Tullio Baroni

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Tullio Baroni
Livio Fausto Sossass, Busto di Tullio Baroni (1942)
NascitaSanta Croce del Bleggio, 25 novembre 1905
MorteGuadalajara, 11 marzo 1937
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto3ª Divisione CC.NN. "Penne Nere" 840ª Bandera «Carso»
GradoCapomanipolo
GuerreGuerra di Spagna
CampagneImpresa di Fiume[1]
BattaglieBattaglia di Guadalajara
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[2]
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Tullio Baroni (Santa Croce del Bleggio, 25 novembre 1905Guadalajara, 11 marzo 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Santa Croce del Bleggio, Trentino, il 25 novembre 1905, figlio di Andrea.[3] Consegue il diploma di ragioneria presso l'Istituto Tecnico di Rovereto nel 1925 e, nel settembre dello stesso anno, viene ammesso al corso per ufficiali di complemento presso la Scuola allievi ufficiali di artiglieria del Corpo d'armata di Verona, sita a Castel San Pietro.[3] Nel marzo 1926 viene nominato sottotenente di complemento e assegnato al 2º Reggimento artiglieria da montagna dove compie il servizio di prima nomina.[3] Dopo essere stato congedato dall'incarico militare, accetta un posto amministrativo come ragioniere presso la Congregazione di carità di Riva.[3] Si arruola nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e viene promosso al grado di tenente prima di essere inviato in Spagna nel gennaio del 1937 con la 3ª Divisione CC.NN. "Penne Nere".[3] Cade in combattimento l'11 marzo 1937 in località detta Strada di Francia e viene decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Tempra eccezionale di fascista e di soldato, in due giorni di aspri combattimenti fu sempre primo nelle imprese più ardite e più rischiose. Durante un attacco, visto minacciato il fianco del suo battaglione, si poneva volontariamente alla testa di pochi audaci, coi quali sorprendeva e catturava due centri di mitragliatrici avversarie. Risolta così la situazione da quel lato, accorreva a partecipare all'attacco del battaglione, trascinando con l'esempio i suoi uomini all'assalto, ed irrompendo nelle trincee nemiche, dove, in piedi, nell'atto di lanciare l'ultima bomba, cadeva colpito in fronte. Esempio luminoso di cosciente ardimento e di supremo sprezzo del pericolo. Strada di Francia, 11 marzo 1937.[5]»
— Regio Decreto 7 ottobre 1937.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ TULLIO BARONI, VOLONTARIO DELLA LEGIONE DI FIUME, su cultura.trentino.it. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  2. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.214.
  3. ^ a b c d e Bianchi 2012, p.32.
  4. ^ Bianchi 2012, p.31.
  5. ^ Dettaglio Decorato Baroni Tullio, su quirinale.it.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti il 30 ottobre 1937, guerra registro 37, foglio 303.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi, Il Medagliere, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2012, p. 226-227, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 214.

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