Utente:Carlomorino/lira sarda

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Lira sarda di Carlo Felice del 1828

La lira era la più importante moneta del Regno di Sardegna.

Carlo Emanuele III (1701 - 1773)[modifica | modifica wikitesto]

Sotto Carlo Emanuele III la lira era coniata in argento al 917/1000 e pesava 5,96 grammi. Era organizzata con il modello della monetazione carolingia e quindi si divideva in 20 soldi, ciascuno di 12 denari.

Accanto alla lira esistevano molte altre monete, tra cui uno zecchino d'oro da 3,4 grammi, cioè con lo stesso peso del ducato di Venezia. Sempre d'oro c'era anche una doppia da 18 lire dal peso di 6,65 grammi, mentre la moneta di grande modulo era lo scudo da 5 lire, dal peso di 29,8 grammi con lo stesso titolo della moneta da una lira.

Nel 1742 ci fu una leggera diminuzione del peso della lira che passò da 5,96 a 5,7 grammi, semler con lo stesso titolo.

Monetazione per la Sardegna

Esisteva anche una monetazione separata per la Sardegna con monete proprie non collegate con quelle continentali. Il 1/4 di lira sarda, denominato reale era con lo stesso titolo ed il peso era di 2,34 g, cioè di una lira nominale di 9,36 grammi.

Riforma monetaria

Nel 1755 Carlo Emanuele attuò una riforma monetaria volta a semplificare il sistema vigente. Dopo questa riforma le monete d'argento di grande modulo erano rappresentate da uno scudo dal valore di 6 lire. Pesava 35,16 grammi ed aveva un titolo del 904/1000. Accanto allo scudo furono coniate monete da mezzo, quarto ed ottavo di scudo.

Vittorio Amedeo III (1773-1796)[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Amedeo III mantenne

Monete moderne[modifica | modifica wikitesto]

In età napoleonica la parte continentale del regno di Sardegna fu occupata dalla Francia. La Savoia e Nizza col suo territorio furono annesse alla Repubblica (poi Impero) Francese, in Piemonte nacque in un primo momento una repubblica sorella della Francia (Repubblica d'Alba, poi Repubblica Subalpina). Questa adottò la lingua e lo standard monetario della Francia, e dunque il franco francese da 4,5 g di argento fino. La monetazione precedente rimaneva invece in vigore nell'isola di Sardegna accanto ad altre unità tipiche dell'isola (Cagliarese).

Con la sconfitta delle Francia ed il ritorno dei territori di terraferma sotto la giurisdizione del Regno di Sardegna (1815), il vecchio standard monetario venne restaurato, ma solo per breve tempo. Nel 1816 esso venne sostituito da un sistema decimale di stampo francese con una lira da 5 g di argento a 900/1000 (pari a 4,5 grammi d'argento fino oppure 0,29 g d'oro fino) divisa in 100 centesimi.

Man mano che il Regno di Sardegna occupò gran parte degli altri stati italiani preunitari, la monetazione sarda si sostituì ai sistemi monetari di questi. Quando nel 1861 il Regno di Sardegna assunse il nome di Regno d'Italia la lira sarda divenne lira italiana.

Poiché la lira sarda decimale deriva dal franco francese e non dalla lira sarda settecentesca in alcune regioni (per esempio in Sardegna e in Piemonte), probabilmente per distinguere la nuova lira da quella prenapoleonica, essa veniva chiamata Franco. Questo uso si è mantenuto nei dialetti fino alla scomparsa della lira italiana.

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