della storia musicale. L'album, glorioso in quanto a copie vendute, ottenne anche la pubblicazione del video musicale della traccia ''[[One Rode to Asa Bay]]''. Il filmato, totalmente finanziato da Quorthon, fu mandato in onda anche da [[MTV]] e contribuì notevolmente alla diffusione dell'album. |
Con ''Hammerheart'' i Bathory erano definitivamente diventati la prima band [[viking metal]] della storia musicale. L'album, glorioso in quanto a copie vendute, ottenne anche la pubblicazione del video musicale della traccia ''[[One Rode to Asa Bay]]''. Il filmato, totalmente finanziato da Quorthon, fu mandato in onda anche da [[MTV]] e contribuì notevolmente alla diffusione dell'album.<ref name='ondarock.it'>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it Ondarock.it]</ref> |
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Lo stile di ''Hammerheart'', reduce di ampi consensi, fu nuovamente presentato nel seguente rilascio, dal titolo ''[[Twilight of the Gods]]'' e pubblicato nel [[1991]]. Il disco portò alla definitiva maturazione musicale del gruppo presentando un [[folk metal]] a base nordica con forti influenze classiche (fatto questo dimostrato dallo stesso titolo, traducibile in [[lingua italiana]] in "Il Crepuscolo degli Dei", riconducibile al terzo atto dell'opera di [[Richard Wagner]] "[[L'anello del Nibelungo]]", per l'appunto intitolato "[[Il crepuscolo degli dei]]"), il tutto contornato da atmosfere e ritmiche evocative e celebrative. Testualmente il disco affrontò il tema della mitologia, senza però scaturire in un concept-album, e comportando perciò un aumento delle parti corali ed acustiche. ''Twilight of the Gods'' riscosse comunque un buon successo in quanto a vendite e commenti dei critici. |
Lo stile di ''Hammerheart'', reduce di ampi consensi, fu nuovamente presentato nel seguente rilascio, dal titolo ''[[Twilight of the Gods]]'' e pubblicato nel [[1991]]. Il disco portò alla definitiva maturazione musicale del gruppo presentando un [[folk metal]] a base nordica con forti influenze classiche (fatto questo dimostrato dallo stesso titolo, traducibile in [[lingua italiana]] in "Il Crepuscolo degli Dei", riconducibile al terzo atto dell'opera di [[Richard Wagner]] "[[L'anello del Nibelungo]]", per l'appunto intitolato "[[Il crepuscolo degli dei]]"), il tutto contornato da atmosfere e ritmiche evocative e celebrative. Testualmente il disco affrontò il tema della mitologia, senza però scaturire in un concept-album, e comportando perciò un aumento delle parti corali ed acustiche. ''Twilight of the Gods'' riscosse comunque un buon successo in quanto a vendite e commenti dei critici. |
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Nel [[1993]] Quorthon decise di accantonare momentaneamente il progetto Bathory per incidere un disco solista sotto il suo nome. L'album fu rilasciato nel [[1994]] e venne intitolato semplicemente ''[[Album (Quorthon album)|Album]]''. Il disco, che presentò un sound a metà tra il [[rock]] e il [[rock alternativo]], il tutto influenzato ancora una volta da sonorità nordiche, non soddisfò in alcun modo i fans del polistrumentista e vendette un basso numero di copie, "costringendo" Quorthon a tornare a dedicarsi a tempo pieno ai Bathory. |
Nel [[1993]] Quorthon decise di accantonare momentaneamente il progetto Bathory per incidere un disco solista sotto il suo nome. L'album fu rilasciato nel [[1994]] e venne intitolato semplicemente ''[[Album (Quorthon album)|Album]]''. Il disco, che presentò un sound a metà tra il [[rock]] e il [[rock alternativo]], il tutto influenzato ancora una volta da sonorità nordiche, non soddisfò in alcun modo i fans del polistrumentista e vendette un basso numero di copie, "costringendo" Quorthon a tornare a dedicarsi a tempo pieno ai Bathory. |
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Vittima però di un calo di ispirazione dovuto alla forse eccessiva ricerca di continua innovazione, Quorthon pubblicò due album [[thrash metal|thrash]]/[[black metal]] di scarsa qualità e quantità, rispettivamente dal titolo ''[[Requiem]]'' e ''[[Octagon]]'' e rilasciati il primo nel [[1994]] e il secondo nel [[1995]]. Il sound espresso in questi due dischi fu infatti una riproposizione di sonorità già sentite, un thrash [[anni '80]] simile a quello di band come [[Slayer]], [[Sodom]] e [[Kreator]] ma nettamente inferiore in qualità e fantasia, reso unico dal solo inserimento di elementi nordici nelle parti vocali. |
Vittima però di un calo di ispirazione dovuto alla forse eccessiva ricerca di continua innovazione, Quorthon pubblicò due album [[thrash metal|thrash]]/[[black metal]] di scarsa qualità e quantità, rispettivamente dal titolo ''[[Requiem]]'' e ''[[Octagon]]'' e rilasciati il primo nel [[1994]] e il secondo nel [[1995]]. Il sound espresso in questi due dischi fu infatti una riproposizione di sonorità già sentite, un thrash [[anni '80]] simile a quello di band come [[Slayer]], [[Sodom]] e [[Kreator]] ma nettamente inferiore in qualità e fantasia, reso unico dal solo inserimento di elementi nordici nelle parti vocali.<ref name='ondarock.it'>[http://www.ondarock.it/rockedintorni/bathory.htm ondarock.it Ondarock.it]</ref> |
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Nel [[1997]] Quorthon tentò un nuovo rilascio solista, dal titolo ''[[Purity of Essence]]'' e nuovamente dalle sonorità [[rock]]/[[rock alternativo]] ma, anche in questo caso, i fans non fecero particolare attenzione a questa uscita e il disco non riscosse successo, convincendo di fatto Quorthon ad abbandonare definitivamente l'idea di una carriera solista sotto il proprio nome. |
Nel [[1997]] Quorthon tentò un nuovo rilascio solista, dal titolo ''[[Purity of Essence]]'' e nuovamente dalle sonorità [[rock]]/[[rock alternativo]] ma, anche in questo caso, i fans non fecero particolare attenzione a questa uscita e il disco non riscosse successo, convincendo di fatto Quorthon ad abbandonare definitivamente l'idea di una carriera solista sotto il proprio nome. |
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Mentre i fans erano in trepidante attesa del terzo capitolo della saga Nordland, atteso per i primi mesi del [[2006]], il [[9 giugno]] [[2004]] fu annunciato sul sito ufficiale del gruppo il decesso improvviso di Quorthon. Nei giorni seguenti, confermata in modo ufficiale la notizia, si scoprì che il musicista era stato trovato morto nel suo appartamento di [[Stoccolma]] il [[7 giugno]] [[2006]], colpito improvvisamente da un [[infarto]] all'età di 38 anni. L'autopsia effettuata sul corpo confermò la tesi dell'attacco di cuore e stabilì anche che già da anni Quorthon era alle prese con crescenti problemi cardiaci<ref>[http://www.roadrunnerrecords.com/blabbermouth.net/news.aspx?mode=Article&newsitemID=51012 roadrunnerrecords.com]</ref>. |
Mentre i fans erano in trepidante attesa del terzo capitolo della saga Nordland, atteso per i primi mesi del [[2006]], il [[9 giugno]] [[2004]] fu annunciato sul sito ufficiale del gruppo il decesso improvviso di Quorthon. Nei giorni seguenti, confermata in modo ufficiale la notizia, si scoprì che il musicista era stato trovato morto nel suo appartamento di [[Stoccolma]] il [[7 giugno]] [[2006]], colpito improvvisamente da un [[infarto]] all'età di 38 anni. L'autopsia effettuata sul corpo confermò la tesi dell'attacco di cuore e stabilì anche che già da anni Quorthon era alle prese con crescenti problemi cardiaci<ref>[http://www.roadrunnerrecords.com/blabbermouth.net/news.aspx?mode=Article&newsitemID=51012 roadrunnerrecords.com]</ref>. |
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I Bathory, privi del loro leader e unico membro fisso, si sciolsero immediatamente. I funerali del musicista furono privati e |
I Bathory, privi del loro leader e unico membro fisso, si sciolsero immediatamente. I funerali del musicista furono privati e il suo corpo fu sepolto nella tomba di famiglia del ''Sandsborgs Cemetery'' di Stoccolma.<ref>[http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=10030741 findagrave.com]</ref> La scomparsa di Quorthon aprì una grande ferita nel mondo della musica epica e black, e molti artisti porsero pubblicamente il loro addio al musicista.<ref>[http://www.blackmetal.com/quorthon.html blackmetal.com]</ref> Vista la grande partecipazione emotiva dei fans, la famiglia Forsberg dovette rilasciare, a sole tre settimane dalla scomparsa di Quorthon, una dichiarazione pubblica di ringraziamenti, la quale fu firmata dai genitori Börje e Klaudia Forsberg.<ref>[http://www.metallized.it/notizia.php?id=908 Copia del comunicato di ringraziamenti]</ref> |
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L'[[11 aprile]] [[2005]] venne pubblicato il primo lavoro postumo di Quorthon. Si tratta di ''"Silverwing"'', un brano a cui il musicista stava lavorando nei primi mesi del 2004 assieme all'ex guest vocalist dei [[Lake of Tears]] [[Jennie Tebler]]. La Black Mark Records realizzò il singolo, interamente composto e suonato da Quorthon e mixato da suo padre.<ref>[http://www.metalitalia.com/articles/4/8537/quorthon_ultimo_progetto_vedra_luce.html MetalItalia.com - Silverwing]</ref> |
L'[[11 aprile]] [[2005]] venne pubblicato il primo lavoro postumo di Quorthon. Si tratta di ''"Silverwing"'', un brano a cui il musicista stava lavorando nei primi mesi del 2004 assieme all'ex guest vocalist dei [[Lake of Tears]] [[Jennie Tebler]]. La Black Mark Records realizzò il singolo, interamente composto e suonato da Quorthon e mixato da suo padre.<ref>[http://www.metalitalia.com/articles/4/8537/quorthon_ultimo_progetto_vedra_luce.html MetalItalia.com - Silverwing]</ref> |
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==Riferimenti testuali== |
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==Bibliografia== |
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Versione delle 18:45, 2 ott 2007
Template:Gruppo Ace Börje Thomas Forsberg (Stoccolma, 17 febbraio 1966 – Stoccolma, 7 giugno 2004) è stato un cantante, chitarrista, tastierista e bassista svedese. Conosciuto maggiormente con i soprannomi Quorthon, con il suo nome di battesimo Thomas o più semplicemente come Ace, è il fondatore ed unico membro stabile e pubblico della black/viking metal band Bathory.[1]
Quorthon è considerato dai critici come uno dei maggiori innovatori del black metal, oltre che padre fondatore, grazie in particolare agli album Blood Fire Death e Hammerheart, del genere viking metal.
Morì il 7 giugno 2004 per un improvviso attacco di cuore. Nella sua figura furono sempre ammirabili la costanza e l’impegno con le quali si dedicò alla sua musica, senza mai eccedere nella ricerca dell'appoggio dei fans o delle vendite, o nell'abuso della sua notevole fama nel campo metal. Proprio questi elementi permisero il crearsi, intorno a lui, di una sfera di leggenda, alimentata dal suo atteggiamento schivo e misterioso, simile a quello dell'eremita, che il musicista si era andato a formare attorno nel corso degli anni.
Biografia
Le poche notizie sulla giovinezza (1966-1983)
Ace Börje Thomas Forsberg nacque a Stoccolma il 17 febbraio 1966. Della sua infanzia e della sua famiglia si conosce veramente poco e lo stesso nome di battesimo è tutt'oggi motivo di dibattito. Infatti si sa che la nominazione Ace Börje, nonostante appaia sulla lapide del musicista, era stata adottata dall'artista come sostituzione del suo vero nome. E' probabile comunque che egli fosse stato chiamato dal padre semplicemente Thomas, anche se durante la sua intera carriera rifiutò sempre di essere nominato in questo modo, ribattendo spesso di chiamarsi Runka Snorkråka, Pär Vers, Fjärt Bengrot, Folke Ostkuksgrissla o Fnoret, tutti nomi da lui inventati e dal significato fortemente ironico.[2]
Con certezza si è comunque a conoscenza che suo padre, Börje Forsberg, poi famoso nel campo musicale con il nomignolo "Boss", fu scelto come direttore e proprietario della casa discografica Black Mark Productions, fondata in origine dal figlio, e che perciò era un appassionato ed esperto di musiche rock e metal.[3] Probabilmente fu proprio lui a trasmettere la passione per la musica al figlio ed ad indirizzarlo verso il futuro genere musicale.
Inoltre, attraverso la lettura di alcune interviste, si viene a conoscenza del fatto che Ace si dedicò in giovinezza ad ampi studi mitologici e storici, elementi che si rifletteranno ampiamente sulle future composizioni. Questi studi letterari furono intrapresi dal giovane per soddisfare la sua sete di conoscenza riguardo alla mitologia e alla storia dei popoli scandinavi che un tempo abitavano nella sue terre di origine, elementi che lo affascinarono e incuriosirono per la durata di tutta la sua esistenza.[4]
La carriera musicale (1983-2004)
L'era Black (1983-1988)
La carriera musicale di Quorthon ebbe il suo punto di avvio nel 1983 quando il suo attuale gruppo, denominato allora "Nosferatu" e capitanato dallo stesso musicista sotto lo pseudonimo Black Spade, si sciolse per essere rifondato con nome "Bathory", in riferimento alla persona della contessa Elizabeth Bathory, figura che da sempre aveva affascinato la mente di Quorthon.
Il fondatore del gruppo decise fin dai primi anni di assumere il ruolo di unico membro fisso e pubblico della band. È certo comunque che nei primi anni si aiutò nella fase di registrazione reclutando il bassista Freddan, il batterista Jonas Åkerlund e, per qualche mese, un cantante soprannominato "The Animal", che Quothon licenziò quando decise di assumere personalmente il ruolo di vocalist. La qualità della musica espressa dal gruppo fu fin da subito rude e pose le basi per uno stile che molte altre band imitarono successivamente.
La prima registrazione del gruppo avvenne nello stesso anno della fondazione, quando i Bathory ottennero la possibilità di pubblicare due tracce per la raccolta Scandinavian Metal Attack, che furono subito ben accolte da pubblico e critici. Fu così che il produttore della compilation, Tyfon Grammofon, contattò Quorthon per assicurargli la possibilità di registrare un album in studio.[4]
Nel 1984 fu quindi pubblicato il primo album del gruppo, l'omonimo Bathory. Il disco presentò un sound molto simile a quello espresso dalla band Venom, in particolare nell'album Black Metal (1982), considerato il capostipite del genere black metal, e dagli Slayer, rafforzato da cantati in violento growl, sempre incentrati sul tema del satanismo, e da basi musicali thrash metal stile tedesco. Grazie agli ottimi apprezzamenti ottenuti, i Bathory poterono pubblicare l'anno seguente un nuovo disco, dal titolo The Return, che bissò le sonorità espresse nella precedente uscita ma migliorò di qualità espressiva e di registrazione.
Dopo due anni di pausa, Quorthon tornò sulle scene con un nuovo disco, dal titolo Under the Sign of the Black Mark. L'album, considerato uno dei più importanti degli anni '80, presentò per la prima volta un sound maturo, privo di un eccessiva ricerca di temi maligni ma comunque nocivo in modo ragionato e coerente secondo le concezioni di pensiero di Quorthon. Complessivamente questo disco diventerà uno dei capostipiti della produzione dei Bathory e del black metal scandinavo in generale, fornendo un punto d'avvio a tutte le successive note realtà musicali di queste terre.
La prima era Viking (1988-1993)
Agli inizi degli anni novanta Quorthon prese pieno controllo dei Bathory, licenziando i precedenti componenti e assumendo due musicisti da sessione, che si esibivano pubblicamente con i soprannomi leggendari di Kothaar e Vvornth.[4] Grazie anche al lavoro di questi due artisti, Quorthon rilasciò nel 1988 un nuovo album, intitolato Blood Fire Death. Il disco presentò elementi di transizione e propose ritmiche fortemente rallentate rispetto ai precedenti lavori, oltre ad un approccio di scrittura molto più legato al genere epico. I testi affrontarono infatti ancora una volta il tema della battaglia contro la religione cristiana, ma con maggiore serietà rispetto alle precedenti uscite, passando dal satanismo aperto dei primi album, alla rievocazione e riproposizione dell'antica religione nordica alla ricerca di una sorta di rivincita sulla cristianità. Nonostante questi aspetti, l'album presentò ancora un sound di derivazione black ma gettò le basi per i successivi lavori folk metal e viking metal.
Fu nel 1990 con il rilascio di Hammerheart che i Bathory sorpresero critica e fans con un cambio improvviso di genere. Il disco presentò uno stile ancora meno aggressivo dei precedenti e fu dominato da atmosfere fortemente epiche. Inoltre, per la prima volta fu adottata la tecnica del "triplet gallop beat", resa famosa dalla band epic metal Manowar; sempre i Manowar fornirono spunti per le continue atmosfere e parti corali presenti nel disco. Infine un ulteriore novità di questo disco fu il fatto che fu creato come un concept-album, narrante esclusivamente del lungo e tormentato processo della cristianizzazione dei popoli scandinavi, fatto molto doloroso e sanguinario che provocò profonde fratture nella società e cultura nordica del tempo.
Con Hammerheart i Bathory erano definitivamente diventati la prima band viking metal della storia musicale. L'album, glorioso in quanto a copie vendute, ottenne anche la pubblicazione del video musicale della traccia One Rode to Asa Bay. Il filmato, totalmente finanziato da Quorthon, fu mandato in onda anche da MTV e contribuì notevolmente alla diffusione dell'album.[4]
Lo stile di Hammerheart, reduce di ampi consensi, fu nuovamente presentato nel seguente rilascio, dal titolo Twilight of the Gods e pubblicato nel 1991. Il disco portò alla definitiva maturazione musicale del gruppo presentando un folk metal a base nordica con forti influenze classiche (fatto questo dimostrato dallo stesso titolo, traducibile in lingua italiana in "Il Crepuscolo degli Dei", riconducibile al terzo atto dell'opera di Richard Wagner "L'anello del Nibelungo", per l'appunto intitolato "Il crepuscolo degli dei"), il tutto contornato da atmosfere e ritmiche evocative e celebrative. Testualmente il disco affrontò il tema della mitologia, senza però scaturire in un concept-album, e comportando perciò un aumento delle parti corali ed acustiche. Twilight of the Gods riscosse comunque un buon successo in quanto a vendite e commenti dei critici.
Parentesi thrash e dischi solisti (1993-1996)
Nel 1993 Quorthon decise di accantonare momentaneamente il progetto Bathory per incidere un disco solista sotto il suo nome. L'album fu rilasciato nel 1994 e venne intitolato semplicemente Album. Il disco, che presentò un sound a metà tra il rock e il rock alternativo, il tutto influenzato ancora una volta da sonorità nordiche, non soddisfò in alcun modo i fans del polistrumentista e vendette un basso numero di copie, "costringendo" Quorthon a tornare a dedicarsi a tempo pieno ai Bathory.
Vittima però di un calo di ispirazione dovuto alla forse eccessiva ricerca di continua innovazione, Quorthon pubblicò due album thrash/black metal di scarsa qualità e quantità, rispettivamente dal titolo Requiem e Octagon e rilasciati il primo nel 1994 e il secondo nel 1995. Il sound espresso in questi due dischi fu infatti una riproposizione di sonorità già sentite, un thrash anni '80 simile a quello di band come Slayer, Sodom e Kreator ma nettamente inferiore in qualità e fantasia, reso unico dal solo inserimento di elementi nordici nelle parti vocali.[4]
Nel 1997 Quorthon tentò un nuovo rilascio solista, dal titolo Purity of Essence e nuovamente dalle sonorità rock/rock alternativo ma, anche in questo caso, i fans non fecero particolare attenzione a questa uscita e il disco non riscosse successo, convincendo di fatto Quorthon ad abbandonare definitivamente l'idea di una carriera solista sotto il proprio nome.
La seconda era Viking (1996-2004)
Intanto nel 1996 Quorthon aveva rilasciato, su forte spinta dei fans, un nuovo album con i Bathory, dal titolo Blood on Ice, un disco che sarebbe già stato pronto per la pubblicazione nel 1989 ma che Quorthon non aveva mai ritenuto completo. Blood on Ice vide un ritorno allo stile viking metal dei precedenti lavori e si rivelò nuovamente di grande successo. Il disco può nuovamente definirsi come concept-album in quanto in esso Quorthon crea una leggenda, secondo molti autobiografica, riguardante un eroe mitologico di sua creazione. Musicalmente, l'album rimanda all'epic metal anni '80, caratterizzato da melodie aggressive e potenti, e anche all'ormai poco black Blood Fire Death e presenta un elevato grado di qualità, a discapito della fase di registrazione davvero pessima e artigianale. Blood on Ice fu comunque uno dei dischi di maggiore successo dei Bathory e una delle realtà più importanti del viking metal.
Dopo questa uscita però Quorthon e i Bathory scomparvero completamente dalle scene per cinque anni, durante i quali fu rilasciata solo una raccolta del gruppo (Jubileum III - 1998). Nell'ottobre 2001 i Bathory ricomparvero sulla scena metal con l'album Destroyer of Worlds, un disco forse frettoloso e che, a detta dello stesso Quorthon, "suonava come un demo".[5] Ciò fu dovuto alle registrazioni, completate appena in un centinaio di ore, e dalla pressione dell'etichetta e dei numerosi fan che, nonostante l'assenza di cinque anni, erano in attesa di un nuovo prodotto della band.
Il risultato fu dunque un disco di intramezzo tra le sonorità viking metal utilizzate dal gruppo fra il 1988 e il 1991 e il thrash metal degli album Requiem e Octagon. Quorthon, che nonostante tutto non rimase insoddisfatto del risultato, affermò che l'album originariamente ideato dai Bathory doveva assumere connotazioni progressive, ma a seguito di numerose lettere di fan che chiedevano un album più simile ai loro primi lavori, decisero di mettere da parte quei brani e di ricominciare da capo.[5]
L'anno successivo, nel 2002, Quorthon riapparve sulla scena rilasciando il primo di tre dischi di una saga musicale dal titolo "Nordland", intitolato Nordland I, a cui seguì a distanza di un anno la parte seconda, Nordland II, pubblicato nel 2003. Questi due dischi, ben sostenuti in quanto a vendite, apparvero come il culmine dell'elaborazione del genere viking metal da parte di Quorthon, e presentarono tracce estremamente lunghe ed evocative, valorizzate dai soliti testi ad estrazione storica e mitologica.
Il decesso e i tributi alla memoria (2004-oggi)
Mentre i fans erano in trepidante attesa del terzo capitolo della saga Nordland, atteso per i primi mesi del 2006, il 9 giugno 2004 fu annunciato sul sito ufficiale del gruppo il decesso improvviso di Quorthon. Nei giorni seguenti, confermata in modo ufficiale la notizia, si scoprì che il musicista era stato trovato morto nel suo appartamento di Stoccolma il 7 giugno 2006, colpito improvvisamente da un infarto all'età di 38 anni. L'autopsia effettuata sul corpo confermò la tesi dell'attacco di cuore e stabilì anche che già da anni Quorthon era alle prese con crescenti problemi cardiaci[6].
I Bathory, privi del loro leader e unico membro fisso, si sciolsero immediatamente. I funerali del musicista furono privati e il suo corpo fu sepolto nella tomba di famiglia del Sandsborgs Cemetery di Stoccolma.[7] La scomparsa di Quorthon aprì una grande ferita nel mondo della musica epica e black, e molti artisti porsero pubblicamente il loro addio al musicista.[8] Vista la grande partecipazione emotiva dei fans, la famiglia Forsberg dovette rilasciare, a sole tre settimane dalla scomparsa di Quorthon, una dichiarazione pubblica di ringraziamenti, la quale fu firmata dai genitori Börje e Klaudia Forsberg.[9]
L'11 aprile 2005 venne pubblicato il primo lavoro postumo di Quorthon. Si tratta di "Silverwing", un brano a cui il musicista stava lavorando nei primi mesi del 2004 assieme all'ex guest vocalist dei Lake of Tears Jennie Tebler. La Black Mark Records realizzò il singolo, interamente composto e suonato da Quorthon e mixato da suo padre.[10]
Il 3 giugno 2006 la Black Mark Records rilasciò un box set in ricordo di Quorthon, dal titolo In Memory of Quorthon e contenente tre cd, 176 pagine di booklet, un DVD con il video integrale di One Rode to Asa Bay, oltre che interviste e rare immagini. Furono pubblicati anche molti tributi alla band Bathory dei quali il più famoso fu la compilation intitolata In Conspiracy with Satan: A Tribute to Bathory.
Musica
Strumentazione
Quorthon esordì nel mondo della musica suonando una chitarra Ibanez Destroyer I di colore nero, strumento che il musicista utilizzò per l'intero periodo black metal. Successivamente, grazie anche al miglioramento della situazione finanziaria, Quorthon potè permettersi l'ultilizzo di vari strumenti della Gibson Guitar Corporation, casa che divenne in breve tempo la sua fornitrice ufficiale, sia per le chitarre che per i bassi elettrici.
Per quanto concerne le percussioni, Quorthon utilizzò strumenti della Roland Digital Drums, mentre per quanto riguarda le tastiere e gli altri molteplici strumenti folkloristici da lui utilizzati non si conosce la provenienza e la marca. Si è a conoscenza comunque che utilizzò durante la sua carriera archi della Dean Markley, plettri della Jim Dunlop e amplificatori della Yamaha e della Marshall Amplification.
Stile e influenze
Analizzando le capacità tecniche e rimiche del suonato di Quorthon ci si rende facilmente conto della grande capacità di questo musicista. Per quanto riguarda le parti di chitarra, egli mostrò sempre un ottima velocità e una grande abilità nel gestire i riff cupi e potenti del suo genere musicale. Analoga situazione si presenta all'ascolto delle parti di basso e più in generale di corde presenti nei suoi brani. Anche alle tastiere, Quorthon seppe dimostrare buone capacità nel rendere corali, vive e immediate tutte le basi musciali delle sue tracce; sfruttando in modo abile e abbondante queste atmosfere nordiche all'interno dei suoi componimenti, egli riuscì a catturare l'immaginario dello spettatore, portandolo a concentrarsi in modo intenso sulle argomnetazioni delle tracce.
Il tallone d'Achille di Quorthon furono invece le parti vocali. In esse egli apparve sempre in difficoltà, specialmente in quelle presenti negli album di stile viking metal. Infatti il suo cantato in scream misto a growl utilizzato nei primi tre album dei Bathory non presentò mai grossi difetti e seppe sempre raggiungere le più svariate tonalità. Passato invece al viking, Quorthon esibì un vocale pulito sempre molto difettoso e fortemente imperfetto, ai limiti della stonatura, nelle parti di cantato più acuto. Ciononostante, i dischi dei Bathory furono sempre molto apprezzati e pure la voce di Quorthon rimase leggendaria e fonte di imitazione per molti gruppi.
Inoltre, seppur Quorthon nel 2001 abbia dichiarato:
«Non compro dischi metal e non leggo riviste metal, l’unica musica realmente pesante da cui sono influenzato sono i primi album dei Motorhead, e comunque non li ascolto da dieci anni. Quando ho cominciato a scrivere Destroyer of Worlds quest’estate l’ho fatto sotto l’influenza dei vecchi dischi dei Bathory (...)[5]»
è facile riconoscere all'interno delle composizioni di questo artista influenze musicali e stilistiche di numerosi gruppi. Tra i gruppi più "estremi", spiccano i nomi di Venom, Motörhead, Slayer, Sodom e Destruction, mentre sono ascoltabili influenze più "soft", specialmente nei due album solisti, derivanti da Black Sabbath, Sex Pistols, Kiss, The Exploited e G.B.H.. Le band che devono qualcosa ai lavori di Quorthon e dei Bathory in generale sono invece molteplici e variano tra tutti i generi del metal.
Elementi innovatori
Quorthon è unanimamente considerato dai critici come uno dei maggiori innovatori del black metal nordico; infatti, mantenendo testi che, come per gli altri gruppi black del periodo, si rifanno spesso a temi satanici, blasfemi e cruenti, musiche basate sull'uso di riff e power chord diversi da quelli comunemente usati nell'heavy metal, e una produzione spesso volutamente scarna, fortemente incentrata sulla batteria e sulla chitarra, a scapito del basso, aggiunse per la prima volta un cantato in primitivo scream, tecnica vocale basata sull'uso di timbri alti e sul rendere la voce rauca in modo da trasformarla in un violento urlo.
È anche considerato, grazie in particolare agli album Blood Fire Death e Hammerheart, il padre fondatore del viking metal, genere di diretta derivazione del black (analoghe sono infatti le atmosfere cupe e le ritmiche dure e pesanti, seppure fortemente rallentate), ma privo del cantato scream e rafforzato da atmosfere epiche, narranti le leggende della mitologia scandinava, e parti corali, e innovatore del folk metal.
Il carattere
Il pensiero
Analizzando le capacità compositive di Quorthon è facile capire quanto questo polistrumentista fosse un personaggio dalla grande intelligenza e dalle grandi doti riflessive. Grande conoscitore della storia e della mitologia vichinga ed attento osservatore del presente, Quorthon cercò di sensibilizzare i suoi ascoltatori sulle vicende legate al suo popolo. Contrariamente a quanto molti pensano, egli non prese mai seriamente in considerazione le tematiche occulte; infatti in un dichiarò:
«È vero, di sicuro che c'erano tematiche occulte nelle lyrics dei Bathory ai vecchi tempi. L'ispirazione proveniva dai films horror, fumetti horror e nessuna seria lettura tipo 'Bibbia nera' o cose del genere. La band preferita che i tre membri originari di Bathory avevano in comune, erano i Black Sabbath.(...) A quei tempi in Svezia, nel 1983, la band Europe aveva già fatto uscire il proprio primo LP, e noi pensavamo che i loro pseudonimi live in inglese fossere stupidi, ma anche noi decidemmo di adottare degli pseudonimi da palco; solo che noi volevamo nomi impronunciabili e dall'inizio ci chiamavamo coi nomi più stupidi. Io scelsi Quorthon dopo un po', prendendolo da alcuni libri su Satana. Si suppone che Quorthon - uno dei sette guerrieri di Satana - debba combattere il Nazareno (Gesù) il giorno del Giudizio, o qualcosa del genere. Tutto ciò era realmente denso di un notevole 'sense of humor'. Ma io ho incluso un pentacolo sul mio autografo, non come segno di credenza spirituale o punto di vista religioso, rappresentava solo il nome 'Quorthon'. (...) Di sicuro non prendemmo alcuna tematica satanista per essere 'trendy'. Non sapevamo assolutamente nulla circa l'intera scena underground del Black Metal a quel tempo. Non mi importa se qualcuno mi crede o meno, ma questa è la verità. Derivava tutto da fumetti horror più Black Sabbath, né più né meno. Così dopo il primo album, capendo che la gente amava questo stile di metal estremo e concetti sull'occulto, continuammo con "The Return", ancora più intriso di un 'mood' satanico. "Under The Sign…" ha ancora alcuni riferimenti occulti in esso, così come "Blood, Fire, Death". Quando oggi la gente mi chiede se sono mai stato un satanista, o abbia mai creduto in qualcosa del genere, la mia risposta è no. Non sono mai stato un satanista. Ho capito 20 anni fa che il satanismo era un prodotto del cristianesimo e che entrambe le cose erano solo stronzate.[11]»
Riguardo alla condizione dell'uomo egli disse:
«Gli uomini sono coglioni. Siamo l’unica razza che uccide per divertimento. Non farti troppi amici se vuoi rimanere vivo. Non metterti in politica, non essere religioso, non ascoltare chi ti dice cosa fare. E’ pazzesco come qualche deficiente si sia ispirato ai Bathory per bruciare chiese o uccidere omosessuali.[5]»
Il rapporto con i fans e i media
Quorthon, come già in precedenza detto, apparve per l'intera durata della sua esistenza come un uomo schivo e solitario che, nonostante il raggiunto successo, preferiva rimanere fuori dalle scene e lontano dai riflettori. Infatti, in particolare rigurado alla sua infanzia e alla sua vita privata, non fu mai resa nota nessuna notizia certa e affidabile. Inoltre furono rarissime le sue apparizioni sulle riviste di settore e persino interviste o sue dichiarazioni scarseggiano. Quorthon non apparve mai in trasmissioni televisive ne acconsentì in modo smisurato l'autorizzazione ad attuare sulla sua figura servizi fotografici; solo una cinquantina di sue foto sono pubblicamente reperibili.
Allo stesso modo, egli dedicò poco tempo ai fans. I Bathory, essendo una band composta da Quorthon come unico membro stabile, non si esibirono mai in concerto. Rarissime furono perciò le apparizioni pubbliche di Quorthon in locali o siti legati alla musica, e le poche effettuate furono poco pubblicizzate e legate al solo mondo underground. Uno dei pochi riferimenti video di questo artista è proprio legato ad un filmato girato durante un breve tour promozionale in Portogallo nei primi anni '90. In questa breve pellicola si vede un Quorthon sempre fortemente isolato e contornato da soli pochi amici, ma anche una sessione di autografi con alcuni fans in un piccolo locale. Quorthon appare anche qui molto distante dalle altre persone. Seppur si sforzi di rimanere disponibile alle richieste di foto e autografi dei suoi fans, egli appare sempre recidivo, schivo e di poche parole[12].
Questo suo comportarsi favorì il crearsi di un'ala leggendaria attorno alla sua figura e a quella del suo gruppo. Durante un intervista del 2001, gli fu chiesto se egli sentisse sulle sue spalle la responsabilità di apparire come una leggenda. Quorthon rispose:
«I nostri album negli anni ottanta erano semplicemente dei buoni album, sono diventati "leggendari" solo nei novanta, perché è in questa decade che i fans dei Bathory hanno formato le loro bands e ora c’è una grande scena fatta di gente che è stata fan dei Bathory e che ci considera una leggenda. Non è qualcosa che abbia creato io, è qualcosa che è avvenuto nel cuore della gente. Il vero problema è che la leggenda dei Bathory è più grande dei Bathory stessi ed è un demone che non si può uccidere. Io ci ho provato a distruggere la leggenda di Quorthon facendo dei dischi solisti veramente stupidi, ma non ci sono riuscito E’ molto divertente avere ragazze che ti mandano loro foto in cui appaiono nude, ma non lo è altrettanto avere dei fans che ti mandano dei gatti morti perché pensano che io me li mangi o ci faccia qualcosa di strano. La leggenda è come un mostro e spesso è difficile per la gente capire che sono solo un musicista non una specie di padreterno del black metal o un demone che sputa fuoco e mangia bambini.[5]»
Un fatto molto curioso avvenne nel 1996 quando alcune migliaia di fans inviarono e-mail all'indirizzo di Quorthon, pregandolo di accantonare il nuovo stile musicale dei Bathory in vantaggio di un nuovo ritorno a sonorità più simili a quelle della prima decade di storia del gruppo. In seguito a queste pressanti richieste, nello stesso anno fu pubblicato il disco Blood on Ice. Inoltre, proprio a causa di questi continui cambi di genere, si formò ben presto una sorta di scissione tra i fan di Quorthon; si crearono infatti da un lato un ala di sostenitori delle sonorità thrash/black metal e dall'altro una parte di fans che preferiva la pubblicazione di dischi di sound viking metal. Riguardo questa difficile situazione, Quorthon dichiarò con molta amarezza:
«Da sempre i fans di Bathory si suddividono in due schiere separate, i fans dei Bathory 'nordic/viking/epic' e i fans dei Bathory 'death/black/thrash', così che per ogni albums si possa dire: "Non importa alla fine come suoni… metà dei tuoi fans lo odierà comunque!". Non è certo una situazione simpatica nella quale trovarsi.[13]»
Discografia
Videografia
DVD
Video musicali
Note
- ^ Intervista encyclopaedia metallum
- ^ metal-archives.com
- ^ metallian.com
- ^ a b c d e ondarock.it Ondarock.it
- ^ a b c d e Intervista MetalItalia.com
- ^ roadrunnerrecords.com
- ^ findagrave.com
- ^ blackmetal.com
- ^ Copia del comunicato di ringraziamenti
- ^ MetalItalia.com - Silverwing
- ^ Intervista da Raw&Wild.com
- ^ Link ad alcuni video, da metalitalia.com
- ^ rawandwild.com
Bibliografia
- Lennart Larsson. Quorthon : på egen hand. 2004 (Svezia).
- Luca Signorelli. Heavy Metal. I moderni. 2000. Atlanti Musicali Giunti.