Volo Aeroflot 1661

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Volo Aeroflot 1661
Un Antonov An-24 simile all'aereo dell'incidente.
Data1 aprile 1970
TipoCollisione con un pallone meteorologico.
Luogo20 km a sud est di Toguchin
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Coordinate55°14′00″N 84°25′00″E / 55.233333°N 84.416667°E55.233333; 84.416667
Tipo di aeromobileAntonov An-24B
OperatoreAeroflot
Numero di registrazioneCCCP-47751
PartenzaAeroporto di Novosibirsk-Tolmačëvo, Ob'
Scalo intermedioAeroporto di Krasnojarsk-Emel'janovo, Krasnojarsk
DestinazioneAeroporto di Bratsk, Bratsk
Occupanti45
Passeggeri40
Equipaggio5
Vittime45
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Unione Sovietica
Volo Aeroflot 1661
voci di incidenti aerei presenti su Wikipedia

Il volo Aeroflot 1661 era un volo passeggeri operato da un Antonov An-24 che si schiantò durante la sua salita iniziale, 25 minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Tolmachevo, il 1 aprile 1970. Morirono tutte le 45 persone a bordo. Un'indagine rivelò che l'Antonov si era scontrato con una radiosonda, che provocò la perdita di controllo del velivolo.

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

L'Antonov An-24 coinvolto aveva il numero di serie 79901204 ed era registrato come CCCP-47751 sotto Aeroflot. Era stato costruito nel 1967 e aveva accumulato 3.975 ore di volo con 3.832 cicli di decollo e atterraggio al momento dell'incidente.[1][2][3]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Il volo 1661 era un volo regionale partito da Novosibirsk e diretto a Bratsk, in Russia, con scalo intermedio a Krasnoyarsk. Alle 03:42 ora locale l'An-24 partì dall'aeroporto di Tolmachevo dalla pista 25 con una direzione di 251°. Poco dopo il decollo l'aereo svoltò a sinistra e alle 03:53 contattò il controllo del traffico aereo (ATC) segnalando la sua altitudine a 4.200 metri. I piloti ricevettero quindi l'autorizzazione per continuare a salire fino a 6.000 metri. Alle 04:10 l'ATC tentò di contattare il volo 1661, ma non ottenne risposta. I resti dell'aereo furono rinvenuti in un campo a circa 142 km dall'aeroporto di Tolmachevo; non furono trovati superstiti.

L'indagine[modifica | modifica wikitesto]

Gli investigatori che esaminarono il luogo dell'incidente scoprirono danni insoliti alla struttura del radome e del muso dell'aereo, e notarono che mancava una parte sostanziale del parabrezza. Tra i detriti vennero rinvenuti anche componenti di due radiosonde, del tipo allora utilizzato dal Servizio federale di idrometeorologia e monitoraggio ambientale della Russia per il monitoraggio delle condizioni meteorologiche. Gli investigatori trovarono pure elementi del muso dell'aereo a 6 km dal sito principale dell'incidente; questi componenti mostravano prove della collisione con un oggetto solido. I funzionari intuirono che l'incidente era stato causato da una collisione in volo con un oggetto estraneo, identificato come un pallone sonda meteorologico.[1]

Gli investigatori conclusero che il muso dell'aereo aveva sbattuto contro una radiosonda, a una distanza di 131 km da Tolmachevo, mentre saliva a quota 5.400 metri. La collisione distrusse il radar meteorologico dell'aereo e danneggiò la cabina di pilotaggio. Privo di controllo, l'Antonov iniziò a scendere rapidamente. A un'altitudine di 2.000 metri e una velocità di 700 km/h, l'ala e lo stabilizzatore orizzontale si staccarono dall'aereo a causa delle forze aerodinamiche che raggiunsero valori oltre i limiti di progettazione dell'aereo. Il resto del velivolo precipitò per 2,5 km prima di colpire il suolo a 300 km/h e una velocità verticale di 60 m/sec. In totale il volo durò 25 minuti e 25 secondi.[1][2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (RU) An-24B catastrophe of the West-Siberian UGA in the Toguchin area, su airdisaster.ru. URL consultato il 21 luglio 2018.
  2. ^ a b Accident description Wednesday 1 April 1970, su aviation-safety.net. URL consultato il 21 luglio 2018.
  3. ^ a b Accident Details April 1, 1970, su planecrashinfo.com. URL consultato il 21 luglio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]