Utente:Michael Enslin/Sandbox/7

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{{FictionTV |titolo italiano = Memory of the Camps - Memoria dei campi |immagine = |didascalia = |titolo originale = Memory of the Camps |titolo alfabetico = Memoria dei campi |paese = Regno Unito |paese 2 = |anno prima visione = [[2014]] |tipo fiction = film TV |genere = documentario |stagioni = |episodi = |durata = 70 min |lingua originale = [[Lingua inglese|inglese]] |aspect ratio = |narratore = |ideatore = [[Sidney Bernstein]], [[Alfred Hitchcock]] |regista = [[Sidney Bernstein]], [[Alfred Hitchcock]] |soggetto = |sceneggiatore = [[Richard Crossman]], [[Colin Wills]] (narrazione) |attori = *[[Adolf Hitler]]: Se stesso (filmati di repertorio) |doppiatori originali = *[[Trevor Howard]]: voce narrante |doppiatori italiani = *[[]]: voce narrante |fotografo = |montatore = [[Stewart McAllister]], [[Peter Tanner]] |musicista = [[Rod Guest]] |scenografo = |costumista = |effetti speciali = |produttore = [[Sergei Nolbandov]] |produttore esecutivo = [[Sidney Bernstein]], [[David Fanning]], [[Michael Sallivan]] |casa produzione = [[Governo del Regno Unito|Ministero britannico delle Informazioni]], [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|Ufficio Americano of War Information]] '''in collaborazione con'''<br/> [[British Army|British Army Film Unit]], [[Imperial War Museum]], [[United States Army|U.S. Army Pictorial Services]] |inizio prima visione =[[maggio]] [[1985]] |rete TV =[[PBS (azienda)|Frontline]] |opera originaria = |precedenti = |inserti = |seguiti = |remake = |spin-off = |altre opere = }}

«Cinquanta minuti in bianco e nero, dimenticati per 60 anni negli archivi militari britannici, con l'orrore dei lager raccontato in presa diretta.[1][2]»

Memory of the Camps - Memoria dei campi (Memory of the Camps) è un film TV documentario sui campi di sterminio nazisti del 1945, diretto da Sidney Bernstein e Alfred Hitchcock e scritto da Richard Crossman e Colin Wills, rimasto fino al 2014 (quando venne restaurato con materiale inedito[3]) un inedito documento-verità.[1][2]

Nel 1945 il maestro del brivido, che allora lavorava come inviato di guerra per il Regno Unito, accettò di realizzare un documentario sui campi di sterminio nazisti.[4] Le immagini dei cumuli dei corpi abbandonati, dei detenuti denutriti e affamati avevano talmente sconvolto il regista che, per una settimana, aveva lasciato i Pinewood Studios e abbandonato l'idea di realizzarne un film commisionatogli dall'amico e mecenate Sidney Bernstein. Hitchcock concluse comunque l'opera che venne presto dimenticata.[4] Il film, mai mostrato al pubblico integralmente, nell'immediato dopoguerra venne messo da parte dal governo britannico per favorire la riappacificazione in Europa.[4] Intitolato Memory of the Camps, il documentario venne in parte recuperato negli anni Ottanta da un ricercatore americano e presentato in una versione incompleta al Festival di Berlino del 1984, oltre che sulla rete tv statunitense PBS nel 1985, tuttavia con una resa di scarsa qualità e senza l'ultima delle sei bobine previste.[4]

In Italia, venne trasmesso (in seconda serata) il 27 gennaio 2015 in prima visione assoluta su Rete4, in coincidenza con il 70mo Anniversario della Liberazione dell'Europa dal Nazismo e della fine della II Guerra Mondiale.[3] Mediaset in occasione della 15ª «Giornata della Memoria», organizzò un’inedita staffetta Rete4-Iris per ricordare in modo significativo le vittime dell’Olocausto.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

A causa della perdita dell'ultima parte del filmato,

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

F3080 era il nome dato ad un progetto di realizzazione di un documentario sulle atrocità tedesche. Il progetto è nato nel febbraio del 1945 nella Divisione Guerra Psicologica di SHAEF (Quartier generale Supremo delle Forze di Spedizione Alleate). Fu lì che Sidney Bernstein, capo della Sezione cinema PWD, ha cominciato i preparativi per la produzione di un film utilizzando il materiale girato dagli operatori in servizio che accompagnavano gli eserciti inglese, americano e russo. Mentre le forze alleate avanzavano nelle ultime settimane, precedenti la resa tedesca, cineasti della British Film Unit dell’esercito inglese e del Pictorial Service dell’Armata americana hanno cominciato a documentare sistematicamente i campi di concentramento appena liberati.[5]

I primi di maggio 1945, il Ministero britannico delle Informazioni e l'Ufficio Americano of War Information hanno cominciato a collaborare confrontando il materiale cinematografico. In seguito, a un gruppo di registi, tra i quali Alfred Hitchcock, è stato chiesto di sviluppare uno script ("sceneggiatura", "copione") per presentare con una sintesi filmica le riprese di questi orrori, e per diffondere tale documento con il fine di mantenere vivo il ricordo nella gente. Il documentario sulla liberazione dei campi di concentramento tedeschi nel 1945 è stato assemblato a Londra quell'anno. Cinque di sei rulli film erano sopravvissuti, stampati, positivi, senza titoli o crediti. Il negativo è stato perso ed è stato in seguito ricavato da una copia positiva al nitrato. In un elenco del 7 maggio 1946 si ipotizza che la bobina mancante, la sesta, fosse quella composta dai film russi della liberazione di Auschwitz e Majdanek. Ma questa bobina era stata lasciata a Mosca nelle mani del cameraman russo che l’aveva realizzata. Nel 1952 i cinque rulli, insieme ad un dattiloscritto non datato, non firmato, che coincide con il film editato, sono stati trasferiti dalla British War Film Office a Londra all’Imperial War Museum. Il Museo ha dato al film il titolo Memoria dei campi.[5]

Quaranta anni dopo questo film è stato trovato negli archivi dell’Imperial War Museum, insieme ai singoli rulli del girato; non era mai stato mostrato fino alla prima messa in onda da parte di FrontLine, nel maggio 1985.[5]

Nella primavera del 1945, le forze alleate liberavano l'Europa trovandosi di fronte a quelle atrocità che da allora avrebbero torturato la coscienza di tutto il mondo. Entrando nei campi di concentramento tedeschi, i militari accompagnati da alcuni cameramen registravano su pellicola tutto ciò che per la prima volta vedevano. Quelle immagini, all'inizio dell'estate del 1945, erano destinate a far parte di un documentario destinato però a rimanere incompiuto nonostante gli sforzi del regista Sidney Bernstein e di Alfred Hitchcock, che già famoso in America era stato richiamato in Gran Bretagna per lavorare al montaggio del progetto. Rimaste conservate in un deposito dell'Imperial War Museum di Londra, le riprese furono mostrate per la prima volta al pubblico nel 1985 e trasmesse con il titolo di Memory of the Camps, così come lo stesso museo le aveva rinominate. Come si evince dalle riprese, si trattava di un progetto supervisionato dal Ministero britannico delle Informazioni e l'Ufficio Americano of War Information.[2]

«Quando abbiamo ritrovato il film, non era ancora del tutto hiaro il ruolo che Hithcock aveva avuto e in più una bobina delle originali sei [riguardante le riprese realizzate dai Russi sulla liberazione di Auschwitz e Maidanek], mancava. C'era anche una "sceneggiatura" dattiloscritta, non datata e non firmata, che però non venne mai filmata[2]»

A prendersi cura delle riprese è stata la FrontLine che, aggiungendo delle linee guida, chiese all'attore inglese Trevor Howard di far da voce narrante. Lo scopo era quello di presentare le immagini così come erano state girate, in modo da rendere il tutto più vicino possibile a quanto avevano in mente i produttori originari nel 1945.[2]

Le stesse immagini, nel 2014, sono state fonte importante per la realizzazione del documentario Night Will Fall di André Singer.[2]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Redazione, Giornata della memoria, su Retequattro documentario inedito di Hitchcock, su Ansa.it, 23 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  2. ^ a b c d e f g Redazione, Memoria dei Campi: Hitchcock e la Shoah, su Filmtv.it, 27 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  3. ^ a b Cut-tv's, Memory of the Camps: restaurato il documentario di Hitchcock sui lager nazisti, su Cineblog.it, 9 gennaio 2014. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  4. ^ a b c d Redazione, MEMORY OF THE CAMPS - LA MEMORIA DEI CAMPI, su Mediaset.it, 27 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2015.
  5. ^ a b c Letizia Cortini, Memoria dei campi, su Il Mondo degli Archivi.it, 23 gennaio 2015. URL consultato il 28 gennaio 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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