Valentin Mankin

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Valentin Mankin
Valentin Mankin al timone della Star
Nazionalità Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica (fino al 1991)
Bandiera dell'Ucraina Ucraina (dal 1992)
Altezza 179 cm
Vela
Specialità Finn, Tempest, Star,
Palmarès
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 3 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Valentin Grigorevič Mankin (in russo Валентин Григорьевич Манкин?; Kiev, 19 agosto 1938Viareggio, 1º giugno 2014) è stato un velista sovietico, dal 1992 ucraino, tre volte campione olimpico per l'Unione Sovietica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mankin, di origini ebree,[1] si allenava al VSS Vodnik.

Ottenne i suoi primi trionfi olimpici alle Giochi olimpici 1968 a Città del Messico, quando dominò gli altri 35 avversari nella classe Finn, finendo primo o secondo nelle cinque di sette regate, vincendo così la medaglia d'oro.

Nei Giochi olimpici estivi del 1972 a Monaco, Mankin cambiò classe e fece squadra con Vitaly Dyrfyra per vincere l'oro nella classe Tempest.

Ai Giochi olimpici 1976 a Montréal, vinse la medaglia d'argento con il nuovo partner, Vladyslav Akimenko.

Partecipò con la classe Star alle olimpiadi di Mosca nel 1980, all'età di 41 anni insieme a Aleksandr Muzychenko. La classifica si delineò solo nella regata finale, dove Mankin riuscì a vincere nuovamente la medaglia d'oro.

Alla fine degli anni ottanta si trasferì in Italia, a Livorno, dove venne nominato direttore e allenatore della Federazione Italiana Vela, allenando una delle migliori generazioni di velisti italiani. A Livorno fondò anche il centro di allenamento olimpico dedicato a Beppe Croce (Velista olimpico e Presidente della FIV).

Muore a Viareggio il 1º giugno 2014.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ YIVO | Sport: Jews in Sport in the USSR, su yivoencyclopedia.org. URL consultato il 1º giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (RU) V. V. Kukushkin, Valentyn Mankin, Heroes of the Olympic Games, Moscow, Fizkultura i sport, 1978 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54940484 · GND (DE118577093 · WorldCat Identities (ENviaf-54940484