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Carcinoma della vescica[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Carcinoma della vescica
Vescica urinaria umana.
TipoMaligno
Cellula di origineEpitelio vescicale
Cellule APUD
Fattori di rischio · Fumo
 · Coloranti a base di anilina
 · Fenacetina
 · Clornafazina
 · Ciclofosfamide
 · Infezione da Schistosoma haematobium
Incidenza10-20/100 000
Età media alla diagnosi60 - 70 anni
Rapporto M:F4-5:1
Classificazione e risorse esterne
ICD-9-CM(EN) 188, 188.9
ICD-10(EN) C67, C67.9
Sezione istologica di un carcinoma uroteliale della vescica. Il tessuto è stato prelevato attraverso una biopsia transuretrale e colorato con ematossilina-eosina.

Con la locuzione carcinoma della vescica si fa riferimento ad una categoria diagnostica che comprende l'insieme delle neoplasie maligne che originano dai tessuti epiteliali (carcinomi) che compongono la vescica urinaria.[1]

Nell'accezione comune, il termine carcinoma viene sovente ad essere sostituito con il termine più generico di cancro o tumore in quanto neoplasie di origine diversa (sarcomi, melanomi, linfomi) costituiscono un'entità patologica molto rara per la vescica.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Quarta neoplasia nell'uomo Decima nella donna 4 a 1 maschi/femmine 2 a 1 bianchi/neri

Incidenza e mortalità???

http://www.cancer.gov/aboutnci/servingpeople/bladder-snapshot.pdf

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

AIRTUM Italia

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Fumo di sigaretta[2] 34 Coloranti Vitamina A

Patogenesi[modifica | modifica wikitesto]

TP53 DCC RB

Anatomia patologica[modifica | modifica wikitesto]

POLICRONOTROPISMO

  • 95% Carcinoma uroteliale
  • 3% Carcinoma a cellule squamose
  • 2% Adenocarcinoma
  • 1% Carcinoma a piccole cellule

Profilo clinico[modifica | modifica wikitesto]

La macroematuria (urine a lavatura di carne) è il reperto tipico di carcinoma vescicale esofitico. La presenza di una massa intravescicale può favorire il ristagno di urina con sviluppo di quadri infettivi a livello di vescica e ureteri con conseguente disuria, stranguria, pollachiuria e tenesmo vescicale. L’invasione della giunzione uretero-cistica può esitare verso ostruzione ureterale e provocare intenso dolore ai fianchi. Nel soggetto di età superiore a 50 anni, metodiche ecografiche sovrapubiche attuate per l’indagine di ostruzione urinaria da ipertrofia prostatica benigna possono mettere in luce lesioni asintomatiche papillari che protrudono in vescica. L’invasione dei plessi nervosi può provocare intenso dolore o disfunzioni erettili. Fistole enteriche, anali o vaginali sono rare e indice di malattia avanzata. Molto raramente i primi sintomi sono dovute alle lesioni metastatiche.

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La presenza di macroematuria, soprattutto in presenza di coaguli, è un indice sensibile di sanguinamento a livello delle vie escretrici. In questo senso, una volta esclusa la cistite benigna e la litiasi urinaria, il carcinoma della vescica deve essere sempre sospettato, soprattutto in soggetti di età superiore a 50 anni, fumatori e di sesso maschile. Deve essere eseguita un’ecografia renale, utile per escludere alterazioni renali e della pelvi, e un esame citologico delle urine. Quest’ultimo esame presenta un’elevata sensibilità e permette di indentificare le cellule neoplastiche di sfaldamento; in caso di positività si deve procedere alla cistoscopia, metodica in grado di evidenziare la massa neoplastica e di prelevare campioni bioptici. La ecotomografia, la TC e la RMN sono utili per evidenziare il grado di invasione parietale, l’infiltrazione degli organi viciniori e l’eventuale presenza di metastasi linfonodali. Una scintigrafia ossea risulta invece utile per indagare la presenza di metastasi ossee.

Stadiazione[modifica | modifica wikitesto]

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Le lesioni papillari sono solitamente trattate con chirurgia transureterale, solitamente senza chemioterapia intravescicale. Eventuali recidive localizzate devono essere nuovamente trattate con chirurgia transureterale seguita da instillazione intravescicale del bacillo di Calmette-Guerin o di interferone, mitomicina C, valrubicina e gemcitabina. La cistectomia radicale con asportazione dei linfonodi pelvici è indicata nei pazienti con lesioni multicentriche o frequenti recedive, mentre rappresenta la terapia di scelta in caso di infiltrazione della tonaca muscolare. Il confezionamento di un serbatoio per l’urina (con sezioni di intestino o neovesciche ortotopiche) segue l’asportazione della vescica. Nei soggetti di sesso maschile si procede inoltre con l’asportazione della porzione prossimale dell’uretra e delle vescichette seminali; analogamente, si procede con l’asportazione di utero ed annessi uterini, uretra e parete anteriore della vagina nei soggetti si sesso femminile. L’irradiazione della pelvi può essere eseguita preoperatoriamente per ridurre la massa neoplastica o nei soggetti con malattia locale infiltrante non resecabile. Nei casi di linfonodali a distanza di deve procedere con schemi chemioterapici che prevedano l’associazione di metotrexato, vinblastina, doxorubicina e cisplatino (M-VAC) o gemcitabina, paclitaxel e cisplatino (GTC) seguiti da asportazione chirurgica della malattia residua. Nei casi di metastasi ematogene (fegato, polmone, ossa) la sopravvivenza mediana raramente supera i 6 mesi.

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Harrison, Principi di Medicina Interna, 16a edizione, New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
  2. ^ Boffetta P, Tobacco smoking and risk of bladder cancer, in Scand J Urol Nephrol Suppl, vol. 42, S218, 2008, pp. 45–54, DOI:10.1080/03008880802283664, PMID 18815916.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Oncologia[modifica | modifica wikitesto]

  • DeVita, Hellman, Lawrence, DeVita, Hellman, and Rosenberg's Cancer: Principles & Practice of Oncology, 8ª ed., Lippincott Williams & Wilkins, 2008, ISBN 978-0-7817-7207-5.
  • Gianni Bonadonna, Gioacchino Robustelli Della Cuna, Pinuccia Valgussa, Medicina oncologica, 8ª ed., Milano, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2814-2.

Anatomia patologica[modifica | modifica wikitesto]

  • Robbins e Cotran, Le basi patologiche delle malattie, 7ª ed., Torino-Milano, Elsevier Masson, 2008, ISBN 978-88-85675-53-7.
  • Mariuzzi, Anatomia patologica e correlazioni anatomo-cliniche, Padova, Piccin, 2006, ISBN 978-88-299-1769-3.
  • James O'D. McGee, Peter G. Isaacson, Nicholas A. Wright, Heather M. Dick, Mary P. E. Slack, Oxford Textbook of Pathology, New York, Oxford University Press, USA, 2007, ISBN 978-0-19-261972-3.

Medicina interna[modifica | modifica wikitesto]

  • Harrison, Principi di Medicina Interna - Il manuale, 16ª ed., New York-Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
  • Claudio Rugarli, Medicina interna sistematica, 5ª ed., Masson, 2005, ISBN 978-88-214-2792-3.

Chirurgia[modifica | modifica wikitesto]

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