Terremoto di Senigallia del 1930

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Terremoto di Senigallia del 1930
Data30 ottobre 1930
Ora07:13:06 (CEST)
Magnitudo momento5.8[1]
Distretto sismicoMarche settentrionali
EpicentroMarzocca
43°40′26.4″N 13°16′26.4″E / 43.674°N 13.274°E43.674; 13.274
Stati colpitiBandiera dell'Italia Italia
Intensità MercalliVIII-IX
Vittime18
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto di Senigallia del 1930
Posizione dell'epicentro

Il terremoto di Senigallia del 1930 è stato un evento sismico verificatosi nel 1930 sulla costa marchigiana, nei pressi di Senigallia (AN).

L'evento si verificò a distanza di pochi mesi dal terremoto dell'Irpinia e del Vulture che aveva causato oltre 1 400 vittime.

Eventi sismici[modifica | modifica wikitesto]

Il sisma si verificò la mattina del 30 ottobre 1930, alle ore 08:13 (le 07:13 dell'ora solare), e fece registrare una magnitudo momento di 5.8 ed un'intensità pari all'VIII-IX della scala Mercalli.[1] L'epicentro — inizialmente individuato nel mare Adriatico ad oltre 30 km di profondità[2] — viene oggi collocato, secondo i più recenti studi, in località Marzocca, circa 5 km a sud-est di Senigallia e 20 km a nord-ovest di Ancona, con propagazione sull'asse NO-SE.[3]

Nel porto di Ancona si verificò un maremoto che causò la rottura degli ormeggi di un piroscafo.[1]

La scossa principale fu seguita da numerose repliche di decrescente intensità che si protrassero nei giorni successivi.[1]

Danni e vittime[modifica | modifica wikitesto]

Risultò colpita l'alto Adriatico, ed in particolare le province di Ancona e Pesaro.[3] Il centro maggiormente colpito fu Senigallia dove si verificò il crollo di 318 edifici ed il danneggiamento di altri 2 000; gravi crolli si verificarono alla chiesa di San Martino dei Servi di Maria, dove era in corso una funzione religiosa e si registrarono alcune vittime, oltre che alla chiesa della Croce, al Duomo e alla Porta Lambertina.[1] Ad Ancona crollarono 428 edifici, 1 818 furono lesionati gravemente e 5 602 leggermente; tra gli edifici pubblici, crollò la facciata del palazzo della Provincia e il campanile della chiesa del Santissimo Sacramento mentre risultarono danneggiati l'ospedale militare e il palazzo del Governo.[1] Gravi crolli furono segnalati anche a Fano, Montemarciano, Mondolfo, Pesaro e San Costanzo.[1]

Nel complesso si registrarono 18 vittime, di cui 14 a Senigallia e 4 ad Ancona. I danni furono valutati in 85 milioni di lire.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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