Tredici canzoni urgenti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Tredici canzoni urgenti
album in studio
ArtistaVinicio Capossela
Pubblicazione21 aprile 2023
Durata59:50
Dischi1
Tracce13
GenereMusica d'autore
EtichettaLa Cùpa, Warner Music Italy
Vinicio Capossela - cronologia
Album successivo
Singoli
  1. La crociata dei bambini
    Pubblicato: 24 febbraio 2023
  2. La parte del torto
    Pubblicato: 24 marzo 2023

«Sono canzoni che riguardano un mondo irragionevole e in fase di trasformazione. Viviamo un’epoca fatta di emergenze civili, umanitarie, sessiste, fasciste, xenofobe, ambientali. Siccome sono le emergenze a muoverci a qualche forma di reazione, l’urgenza di questi brani è la risposta all’atomizzazione della società che oggi sembra ridotta all’individuo, persino se si parla di istituzioni o di geopolitica»

Tredici canzoni urgenti è il dodicesimo album in studio del cantautore italiano Vinicio Capossela. L'album, pubblicato il 21 aprile 2023, è prodotto da La Cùpa e distribuito da Warner Music.

L'uscita è stata anticipata dal brano La crociata dei bambini, pubblicato il 24 febbraio 2023 e dal brano La parte del torto uscito il 24 marzo 2023.

L'album ha vinto la Targa Tenco 2023 come migliore album.[senza fonte]

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Sul sito ufficiale dell'autore si legge[2]:

"Tredici nuove canzoni scritte fra febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi a seguire come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni che, come bene anticipa il titolo di questo lavoro, nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano. Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale” (argomento ben anticipato dalla prima delle canzoni urgenti, La crociata dei bambini, un brano contro tutte le guerre)"

L'uscita dell'album è stata accompagnata dall'evento live Concerto urgente svoltosi a Milano il 20 aprile 2023[2]. Con le parole dell'autore: "Per presentare un disco urgente abbiamo scelto la forma più urgente di tutte: eseguirlo in pubblico con tutti i musicisti coinvolti la sera prima dell’uscita, in una sala da musica senza orpelli: l’auditorium Sala Verdi del Conservatorio di Milano".

A livello musicale, l'album si compone di «molti strumenti musicali, musicisti e ospiti, e (...) alterna diverse forme, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub anni 90. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha» costituiscono l'universo musicale di Tredici canzoni urgenti. Tra gli ospiti vocali coinvolti ci sono Mara Redeghieri (nel brano Staffette in bicicletta), Margherita Vicario (nel brano La cattiva educazione), Sir Oliver Skardy, Bunna e Raiz (nel brano Sul divano occidentale). Come per Ballate per uomini e bestie, vi è un cameo di Marc Ribot nel brano All you can eat, inoltre compaiono Greg Cohen e John Convertino in Con i tasti che ci abbiamo.[3]

Il disco ha visto inoltre la collaborazione di diversi co-produttori: il genovese FiloQ (Sul divano occidentale), Don Antonio Gramentieri (All you can eat, La parte del torto), Alessandro "Asso" Stefana (Con i tasti che ci abbiamo, Ariosto Governatore), Cesare Malfatti (La cattiva educazione), Andrea Lamacchia (Sul divano occidentale). Gli arrangiatori sono il maestro Raffaele Tiseo, Enrico Gabrielli e Don Antonio Gramentieri.[4] Allo stesso modo, molti studi di registrazione sono stati coinvolti: lo studio Esagono di Rubiera (RE), lo studio analogico forlivese L'amor mio non muore, lo studio Crinale a Modigliana (FC), La Cùpa a Milano, Montecanto, Wunder Kammer, ma anche in studi americani come il Mayberry PCH in California, dove ha registrato Greg Cohen, a El Paso (John Convertino) e a Brooklyn (Marc Ribot).[5] Il missaggio è a cura di Taketo Gohara, tranne i brani All you can eat (missato da Ivano Giovedì e Don Antonio Gramentieri) e Sul divano occidentale (missato da FiloQ).

La copertina e l'impostazione grafica sono a cura di Jacopo Leone (Etc Aussi) e Federica Italiano (Yuki Creative Studio).

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Il bene rifugio – 4:22
  2. All You Can Eat – 3:48
  3. La parte del torto – 5:14
  4. Staffette in bicicletta (feat. Mara Redeghieri) – 4:35
  5. Sul divano occidentale (feat. Bunna, Sir Oliver Skardy, Raiz) – 4:09
  6. Gloria all'archibugio – 4:10
  7. Ariosto governatore – 4:08
  8. La crociata dei bambini – 5:48
  9. La cattiva educazione (feat. Margherita Vicario) – 3:49
  10. Minorità – 5:06
  11. Cha cha chaf della pozzanghera – 4:05
  12. Il tempo dei regali – 5:29
  13. Con i tasti che ci abbiamo – 4:07

Singoli estratti[modifica | modifica wikitesto]

La crociata dei bambini[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 febbraio 2023, ad un anno dall'invasione russa dell'Ucraina, pubblica il brano La crociata dei bambini ispirato al poema di Bertolt Brecht La crociata dei ragazzi (1942, in Italia edito da Einaudi nel 1959) che affronta il tema della "peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale”"[6][7][8].

La parte del torto[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 marzo viene pubblicato un secondo singolo, La parte del torto, ispirato ad una celebre frase di Bertolt Brecht ("Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati") e dal forte contenuto politico[9]. A tal proposito l'autore ha dichiarato “La politica di oggi ha smesso di fornire visioni, utopie, forme di vita eterna, idee di avvenire e di divenire. Ora si è specchiata ed abbassata all’individuo, al suo strettissimo campo di azione. Se Brecht poteva dire che ci siamo seduti dalla parte del torto, ora il torto non è più appannaggio delle forze che lottano per la libertà. La sinistra, cedendo il ruolo di difesa dei lavoratori, dei senza diritti e degli ultimi che le sarebbe stato proprio, ha lasciato libero il campo a forze che si sono prese anche la parte del torto e, fomentando la paura dell’altro, hanno portato ad una deriva in cui il torto è torto anzitutto contro il senso di umanità. La parte del torto, oggi orgogliosamente rivendicata da destra, è ormai quella in cui ci siamo messi tutti, in una lotta di mera contrapposizione che vanifica e neutralizza il concetto stesso di parte del giusto[10].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Il bene rifugio[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Raffaele Tiseo: Fender Rhodes
  • Niccolò Fornabaio: batteria, ocean drum
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Mauro Ottolini: trombone, flicorno
  • Enrico Gabrielli: organo Farfisa, clarinetto, clarinetto basso

Il brano sottolinea come l'amore non sia soltanto un rifugio, ma anche rivoluzione. È un invito a trasformare la fragilità in forza, al fine di potere godere, come nell'episodio dell'Iliade, di una tenda in cui rifugiarsi all'interno della quale la guerra non è penetrata.[11]

All you can eat[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte e voce
  • Don Antonio Gramentieri: chitarra elettrica, basso, armonium, Casio SK1, mellotron, percussioni
  • Piero Perelli: batteria, percussioni
  • Franco Naddei: vox Continental
  • Nicola Peruch: farfisa
  • Denis Valentini: cori, percussioni
  • Michele Vignali: sassofono baritono
  • Marc Ribot: chitarra elettrica

«In questa formula (all you can eat) c'è molto del modello di consumo che sta asfissiando il pianeta», ossia un consumismo senza inibizioni né pensieri denunciato dall'autore in questo brano dai suoni neri, soul, con un richiamo alla Motown.[12]

La parte del torto[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: voce
  • Don Antonio Gramentieri: chitarra elettrica, armonium, celesta
  • Piero Perelli: batteria, timpani, percussioni
  • Luca Giovacchini: dobro, chitarra elettrica
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Alessandro “Asso” Stefana: armonium, celesta
  • Denis Valentini: cori, whistle

«Se Brecht poteva dire che 'dato che i posti buoni erano occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto', ora il torto non è più appannaggio delle forze che lottano per la libertà. La parte del torto, oggi orgogliosamente rivendicata da destra, è ormai quella in cui ci siamo messi tutti, in una lotta di mera contrapposizione che vanifica e neutralizza il concetto stesso di 'parte del giusto'». Secondo l'autore, dunque, non esistono più categorie chiare, tutto si riduce a un gioco delle parti, un indefinito Noi contro Voi che fa perdere di vista quale sia la parte del giusto.[13]

Staffette in bicicletta[modifica | modifica wikitesto]

I nomi che vengono citati uno dopo l'altro nel testo del brano appartengono alle staffette partigiane ricordate su un muro di cemento del comune di Scandiano (RE). Con questo brano l'autore ha voluto ricordare l'azione delle staffette partigiane, le quali facevano «guerra alla guerra» tramite le loro azioni.[14]

Sul divano occidentale[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: farfisa, voce
  • FiloQ: synth, drum machine, programmazioni
  • Andrea Lamacchia: basso elettrico, Moog Taurus, chitarra elettrica, sintetizzatori virtuali
  • Giancarlo Bianchetti: chitarra elettrica
  • Alessandro “Asso” Stefana: chitarra elettrica
  • Cesare Malfatti: intonarumori
  • Raiz: cori
  • Bunna: cori
  • Sir Oliver Skardy: cori

«La maggior parte delle persone vive forme di partecipazione e coinvolgimento emotivo confezionate dal sistema dell'informazione», in altre parole si è vittime di una continua pressione informatica, bombardati di emergenze, «fino a cadere esanimi sul divano, aspettando la consegna del cibo ordinato a domicilio».[15]

Gloria all'Archibugio[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce, spinetta
  • Raffaele Tiseo: campionamenti
  • Rosa Helena Ippolito: viole da gamba
  • Fabiano Merlante: arciliuto
  • Alessandro “Asso” Stefana: chitarre elettriche
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Piero Perelli: batteria, tambourine
  • Alessandro de Carolis: flauti dolci, flautini
  • Mauro Ottolini: trombone, susafono, tromba bassa
  • Cesare Malfatti: intonarumori
  • Denis Valentini: cori
  • Vincenzo Vasi: theremin, cori

«Dall'archibugio al drone, ai missili nucleari, sono passati cinquecento anni e l'uomo ha sempre più perfezionato l'arte e la scienza di distruggere se stesso e il mondo che abita». Dalle pagine di Ariosto, dove il poeta individua l’inizio di nuove e più terribili forme di devastazione nella rivoluzione operata dalle armi da fuoco, a secoli più tardi, quando questa ha portato agli ordigni di distruzione di massa.[15]

Ariosto Governatore[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: chitarra acustica, voce
  • Alessandro “Asso” Stefana: chitarra acustica, pianoforte, gusli
  • Raffaele Tiseo: ribeca, viola da braccio
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Zeno De Rossi: batteria
  • Rosa Helena Ippolito: viole da gamba

Un ulteriore brano ispirato dall'opera di Ludovico Ariosto, in questo caso, alle sue lettere scritte durante il suo incarico di governatore della Garfagnana. Ariosto Governatore è stato il primo pezzo ad essere eseguito dal vivo come inedito, nell'aprile 2022, durante un concerto del tour Personal Standards. Il testo riporta la frustrazione del poeta, consapevole che il suo esercizio politico non sia sufficiente per cambiare la situazione.[16]

La crociata dei bambini[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Raffaele Tiseo: violino, viola
  • Daniela Savoldi: violoncello
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Stefano Semprini: fagotto
  • Alessandro “Asso” Stefana: gusli, grancassa

Una ballata contro tutte le guerre che riafferma oggi, “epoca di costante crisi”, lo spirito brechtiano: “l’antimilitarismo, la denuncia della guerra come suprema e più disumana affermazione del Capitale” che ha come vittima principale “l’essenza stessa dell’innocenza, l’infanzia”.[17]

La cattiva educazione[modifica | modifica wikitesto]

Brano che ha come tematica principale l'amore tossico e la violenza domestica, introdotta da una citazione di Bella ciao, per un testo che riflette inoltre su come la mancanza di un'educazione sulla gestione delle emozioni, del rifiuto, della separazione possa portare a una spirale di violenza, spesso coperta dalla «nebulosa giustificazione» della parola Amore.[16]

Minorità[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Enrico Gabrielli: celesta, clarinetto, organo Farfisa
  • Stefano Semprini: fagotto
  • Alessandro de Carolis: flauto
  • Mauro Ottolini: trombone
  • Raffaele Tiseo: violini, viole
  • Daniela Savoldi: violoncelli
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Ethel Colella: arpa

Una canzone che affronta un’altra drammatica urgenza dei nostri tempi, ovvero la situazione delle carceri, specchio fedele delle disparità sociali, istituzione che ha rimosso la rieducazione per collassare nella sola forma utile al sistema: la reclusione. Vi è un passo del testo che recita «A chi servirà una pena che non sa cambiare, ma solo consumare?».[18]

Cha cha chaf della pozzanghera[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Raffaele Tiseo: violini
  • Giancarlo Bianchetti: chitarra elettrica
  • Andrea Lamacchia: contrabbasso
  • Mauro Ottolini: tromba, trombone
  • Michele Vignali: sassofono contralto, tenore e baritono
  • Alessandro de Carolis: flauto
  • Peppe Leone: percussioni
  • Niccolò Fornabaio: batteria
  • Piero Perelli: campanaccio
  • Sebastiano de Gennaro: xilofono
  • Vincenzo Vasi: theremin, cori
  • Irene Sciacovelli: cori

Nell'immagine della pozzanghera c'è il racconto della perdita della fisicità che accompagna l'infanzia delle nuove generazioni, «chiamate a conoscere il mondo più per interposizione tecnologica, che per esperienza diretta». Saltare nella pozzanghera, in luogo di girarci attorno per non sporcarsi, è il modo più efficace per raggiungere il cielo e per mantenere vivo il bambino che è in noi.[19]

Il tempo dei regali[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Don Antonio Gramentieri: chitarre, sk1, synth, chitarra baritono
  • Alessandro “Asso” Stefana: chitarra classica, banjo
  • Andrea Lamacchia: contrabbassi
  • Mikey Kenney: fiddle
  • Alessandro de Carolis: flauto
  • Mauro Ottolini: trombone, tromba, tuba
  • Enrico Gabrielli: clarinetto, celesta, organo Farfisa
  • Piero Perelli: batteria, percussioni
  • Sebastiano de Gennaro: glockenspiel

Brano che prende ispirazione dal romanzo Tempo di regali dell'autore inglese Patrick Leigh Fermor. Il tempo in tre quarti che caratterizza la prima parte della canzone «è il giusto tempo che consente sempre l'abbraccio, l'ondulazione comunitaria». Insiste sul fatto che oggi, in un mondo dove tutto ha un prezzo, il concetto del dono è uno dei più rivoluzionari.[20]

Con i tasti che ci abbiamo[modifica | modifica wikitesto]

  • Vinicio Capossela: pianoforte, voce
  • Alessandro “Asso” Stefana: eco a nastro
  • Raffaele Tiseo: violini, viole
  • Michele Vignali: sassofono contralto, tenore e baritono
  • Daniela Savoldi: violoncelli
  • Greg Cohen: contrabbasso
  • John Convertino: batteria, vibrafono con arco

A un pianoforte sono stati asportati alcuni tasti, ma «una melodia si può ottenere anche solo usando i tasti ancora rimasti», e per estensione, di ogni cosa si farà con quello che si ha, abituandosi a vedere nei limiti una possibilità. Aiutati dal potere dell'immaginazione.[21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Laffranchi, Vinicio Capossela e «Tredici canzoni urgenti»: «Un disco contro l’emergenza sessista e razzista», in Il Corriere della Sera, 19 aprile 2023. URL consultato il 21 aprile 2023.
  2. ^ a b Concerto urgente - Milano - Vinicio Capossela, su www.viniciocapossela.it. URL consultato il 21 aprile 2023.
  3. ^ Capossela, presento con urgenza "Tredici canzoni urgenti" - Lombardia, su Agenzia ANSA, 11 aprile 2023. URL consultato il 26 aprile 2023.
  4. ^ Manuele Angelini, Vinicio Capossela, Tredici canzoni urgenti, su www.mescalina.it. URL consultato il 26 aprile 2023.
  5. ^ XtraCult, Tredici canzoni urgenti, lo specchio dei tempi di Vinicio Capossela, su XtraCult, 18 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  6. ^ Vinicio Capossela canta la guerra citando Brecht e ‘La crociata dei bambini’ | Rolling Stone Italia, su rollingstone.it, 24 febbraio 2023. URL consultato il 24 febbraio 2023.
  7. ^ Vinicio Capossela - La crociata dei bambini (Official Video). URL consultato il 24 febbraio 2023.
  8. ^ Vinicio Capossela, il nuovo album 'Tredici canzoni urgenti' - Lombardia, su Agenzia ANSA, 13 marzo 2023. URL consultato il 15 marzo 2023.
  9. ^ Alvise Salerno, Vinicio Capossela critica la politica citando Brecht nel nuovo singolo "La Parte Del Torto", su All Music Italia, 24 marzo 2023. URL consultato il 28 marzo 2023.
  10. ^ Vinicio Capossela racconta la società dei nostri giorni in La parte del torto, su Wonder Channel, 24 marzo 2023. URL consultato il 28 marzo 2023.
  11. ^ Giovanni Ansaldo, Vinicio Capossela canta un mondo in frantumi, su L’Essenziale, 20 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  12. ^ Rockol com s.r.l, √ Il grido d'allarme di Vinicio Capossela, su Rockol. URL consultato il 2 maggio 2023.
  13. ^ Vinicio Capossela, fuori il singolo "La parte del torto" - Musica, su Agenzia ANSA, 27 marzo 2023. URL consultato il 26 giugno 2023.
  14. ^ Condé Nast, Vinicio Capossela: «L'amore è il mio bene rifugio. Il mio nuovo album è più diretto», su Vanity Fair Italia, 19 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  15. ^ a b Vinicio Capossela presenta il suo nuovo album alla Feltrinelli di Firenze, su FirenzeToday. URL consultato il 2 maggio 2023.
  16. ^ a b Vinicio Capossela: «Canto il campionario di mali di questo irragionevole mondo», su www.leggo.it, 19 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  17. ^ «La crociata dei bambini», contro tutte le guerre il nuovo brano di Vinicio Capossela, su Video: ultime notizie - Corriere TV. URL consultato il 26 giugno 2023.
  18. ^ Antonio Lamorte, Quello stato di "Minorità" delle carceri italiane: Vinicio Capossela canta pena e coscienza di un ergastolano e di un magistrato, su Il Riformista, 21 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  19. ^ Roberto Finizio, VINICIO CAPOSSELA: reportage, foto e scaletta del concerto di Milano, su Rockon.it, 21 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  20. ^ Tommaso Toma, “Tredici Canzoni Urgenti”, Vinicio Capossela: «Il mio album più corale di sempre». L'incontro con voce, pianoforte e chitarra, su Billboard Italia, 18 aprile 2023. URL consultato il 2 maggio 2023.
  21. ^ Manuele Angelini, Vinicio Capossela, Tredici canzoni urgenti, su www.mescalina.it. URL consultato il 2 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica