Villarios

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Villarios
frazione
Villarios – Veduta
Villarios – Veduta
Il paese nuovo visto da Porto Botte
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Comune Giba
Territorio
Coordinate39°03′08″N 8°35′44″E / 39.052222°N 8.595556°E39.052222; 8.595556 (Villarios)
Altitudine56 m s.l.m.
Abitanti476[1] (2001)
Altre informazioni
Cod. postale09010
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111028
Cod. catastaleE022
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantivillariesi
Patronosan Giuseppe e santa Marta
Giorno festivo19 marzo e 29 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villarios
Villarios

Villarios è una frazione di 476 abitanti del comune di Giba (in provincia del Sud Sardegna), da cui è distante km ad ovest.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La piccola chiesa di Santa Marta (XI secolo) segna il sito dell'antico abitato di Villarios.

Il paese antico[modifica | modifica wikitesto]

Già bidda (paese) del Giudicato di Cagliari, sede di marchesato in epoca spagnola, e sede di municipio del Regno d'Italia, del paese antico è rimasto ben poco dopo che per motivi di sicurezza, eseguito il trasloco degli abitanti nel nuovo borgo, si dovette procedere alla demolizione dell'abitato oramai gravemente compromesso dalle infiltrazioni d'acqua.

Tra i pochissimi edifici superstiti certamente i più importanti sono la medievale chiesa di Santa Marta (XI secolo) e la diruta torre di avvistamento antibarbaresca costruita nel periodo della dominazione spagnola della Sardegna.

L'antico abitato di Villarios, sorto nelle vicinanze di un insediamento nuragico, si sviluppava nell'area compresa tra questi due monumenti; ancora oggi (anno 2014) nelle vicinanze della torre d'avvistamento sono presenti esempi interessanti di forno sardo tradizionale e di casa a corte con la caratteristica lolla (porticato coperto).

Il paese nuovo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di San Giuseppe

L'odierno abitato di Villarios sorge a 56 m s.l.m. su una collina da cui si domina il golfo di Palmas.

È uno dei villaggi pianificati costruiti nel Basso Sulcis alla fine degli anni cinquanta per riparare ai danni provocati dalla messa in esercizio del bacino artificiale creato con la diga di Monte Pranu, le cui infiltrazioni d'acqua avevano definitivamente compromesso gli edifici e le abitazioni del paese antico di Villarios come pure quelli di Palmas e di Tratalias situati a valle dell'invaso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Santa Marta (XI secolo)

La chiesa di Santa Marta (facente parte della diocesi sulcitana) è attestata sin dall'anno 1066 quando con altre chiese sulcitane fu oggetto di donazione all'abbazia di Montecassino da parte del giudice cagliaritano Orzocco Torchitorio I intenzionato ad introdurre anche nel Giudicato di Cagliari le nuove tecniche agricole già in uso nella penisola italiana.

Ormai divenuto luogo di culto campestre questo semplice edificio, costituito dalla sola aula di preghiera costruita con rozzi conci di pietra, priva di abside e con tetto a doppio spiovente, è comunque ascrivibile allo stile romanico.

Sulla facciata pressoché quadrata, sormontata da un grazioso campanile a vela, spiccano un monogramma grafito che si ritiene indichi la proprietà benedettina della chiesa, e due coppie di protomi umane scolpite nei capitelli che sostengono l'architrave del portone d'ingresso.

La torre di avvistamento antibarbaresca risale al XVI secolo e fu costruita, insolitamente distante dalla costa, per sorvegliare i facili approdi del Golfo di Palmas nell'ambito del più ampio sistema difensivo costiero della Sardegna spagnola che periodicamente era soggetta agli assalti ed alle razzie della corsareria magrebina.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizione e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le feste[modifica | modifica wikitesto]

Nella frazione di Villarios si festeggiano:

  • il 19 marzo san Giuseppe patrono, nel borgo nuovo presso la moderna chiesa parrocchiale a lui dedicata;
  • il 29 luglio santa Marta, presso l'antica chiesa campestre.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Una carciofaia. La produzione di carciofi è tra quelle caratteristiche del borgo e dei suoi dintorni

Le attività economiche sono legate all'agricoltura, alla pastorizia, all'artigianato (con usi, consuetudini e tipologie tipiche di queste tradizionali attività) e alle nuove iniziative turistiche e ricettive. Tra le colture agricole spiccano la vite (con i bei vigneti che disegnano i fianchi dell'altura del nuovo borgo) ed il carciofo le cui produzioni caratterizzano la piana prospiciente il mare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ XIV Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Dato ISTAT al 2001
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]