Villa romana di Giannutri

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Villa romana di Giannutri
Villa romana a Cala Maestra
CiviltàRomani
UtilizzoVilla
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneIsola del Giglio
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 42°15′25.86″N 11°05′48.83″E / 42.257184°N 11.096898°E42.257184; 11.096898

La Villa romana di Giannutri è un sito archeologico localizzato sull'isola di Giannutri, comune dell'isola del Giglio, in località Cala Maetro.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Accesso alla villa

In prossimità di Cala Maestra si trovano i resti di villa romana, la cui costruzione e datata tra la fine del I secolo d.C. e l'inizio del II secolo d.C., edificata dai Domizi Enobarbi, antica famiglia senatoria di importanti commercianti della quale faceva parte Gneo Domizio, marito di Agrippina, madre dell'imperatore Nerone.

La villa costruita sulla sommità del Monte Mario (78 mslm), che si estendeva su di un'area di circa cinque ettari,[1] fu abbandonata nel III secolo, per motivi non noti.[2]

Del complesso della villa , che disponeva di uno scalo marittimo,[3] sono stati individuati diversi ambienti, come le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, ambienti termali, ambienti della zona residenziale, e di quella dedicata a servizi.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi scavi si devono a Gualtiero Adami, che visse sull'isola, dal 1882 fino al 1922, anno della sua morte,[2] ma l'identificazione dei resti con la villa romana risalgono al 1900 e si devono all'archeologo Giuseppe Pellegrini.[5]

Tra il 1925 e il 1930 la signora Bice Vaccarino Foresto, un'archeologa dilettante, condusse scavi nell'area della villa,[6] in accordo e seguendo le indicazioni dell'allora Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria. [7]

Tra il 1991 e il 2002 fu restaurato il mosaico del Labirinto, poi esposto al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.[6]

La villa che fino ad allora era di proprietà del conte Gualtiero Adami (noto come Il Garibaldino), nel 2004 fu messa all'asta e quindi messa in sicurezza dalla Regione Toscana dal ministero dell'Ambiente, che esercitarono il diritto di prelazione.[8]

Nel 2022, dopo lunghi anni di restauri condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Arezzo, Siena e Grosseto , susseguitisi ad anni di abbandono e degrado, e che hanno comportato anche l'abbattimento di costruzioni moderne, sono tornate visitabili tre stanze della villa.[6][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Villa romana di Giannutri, su visittuscany.com. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  2. ^ a b VILLA DOMIZIA (Giannutri), su romanoimpero.com. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  3. ^ Visitare la Villa Romana di Giannutri, su parcoarcipelago.info. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  4. ^ La Villa romana di Giannutri, su museiarcipelago.it. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  5. ^ Città e monumenti nell'Italia antica. Lorenzo Quilici, Stefania Quilici Gigli. L'Erma di Bretschneider. 1999. pg. 120
  6. ^ a b c Giannutri: novità in Villa (romana), su archeologiaviva.it. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  7. ^ “La villa di Giannutri e il sogno di Bice Vaccarino Foresto: nuovi dati”, su polomusealetoscana.beniculturali.it. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  8. ^ Isola di Giannutri, escursioni e trekking, su ufficioguide.it. URL consultato il 16 gennaio 2022.
  9. ^ Restaurati i mosaici della Villa romana di Giannutri, su ansa.it. URL consultato il 16 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Isola di Giannutri. Antica villa dei romani dei primi secoli dell'Impero. Giuseppe Pellegrini. NS 1900. Pg 609-623.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]