Microplastica
Con microplastica ci si riferisce a piccole particelle di materiale plastico generalmente più piccole del millimetro fino a livello micrometrico[1][2]. L'inquinamento da microplastiche causato da rifiuti di piccolissime dimensioni che si infiltrano nell'ambiente e negli alimenti è ritenuto una minaccia per l'ecosistema e la salute umana.[3]
Tipologie di microplastiche
[modifica | modifica wikitesto]Esistono due categorie di microplastica: la primaria è prodotta come risultato diretto dell'uso umano di queste sostanze e la secondaria come risultato di frammentazione di rifiuti plastici di più grandi porzioni[4].
Le microplastiche provengono da diverse fonti: se ne trovano in maniera massiccia in prodotti come cosmetici, prodotti per l'igiene personale e per la casa, nei materiali edili, nelle industrie e in agricoltura.[3]
Spesso nei cosmetici le microplastiche vanno a costituire fino al 90% del peso totale del prodotto, come nel caso degli esfolianti per la pelle[5][6][7][8][9]. Anche l'usura di pneumatici produce microplastiche.[10]
Una grande quantità di microplastiche è di origine casalinga, come quelle provenienti dal lavaggio di capi sintetici, che si vanno a riversare in acqua. Questo problema può essere ridotto tramite appositi filtri, lavaggi a bassa temperatura e l'uso di detersivi liquidi[11][12][13][14].
L'agricoltura è anch'essa produttrice di microplastiche. I teli che vengono usati per pacciamare si disintegrano nel suolo quando alla fine del ciclo di coltura non vengono raccolti e smaltiti adeguatamente. Lasciate sui terreni, le plastiche si possono degradare per abrasione, per agenti atmosferici e per azione di insetti o mammiferi.[3]
Diffusione nell'ambiente
[modifica | modifica wikitesto]È stato riscontrato che entrambe le categorie di microplastiche (primaria e secondaria) persistono nell'ambiente in grandi quantità, soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici[15]. Ciò perché la plastica si deforma ma non si rompe per molti anni, può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi. L'intero ciclo e movimento delle microplastiche nell'ambiente non è ancora stato studiato approfonditamente soprattutto per la difficoltà di analizzare una miscela di svariati tipi di plastica più o meno inerte.
Il 77% del sangue delle persone testate dai ricercatori dell’Università Vrije di Amsterdam nel 2022 è risultato contenere microplastiche poiché esse possono viaggiare nel corpo e depositarsi negli organi[16][17][18].
Secondo un’inchiesta avviata da Orb Media, un’organizzazione non profit di Washington, che ha condiviso con il Guardian i risultati, l’acqua che esce dai rubinetti di tutto il mondo contiene microscopiche fibre di plastica (ovvero microplastiche); il dossier, denominato “Invisibles: The Plastic Inside Us”, rappresenta il primo studio a livello globale sull’inquinamento dell’acqua potabile da parte di microplastiche.[19] Gli Stati Uniti sono stati identificati come il Paese con il tasso di contaminazione più elevato: valori che arrivano fino al 94%, con fibre trovate in acqua di rubinetto campionata anche negli edifici del United States Capitol (Campidoglio a Washington), nella sede dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA – Environmental Protection Agency) e persino nella Trump Tower a New York. A seguire Paesi come il Libano e l'India. Le nazioni europee come il Regno Unito, la Germania e la Francia registrano un tasso di contaminazione più basso, anche se la presenza è stata riscontrata nel 72% dei casi. Per quanto riguarda le concentrazioni rilevate, il numero medio di fibre in mezzo litro varia da 4,8 unità negli Stati Uniti sino a 1,9 in Europa. Si tratta di una contaminazione distribuita più o meno in modo uniforme in ogni parte del globo, indipendentemente dalla sede di approvvigionamento.[20].
Franco Borgogno, giornalista, tutor e ricercatore dell’European Research Institute,[21] dal 2015 ha raccolto dati in merito alla presenza delle microplastiche e macroplastiche nell’oceano globale. Partecipando nel 2016 alla campagna oceanografica HighNorth, controllata della Marina italiana, e condotta nel mare circostante le Isole Svalbard, nell’Artico profondo e presso il Passaggio a Nord Ovest[22], ha individuato microplastiche nell'estremo mare Artico.
Anche nell'aria sono contenute le microplastiche, secondo alcuni studi sulle cime più alte d'Italia ogni anno cadono milioni di particelle di microplastiche che, alla fine dell'inverno, quando la neve sarà sciolta, queste finiscono nei corsi d'acqua.[10]
Ripercussioni sulla fauna marina
[modifica | modifica wikitesto]Le microplastiche costituiscono una seria minaccia per i piccoli esseri viventi marini, i quali tendono a nutrirsene scambiandole per plancton[23]. Questi organismi minori vengono a loro volta inseriti nella catena alimentare e venendo ingeriti da esseri viventi più grandi e loro predatori. La catena può continuare sino a raggiungere le nostre tavole. Controllare l’immissione di tali plastiche nell’ambiente significa quindi salvaguardare la fauna marina. Molti animali marini come gabbiani o foche hanno ingerito microplastiche, avendo ripercussioni sulla salute[24][25][26][27].
Catena alimentare umana
[modifica | modifica wikitesto]Recenti studi hanno dimostrato che l'inquinamento da parte delle microplastiche ha raggiunto la catena alimentare interessando non solo la fauna marina ma anche alimenti come il sale marino, la birra ed il miele. Nonostante non siano stati condotti studi specifici, c’è anche la possibilità che i frammenti arrivino sulle nostre tavole attraverso la carne; infatti, pollame e suini vengono nutriti anche con farine ricavate da piccoli pesci che possono essere contaminati.[28]
Da un'analisi di Dalberg risulterebbe che una persona possa ingerirne in media circa 5 grammi in una settimana.[3][29][30] Questa analisi è basata su un report[31] del 2019 (commissionato dal WWF)[30] scritto da due ricercatori dell'Università di Newcastle e contenente una stima preliminare che, in un articolo su rivista pubblicato due anni più tardi, gli autori hanno ridimensionato a 0,7 grammi a settimana, con un intervallo di incertezza che va dagli 0,1 ai 5 grammi a settimana.[32] A sua volta, questo studio è stato smentito da vari altri lavori, che riducono la stima delle microplastiche ingerite all'ordine dei microgrammi (ovvero un milione di volte inferiore).[33][34]
Nel 2016 l'Istituto tedesco per la valutazione del rischio alimentare (BfR) ha invitato l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a indagare per capire quali siano gli effetti della microplastica sulla salute umana, in quanto pur verificandosi un transito delle microplastiche solo nel tratto intestinale dei pesci, nei bivalvi il tratto intestinale viene consumato e costituiscono in questo caso una fonte d'esposizione alle microplastiche.[28][35] al 2022 non esistono ancora dati a sufficienza per determinare un rischio o meno[36]
Nel 2020 l'Ospedale Fatebenefratelli di Roma e il Politecnico delle Marche hanno rinvenuto 12 frammenti di microplastiche all'interno dell'organismo umano di 6 donne sane, in particolare nella placenta di feti in gestazione e nella circolazione sanguigna, in particolare sono state rinvenute in 4 placente (5 nel lato fetale, 4 nel lato materno e 3 nelle membrane corioamniotiche).[37][38][39] nel 2022 Hull York Medical School, University of Hull (Hull HU6 7RX) United Kingdom ha rinvenuto ulteriori tracce di microplastica all'interno dei tessuti polmonari.[40][41]
Con l'avanzare delle tecnologie risulta sempre più facile rilevare le microplastiche, il che porta a correggere le stime sulle particelle ingerite, in particolare lo studio basato sul "Raman scattering microscopy" della Columbia University con lo studio guidato da Naixin Qian della Columbia graduate student in chemistry e del coautore Wei Min della Columbia biophysicist ha evidenziato come le precedenti stime di microplastiche nelle bottiglie d'acqua in plastica sottostimavano da 10 a 100 volte[42][43]
Legislazione
[modifica | modifica wikitesto]Disegno di legge: Divieto del commercio di prodotti cosmetici contenenti microplastiche.[44]
Soluzioni in via di sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate 2022 i ricercatori della Sichuan University in Cina hanno progettato un pesce robotico in grado di assorbire microplastiche attraverso il proprio corpo[45][46][47][48][49][50].
Sempre nel 2022 i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology di Boston hanno sviluppato un sistema biodegradabile basato sulla seta per sostituire la microplastica aggiunta a prodotti agricoli, vernici e cosmetici[51][52][53][54].
Effetti sulla salute
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2019 l'OMS chiede maggiori ricerche sulle microplastiche in relazione alla salute umana a seguito dei risultati di un'analisi delle ricerche relative alle microplastiche nell'acqua potabile[55]
Nel 2024 è stato pubblicato il primo studio che dimostra il legame (non di causa-effetto) fra micro plastiche e malattie nell'uomo. La presenza di micro plastiche nelle placche dei vasi sanguigni determina uno stato infiammatorio che le rende più friabili e facile ad entrare nel torrente sanguigno, bloccando i vasi di diametro inferiore e causando infarti miocardici e ichtus cerebrale.[56]
Galleria d'immagini
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Microplastiche nei sedimenti di quattro fiumi in Germania.
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Campioni di microplastica.
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Sacchetto di plastica verde adiacente ad un sentiero escursionistico fotodegradato in circa 2.000 pezzi da 1 a 25 mm dopo tre mesi di esposizione all'aperto.
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a) Campo da calcio in erba artificiale con gomma a terra (GTR) utilizzata per l'ammortizzazione. b) Microplastiche dello stesso campo, lavate via dalla pioggia, che si trovano in natura vicino a un ruscello.
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Le tradizionali tazze da caffè di carta rilasciano molte nanoplastiche nell'acqua.
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I pellet di materie plastiche (nurdles) sono classificati come microplastiche di origine primaria[57].
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Un cartello che incoraggia il pubblico a raccogliere i nurdles (pellet di materie plastiche di dimensioni inferiori a 5 mm utilizzati nell'industria della plastica[58]) per ridurne l'impatto negativo sull'ambiente costiero.
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Tossicità microplastica in Daphnia magna per microplastiche di polivinilcloruro (PVC), poliuretano (PUR) e acido polilattico (PLA).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Browne, Mark A, Ingested microscopic plastic translocates to the circulatory system of the mussel, Mytilus edulis (L.), in Environmental Science & Technology, vol. 42, n. 13, 2008, pp. 5026–5031, DOI:10.1021/es800249a.
- ^ Microplastica, il killer silenzioso dei pesci (Enrico Tarsia), in repubblica.it, 18 giugno 2016. URL consultato il 18 giugno 2016.
- ^ a b c d Eleonora Polo, L'isola che non c'è. La plastica negli oceani fra mito e realtà, edizioni Dedalo, p. 88. URL consultato il 10 maggio 2021.
- ^ microplastiche nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 12 dicembre 2020.
- ^ Microplastiche nei cosmetici, attenti all'etichetta, su la Repubblica, 19 novembre 2019. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Microplastiche in dentifrici ed esfolianti: un grave problema ambientale., su VEGANOK, 8 marzo 2018. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Francesca Biagioli, Microplastiche: si trovano in 9 cosmetici su 10, queste sono le marche note e utilizzate da tutti analizzate, su greenMe, 8 aprile 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Evelyn Baleani, Microplastiche nei cosmetici, su Non Sprecare, 25 luglio 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Arianna Bellasi, Microplastiche nei cosmetici, su BioPills, 20 maggio 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ a b Riccardo Liguori, Inquinamento ad alta quota. Sulle montagne più imponenti d’Italia nevicano 25 chili di plastica l’anno, su linkiesta.it. URL consultato il 20 gennaio 2021}.
- ^ Microplastiche: cosa sono e come ridurle già in lavatrice, su www.bosch-home.com. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Microplastiche in lavatrice: perché usare i filtri, su Ecocentrica, 2 febbraio 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Electrolux lancia un filtro per lavatrici che cattura il 90% delle microplastiche degli indumenti, su DDay.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ La lavatrice? Meglio col filtro. Anti-microplastiche, su la Repubblica, 23 settembre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Copia archiviata, su ismar.cnr.it. URL consultato il 16 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2022).
- ^ Paolo Moretti, Da Grundig la prima lavatrice che cattura le microplastiche | il Salvagente, su ilsalvagente.it, 28 marzo 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Ettore Cera, Microplastiche trovate per la prima volta nel sangue umano | il Salvagente, su ilsalvagente.it, 25 marzo 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ (EN) Microplastics found in human bloodstream, su Vrije Universiteit Amsterdam. URL consultato il 22 ottobre 2022.
- ^ Invisible plastics, su orbmedia.org (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2017).
- ^ Microplastiche nell’acqua del rubinetto, studio di Orb Media sulla contaminazione globale,risvolti per la salute sconosciuti e nessuna soluzione - Foltran Luca, Il Fatto Alimentare, su ilfattoalimentare.it.
- ^ Consiglio europeo della ricerca, su erc.europa.eu. URL consultato il 20 gennaio 2021.
- ^ Passaggio a Nord Ovest, su osservatorioartico.it. URL consultato il 20 gennaio 2021.
- ^ https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0025326X11003055
- ^ Cetrioli di mare e microplastiche, su Focus.it. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ @NatGeoItaly, La “tragica convivenza” di plastica e plancton: un’insidiosa e crescente minaccia per l’oceano, su National Geographic, 9 settembre 2020. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ Francesca Mancuso, Inquinamento degli oceani: microplastiche anche nelle feci del plancton, su greenMe, 3 marzo 2016. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ Microplastiche negli oceani: dal plancton alla nostra tavola, su Trekking.it, 19 marzo 2020. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ a b Micro-plastiche: contaminati pesci, birra, miele e sale da cucina, su ilfattoalimentare.it. URL consultato il 15 settembre 2017.
- ^ (EN) No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion From Nature To People (PDF), su awsassets.panda.org, WWF, giugno 2019. URL consultato il 28 settembre 2023 (archiviato il 1º agosto 2020).
- ^ a b (EN) Plastic ingestion by people could be equating to a credit card a week, su wwf.eu, WWF, 13 giugno 2019. URL consultato il 28 settembre 2023 (archiviato il 28 settembre 2023).
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- ^ Microplastiche e nanoplastiche negli alimenti: una questione emergente
- ^ Microplastiche
- ^ Plasticenta: First evidence of microplastics in human placenta
- ^ Trovate per la prima volta microplastiche nella placenta umana
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- ^ Detection of microplastics in human lung tissue using μFTIR spectroscopy
- ^ Le microplastiche nei nostri polmoni, su Il Post, 14 aprile 2022. URL consultato il 18 maggio 2022.
- ^ Bottled Water Can Contain Hundreds of Thousands of Nanoplastics
- ^ L’acqua in bottiglia contiene molte più microplastiche di quante pensiate
- ^ Divieto del commercio di prodotti cosmetici contenenti microplastiche (PDF), su senato.it.
- ^ Gli scienziati sviluppano minuscoli pesci robotici in grado di assorbire le microplastiche mentre nuotano, su greenMe, 23 giugno 2022. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ (EN) Yuyan Wang, Gehong Su e Jin Li, Robust, Healable, Self-Locomotive Integrated Robots Enabled by Noncovalent Assembled Gradient Nanostructure, in Nano Letters, 22 giugno 2022, pp. acs.nanolett.2c01375, DOI:10.1021/acs.nanolett.2c01375. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ (EN) Scientists unveil bionic robo-fish to remove microplastics from seas, su the Guardian, 22 giugno 2022. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ (EN) Scientists Develop Robotic Fish That Consumes Microplastics, su EcoWatch, 22 giugno 2022. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ (EN) Robot fish could solve the ocean's microplastic pollution problem, su BBC Science Focus Magazine. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Pronti pesciolini-robot mangiaplastica, ripuliscono l’acqua - VIDEO - Scienza & Tecnica, su ANSA.it, 23 giugno 2022. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Basta microplastiche nelle capsule di farmaci e integratori: la soluzione è un nuovo materiale a base di seta, su Ohga!. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ (EN) Silk offers an alternative to some microplastics, su MIT News | Massachusetts Institute of Technology. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ (IT) Polimerica.it, Dalla seta alternativa alle microplastiche aggiunte, su Polimerica.it. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ (EN) Study: Biodegradable Silk Offers Microplastic Alternative : PaintSquare News, su www.paintsquare.com. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ WHO calls for more research into microplastics and a crackdown on plastic pollution
- ^ Microplastiche nelle placche delle arterie: più che raddoppiato il rischio di infarto e ictus, lo studio italiano, su Corriere della Sera, 6 marzo 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
- ^ IMCO/FAO/UNESCO/WMO/WHO/IAEA/UN/UNEP Joint Group of Experts on the Scientific Aspects of Marine Pollution (GESAMP): Reports and Studies No. 15. The Review of the Health of the Oceans. — 108 pp. Paris: Unesco 1982, in Internationale Revue der gesamten Hydrobiologie und Hydrographie, vol. 69, n. 2, 1984, pp. 214–214, DOI:10.1002/iroh.19840690208. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ (EN) The Problem, su Nurdles. URL consultato il 23 giugno 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Biomagnificazione
- Inquinamento causato dalla plastica
- Inquinamento idrico
- Microsfere di plastica
- Nanoplastica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su microplastica
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) NOAA Marine Debris Program
- (EN) Algalita Marine Research Foundation
- (EN) The Great Pacific Garbage Patch su YouTube
- (EN) Capt. Charles Moore on the seas of plastic Archiviato il 3 novembre 2011 in Internet Archive. – video su TED.com
- (EN) International Pellet Watch
- (EN) Amy Lusher, Peter Hollman e Jeremy Mendoza-Hill, Microplastics in fisheries and aquaculture: status of knowledge on their occurrence and implications for aquatic organisms and food safety (PDF), FAO Fisheries and Aquaculture Technical Paper Nr. 615, Roma, Food and Agriculture Organization (FAO), 2017, ISSN 2070-7010 .
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