Tullio Seppilli

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Tullio Seppilli (Padova, 16 ottobre 1928Perugia, 23 agosto 2017) è stato un antropologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dell'igienista Alessandro Seppilli e dell'antropologa Anita Schwarzkopf, studiò Scienze Naturali all'Università di Roma La Sapienza e si laureò nel 1952 con una tesi in Antropologia fisica. Divenuto nello stesso anno assistente di Etnologia presso l'Istituto di Civiltà Primitive dell'Università di Roma, iniziò a collaborare con Ernesto de Martino. Dal 1955 insegnò Antropologia culturale all'Università di Perugia; sempre a Perugia nel 1956 creò l'Istituto di Etnologia e Antropologia Culturale, che dirigerà fino al 1999. Docente di Antropologia culturale all'Università degli Studi di Firenze dal 1966 al 1977, collaborò con numerosi istituti universitari italiani e stranieri, tenendo lezioni e seminari.
Nel 1988, con i colleghi Giulio Angioni dell'Università di Cagliari e con Pier Giorgio Solinas dell'Università di Siena, organizzò, in consorzio a tre con l'Università di Perugia, il primo dottorato di ricerca in Italia in Metodologie della Ricerca etno-antropologica.

Presidente onorario del Festival dei Popoli, presiedeva la Società Italiana di Antropologia medica (S.I.A.M.) e la Fondazione Angelo Celli per la cultura della salute, intitolata all'igienista marchigiano. Fece parte dei comitati direttivi delle riviste "Critica marxista" e "La questione criminale". Diresse la rivista specialistica “AM. Rivista di Antropologia medica” e la collana “Biblioteca di Antropologia medica” pubblicata dalla casa editrice leccese Argo[1].
Erede e interprete dell'antropologia marxista, spaziò nei più diversi campi della disciplina, con contributi che vanno dalla riflessione teorica alla ricerca empirica e applicata; interessato fin dai suoi primi lavori a temi e ambiti di ricerca oggi riferibili all'antropologia medica[2], orientò i propri studi nella definizione della complessa relazione tra biologico e sociale[3].

Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il sincretismo religioso afrocattolico in Brasile, Bologna, Zanichelli, 1955
  • La acculturazione come problema metodologico, Roma, Tip. Editrice Italia, 1955
  • L' antropologia culturale nel quadro delle scienze dell'uomo: appunti per un memorandum (con Liliana Bonacini Seppilli), Bologna, Il Mulino, 1958
  • Il contributo della antropologia culturale alla educazione sanitaria, in “L'Educazione Sanitaria", vol. IV, fasc. 3-4, Perugia, Centro sperimentale di educazione sanitaria delle popolazioni, 1959
  • Le feste contadine di segalavecchia in Umbria: primo rapporto di ricerca, Perugia, Istituto di etnologia e antropologia culturale, 1959
  • Social conditions of fertility in a rural community in transition in central Italy, Annals of the New York Academy of Sciences, Volume 84, pag. 959–962, Dicembre 1960
  • Sulla condizione socio-culturale della donna nel mondo rurale in transizione, Roma, Unione Donne Italiane, s.d.
  • L'esplorazione dell'Amazzonia, (con Anita Seppilli), Torino, UTET, 1964
  • Schema concettuale di una teoria della cultura (con Grazietta Guaitini), Perugia, Editrice Umbra Cooperativa, 1973
  • La ricerca sulle tradizioni popolari e il suo uso sociale nel quadro di una politica democratica dei beni culturali in Cultura popolare e Marxismo (a cura di Raffaele Rauty), Roma, Editori Riuniti, 1975
  • La medicina popolare in Italia, in La ricerca folklorica: contributi allo studio della cultura delle classi popolari, Brescia, Grafo, 1983
  • Antropologia culturale e strategie sanitarie, Firenze, Usher, 1984
  • Medicine e magie, (a cura di), Milano, Electa , 1989
  • La tradizione ceramica in Umbria: dall'antichità al Novecento, Perugia, Centro Umbria Arte, 1997
  • Migrazioni e culture alimentari, (con Davide Paolini e Alberto Sorbini), Perugia, Editoriale Umbra, 2002
  • Scritti di antropologia culturale, Firenze, Leo Olschki Editore, 2008

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vd. voce a lui dedicata in Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, su emsf.rai.it. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Si veda, tra gli altri, il Contributo alla formulazione dei rapporti tra prassi igienico-sanitaria ed etnologia, in Società Italiana per il Progresso delle Scienze, Atti della XLV Riunione (Napoli, 16-20 ottobre 1954), vol. II, S.I.P.S., Roma, 1956, o Il contributo della antropologia culturale alla educazione sanitaria, Centro Sperimentale per l'Educazione Sanitaria, Perugia, 1958.
  3. ^ Una nota biografica sul sito www.antropologiamedica.it, su antropologiamedica.it. URL consultato l'11 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2725251 · ISNI (EN0000 0000 6299 8014 · SBN CFIV001446 · LCCN (ENn80070792 · GND (DE1128931451 · BNF (FRcb146273689 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n80070792