Utente:Teocolo/sandbox

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Jean-Yves Leloup

Jean-Yves Leloup (Angers, 24 Gennaio 1950) è un filosofo, teologo e scrittore francese.

Autore di oltre cinquanta opere, tra cui un'autobiografia, "L'Absurde et la grâce" pubblicata in Francia nel 1991, non tradotta in italiano. È stato monaco domenicano. È attualmente prete ortodosso. Attraverso i suoi libri e i suoi seminari, offre approfondimenti dei testi sacri e un approccio alla spiritualità e una riflessione sull'essere particolarmente originali e moderni. Ha fatto dello studio delle origini del cristianesimo e dei temi dell'ecumenismo, del dialogo inter-religioso, della pace, gli assi portanti della sua azione, grazie anche alla sua formazione pluri disciplinare e all'originale complementarietà che ha saputo creare tra queste discipline e il suo vissuto personale. È all'origine di diverse iniziative ecumeniche in particolare in Francia e in Brasile. Jean-Yves Leloup è Membro della "Organisation des Traditions Unies", Dottore Honoris Causa all’Università di Colombo, Sri Lanka.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jean-Yves Leluop, Dottore in Filosofia, Psicologia e Teologia, è nato ad Angers, Francia, nel 1950, in una famiglia e in un ambiente ateo. Dotato di una particolare sensibilità ai temi della morte e del senso della vita, vive un'adolescenza conflittuale nei confronti della propria famiglia. A vent’anni, come tanti della sua generazione, cerca ancora il senso delle cose in un viaggio in India. Di ritorno, vive a Istanbul un'esperienza di conversione dopo essere stato trovato privo di sensi nelle strade della città ed essere stato dichiarato clinicamente morto all'ospedale francese. Dopo il risveglio, a Istanbul, la moschea Blu, poi la ex-moschea ed ex-basilica di Santa Sofia sono i luoghi in cui viene colpito profondamente dall'aria che vi respira e in particolare dal mosaico dall'icona del Cristo in Santa Sofia. L'insegnamento della tradizione delle origini gli viene trasmesso al Monte Athos, in Grecia.

Monaco domenicano[modifica | modifica wikitesto]

Diventa monaco domenicano, prima a Tolosa, poi alla Sainte Baume. Nel seno di quest’ordine si consacra a una ricerca intellettuale rigorosa. Si interessa in particolare alla rilettura dei Padri della Chiesa e a Meister Eckhart, così come alla traduzione dei vangeli apocrifi di Maria Maddalena, di Filippo, di Tommaso e di Giuda.

Prete ortodosso[modifica | modifica wikitesto]

Dopo 15 anni di vita religiosa cattolica torna all’ortodossia che considera il patrimonio comune delle chiese. Diventa prete ortodosso e officia come “Padre Jean Serafino” al Monastero di Saint Michel du Var, in Francia.

Il suo libro “L’absurde et la grâce”, autobiografia o “frammenti di un cammino” come egli stesso li chiama, è stato paragonato FONTE alle Confessioni di Sant’Agostino e al “La montagna dalle sette balze” di Thomas Merton, racconto di avventure e “atre di vivere in tempi di catastrofe” FONTE.

Terapeuta[modifica | modifica wikitesto]

(elaborare)

Allievo di Graf Durkheim

…è uno dei pionieri della psicologia transpersonale in Europa.

Pensiero[modifica | modifica wikitesto]

L’approccio di Jean-Yves Leloup non è né polemico né dogmatico; è invece attento ai testi delle origini, al senso che trasmettono e soprattutto alle domande essenziali che sollecitano. Restio alle dichiarazioni altisonanti o definitive, invita a pensare piuttosto che dire “cosa si deve pensare”; invita a cogliere le particolarità, a riconoscere la semplicità nel mezzo della complessità. Il suo approccio è quello tradizionale di un teologo ortodosso e allo stesso tempo aperto a tutte le tradizioni. La sua pratica è quella dell’interdisciplinarietà. Al di là delle sue diverse competenze (teologo, filosofo, terapeuta), si considera innanzitutto un ermeneuta più che un esegeta, nel suo proposito fermo di trovare un Senso laddove altri non vedono che “magia” o avvenimenti oscuri o assurdi. Albert Camus diceva della sua opera che fa "quello che il cristianesimo non ha mai fatto: occuparsi dei dannati”, occuparsi di ciò che è escluso, rigettato, rimosso, “salvare ciò che è perduto”. In questo senso, Jean-Yves Leloup ha potuto dire in occasione di una delle sue conferenze all’Università Saint-Jean le Théologien a Rio de Janeiro, in Brasile, che il successo dei Vangeli di Maria Maddalena e di Giuda poteva spiegarsi con un “ritorno del rimosso del cristianesimo”: l’archetipo di Maria Maddalena rappresenta il ritorno del femminile spesso minimizzato o chiaramente rigettato nella storia ecclesiale. L’archetipo di Giuda rappresenta la realtà dell’ombra del male che torna, non per contestare la luce del Cristo ma per interrogare il cristianesimo sulla sorte che riserva ai traditori, ai suicidi, a coloro che rifiutano la sua fede. Jean-Yves Leloup ricorda continuamente nelle sue riflessioni l’importanza dell’ascolto, di doversi disporre, ognuno, non come soggetti “che sanno” ma come soggetti "che ascoltano”. “Siamo invitati a questo ‘ascolto infinito’ dei testi ma anche dei visi, del mondo, della coscienza e dell’inconscio… all’ascolto infinito di tutto ciò che vive, muore e respira…” (intervista con Karin Andréa de Guise, “Les profondeures oubliées du christianisme”, Ed. du Relié, 2007). Ha fatto, non solo simbolicamente, del riposo e della marcia il suo metodo di lavoro, alternando la riflessione e il viaggio. Così, da infaticabile camminatore, analista, specialista di patristica e religioni comparate, tiene conferenze e seminari soprattutto in Francia, Brasile, Canada, ma anche in terra Santa, in Giappone, in India e in altri luoghi in occasione di viaggi e pellegrinaggi. Ha studiato e fatto riscoprire le origini del cristianesimo. Profondamente legato alla propria tradizione religiosa, milita per un'apertura alle altre spiritualità: al buddismo, l'induismo, l'ebraismo, il sufismo. Riserva un'attenzione particolare alle pratiche del corpo come la meditazione e la preghiera del cuore, all'Esicasmo e al femminile della spiritualità. Si caratterizza per il suo linguaggio moderno, sintetico e accessibile a tutti coloro che siano alla ricerca di senso.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Ha fondato l' "Institut pour la Rencontre et l’Etude des Civilisations" (Istituto per l'Incontro e lo studio delle Civilizzazioni) e il "Collège International des Thérapeutes" (Collegio Internazionale dei Terapeuti).

inserire UNIPAZ

Insegna in Europa, Canada, Brasile, in diverse università e istituti di ricerca in antropologia fondamentale, ma anche nel deserto e durante i suoi pellegrinaggi, nei luoghi sacri delle diverse tradizioni.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Dottore honoris causa in Scienze all'Università di Colombo (Sri Lanka)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

in francese[modifica | modifica wikitesto]

Le pubblicazioni di Jean-Yves Leloup in lingua francese sono disponibili sul sito dell'autore.

in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Il vangelo di Maria. Myriam di Magdala. Vangelo copto del II secolo (Servitium, 2000), ISBN: 8881661365
  • Il vangelo di Maria. Myriam di Magdala. Vangelo copto del II secolo (Servitium, 2007), ISBN: 8881662876
  • Il vangelo di Maria. Myriam di Magdala (Servitium, 2011), ISBN: 8881663325
  • Chi ama quando ti amo? Dall'amore che soffre all'amore che si offre (Servitium, 2007), ISBN: 8881662728
  • Il vangelo di Filippo (Appunti di Viaggio, 2010), ISBN: 8887164479
  • Il vangelo di Tommaso (Appunti di Viaggio, 2010), ISBN: 888716438X
  • La montagna nell'oceano. Meditazione e compassione nel buddismo e nel cristianesimo (Appunti di Viaggio, 2010), ISBN:8887164274
  • Un uomo tradito. Il romanzo di Giuda (Arkeios, 2010), ISBN: 8886495900
  • Aver cura dell'essere. Filone e i terapeuti d'Alessandria (Arkeios, 2000), ISBN: 8886495064
  • Il sacro abbraccio. Gesù, Maria Maddalena e l'Incarnazione (Arkeios, 2007), ISBN: 8871806077
  • Parole dal monte Athos (EDB, 1982), ISBN: 881050643X

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]