Vestiaria (Alcobaça)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Vestiaria
freguesia
Vestiaria – Stemma
Localizzazione
StatoBandiera del Portogallo Portogallo
RegioneCentro
DistrettoLeiria
ComuneAlcobaça
Territorio
Coordinate39°33′15″N 8°59′48″W / 39.554167°N 8.996667°W39.554167; -8.996667 (Vestiaria)
Superficie6,5 km²
Abitanti1 800 (2011)
Densità276,92 ab./km²
Altre informazioni
Lingueportoghese
Fuso orarioUTC+0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Portogallo
Vestiaria
Vestiaria
Sito istituzionale

Vestiaria è una ex freguesia (parrocchia civile in Portogallo) della municipalità d'Alcobaça, nel distretto di Leiria, regione Centro. Ad essa appartengono cinque ulteriori frazioni. Essa risale alla fondazione dell'abbazia di Alcobaça con il nome di Vila de São Bernardo, all'inizio del XVI secolo.

Geografia ed etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Faro fenicio (immaginario)

Il comune si trova su un'altura fino a 170 m a nordovest al di sopra del Monastero di Alcobaça, 1 km da Alcobaça. Dal suo lato di nordovest il suo territorio comunale digrada ripido fino alla piana, ove fin nel medioevo si trovava la Laguna di Pederneira, ove sfociava presso Fervença il fiume Alcoa. Si ritiene che su questa altura si trovasse un antico faro, che sarebbe stato eretto ancora dai fenici di Cós fin dall'VIII secolo a.C.

Vestea deve perciò essere l'originale nome fenicio (in esso si sentono le radici di Estia e di Vesta, le antiche divinità del fuoco sacro)[1] e significare "faro".[2] In un'immagine su un grande Azulejo nel centro della località è un faro sulla laguna. Secondo altri significati il nome Vestiaria (vestes, termine portoghese per il vestiario) proviene dalle sartorie, che lavoravano per la vestizione dei monaci dell'abbazia.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Vestiaria fu parte del diretto insediamento di Alcobaça con – accanto a quelle dei probabili fenici – tracce romane, visigote e moresche. La cittadina stessa venne fondata nel 1506, quando il re del Portogallo Manuele I l'assegnò quale proprietà diretta all'abbazia. Ciò avvenne come compensazione per la perdita dei diritti che l'abbazia aveva subito per la riforma territoriale di Manuel con la secolarizzazione della zona di Alcobaça. A seguito di tale riforma, le 13 città dell'abbazia ottennero una limitata autonomia amministrativa ed una limitata competenza giudiziaria, pur rimanendo però soggetti ai tributi governativi.

L'abbazia fondò sull'altura sopra il convento quell'insediamento che da Bernardo di Chiaravalle chiamò Vila S. Bernardo, che però molto presto prese il nome di Vestiaria. L'abate di Alcobaça aveva giustificato, con un'istanza presso il re, la necessità di un luogo per la sistemazione dei delinquenti, ma ciò non si verificò mai.[4]

Monumenti dell'Abbazia[modifica | modifica wikitesto]

Portale manuelino.

Con la fondazione i monaci ottennero l'attuale parrocchia di Vestiaria, che è dedicata a Nossa Senhora d'Ajuda (Maria Ausiliatrice). Nel corso degli anni la chiesa venne più volte ristrutturata, ma ne è ancora rimasta la facciata con il portale in stile manuelino.[5]

Il portale venne coronato dall'arme dell'abate di Alcobaça e dallo stemma regale nonché dalla sfera armillare, che si trova oggi nello stemma nazionale portoghese. L'attuale Capela de Santo António risale ad una precedente chiesa conventuale, che venne ricostruita nella forma attuale nel 1798.

Alla più antica casa poderale dell'abbazia (granjas) appartiene la Quinta do Cidral, i cui terreni si estendono giù, verso Alcobaça. Secondo una leggenda, questo fabbricato era collegato all'abbazia da un camminamento sotterraneo.[6]

Termas da Piedade[modifica | modifica wikitesto]

Bagno e Cappella della Pietà

A nordovest di Vestiaria, ai piedi dell'altura sul margine della riva del fiume Alcoa e nella zona rivierasca dell'antica laguna di Pederneira, vi sono la Termas da Piedade, spesso erroneamente inquadrate nel territorio della vicina Maiorga. Le fonti termali dovevano già essere sfruttate dai romani, ma vissero la loro fioritura solo dal XVI secolo. Allora il futuro re del Portogallo, cardinale Enrico d'Aviz, che dal 1540 era anche abate di Alcobaça, fondò colà un convento supplementare, che era anche una piccola chiesa, la Capela Senhora da Piedade. I monaci eressero nei pressi il primo impianto termale, che inizialmente gestirono loro stessi. In tempi moderni venne costruito un Hotel con lo stesso nome, che ancor oggi gestisce le terme, benché nel 1997 la fonte originaria sia stata chiusa a causa della contaminazione delle sue acque.[6][7]

Attuali attività[modifica | modifica wikitesto]

Oggi la popolazione vive prevalentemente di agricoltura, soprattutto di frutticoltura ed è impegnata nelle attività regionali. Una certa notorietà è stata raggiunta dalla Sociedade Filarmónica Vestiariense (Società Filarmonica di Vestiaria), un'orchestra fondata nel 1906 da padre José Cacella, e che ha vinto a tutt'oggi numerosi premi nazionali ed internazionali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hestia ((GRC) Εστία) ha nel greco antico anche il significato di gregge; il culto della dea Hestia si trovava già presso gli abitanti originari della Grecia e delle culture ad essi vicine (vedi: (DE) Reinhold Merkelbach: Hestia und Erigone, Vorträge und Aufsätze, Stuttgart und Leipzig, 1996, ISBN 3519074389. Seite 53; Imperium Romanum.com-Vesta
  2. ^ (PT) Sito di Câmara Municipial de Alcobaça Archiviato il 14 marzo 2012 in Internet Archive.
  3. ^ (PT) Sito di Vestiaria Archiviato il 29 maggio 2010 in Internet Archive.
  4. ^ IPPAR, Ufficio portoghese dei Monumenti[collegamento interrotto]; (PT) Maria Zulmira Albuquerque Furtado Marques: Monumentos do antigos coutos des Alcobaça, in: Roteiro Cultural da Região de Alcobaça, Alcobaça 2001, ISBN 972-98064-3-8, p. 114
  5. ^ (PT) IPPAR, Ufficio portoghese dei Monumenti[collegamento interrotto]
  6. ^ a b (PT) Sito ufficiale di Vestiaria Archiviato il 29 maggio 2010 in Internet Archive.
  7. ^ (PT) Sito dell'Associazione delle Terme

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (PT) Maria Zulmira Albuquerque Furtado Marques: Monumentos do antigos coutos des Alcobaça, in: Roteiro Cultural da Região de Alcobaça, Alcobaça 2001, ISBN 972-98064-3-8, pp. 111–135

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Portogallo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Portogallo