Via Roma (Genova)

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Via Roma
Via Roma nel 2013
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàGenova
Codice postaleI-16121
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Intitolazioneda Roma, capitale d'Italia
Collegamenti
Intersezionipiazza Corvetto e piazza De Ferrari
Luoghi d'interessePalazzo Doria-Spinola
Mappa
Mappa di localizzazione: Centro storico di Genova
Via Roma
Via Roma
Coordinate: 44°24′32″N 8°56′09″E / 44.408889°N 8.935833°E44.408889; 8.935833

Via Roma è una delle principali strade della città di Genova, su cui si affacciano importanti palazzi ottocenteschi e il cinquecentesco Palazzo Doria-Spinola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La via, realizzata tra il 1866 e il 1877 insieme alla parallela Galleria Mazzini[1], fungeva da connessione tra via Assarotti e la parte finale di via Carlo Felice (a partire dal dopoguerra via 25 Aprile), edificate alcuni decenni prima, creando un collegamento diretto tra il quartiere di Castelletto e il centro.

Nell'ambito dei lavori di realizzazione della via, della galleria e degli edifici adiacenti, si sbancarono parte della collina di Piccapietra e parte della spianata dell'Acquasola[2]. Partendo alle spalle del Teatro Carlo Felice (la cui costruzione era terminata nel 1828) a salire, si demolirono la chiesa e il convento di San Sebastiano, il conservatorio di San Giuseppe e l'oratorio di San Giacomo delle Fucine[1]. In salita di Santa Caterina, che collega la parte superiore di via Roma con Piazza delle Fontane Marose, venne demolito un ponte a sifone dell'acquedotto medioevale[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La strada, a senso unico, è dotata di due corsie ascendenti, una delle quali dedicata ai soli mezzi pubblici. È sede dei più noti storici negozi di abbigliamento della città, nonché delle griffe internazionali.

Sulla via si affaccia il cinquecentesco Palazzo Doria-Spinola, sede della Provincia e della Prefettura, che fu mutilato dello spigolo destro per far spazio alla costruzione dell'arteria viaria.

In occasione del G8 di Genova è stata soggetta a una significativa riqualificazione.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Riccardo Navone, Viaggio nei caruggi. Edicole votive, pietre e portali, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2007 ISBN 978-88-7563-334-9, p. 130
  2. ^ Carla Manganelli, Il Parco dell'Acquasola (PDF), in Angiolo Del Lucchese e Piera Melli (a cura di), Archeologia Metropolitana - piazza Brignole e Acquasola, Genova, De Ferrari Editore, 2010, pp. 40-42 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2023).
  3. ^ Riccardo Navone, Viaggio nei caruggi. Edicole votive, pietre e portali, Genova, Fratelli Frilli Editori, 2007, p. 317, ISBN 9788875633349.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Informazioni su zenazone.it, su ww1.zenazone.it. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).